SALA UMBERTO DI ROMA
"L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO"
DI OSCAR WILDE
REGIA DI FERDINANDO BRUNI E
FRANCESCO FRONGIA
L’indagine attorno alla vita e alle opere di Oscar Wilde che
Ferdinando Bruni e Francesco Frongia conducono da alcuni anni li ha portati nel
2017 ad affrontare la più famosa commedia del grande autore irlandese. Dopo
Salomé, Il fantasma di Canterville e Atti osceni–I tre processi di Oscar Wilde,
L’importanza di chiamarsi Ernesto ha regalato ai due registi e alla compagnia
un nuovo successo.
«Questa “commedia frivola per gente seria”, col suo titolo
che sfida i traduttori – che ci hanno provato con Ernesto, Franco, Onesto,
Probo senza mai risultare convincenti – è l’esempio più bello di come Wilde,
attraverso l’uso di un’ironia caustica e brillante, sveli la falsa coscienza di
una società che mette il denaro e una rigidissima divisione in classi al centro
della propria morale. Il rovesciamento paradossale del senso è l’espediente più
usato dall’autore che ci appare così, a una prima lettura, come un precursore
del teatro dell’assurdo, mentre in realtà è impegnato a “smontare” con sorridente
ferocia i luoghi comuni su cui si fonda ogni solida società borghese.
“L’antico e tradizionale rispetto dei vecchi per i giovani è
morto e sepolto”.
“Sono convinta che il campo d’azione di un uomo debbano
essere le mura domestiche. Ogni qualvolta un uomo comincia a trascurare i suoi
doveri casalinghi, diventa penosamente effeminato”.
E via così, rovesciando frasi fatte e portando scompiglio
nell’ordinato repertorio della saggezza popolare. Un’irriverenza che non è mai
fine a se stessa, ma che indossa senza vergogna la maschera dell’umorismo e
della farsa. E se si potrebbe venir tentati di leggere The Importance of Being
Earnest come una scrittura in codice che strizza l’occhio all’ambiente omosessuale
dell’epoca e ai suoi sottintesi e sottotesti, molto presto ci si rende conto
che, ben più genialmente, Wilde inventa un linguaggio inedito che pone le basi
dell’umorismo queer, un umorismo che, attraverso l’epoca d’oro della commedia
hollywoodiana, è arrivato fino a noi, anche attraverso popolari serie
televisive, senza perdere in freschezza e causticità.
Restituire questa allegra cattiveria richiede – proseguono
Bruni e Frongia – una mano registica leggera e complice. Il palcoscenico
diventa così un foglio bianco su cui far risaltare i “colori” dei personaggi in
un gioco che prende in prestito ai cartoon e all’immaginario pop la capacità di
sintesi e di leggerezza e lascia campo libero ai funambolismi verbali, alle
vertigini di una logica ribaltata che a volte sembra ispirarsi al mondo alla
rovescia del nostro amato Lewis Carroll».
Nello spettacolo Ida Marinelli veste i panni di Lady
Bracknell, Giuseppe Lanino quelli di John Worthing e Riccardo Buffonini quelli
di Algernon Moncrieff; Elena Russo è Gwendolen e Camilla Violante Scheller la
giovanissima Cecily, Luca Toracca veste la tonaca del reverendo Chasuble,
Cinzia Spanò è la governante Miss Prism e Nicola Stravalaci il maggiordomo e
il cameriere.
Teatro dell’Elfo
presenta
IDA MARINELLI | ELENA RUSSO ARMAN
GIUSEPPE LANINO |
RICCARDO BUFFONINI
LUCA TORACCA | CINZIA SPANÒ
CAMILLA VIOLANTE SCHELLER | NICOLA STRAVALACI
L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
di Oscar Wilde
luci Nando Frigerio | suono Giuseppe Marzoli
regia, scene e costumi
FERDINANDO BRUNI e FRANCESCO FRONGIA
SALA UMBERTO
Via della Mercede, 50 Roma
Dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17
Prezzi da 26
a 17 euro – www.salaumberto.com tel.06.6794753
prenotazioni@salaumberto.com
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