GOTHIKA TRE PASSI NEL DELIRIO
"UNA SERIE DI STRAVAGANTI VICENDE"
OMAGGIO AD EDGAR ALLAN POE
BRANCACCINO DI ROMA
da giovedì a sabato ore 20.00 - domenica ore 18.45
Dal 7 al 10 marzo va in scena al Brancaccino il secondo
appuntamento con GOTHIKA, progetto che ha riunito – in esclusiva per il teatro
romano – tre monologhi nati nell’officina del Teatro dell’Elfo: un inusuale
invito a esplorare le zone più oscure dell’immaginario poetico di tre grandi
autori.
Dopo la lettura scenica di Elio De Capitani dal Frankenstein
di Mary Shelley, tocca a Ferdinando Bruni affrontare parole di solitudine,
follia e oscurità. La suite teatral-musicale Una serie di stravaganti vicende
rende omaggio a E. A. Poe, padre indiscusso di ogni terrore letterario e
poetico, intrecciando ai suoi versi e ai suoi racconti le musiche composte da
Teho Teardo e ambientando il monologo in un flusso di video-proiezioni che
circondano e trasfigurano la scena con immagini allucinate.
Un materiale perfetto per questa coppia di artisti che
sperimenta da anni l’uso scenografico del video e utilizza linguaggi capaci di
popolare il palcoscenico di meraviglia e mistero. E un materiale che è divenuto
ancora più conturbante grazie all’intervento musicale di Teho Teardo, il cui
lavoro, a cavallo fra ‘suono colto e distorsione effettistica’, accompagna la
voce di Bruni e le immagini di Frongia in questo viaggio dentro le parole di
Poe per farci esplorare i confini, i limiti reali o immaginari delle sue (e
delle nostre) ossessioni. «Una suite teatrale/musicale che usa tutte le
possibilità degli strumenti multimediali, ma che al tempo stesso evoca
l’atmosfera remota, il sentore di fiori squisiti e putrefatti che emana
dall’opera di Poe».
«Rinchiuso in un velario funebre di teli semitrasparenti che
si fanno schermo per paurose proiezioni video in bianco e nero, Ferdinando
Bruni appare scalzo e con ali nere che presto si staccheranno per incombere su
di lui nel procedere del racconto-confessione. Ali di corvo, quello della
celebre poesia che Bruni, in inglese, scompone in farfugli di sofferenza e
delirio in una prova d’attore che, amplificata dal microfono, torna alle
performance rock maledette (difatti canta anche, le ballate Annabel Lee e
Ulalume) in cui lo ricordiamo anni fa, ad esempio nel Berkoff di Alla greca.
Percorso da ombre mosse di onde, uccelli e nuvole, o mentre emerge dall’iride
di un occhio buhueliano, è un titano pazzo d’infelicità in una fantasmagoria
gotica che, pur proiettando lo spettatore negli abissi dell’anima, gli regala
anche, nella composizione roboante e nelle citazioni di tanto cinema delle
origini, da Murnau a Méliès, un godimento gustoso da film horror».
Simona Spaventa, la Repubblica
«Darkness, fear, death, grave. Ossessioni incubi,
allucinazioni. Edgar Allan Poe muore alcolizzato, in miseria, tra deliri e
visioni mostruose. Tutta la sua vita è un tormento continuo: conflitti,
incomprensioni, improvvise morti.
Tutto lo sconvolgimento, lo strazio di un’esistenza divorata
dall’angoscia affiora nelle parole di Bruni. Magnifica prova. È un attore forse
unico nel panorama del nostro teatro: sa essere a volte ironico, leggero,
sornione, indolente a volte irruente, passionale, tumultuoso. I suoi monologhi
(un esempio per tutti, La tempesta shakespeariana), le sue letture (Dickens,
Wilde) sono esempi di rigore, intelligenza e perfetta padronanza. E sorprende
tutte le volte. Una lunga storia, la sua, che andrebbe raccontata».
Fausto Malcovati, Hystrio
Ferdinando Bruni legge Oscar Wilde
Il fantasma di Canterville
Con l’ultimo appuntamento della trilogia Gothika il genio
stravagante e acuto di Oscar Wilde ci traghetta verso la luce dell’ironia (e
quindi della ragione), architettando una storia di orrori per nulla orrenda,
anzi divertentissima, la storia di uno spirito tormentato dalla presenza più
terrificante che possa infestare un antico castello inglese: una moderna
famiglia americana. Il Fantasma di Canterville merita un posto d’onore nei
sinistri archivi del gotico perché è una irriverente antologia dei clichè di
quel genere letterario. ‘La vita è troppo importante per essere presa sul
serio’ sostiene il nostro autore e, a giudicare da questo racconto, anche per
quel che riguarda l’aldilà le cose non cambiano».
BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Biglietto: 18€ - ridotto 12,50€
card open 5 ingressi: 55 €
Prevendita su Ticketone.it e presso i punti vendita
tradizionali
BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO
Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 |
botteghino@teatrobrancaccio.it
http://www.teatrobrancaccio.it/
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