"LE NOZZE DI FIGARO"
RASSEGNA OPERA
TEATRO COCCIA DI NOVARA
Domenica 17 febbraio 2019 ore 16.00 – Turno B
L’OPERA
Composta fra l’ottobre del 1785 e l’aprile del 1786, Le
nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, è la prima delle tre opere scritte
dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte. Una
collaborazione straordinaria che avrebbe prodotto altri due capolavori del
teatro lirico quali Don Giovanni e Così fan tutte. Il soggetto del libretto fu
tratto dalla commedia di Beaumarchais Le mariage de Figaro del 1781. Un
intreccio serrato e travolgente, in cui donne e uomini si contrappongono nel
corso di una "folle giornata", ricca di eventi drammatici e comici e
tale da consentire l’indagine musicale delle psicologie in gioco. Una satira
sulle classi sociali privilegiate dell’epoca, ma anche un’acuta metafora delle
diverse fasi dell’amore. L’opera, andata in scena per la prima volta al
Burgtheater di Vienna il 1º maggio 1786, è articolata in quattro atti, e narra,
tra mille complicazioni, l’ardua ma vittoriosa difesa che Figaro, servitore del
conte d’Almaviva, fa della propria fidanzata Susanna, insidiata dal capriccio
del padrone, alla fine gabbato, deriso da tutti e costretto a consentire alle
nozze dei due servi. Famoso è il monologo di portata rivoluzionaria in cui
Figaro denuncia i soprusi della nobiltà.
Atto I
Il giovane Figaro prende le misure della stanza che il Conte
ha gentilmente concesso a lui e alla sua promessa sposa, Susanna. E' la mattina
del giorno delle loro nozze, Susanna è intenta a misurarsi un cappello da
indossare per l'occasione. Figaro si lascia sfuggire un complimento alla
generosità del Conte per aver loro offerto una stanza tanto comoda e ampia.
Susanna lascia intendere che forse quel gesto che Figaro vede come generoso,
sia in realtà dovuto ad altro; secondo lei infatti, il Conte vorrebbe
rivendicare lo ius primae noctis, da lui stesso già abolito. Le manovre
sibilline del Conte trovano consenso in Don Basilio, il maestro di musica di
Susanna.
Intanto, la non più giovane Marcellina, vorrebbe impedire il
matrimonio, e sposare lei stessa Figaro, in virtù di un vecchio prestito
concessogli e mai restituito. In suo aiuto accorre anche Don Bartolo,
desideroso di vendicarsi di Figaro (l'ex "Barbiere di Siviglia"), reo
di aver aiutato il Conte a portarli via la sua Rosina, ora Contessa di
Almaviva.
Nel frattempo Cherubino, il paggio, chiede a Susanna di
mettere una buona parola per lui presso la Contessa. Il Conte avendolo trovato
solo con Barbarina, la figlia dodicenne del giardiniere Antonio, lo ha
allontanato dal palazzo.
Cherubino deve nascondersi frettolosamente quando entra in
scena il Conte, desideroso di rilanciare le sue proposte galanti alla giovane
Susanna. A sua volta anche il Conte è costretto a nascondersi quando compare
Don Basilio, intenzionato a rivelare a Susanna le attenzioni speciali rivolte
da Cherubino alla Contessa.
Con un moto di gelosia il Conte esce dal suo nascondiglio, e
si accorge che anche Cherubino è lì, nascosto.
In quel momento entrano i contadini, che ringraziano il
Conte per aver abolito lo ius primae noctis.
Trovando un pretesto, il Conte rimanda il matrimonio e
ordina l'arruolamento obbligatorio di Cherubino e il suo dislocamento a
Siviglia.
Atto II
Susanna confida alla Contessa le avances ricevute dal Conte.
Intanto Figaro ha escogitato un piano per smascherare il Conte: farà avere al Conte
un biglietto anonimo avvisandolo che la Contessa ha in programma un
appuntamento romantico con un ammiratore segreto per quella stessa sera. A
questo punto Susanna dovrà fingere di accettare la proposta del Conte; al suo
posto però si presenterà Cherubino travestito da donna. In questo modo la
Contessa potrà smascherare il marito.
Mentre Cherubino si sta travestendo, entra in scena il Conte
che, preso dalla gelosia, decide di forzare la porta dello stanzino dove si è
nascosto il paggio. Cherubino riesce fortunosamente a fuggire in tempo dalla
finestra e Susanna ne prende il posto. Quando il Conte vede Susanna, è
costretto a chiedere scusa alla moglie per aver dubitato di lei. Nel frattempo
sopraggiunge anche Figaro.
Antonio, il giardiniere, irrompe in scena dicendo di aver
visto qualcuno scappare furtivamente dalla finestra della camera della
Contessa; Figaro cerca di sviare i sospetti dicendo di essere stato lui.
Il secondo Atto si conclude con l'ingresso di Marcellina e
Don Bartolo; ella è finalmente in possesso dei documenti che vincoleranno
Figaro a sposarla.
Atto III
La Contessa spinge Susanna a proseguire con il piano di
Figaro per smascherare il Conte, il quale per scopre il piano e promette
vendetta.
Proprio quando il giudice Don Curzio dirime il vecchio
debito di Figaro, intimandogli di sposare Marcellina, la situazione viene
stravolta: da un segno sul braccio di Figaro, si scopre che egli è in realtà il
frutto del vecchio amore tra Marcellina e Don Bartolo.
In quel momento entra Susanna con i soldi per riscattare il
debito di Figaro; vedendolo abbracciato a Marcellina, si infuria. Dopo aver
capito che Marcellina era felice di aver ritrovato il suo figlio perduto, si
unisce alla loro gioia.
Don Bartolo chiede la mano di Marcellina, la quale acconsente
e condona il vecchio debito come regalo per le nozze con Susanna.
La Contessa decide di modificare leggermente il piano
iniziale di Figaro: detta a Susanna un bigliettino, ma si presenterà lei
all'appuntamento con il Conte, non Cherubino.
Susanna consegna il bigliettino al Conte, il quale si punge
con la spilla di Susanna usata per sigillarlo.
La scena si chiude con i festeggiamenti per le due coppie di
sposi: Susanna e Figaro, Marcellina e Don Bartolo.
Atto IV
Ormai è calata la notte al castello; la trama si infittisce
quando Figaro capisce che il biglietto recapitato al Conte era stato scritto da
Susanna. Essendo venuto meno il suo piano iniziale, crede che Susanna voglia
veramente cedere alle lusinghe del Conte. Decide quindi di appostarsi vicino al
luogo dell'appuntamento insieme ad alcuni testimoni.
Susanna origlia lo sfogo di gelosia di Figaro e decide di
vendicarsi tenendolo sulle spine.
La Contessa (travestita da Susanna), viene importunata prima
da Cherubino e poi dal Conte. Con un diversivo la Contessa allontana il Conte e
fugge nel bosco.
Nel frattempo Figaro viene raggiunto da Susanna (travestita
da Contessa). Durante la conversazione che segue, Susanna dimentica di imitare
la voce della Contessa e viene scoperta. Figaro però non lascia intendere di
aver capito l'imbroglio, e decide di punire la sua amata Susanna indirizzando
le proprie avances alla "finta Contessa".
Dopo una sequenza di colpi di scena, Figaro si scusa con
Susanna per aver dubitato di lei; il Conte, tornato nel luogo
dell'appuntamento, scorge i due, non riconoscendo Susanna nelle vesti della
Contessa.
L'arrivo della vera Contessa pone il termine alle vicende,
spiegando tutto l'imbroglio e lasciando il Conte sbalordito. Al Conte non resta
altro che chiedere il perdono della Contessa e dare la propria benedizione alle
nozze tra Figaro e Susanna.
BIOGRAFIE
ERINA YASHIMA - Direttore
Nata in Germania è la vincitrice della Chicago Symphony
Orchestra’s Sir Georg Solti Conducting Apprenticeship ed ha recentemente esteso
il suo contratto anche per la stagione 2018/19. È assistente del direttore
musicale della CSO Riccardo Muti e di altri direttori ospiti, come Esa-Pekka
Salonen, ed ha collaborato con i musicisti della Chicago Symphony Orchestra ed
il consulente creativo della CSO Yo-Yo Ma in diverse occasioni. Lavora anche
con la Civic Orchestra of Chicago, l’orchestra di formazione della CSO.
È stata una dei tre finalisti dell’edizione 2018 del Nestlé
and Salzburg Festival Young Conductors Award e si è esibita con la Camerata
Salzburg durante il Salzburg Festival in agosto. Nel novembre 2018, è stata
assistente direttore di Zubin Mehta con la Bavarian Radio Orchestra durante il
tour in Asia ed è stata sostituto direttore con la Los Angeles Philharmonic
all’Hollywood Bowl nel 2017.
Come direttore ospite, ha fatto il suo debutto nell’opera
italiana nel febbraio 2017 dirigendo La Cenerentola di Rossini con l’Orchestra
Giovanile Luigi Cherubini a Lucca e Ravenna e di nuovo nel 2018 a Piacenza.
Nel 2017,
ha inoltre fatto il suo debutto al Salzburg Festival con
Der Schauspieldirektor, l’opera per bambini prodotta dal festival. Lavora
regolarmente con il coro e l’orchestra della Transylvania State Philharmonic di
Cluj-Napoca e si esibirà con la Brandenburgisches Staatsorchester Frankfurt
(Oder) in aprile e agosto 2019.
Nel 2015
ha partecipato attivamente alle masterclass con Riccardo
Muti a Ravenna e con Bernard Haitink a Lucerna. Nello stesso anno è stata
scelta come finalista all’INTERAKTION workshop dai musicisti della Berlin
Philharmonic, Staatskapelle Berlin e Sächsische Staatskapelle Dresden. Tra le
orchestra che ha diretto ricordiamo: la Konzerthausorchester Berlin, New Music
Ensembles della NDR Radiophilharmonie Hannover e la Württembergische
Philharmonie Reutlingen.
Ha studiato direzione a Freiburg e Vienna ed ha completato
il suo concerto d’esame alla Hanns Eisler School of Music di Berlino sotto la
guida di Christian Ehwald e Hans-Dieter Baum.
GIORGIO FERRARA - Regista
Nato a Roma. Ha seguito il corso di laurea in Lettere e
Filosofia dell’Università La Sapienza e il corso di recitazione dell’Accademia
Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico".
È stato aiuto-regista di Luca Ronconi e di Luchino Visconti,
con i quali ha intensamente collaborato. Per la RAI ha diretto il film L’uomo
che ho ucciso dal romanzo 1912+1 di Leonardo Sciascia, sceneggiatura di
Domenico Rafele, Pierre Dumayet e la serie Avvocati di Giancarlo de Cataldo.
Per il cinema ha diretto: Un cuore semplice, sceneggiatura di Cesare Zavattini
dal racconto di Gustave Flaubert, premiato con il David di Donatello, il Premio
Rizzoli, il Premio Saint Vincent e il Nastro d’argento; Caccia alla Vedova,
sceneggiatura di Enrico Medioli dalla Vedova scaltra di Goldoni; Tosca e altre
due dalla omonima commedia di Franca Valeri, sceneggiatura di Enrico Medioli.
Per il teatro ha messo in scena spettacoli di autori
classici e contemporanei come Pirandello, Strindberg, Goldoni, Carlo Bernari,
Francesca Sanvitale, Enzo Siciliano, Franca Valeri, Cesare Musatti, Natalia
Ginzburg e Corrado Augias. Per il Teatro dell’Opera di Roma ha messo in scena
Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Per il Festival dei Due Mondi di Spoleto
ha messo in scena: Gogo no eiko di Hanz Werner Henze; Amelia al ballo di Gian
Carlo Menotti; Il giro di vite di Benjanim Britten; The Piano Upstairs di John
Weidman; Così fan tutte e Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart. Come
attore ha partecipato a: Misura per misura e Riccardo III di Shakespeare, regia
di Luca Ronconi; Nina di André Roussin, regia di Bernard Murat; Alcool scritto
e diretto da Adriana Asti; La Maria Brasca di Testori, regia di Andrée Ruth
Shammah; L’inserzione di Natalia Ginzburg, regia di Giorgio Ferrara; Le sedie
di Jonesco, regia di Tullio Pericoli; Danza macabra di August Strindberg, regia
di Luca Ronconi. È stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi
e Presidente del Forum des Instituts Culturels Etrangers à Paris. Dal 2008 al
2012 è stato Presidente e Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due
Mondi di Spoleto, di cui ricopre oggi il ruolo di Direttore Artistico.
DANTE FERRETTI
Nato a Macerata nel 1943, lo scenografo Dante Ferretti,
sostenitore di una estetica del ‘meraviglioso’, si è mosso attraverso le
diverse epoche con una libertà che ha sfiorato talvolta la trasgressione
storica, rivoluzionando il panorama della scenografia cinematografica dapprima
in patria, al fianco di registi come Pier Paolo Pasolini e Federico Fellini, e
poi fuori dai confini nazionali. Intuizioni geniali come il labirinto verticale
ne Il nome della rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud, la forza visionaria
espressa nel kolossal fantasy Le avventure del barone di Munchausen (1989) di
Terry Gilliam, la capacità di trasfigurare città e quartieri nelle
ricostruzioni realizzate per i film di Martin Scorsese hanno fatto di lui uno
dei più brillanti scenografi del cinema mondiale. Premio Oscar, con la moglie
Francesca Lo Schiavo, nel 2005 per The aviator di Scorsese e nel 2008 per
Sweeney Todd di Tim Burton, tra le sue scenografie successive vanno ricordate
quelle dei film diretti da Martin Scorsese Shutter Island (2010) e Hugo (2011;
Hugo Cabret, 2012), pellicola per la quale nel 2012 si è aggiudicato insieme a
Francesca Lo Schiavo il terzo Oscar della carriera. Nel 2013, in concomitanza con
il settantesimo anniversario della sua nascita, il MoMA di New York gli ha
dedicato la personale Dante Ferretti. Design and construction for cinema.
FRANCESCA LO SCHIAVO
Nata a Roma, la scenografa Francesca Lo Schiavo, ha lavorato
in team con Dante Ferretti come Set Decorator da molti anni.
Con i suoi lavori ha conquistato Hollywood.
Già candidata a ll ’Oscar per ben otto volte, ha vinto
l’Academy Award per la scenografia di The aviator (di Martin Scorsese, regista
con il quale ha lavorato spesso negli anni) nel 2005, di Sweeney Todd nel 2008
(di Tim Burton) e di Hugo nel 2012 (Hugo Cabret, diretto da Martin Scorsese).
MAURIZIO GALANTE
Ha studiato architettura prima di affrontare la moda,
all’Accademia di Costume e Moda di Roma. Oggi è uno dei più stimati fashion
designer di haute couture al mondo. Le creazioni di Maurizio Galante sono parte
integrante delle collezioni permanenti di importanti musei: Victoria &
Albert Museum a Londra, il museo des Arts Décoratifs al Louvre, le Grand Palais
a Parigi, il Kyoto Costume Institute a Kyoto, il MOMA a New York, il museo de
l’Art et l’Industrie a Saint Etienne, la Triennale a Milano e il MUDAM musée
d’Art Moderne du Luxembourg.
Nel corso dei suoi 25 anni di carriera, il couturier e
designer italiano, che ha scelto di vivere a Parigi, ha ricevuto numerosi premi
e nel 2008 è stato insignito del titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des
Lettres, in considerazione del suo contributo all’industria della moda
francese.
Rifiutando tutte le etichette e il restrittivo concetto di
“stagione”, la creatività di Maurizio Galante si esprime oltre la moda, con una
particolare attenzione per l’approccio trasversale. La sua visione sottolinea
il punto di incontro tra diverse discipline: design, architettura, moda e arte.
La sua opera può definirsi un felice matrimonio di contrasti
fra rigore e poesia, tradizione e innovazione. Le sue creazioni, nei vari
settori, sollecitano il desiderio e il dialogo e sono disegnate con l’intento
di suscitare sempre nuove emozioni.
VITTORIO PRATO
Riconosciuto come uno specialista del repertorio
belcantista, protagonista di opere mozartiane, donizettiane e rossiniane il
giovane baritono Vittorio Prato ha già avuto modo d’imporsi a livello
internazionale come uno baritoni più interessanti della sua generazione.
È salito sul palcoscenico di prestigiosi teatri fra i quali
Staatsoper di Berlino, Liceu di Barcellona, La Monnaie de Bruxelles, Opéra de
Liège, Opéra de Lausanne, Opèra de Lyon, Opera di Roma, Théatre du Capitole di
Toulouse, Théatre des Champs-Elysées e Opera Comique di Parigi, Theater an der
Wien, Grand Théâtre di Bordeaux, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino,
Barbican di Londra, Filarmonico di Verona, Petruzzelli di Bari, Verdi di
Trieste. Tra i festival vanno ricordati quelli di Pesaro, Wexford, Montpellier,
Bad Wildbad e Bad Kissingen.
Ha cantato con direttori d’orchestra quali Riccardo Muti,
Gianluigi Gelmetti, Vladimir Jurowski, Donato Renzetti, Ottavio Dantone,
William Christie, Christophe Rousset, Christopher Hogwood, Alain Curtis, Diego
Fasolis.
Nel corso della stagione 2017/18 ha interpretato il ruolo di
Germont ne La traviata in Giappone in tournée con il Teatro Comunale di
Bologna, ha debuttato con grande successo il ruolo di Don Giovanni presso il
Teatro Massimo Bellini in Catania. Ha interpretato inoltre il ruolo del Conte
Gil ne Il segreto di Susanna al Teatro Regio di Torino, Dandini ne La
Cenerentola (Dandini) al Theater Basel, nonché Il barbiere di Siviglia (Figaro)
al Beaune Festival con la direzione di Jérémie Rhorer. Ha inaugurato la
stagione 2018/19 interpretando I Pagliacci (Silvio) al Teatro Municipale di
Piacenza ed inseguito Don Giovanni (ruolo del titolo) al NCPA di Beijing.
Diplomato in pianoforte e in clavicembalo, ha studiato con
Ivo Vinco, con Luciano Pavarotti, con Dmitry Vdovin e con Sherman Lowe. Vincitore
di concorsi internazionali come il “M. Battistini” e il “Concorso di Musica
Sacra” di Roma, ha frequentato l’Accademia Rossiniana di Pesaro, interpretando
Don Alvaro ne Il viaggio a Reims.
FRANCESCA SASSU
Uno dei soprani più talentuosi della sua generazione,
Francesca Sassu ha già avuto modo di calcare alcuni fra i più prestigiosi
teatri del mondo, fra i quali Teatro alla Scala, Festival di Salisburgo,
National Theatre di Tokyo, Opéra Royal de Wallonie de Liège, Teatro San Carlo
di Napoli, Teatro la Fenice di Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Regio
di Torino, Teatro Regio di Parma, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Comunale
di Bologna, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro Lirico di Spoleto e Teatro Lirico di Cagliari,
collaborando con direttori d’orchestra del calibro di Paolo Arrivabeni, Daniele
Callegari, Alain Guingal, Gianandrea Noseda, Riccardo Muti e Donato Renzetti.
L’apertura di stagione 2017/18 l’ha vista trionfare come
Micaela in Carmen al Teatro delle Muse di Ancona e al Teatro Lirico di
Cagliari, Don Giovanni (Donna Elvira) al Teatro Coccia di Novara e al Ravenna
Festival, Simon Boccanegra (Amelia) alla Hungarian State Opera di Budapest,
Norma (ruolo del titolo) alla Norske Opera de Oslo. Le nozze di Figaro
(Contessa) al Teatro Filarmonico di Verona e La traviata al Teatro La Fenice di
Venezia.
Ha inaugurato la stagione 2018/19 interpretando La traviata
al Teatro Petruzzelli di Bari e al Teatro La Fenice di Venezia.
Nata a Sassari, ha iniziato giovanissima lo studio del canto
nel conservatorio della sua città. Ha seguito master sul repertorio
donizettiano e verdiano con Raina Kabaivanska e Renato Bruson, perfezionandosi
in seguito sotto la guida di Natale de Carolis e Barbara Frittoli.
LUCREZIA DREI
Lucrezia Drei è nata a Milano e si è diplomata al
Conservatorio Verdi della sua città natale. Vincitrice per due anni consecutivi
del concorso AsLiCo di Como (2014 e 2015), ha vinto inoltre il Premio Pavarotti
al 65° Concorso Viotti e il Primo Premio al concorso “Paola Montaldi” di
Mantova per la musica sacra.
Inizia la sua formazione nel Coro di Voci Bianche del Teatro
alla Scala di Milano, partecipando a numerose produzioni con direttori
d'orchestra quali Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta, Daniel Barenboim. A
soli 13 anni interpreta il suo primo ruolo solista ne La piccola volpe astuta
di Janáček al Teatro alla Scala con la direzione di Sir Andrew Davis, seguito
da diversi altri ruoli solistici, tra i quali Yniold in Pelléas et Mélisande
diretta da Georges Prêtre.
Uno dei migliori talenti dell’Accademia Rossiniana di
Pesaro, nell’agosto 2016 ha
debuttato al Rossini Opera Festival come Corinna ne Il viaggio a Reims.
Nel corso delle ultime stagioni ha interpretato il ruolo di
Susanna ne Le Nozze di Figaro nei teatri di Pavia, Cremona, Brescia e Como e il
ruolo di prima dama in Die Zauberflöte alla Royal Opera House di Muscat. Fra le
sue interpretazioni si segnalano inoltre Adriana Lecouvreur (Mademoiselle
Jouvenot) e The Turn of the Screw (Flora) nei Teatri di Como, Bergamo, Pavia,
Brescia e Cremona, il Requiem di Fauré al Théâtre du Capitole di Toulouse, La
bella dormente nel bosco (Principessa e Fata Azzurra) di Respighi a San
Pietroburgo, Don Pasquale (Norina) alla Sala Verdi del Conservatorio di Milano,
Il viaggio a Reims (Corinna) al Teatro Filarmonico di Verona, Die Zauberflöte
(Pamina) al Teatro Verdi di Trieste, Gloria di Poulenc al Teatro Comunale di
Bologna, Un ballo in maschera (Oscar) al Teatro dell’Opera di Roma, Midsummer Night's
Dream di Mendelssohn al Teatro Verdi di Trieste con la direzione di Gianluigi
Gelmetti.
Impegni recenti: Così fan tutte (Fiordiligi) al Teatro Colon
di Cartagena (Colombia); L’elisir d’amore (Adina) al Teatro Regio di Torino e a
Palermo; Il flauto magico (Prima dama) al Macerata Opera Festival, nuova
produzione di Graham Vick; L’elisir d’amore (Adina) al New National Theatre of
Tokyo; Petite Messe Solennelle di Rossini al Teatro Rossini di Pesaro;
Rigoletto (Gilda) nei Teatri di Pavia, Jesi, Como, Brescia, Cremona e Bergamo;
Die lustige Witwe (Valencienne) al Teatro Filarmonico di Verona; Die Entführung
aus dem Serail (Blonde) al Festival di Savonlinna.
Progetti futuri: L’italiana in Algeri (Elvira) al Teatro La
Fenice di Venezia; L’elisir d’amore (Adina) all’Opéra de Toulon; Don Giovanni
(Zerlina) al Teatro La Fenice di Venezia; La bohème (Musetta) al Teatro
Municipale di Piacenza; L’elisir d’amore (Giannetta) all’Opéra National de
Paris; Candide (Cunegonde) a Bucarest.
SIMONE DEL SAVIO
Il giovane baritono Simone Del Savio si è affermato negli
ultimi anni come uno dei talenti più interessanti del panorama operistico
internazionale, calcando le scene dei teatri più prestigiosi, come La Scala, la
ROH Covent Garden, l’Opéra de Paris, la Deutsche Oper di Berlino, il Festival
di Salisburgo.
Ha ottenuto importanti riconoscimenti, fra cui il primo
premio al Concorso Internazionale “Toti dal Monte” di Treviso (2005), il
secondo premio al Concorso Internazionale “Riccardo Zandonai” di Riva del Garda
(2005) e la medaglia “Eberhard Waechter” ai migliori giovani cantanti nei
teatri austriaci, per la categoria opera (2007).
Diplomatosi in canto nel 2004 al Conservatorio “G. Verdi” di
Torino, nel 2005 è stato scelto per l’Accademia Rossiniana del maestro Zedda ed
ha debuttato al Rossini Opera Festival di Pesaro come Don Profondo ne Il
viaggio a Reims.
In breve tempo le sue doti di cantante e interprete lo hanno
portato a debuttare nei teatri d’opera e ai festival più importanti d’Europa:
nel 2007 alla Scala di Milano, in Madama Butterfly con Myung-whun Chung e come
Don Alfonso in Così fan tutte, nel 2008 al Festival di Salisburgo in Otello
diretto da Riccardo Muti, nel 2010 alla Royal Opera House di Londra come
Schaunard ne La Bohème, nel 2011 alla Deustche Oper di Berlino in Madama
Butterfly (Sharpless), nel 2012 alla Bayerische Staatsoper di Monaco ancora nel
ruolo di Schaunard.
Il suo vasto repertorio spazia da Rossini a Mozart e
Donizetti, da Verdi a Puccini. Fra i numerosi ruoli interpretati, possiamo
citare Leporello in Don Giovanni (Teatro La Fenice di Venezia, Opéra de
Toulon), Bartolo ne Il barbiere di Siviglia (Teatro dell’Opera di Roma), Don
Alvaro ne Il viaggio a Reims (Teatro alla Scala di Milano, Teatro dell’Opera di
Roma), Prosdocimo ne Il turco in Italia (Teatro Regio di Torino), il ruolo titolo in Don Pasquale (nel 2014 in tour in numerosi
teatri francesi), Dulcamara e Belcore ne L’elisir d’amore, Lord Enrico in Lucia
di Lammermoor (Teatro Regio di Torino con Bruno Campanella sul podio, Teatro
Massimo di Palermo), Riccardo ne I Puritani di Bellini (diretto da Michele
Mariotti sia al Teatro Comunale di Bologna che al Teatro regio di Torino),
Giorgio Germont ne La traviata (Deutsche Oper Berlin, Grand Théâtre de Genève),
Schaunard (ROH di Londra, Opéra Nationale de Paris, Opera de Las Palmas) e
Marcello (Comunale di Bologna diretto da Juraj Vlacuha, Vlaamse Opera Antwerp)
ne La bohéme.
Impegni recenti: La traviata (Giorgio Germont) al Maggio
Musicale Fiorentino; Le nozze di Figaro (Figaro in una nuova produzione di
Graham Vick) e La bohème (Schaunard) al Teatro dell’Opera di Roma; Il barbiere
di Siviglia (Don Bartolo) al Teatro Regio di Torino e all’Opéra Nationale de
Paris; Falstaff (Ford) al Teatro Regio di Torino; La bohème (Marcello) con la
direzione di Gianandrea Noseda al Teatro Regio di Torino, anche in tournée al
Edinburgh Festival; Così fan tutte (Don Alfonso) all’Opéra Nationale de Paris
con Philippe Jordan sul podio; La bohème (Schaunard) con la direzione di
Gianandrea Noseda al Savonlinna Festival, in tournée con il Teatro Regio di
Torino.
Progetti futuri: Madama Butterfly (Sharpless) al Teatro
Regio di Torino; Le nozze di Figaro (Figaro) a Novara e Ravenna; Il barbiere di
Siviglia al Teatro Regio di Parma; La traviata al Teatro Comunale di Bologna; Le
nozze di Figaro (Figaro) e La traviata a Firenze; La traviata al Teatro Massimo
di Palermo e al Teatro La Fenice di Venezia; Così fan tutte (Don Alfonso) alla
Vlaamse Opera di Anversa e a Gent; Turandot (Ping) al Grand Théatre di Ginevra.
AURORA FAGGIOLI
Aurora Faggioli è nata a Bolzano nel 1992, ha iniziato a
studiare viola e pianoforte nella sua città natale, per poi dedicarsi al canto
e diplomarsi al Conservatorio “F. A. Bonporti” di Trento.
Nel 2017 è stata scelta per il ruolo di Romeo ne I Capuleti
e i Montecchi all’Ópera de Tenerife nell’ambito del progetto Ópera Estudio.
Si è distinta in numerosi concorsi internazionali:
ricordiamo in particolare la menzione speciale al “Premio Nazionale delle Arti”
(MIUR) e il primo premo al V Concorso Internazionale F. M. Martini del Centro
Sperimentale Lirico di Mantova; è stata inoltre finalista alla Cesti
Competition di Innsbruck e al Concorso AS.LI.CO di Como.
Nel 2012 è entrata all’Accademia di Montegral del Maestro
Gustav Kuhn, con il quale ha debuttato nella Messa in Si Minore di Bach in
occasione dell’inaugurazione della nuova Tiroler Festspielhaus di Erl.
Successivamente il Maestro Kuhn l’ha invitata alla 10° Masterclass Neue Stimmen
da lui tenuta ad Hannover con Francisco Araiza e Cheryl Studer.
Nel settembre 2015 ha frequentato la Rossini Opera Academy di
Lunenburg (Canada) sotto la guida del Maestro Alberto Zedda, dove ha avuto modo
di debuttare come contralto solista ne La Petite Messe Solenelle di Rossini.
Nell’estate 2016 è stata scelta per l’Accademia Rossiniana
di Pesaro, sempre sotto la guida del Maestro Zedda; in seguito ha debuttato
presso il Rossini Opera Festival di Pesaro come Melibea ne Il viaggio a Reims.
Nel corso del 2017 ha preso parte alla masterclass “Master
Class Juan Diego Flórez, conectando talento e innovación” tenuta da Juan
Diego Flórez al Petit Palau di Barcellona, ed alla “Master Class Mariella
Devia” nel corso di Ópera Estudio a Tenerife.
Fra le sue interpretazioni di maggior successo si segnalano
Rosina ne Il barbiere di Siviglia e Dorabella in Così fan tutte e Isabella ne
L’italiana in Algeri alla Tiroler Festspielhaus di Erl con la direzione di
Gustav Kuhn, Amour in Orphee et Eurydice di Berlioz al Teatro Massimo di
Palermo, Amore in Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro San Carlo di Napoli,
Angelina ne La Cenerentola a Lunenburg e al Teatro Rossini di Pesaro, Annio ne
La clemenza di Tito di Mozart ai teatri di Modena e Reggio-Emilia, Tibrino in
Orontea di Cesti al Tiroler Landestheater di Innsbruck, Romeo in I Capuleti e i
Montecchi al Teatro Comunale di Bologna.
Impegni recenti: Il viaggio a Reims (Melibea) all’Ópera de
Tenerife; Il barbiere di Siviglia (Rosina) a Savona, al Teatro Regio di Torino
e alla Tiroler Festspielhaus di Erl; I Capuleti e i Montecchi al Teatro
Comunale di Bologna e all’Ópera de Tenerife; Suor Angelica al Teatro Lirico di
Cagliari; La Cenerentola (Angelina) al Sibiu Opera Festival; La Pietra del
Paragone (Aspasia) al Rossini Opera Festival di Pesaro.
Progetti futuri: Le nozze di Figaro (Cherubino) al Teatro
Coccia di Novara e al Teatro Alighieri di Ravenna; Hänsel und Gretel (Hänsel)
all’Ópera de Tenerife.
ISABEL DE PAOLI
Nata nel 1984, intraprende giovanissima lo studio del canto
lirico con Gabriella Rossi Van Ellinkhuizen. Consegue il diploma in canto
lirico e la laurea di II livello presso l’Istituto di Studi Musicali Vittadini
di Pavia. Nel 2008 debutta in Rigoletto come Maddalena, seguono i ruoli di Lola
in Cavalleria Rusticana al Siri Fort di Nuova Delhi, Giovanna in Rigoletto,
Ines ne Il trovatore, Flora ne La traviata regia di Cristina Mazzavillani Muti,
per il Ravenna Festival. In qualità di solista, esegue in concerto “Echi
notturni di incanti verdiani” dalla casa delle Roncole di Verdi, trasmesso su
RAI1; la “Nona Sinfonia” di Beethoven (Orchestra Sinfonica Siciliana - Coro del
Teatro Massimo di Palermo), la “Messa dell’Incoronazione” e “Requiem” di Mozart
al Duomo di Monreale, “Le Siete Canciones populares Españolas” di M. De Falla
al Teatro Bellini di Catania. Tra le interpretazioni recenti: Marcellina ne Le
nozze di Figaro al Teatro dell’Opera di Roma, per la regia di Giorgio Strehler
ripresa da Marina Bianchi ed al Festival dei Due Mondi di Spoleto trasmesso su
RAI 5 con la regia di G. Ferrara e la direzione di James Conlon; Mrs Quickly
nel Falstaff diretto da Riccardo Muti a Ravenna ed a Oviedo, regia di C.
Mazzavillani Muti; ruolo interpretato con successo anche a Piacenza, Savona,
Reggio Emilia, Ferrara, Ancona e al Savonlinna Opera Festival. Nel 2016 debutta
Azucena ne Il Trovatore al Teatro Bellini di Catania, Il Trittico di Puccini al
teatro dell’Opera di Roma (regia di D. Michieletto, direzione di D. Rustioni).
Nel 2017 la terza Dama ne Il Flauto Magico al Teatro Verdi di Trieste e la
Tisbe ne La Cenerentola di Rossini nei teatri di Lucca, Ravenna, Cosenza,
Trapani e Piacenza. Nel 2018 il ritorno nei panni di Azucena ne Il Trovatore e
di Flora ne La Traviata al Verdi di Trieste; Tisbe ne La Cenerentola di Rossini
per Opera in Puglia; protagonista in qualità di mezzosoprano solista nella
Petite Messe Solennelle di Rossini e nel Requiem di Verdi per la 70° stagione
del Luglio Musicale Trapanese. Lo scorso ottobre ha debuttato al Teatro del
Giglio di Lucca i ruoli di Zia Principessa e Zita nel Dittico Pucciniano
firmato da D. Krief.
ION STANCU
Nato nel 1991
a Cluj-Napoca in Romania, ha studiato alla Gheorghe Dima
Music Academy Cluj-Napoca. Ha debuttato alla Cluj Opera House quando era ancora
uno studente, nel ruolo di Masetto (Don Giovanni), Sarastro (Il Flauto Magico),
Don Pasquale (Don Pasquale) e Tom (Un ballo in maschera). Ha vinto svariate
competizioni nazionali ed internazionali in Romania. Nel 2012 è arrivato terzo
alla Ionel Perlea Lied Competition a Slobozia (Romania), e nel 2013 ha ottenuto il secondo
posto alla National Lied Competition di Brasov. Nel 2015 ha vinto il premio per
il cantante più giovane alla Haricleea Darclee International Singing
Competition di Braila.
Il suo repertorio include una varietà di ruoli, tra cui
Publius in La clemenza di Tito di Mozart, Sparafucile nel Rigoletto di Verdi,
Lodovico dall’Otello di Verdi, Il Gran Sacerdote di Belo dal Nabucco e Don
Basilio ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini. Nel 2016 ha debuttato al
Cluj-Napoca National Opera con il ruolo di Don Pasquale, cantando due volte in
due lingue diverse, in italiano e in Rumeno. Nel 2017 ha fatto parte della
Riccardo Muti Italian Opera Academy, dove si è esibito, alle Masterclasses, nei
ruoli di Ramfis e Il Re. Più tardi quell’anno, ha cantato Sciarrone (Tosca) al
Ravenna Festival, sul palco del Teatro Dante Alighieri. Nell’estate del 2018, ha fatto parte del
Salzburg Festival Young Singers Project, dove ha cantato Sarastro al Festival’s
Kinder Zauberflote. Inoltre ha partecipato a mastreclasses con artisti
affermati, come Bernarda Fink, Malcolm Martineau e Krassimira Stoyanova.
JORGE JUAN MORATA
Nato a Valencia, ha studiato tecnica e repertorio di canto
con Carlos Chausson. Ha inoltre partecipato a lezioni di Rockwell Blake,
Margreet Honig, Ricardo Visus, Raúl Gimenez, Ana Luisa Chova. Ha al suo attivo
numerosi premi: Premio internazionale Arca d’Oro Giovani Talenti di Torino,
Premio Generazione Barocco 2011 e nel 2012 con Le Parlement de Musique. E’
stato selezionato nella “III Curso de Interpretación Vocal Barroca del CNDM”
per fare un concerto con Eduardo López Banzo nel “Ciclo Músicas Históricas de
León” del “CNDM”.
Come solista, si è esibito in festival e teatri in Germania,
Belgio, Slovenia, Spagna, Francia, Olanda, Ungheria, Italia, Polonia e Stati
Uniti, come l’Auditorio Nacional de Madrid, Palau de la Música di Valencia,
Teatro Arriaga di Bilbao, Teatro Gayarre de Pamplona, Early Music Festival di
Whashington e Connecticut, Festival de Brezice de Eslovenia, Festival Poznań
barocco, Festival di Musica di Paderborn, Musikfestspiele di Potsdam, Festival
Kasteelconcerten d'Olanda, OT Templom Festival de Györ, Quincena Musical de San
Sebastián, Saint-Cyprien Festival , Sarrebourg Festival International de
Musique, Marchesato Opera Festival de Saluzzo, Teatro Giuseppe Verdi di
Acquiterme, Il Maggiore di Verbania, Grand Théâtre de Provence o il Ciclo de
Cantatas de JS Bach de la Comunidad de Madrid.
Sotto la direzione musical di Jordi Bernácer, Martin Gester,
Eduardo Lopez Banzo, Massimiliano Toni, Matteo Beltrami, Massimiliano Piccioli,
Eduardo Egüez, Mathieu Romano, Josep Prats, David Guindano o David Gálvez e
grandi registi come Adrián Schvazrstein, Hinrich Horstkotte, Renato Bonajuto,
Alberto Paloscia, Pablo Ramos, Pep Ricart o Carlos Harmuch.
Nella sua attività operistica e concertistica ha cantato in
L’occasione fa il ladro di Rossini e Il Barbiere di Siviglia; Don Giovanni, Die
Zauberflöte e Bastien und Bastienne di Mozart; L’elisir d’Amore di Donizetti, e
Rita, le mari battu di Donizetti; di Handel Acis and Galatea; di Monteverdi
l’Orfeo, e ancora di Rossini Petite Messe Solennelle; Johannes Passion, Matheus
Passion, Magnificat e diverse cantate di Bach J.S; di Mozart Krönungs-Messe,
Missa in do minore e Requiem.
Nel febbraio del 2017 ha cantato Goro nella Madama Butterfly di
G. Puccini al Teatro Coccia di Novara.
Nel settembre 2017 ha cantato il Pastore/Spirito/Apollo
nell’Orfeo al Bayer Kultur di Leverkusen.
Nell’aprile 2018
ha cantato il Requiem di Mozart al Teatro Coccia di
Novara.
Nel luglio 2018
ha cantato nella Petite Messe Solennelle di Rossini al
Luglio Musicale Trapanese.
Si esibisce regolarmente con La Chimera (Eduardo Egüez),
Euskal Barrokensemble (Enrike Solinis), Le Parlement de Musique (Martin
Gester), Le Tendre Amour (Esteban Mazer y Katy Elkin), Nova Lux Ensemble, Arsys
de Bourgogne (Mathieu Romano) o Capella Saetabis (Rodrigo Madrid) e Recondita
Armonia (Lixsania Fernandez).
Ha registrato per il prestigioso label Brilliant Classics,
un CD con la musica di G.F. Handel con il Ensemble Recondita Armonia, sotto la
direzione di Lixsania Fernández.
RICCARDO BENLODI
Inizia la sua formazione musicale in un coro di voci
bianche. A seguito del corso preaccademico di canto presso il Conservatorio G.
Verdi di Milano, si iscrive al triennio accademico di canto presso il
Conservatorio G. Donizetti di Bergamo sotto la guida della Maestra Paola
Romanò, dove si laurea nell’anno 2017 con il massimo dei voti.
Nel marzo 2016 debutta il ruolo di Gastone ne La Traviata al
Teatro Manzoni di Monza. A settembre dello stesso anno vince i ruoli di
Remendado in Carmen di Bizet e di Pulcinella nell’omonima composizione di
Stravinskij, partecipando alla finale del Concorso Lirico Internazionale Teatro
Besostri di Mede. Nel marzo 2017 prende parte all’allestimento di Le Nozze di
Figaro di W.A. Mozart con la regia di Renato Bonajuto e la direzione di Matteo
Beltrami nel ruolo di Don Curzio presso il Teatro Francesco Cilea di Reggio
Calabria.
Sempre nel marzo 2017 è Goro in Madama Butterfly nella
stagione lirica di VoceAllOpera presso il Teatro Spazio 89. Nello stesso anno
canta presso il Teatro Sociale di Bergamo in un concerto preparato sotto la
guida di Fabrizio Maria Carminati al termine di una masterclass guidata dallo
stesso. Nell’agosto 2017 è Gherardo in Gianni Schicchi nella stagione di Tones
of the Stones, sotto la direzione di Aldo Salvagno e la regia di Renato
Bonajuto e ad ottobre è Spoletta in Tosca al Teatro di Milano. Nel 2018 prende
parte alla stagione del Circolo Musicale Mayr-Donizetti di Bergamo nei ruoli
del Secondo Sacerdote e del Primo Armigero in Die Zauberflöte e successivamente
Abdallo in Nabucco. Durante lo stesso anno, nel mese di settembre, canta
all’interno del Festival “Fuori di Coccia” della Fondazione Teatro Coccia per
la realizzazione dei Salmi di Pietro Generali. Ha anche fatto parte
dell’Accademia di perfezionamento di canto lirico del Teatro Coccia per la
realizzazione di Gianni Schicchi, frequentando corsi con grandi interpreti,
registi e direttori.
LEONORA TESS
Si avvicina alla musica fin da piccolissima studiando
pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Dal 2016 intraprende lo studio del canto debuttando i ruoli
di Berta ne Il barbiere di Siviglia, Annina ne La Traviata, Giannetta ne
L’elisir d’amore, Serpina ne La serva padrona, Una voce dal cielo nel Don
Carlo, la prima dama in Die Zauberflöte e Nella nel Gianni Schicchi.
Nel 2016 debutta anche al Teatro Coccia di Novara nella
prima rappresentazione assoluta de La Rivale di Marco Taralli diretta da Matteo
Beltrami, al fianco di Tiziana Fabbricini. A marzo 2017 è Barbarina ne Le nozze
di Figaro al Teatro Cilea di Reggio Calabria sotto la direzione di Matteo
Beltrami e con la regia di Renato Bonajuto. Ad aprile 2017 è il paggio nel
Rigoletto al Teatro Municipale di Piacenza e al Teatro Comunale Luciano
Pavarotti di Modena al fianco del baritono Leo Nucci, diretta da Aldo Sisillo.
Nel giugno 2017 è Amina nella prima rappresentazione assoluta de Il castello
degli invalidi di Gaetano Donizetti a Bergamo. A ottobre 2017 debutta nel ruolo
di Frasquita nella Carmen al Teatro Coccia di Novara e al Tang Xianzu Grand
Theatre di Fuzhou in Cina diretta da Matteo Beltrami e con la regia di Sergio
Rubini. Nel febbraio 2018 è nuovamente Frasquita in Carmen al Teatro Vittorio
Emanuele di Messina con la direzione di Carlo Palleschi.
Gli ultimi impegni l’hanno vista impegnata nel ruolo della
protagonista in Rita di Gaetano Donizetti, nella ripresa dell’opera La Rivale
al Festival Béla Bartók in Ungheria, nello spettacolo Ma se mi toccano andando
in scena ad Arona in occasione del ‘Teatro sull’acqua’ con la direzione
artistica di Dacia Maraini e nel debutto nel ruolo di Lauretta nel Gianni
Schicchi alla fine dell’Opera Studio tenutasi al Teatro Coccia.
È finalista a numerosi concorsi lirici internazionali tra
cui si segnalano i premi come giovane talento nei concorsi ‘Santa Gianna
Beretta Molla’ di Mesero, ‘Salvatore Licitra’ di Milano e ‘Rinaldo Pelizzoni’
di Sissa dove le è stato assegnato anche il terzo premio.
Attualmente frequenta il biennio di canto lirico al
Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo dove ha da poco conseguito la laurea
di triennio accademico.
JONATHAN KIM
Il baritono Jonathan Kim è nato in Corea del Sud e si è
laureato al College of Music, Dankook University. Si è trasferito in Italia e
vive a Milano, dove si è diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi con il
massimo dei voti. È stato finalista al Concorso Internazionale “Giulietta
Simionato” nel 2015 e al Concorso Internazionale “Ismaele Voltolini” nel 2016. Ha vinto anche il
premio speciale come migliore baritono al Concorso Internazionale “Magda
Olivero” nel 2016 ed e stato finalista al Concorso Internazionale “Cleto Tomba”
e Semifinalista al Concorso Internazionale “Renata Tebaldi” nel 2017.
Ha cantato Marcello ne La bohème di G.Puccini a Seoul. Nel
2015 si è esibito come solista nella Messa di Requiem di Carlotta Ferrari con
Coro e Orchestra del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano diretto da Fabrizio
Dorsi al Teatro alle Vigne. Nel 2016 è stato invitato per il ruolo di Gasparo
in Rita di G.Donizetti, Conte di Almaviva in Le Nozze di Figaro di W.A.Mozart
con direzione d’orchestra Andrea Gottifried e regia Altea Maria Pivetta. Al
Teatro Faes a Milano ha cantato il ruolo di Schaunard ne La bohème di G.Puccini
con il tenore Maestro Vincenzo Puma. Nel 2017 ha debuttato Amonasro
in Aida di G.Verdi con l’Orchestra Accademia Langhi con direttore Loris Di Leo,
con la regia di Manu Lalli al Teatro Coccia di Novara. Nel 2018 ha cantato L’elisir
d’amore di G.Donizetti al Castello Sforzesco di Milano per “Estate Milano”.
ORCHESTRA GIOVANILE LUIGI CHERUBINI
Fondata da Riccardo Muti nel 2004, l’Orchestra Giovanile
Luigi Cherubini ha assunto il nome di uno dei massimi compositori italiani di
tutti i tempi attivo in ambito europeo per sottolineare, insieme a una forte
identità nazionale, la propria inclinazione a una visione europea della musica
e della cultura. L’Orchestra, che si pone come strumento privilegiato di
congiunzione tra il mondo accademico e l’attività professionale, divide la
propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna. La Cherubini è formata da
giovani strumentisti, tutti sotto i trent’anni e provenienti da ogni regione
italiana, selezionati attraverso centinaia di audizioni da una commissione costituita
dalle prime parti di prestigiose orchestre europee e presieduta dallo stesso
Muti. Secondo uno spirito che imprime all’orchestra la dinamicità di un
continuo rinnovamento, i musicisti restano in orchestra per un solo triennio,
terminato il quale molti di loro hanno l’opportunità di trovare una propria
collocazione nelle migliori orchestre.
In questi anni l’Orchestra, sotto la direzione di Riccardo
Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento
alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in
Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri,
nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo,
Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.
Il debutto a Salisburgo, al Festival di Pentecoste, con Il
ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, ha segnato nel 2007 la prima tappa di un
progetto quinquennale che la rassegna austriaca, in coproduzione con Ravenna
Festival, ha realizzato con Riccardo Muti per la riscoperta e la valorizzazione
del patrimonio musicale del Settecento napoletano e di cui la Cherubini è stata
protagonista in qualità di orchestra residente.
A Salisburgo, poi, l’Orchestra è tornata nel 2015,
debuttando – unica formazione italiana invitata – al più prestigioso Festival
estivo, con Ernani: a dirigerla sempre Riccardo Muti, che l’aveva guidata anche
nel memorabile concerto tenuto alla Sala d’Oro del Musikverein di Vienna, nel
2008, pochi mesi prima che alla Cherubini venisse assegnato l’autorevole Premio
Abbiati quale miglior iniziativa musicale per “i notevoli risultati che ne
hanno fatto un organico di eccellenza riconosciuto in Italia e all’estero”.
All’intensa attività con il suo fondatore, la Cherubini ha affiancato
moltissime collaborazioni con artisti quali Claudio Abbado, John Axelrod,
Rudolf Barshai, Michele Campanella, James Conlon, Dennis Russel Davies, Gérard
Depardieu, Kevin Farrell, Patrick Fournillier, Herbie Hancock, Leonidas
Kavakos, Lang Lang, Ute Lemper, Alexander Lonquich, Wayne Marshall, Kurt Masur,
Anne-Sophie Mutter, Kent Nagano, Krzysztof Penderecki, Donato Renzetti, Vadim
Repin, Giovanni Sollima, Yuri Temirkanov, Alexander Toradze e Pinchas Zukerman.
Impegnativi e di indiscutibile rilievo i progetti delle
“trilogie”, che al Ravenna Festival l’hanno vista protagonista, sotto la
direzione di Nicola Paszkowski, delle celebrazioni per il bicentenario verdiano
in occasione del quale l’Orchestra è stata chiamata ad eseguire ben sei opere
al Teatro Alighieri. Nel 2012, nel giro di tre sole giornate, Rigoletto,
Trovatore e Traviata; nel 2013, sempre l’una dopo l’altra a stretto confronto,
le opere “shakespeariane” di Verdi: Macbeth, Otello e Falstaff. Per la Trilogia
d’autunno 2017, la Cherubini, diretta da Vladimir Ovodok, ha interpretato
Cavalleria rusticana, Pagliacci e Tosca; nel 2018, si è misurata con una nuova
straordinaria avventura verdiana, guidata da Alessandro Benigni per Nabucco,
Hossein Pishkar per Rigoletto e Nicola Paszkowski per Otello. Negli ultimi anni
il repertorio operistico viene affrontato regolarmente dall’Orchestra anche
nelle coproduzioni che vedono il Teatro Alighieri di Ravenna al fianco di altri
importanti teatri italiani di tradizione. Dal 2015 al 2017 la Cherubini, ha partecipato
inoltre al Festival di Spoleto, sotto la direzione di James Conlon, eseguendo
l’intera trilogia “Mozart-Da Ponte”. Il legame con Riccardo Muti l’ha portata a
prender parte all’Italian Opera Academy per giovani direttori e maestri
collaboratori, che il Maestro ha fondato e intrapreso nel 2015: se in quel
primo anno la Cherubini ha avuto l’occasione di misurarsi con Falstaff, gli
anni successivi l’attenzione si è concentrata su Traviata, Aida e Macbeth.
Al Ravenna Festival, dove ogni anno si rinnova l’intensa
esperienza della residenza estiva, la Cherubini è regolarmente protagonista di
nuove produzioni e di concerti, nonché, dal 2010, del progetto “Le vie
dell’amicizia” che l’ha vista esibirsi, tra le altre mete, a Nairobi,
Redipuglia, Tokyo, Teheran e nel 2018
a Kiev, sempre diretta da Riccardo Muti.
La gestione dell’Orchestra è affidata alla Fondazione
Cherubini costituita dalle municipalità di Piacenza e Ravenna e dalle
Fondazioni Toscanini e Ravenna Manifestazioni. L’attività dell’Orchestra è resa
possibile grazie al sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
del Turismo.
CORO SAN GREGORIO MAGNO
La Schola Cantorum San Gregorio Magno è stata fondata nel
1908 da don Gregorio Gambino e, attualmente, si compone di circa 70 cantori non
professionisti. Nonostante ciò, dal 1978, sotto la direzione del M° Mauro
Trombetta, ha ampliato il proprio repertorio e, oltre alle Messe, Mottetti,
Cantate, Oratori, affronta il Melodramma. Dagli anni ottanta ha partecipato
alle stagioni liriche di Susa, Savona, Sanremo, Genova, Novara, Piacenza,
Aosta, Brescia, Bergamo, Pavia, Modena, Salerno, Saint-Etienne, Locarno,
Lugano, Montecarlo, Dresda, Istanbul.
Il repertorio lirico si compone di numerose opere: Il
Barbiere di Siviglia, La Traviata, Il Trovatore, Nabucco, Otello, Rigoletto,
Falstaff, Norma, Lucia di Lammermoor, La Bohème, Tosca, Madama Butterfly,
Turandot, Cavalleria Rusticana, Il Tabarro, Il turco in Italia, Carmen,
Pagliacci, Mala Vita, Macbeth, Le Villi. Si ricordano le prime assolute: Aureliano
in Palmira di Rossini, L’esule di Roma e Cantata a Cristoforo Colombo di
Donizetti, L’Esodo di Mosè di De Grandis, Medea di Pacini, tutte con incisione
discografica.
Nel repertorio sacro ecco le composizioni più significative:
Messa di requiem di Mozart, Verdi, Cherubini, Fauré, Perosi; Miserere di
Bertoni; Stabat Mater e Petite Messe
Solemnelle di Rossini; Vesperae Solemnes
di Mozart; Christus e Via Crucis di Liszt; Cantata 147 di Bach; Le sette
Parole di Mercadante; Gloria di Vivaldi; IX Sinfonia di Beethoven; Sinfonia n°
2 Lobgesan di Mendelsson; Carmina Burana di C.Orff; Missa Criolla di Ramirez;
Messa di Gloria di Puccini, Messe Basse di Fauré; Messa della Beata Panacea di
Manfredi; Missa Brevis di Mozart; Messia di Handel; Missa et Pax… Hominibus di
Angileri in prima assoluta nel 2006, Transitus Animae di Perosi.
La San Gregorio Magno è stata diretta nelle Opere di cui
sopra da famosi direttori, se ne ricordano alcuni: Nello Santi, Richard
Bonynge, Thomas Hungar, Evelino pidò, Massimo de Bernardt, Marcello Viotti,
Marcello Rota, Stefan Anton Rek, Janos Acs, Claudio Scimone, Marco Balderi,
Gian Paolo Sanzogno, Massimiliano Caldi, Massimo Palumbo, Giuseppe Sabbatini,
Matteo Beltrami e da registi quali: Sylvano Bussotti, Paolo Poli, Pierluigi
Pizzi, Dario Micheli, Filippo Crivelli, Giuseppe di Stefano, Beppe de Tomasi,
Dario Argento, Renato Bonajuto.
Negli ultimi anni ha partecipato alle esecuzioni delle opere
durante le stagioni operistiche al Teatro Coccia di Novara: Il Macbeth di
Giuseppe Verdi, la Norma di Vincenzo Bellini, la Tosca di Giacomo Puccini, La
Traviata di Giuseppe Verdi, Il Viaggio a Reims di Gioachino Rossini, la
Turandot e la Madama Butterfly di Giacomo Puccini, l’Aida di Giuseppe Verdi, la
Carmen di Bizet.
Ha partecipato agli ultimi Concert Spirituels dell’orchestra
Filarmonica di Montecarlo del 2014 e 2015 nella chiesa di St. Charles a
Montecarlo, diretti da Maurizio Dones e Mauro Trombetta nella chiesa di Saint
Charles a Monaco con musiche di Vivaldi Hendel Schubert Fauré e Franck.
Ha partecipato al Festival Tang Xianzu a Fuzhou (Cina)
rappresentando l’Opera Carmen di Bizet.
Nessun commento:
Posta un commento