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lunedì 29 aprile 2019


AL PICCOLO TEATRO DI MILANO 
TORNANO GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA DI BALLO
DELL'ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

Da venerdì 3 a domenica 5 maggio 2019 gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Maurizio Vanadia, tornano come ogni anno al Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa per il tradizionale spettacolo istituzionale, in cui affrontano pezzi del grande repertorio classico e contemporaneo.

L’ardua sfida del programma, già vinta brillantemente alla Scala lo scorso mese di marzo, si ripete al Teatro Strehler con Il Regno delle Ombre de La Bayadère di Marius Petipa e una creazione di uno dei maestri del nostro tempo, In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe.
La serata si apre con Il Regno delle ombre da La Bayadère di Petipa, balletto del Maestro dei Teatri imperiali di San Pietroburgo, creato nel 1877 sulle musiche di Ludwig Minkus. Caposaldo del repertorio tardoromantico, in cui particolarmente vivo è il gusto per l’esotismo e il soprannaturale, il celebre atto bianco de La Bayadère richiede doti tecniche elevate alle trentadue giovani ballerine, sin dall’entrata in scena quando sfilano su un piano inclinato in una difficile serie di arabesques. A ricoprire il ruolo del principe Solor, che sogna di ritrovare nell’al di là l’amata Nikija, Daniele Bonelli, allievo del 7° corso. La sfortunata baiadera è invece affidata all’interpretazione di Linda Giubelli che frequenta l’8° corso. Le tre soliste delle variazioni sono Federica Azzone e Giordana Granata dell’8° e Matilde Colombo del 7°.

Segue In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe, coreografo statunitense che ha fatto della destrutturazione del balletto classico la sua audace cifra stilistica. La Scuola di Ballo nel 2011 aveva già interpretato The Vertiginous Thrill of Exactitude. Oggi affronta una creazione ideata nel 1987 per l’Opéra di Parigi ed affidata per la prima volta a una scuola, che impegna tre danzatori e sei danzatrici in una coreografia sferzante con passi al limite dell’equilibrio fisico, sui colpi di frusta delle musiche di Thom Willems, storico collaboratore di Forsythe. A rimontarlo e a seguire gli allievi nella lunga preparazione Kathryn Bennetts, al fianco del coreografo dal 1989 al Ballet Frankfurt e già sua partner ai tempi in cui danzavano per lo Stuttgart Ballet: in scena sei allievi dell’8° corso, Federica Azzone, Carlotta Di Monte,
Linda Giubelli, Giorgia Pasini, Samuele Barzaghi e Samuele Gamba, e tre allievi del 7°, Letizia Masini, Priscilla Volpe e Daniele Bonelli.

Basato su due temi di movimento, tema A e tema B, il balletto, come ha sostenuto Kathryn Bennetts incontrata da Francesca Pedroni: «È un pezzo difficile, ma i ragazzi devono pensare a un gruppo di danzatori che si trovano in una stanza e si divertono insieme, ballando. […] Dico sempre ai ragazzi che devono pensare di avere quattro gambe, non due. Anche le braccia sono tutt'altro che decorative, c'è un lavoro sul peso, sullo slancio. Abbiamo parlato tanto delle forme che creiamo nello spazio, delle direzioni che il movimento prende attraverso la scena. È un approccio mentale e fisico diverso dal solo apprendimento dei passi. […] In the Middle ha cambiato il modo di vedere il balletto».

La serata si chiude con tutti gli allievi della Scuola sul palcoscenico per la Présentation ideata da Frédéric Olivieri, direttore del Corpo di Ballo della Scala, sugli Etudes di Carl Czerny. Saranno 188 i ragazzi che potranno dimostrare i vari livelli di preparazione raggiunti, a seconda dell’anno di corso frequentato.

Milano, Teatro Strehler – 3, 4, 5 maggio 2019
Venerdì 3 maggio ore 20.30
Sabato 4 maggio ore 15 e 19.30
Domenica 5 maggio ore 16
Biglietti Platea: Intero € 33,00 - Ridotto card Gio/Anz € 21,00
Balconata: Intero € 26,00 - Ridotto card Gio/Anz € 18,00
www.piccoloteatro.org

TEATRO STREHLER
3, 4, 5 MAGGIO 2019
SCUOLA DI BALLO DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
diretta da MAURIZIO VANADIA
IL REGNO DELLE OMBRE da LA BAYADÈRE
Coreografia di MARIUS PETIPA
Ripresa da TATIANA NIKONOVA e LEONID NIKONOV
Musica di LUDWIG MINKUS
* * *
IN THE MIDDLE, SOMEWHAT ELEVATED
Coreografia di WILLIAM FORSYTHE
Ripresa da KATHRYN BENNETTS
Musica di THOM WILLEMS
In collaborazione con LESLEY STUCK
Assistenti alla coreografia PAOLA VISMARA e JEAN-PHILIPPE HALNAUT
Musica gentilmente concessa da Boosey & Hawkes Music Publishers Limited
PRÉSENTATION
Ideata da FRÉDÉRIC OLIVIERI
Musica di CARL CZERNY
Etudes (1848)
Orchestrazione Knudage Riisager
(Edizioni Boosey & Hawkes, rappresentante per l’Italia Edizioni Ricordi)
Assistenti alla coreografia
LORETA ALEXANDRESCU, JEAN-PHILIPPE HALNAUT, LEONID NIKONOV, TATIANA NIKONOVA,
GIULIA ROSSITTO, ELISA SCALA, PAOLA VISMARA
Con il contributo di Con il supporto di Partner Scuola di Ballo Main sponsor e fornitore ufficiale della Scuola di Ballo
Il balletto?
Una lingua in brillante movimento di Francesca Pedroni
La Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala segue ormai da più di un decennio una linea artistica che dà l'opportunità ai propri allievi di incontrare la scrittura di grandi coreografi del passato e del presente. Un corpus di titoli magnetico da Marius Petipa a George Balanchine, William Forsythe, José Limón, Mats Ek, Maurice Béjart, Roland Petit, Jiří Kylián, Angelin Preljocaj, che per i giovani interpreti, guidati dai loro docenti e da maîtres internazionali, comporta un faccia a faccia non solo con più tecniche e stili di ieri e di oggi, ma con le trasformazioni che la lingua balletto affronta con il passare dei secoli.

Lo spettacolo di quest'anno è elettrizzante riguardo all'ultimo punto perché non solo mette in scena come è consuetudine tutti i corsi della Scuola nella classica Présentation ideata da Frédéric Olivieri, direttore del Corpo di Ballo della Scala, sugli Etudes di Carl Czerny, ma perché contrappone in apertura due titoli straordinari per comprendere e assaporare le potenzialità metamorfiche della lingua balletto: Il Regno delle Ombre, superlativo Atto bianco dal classico La Bayadère di Marius Petipa, e, per la prima volta in scena con una Scuola di Ballo, In the Middle, Somewhat Elevated di William Forsythe, sferzante quanto
inossidabile "cult", nato nel 1987 all'Opera di Parigi per stelle come Sylvie Guillem, Laurent Hilaire, Isabelle Guérin, Manuel Legris su invito di Rudolf Nureyev.

"Il Regno delle Ombre" e la potenza ipnotica dell'unisono.
Il Regno delle Ombre venne ripreso alla Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala sette anni fa: sfida notevole perché quest'Atto bianco, incastonato come un gioiello di purezza accademica tra gli altri atti de La Bayadère e spesso rappresentato autonomamente dal resto del balletto, è considerato un cardine dello stile tardoromantico di Marius Petipa, il maestro dei maestri, il coreografo di capolavori come La Figlia del Faraone, Don Chisciotte, La Bella Addormentata, Lago dei cigni di cui si è festeggiato in tutto il mondo nel 2018 il bicentenario della nascita.

Il debutto de La Bayadère risale al 1877, ai Teatri Imperiali di San Pietroburgo su musica di Ludwig Minkus: un balletto da leggenda elaborato sulla scorta del poema indiano Sakuntala. Soddisfaceva il gusto per l'esotico del tempo con la sua tragica storia d'amore tra la bella baiadera Nikija e il guerriero Solor, sublimata stilisticamente nell'atto bianco in tutù de Il Regno delle Ombre. Alla Scala La Bayadère è stata allestita per intero la prima volta nella stagione 1991-1992. Era un titolo notissimo in Russia, ma meno in Occidente. Il suo Regno delle Ombre però, così adamantino e esemplare del grande repertorio russo, aveva spinto molti anni prima i transfughi Rudolf Nureyev e Natalia Makarova a montarlo secondo il loro
tocco rispettivamente per il Royal Ballet di Londra e per l'ABT.

Ad allestirlo alla Scuola di Ballo dell'Accademia, quest'anno come nel 2012, sono i due insegnanti della Scuola Tatiana Nikonova e Leonid Nikonov, entrambi provenienti dal Balletto del Bol'šoj. Sulla scorta della loro feconda esperienza nel teatro moscovita, lo hanno ricostruito per gli allievi. Il Regno delle Ombre è un sogno, la fuga di Solor dalla realtà per ritrovare nell'aldilà l'incantevole e triste Nikija che si è lasciata morire di fronte al fidanzamento dell'amato con Gamzatti, la figlia del Rajah. Solor ritroverà Nikija tra le
ombre: scendono da un piano inclinato che rappresenta l'Himalaya, una dietro l'altra, nel numero di trentadue, con quella serie divina di arabesques declinati in un'ipnotica serpentina.

La bellezza estatica delle ombre è l'unisono che, per le giovani allieve della Scuola di Ballo, comporta la comprensione di cosa sia un ensemble nell'unità delle linee, nella qualità dei port de bras, nella tenuta dell'en-dehors. Un'armonia collettiva che va ad accogliere al suo interno gioielli classici come il passo a due con il velo tra Nikija e Solor, le loro variazioni e quelle delle tre ombre. Un miracolo della lingua balletto in cui l'identità del singolo deve farsi identità del gruppo, un pezzo che dall'Ottocento a oggi cresce con le nuove generazioni.
"In the Middle, Somewhat Elevated" e il gioco multidirezionale della lingua balletto «I feel like a native ballet speaker» (mi sento un nativo madrelingua del balletto) dichiarava qualche tempo fa William Forsythe1. Coreografo tra i più geniali del nostro tempo, 70 anni il prossimo dicembre, William Forsythe è uno dei grandi sperimentatori della lingua balletto e del linguaggio della danza, scientifico studioso del movimento in rapporto allo spazio, alla forma, alla dinamica, alle articolazioni nelle sue possibilità di rotazione e influenza sul resto del corpo, al gioco tra danzare stando in asse o offbalance, alla visione di uno spazio einsteniano in cui ogni punto può essere centro a se stesso. Le folgoranti creazioni firmate con il Frankfurt Ballett dagli anni Ottanta fino al 2004, le sperimentazioni in bilico tra performance e arte visiva del periodo con la Forsythe Company, i recenti pezzi per l'Opera di
Parigi, l'English National Ballet, o l'ultima, folgorante produzione realizzata per il Sadler's Wells di Londra intitolata A Quiet Evening of Dance e appena presentata anche in Italia, al Grande di Brescia e al Valli di Reggio Emilia, continuano a spronare pubblico e danzatori dentro un approccio coreografico al movimento in evoluzione.

Alla Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala Forsythe aveva già dato anni fa un pezzo del 1996, The Vertiginous Thrill of Exactitude, indimenticabile per il graffio di una lingua balletto che giocava con se stessa in rigidi tutù giallo acido. In The Middle, Somewhat Elevated, analogamente a Il Regno delle Ombre, è un pezzo di pura danza che fa parte di un lavoro molto più ampio: l'affresco postmoderno Impressing the Czar nato per il Frankfurt Ballett nel 1989. In realtà però In the Middle (il titolo strizza l'occhio alle due ciliegie dorate appese in alto nel mezzo della scena che Forsythe trovò durante le prove tra gli oggetti a
Palais Garnier) debutta due anni prima all'Opera di Parigi. Le altre parti di Impressing the Czar nascono successivamente, ma come Il Regno delle Ombre, In the Middle, Somewhat Elevated vive anche in autonomia.

A rimontarlo per nove allievi scaligeri, tre maschi e sei femmine tra il 7° e l'8° corso, assistita dai docenti interni della Scuola Paola Vismara e Jean-Philippe Halnaut, è Kathryn Bennetts, una lunghissima collaborazione con Forsythe dai tempi del Frankfurt Ballett. I due si conobbero però molto prima, quando entrambi danzavano allo Stuttgart Ballett. «Ero appena stata presa allo Stuttgart da Marcia Haydée» racconta Bennetts. «Mi chiese: "quando puoi iniziare a lavorare?" Io dissi: subito! "Bene, allora quello è il tuo partner". Era Forsythe. Ai quei tempi già coreografava. Il suo Orpheus, mai più ripreso, era una
meraviglia». 

Anni dopo, Bennetts, ormai una maître riconosciuta internazionalmente, è invitata da Forsythe a lavorare al Frankfurt Ballett. Era il 1989. Da allora Bennetts ha montato in giro per il mondo tantissimi pezzi di Forsythe. In the Middle, Somewhat Elevated lo ha ripreso con La Scala, il Balletto del Marinskij, il Royal Ballet di Londra, in America, in Finlandia, con il Balletto delle Fiandre, che ha diretto lei stessa per alcuni anni rifacendo anche Impressing the Czar. L'allestimento con la Scuola scaligera è il 44esimo.

«Per In the Middle servono danzatori che abbiano musicalità, coraggio, capacità di osare. Danzatori nei quali sento la necessità di ballare questo pezzo. Quando Frédéric Olivieri mi ha proposto l'anno scorso di montare In the Middle per i ragazzi, ho pensato: sarebbe bellissimo. Sono una fan di questa scuola. Ne ho parlato con Forsythe e abbiamo deciso di sì. È una sfida perché è un pezzo maturo, ma è eccitante, avrei adorato ballarlo quando avevo la loro età, si deve viaggiare letteralmente nello spazio. Ci sono due temi di movimento, il tema A e quello B, tutto il balletto ruota intorno a essi. È un pezzo difficile, ma i ragazzi
devono pensare a un gruppo di danzatori che si trovano in una stanza e si divertono insieme, ballando. La musica di Thom Willems, così energica, battente, anni Ottanta, quando la ascolti la prima volta, ti sembra tutta uguale, invece poi la scopri piena di ritmi, melodie, fraseggi, variazioni. Quando è stata creata Bill (William ndr.) e Thom avevano sempre voglia di sentirla altissima! Erano giovani. In In the Middle ci sono tanti passi classici, ma con una dinamica contemporanea. Dico sempre ai ragazzi che devono pensare di avere quattro gambe, non due. Anche le braccia sono tutt'altro che decorative, c'è un lavoro sul peso, sullo slancio. Abbiamo parlato tanto delle forme che creiamo nello spazio, delle direzioni che il
movimento prende attraverso la scena. È un approccio mentale e fisico diverso dal solo apprendimento dei passi. Hanno anche piccole parti improvvisate. Nel complesso la struttura non segue l'idea di una priorità centrale nello spazio. Ci può essere un duetto nell'angolo, quasi fuori dalla scena, mentre in un altro punto magari c'è un assolo, un quartetto. Anche il pubblico deve scegliere cosa guardare. In the Middle ha cambiato il modo di vedere il balletto. Forsythe ha influenzato intere generazioni di coreografi.
E ancora oggi non smette di stupirci».

1 William Forsythe in Sarah Crompton, William Forsythe: "ballet demands strenght that few would be willing to muster,
The Guardian, 11 aprile 2018.
FONDAZIONE ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
L’Accademia Teatro alla Scala, oggi presieduta da Alexander Pereira e diretta da Luisa Vinci, è considerata fra le istituzioni più autorevoli per la formazione di tutte le figure professionali che operano nello spettacolo dal vivo: artistiche, tecniche e manageriali.
La proposta didattica si articola in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) per una trentina di corsi frequentati ogni anno da oltre 1.600 allievi. Il percorso formativo affianca alle lezioni teoriche e pratiche in aula un’intensa attività “sul campo”, secondo la filosofia del learning by doing grazie a concerti, spettacoli, esposizioni, produzioni operistiche, non solo sul territorio nazionale. La docenza è affidata ai migliori professionisti del Teatro alla Scala e ai più qualificati esperti del settore.
Ne sono soci fondatori, oltre al Teatro alla Scala, la Regione Lombardia, il Comune di Milano, la Camera di Commercio di Milano, l’Università Commerciale Luigi Bocconi, il Politecnico di Milano, la Fondazione Bracco, la Fondazione Milano per la Scala, Intesa Sanpaolo e Starbucks Reserve Roastery di Milano. A questi si aggiunge un rilevante gruppo di sostenitori, fra fondazioni, associazioni, aziende e privati.

Presidente
Alexander Pereira
Vice Presidente
Daria Tinelli di Gorla
Direttore Generale
Luisa Vinci
Vice Direttore Generale
Nadia Nigris
Dipartimento Danza
Accademia Teatro alla Scala
Supervisore
Frédéric Olivieri
Responsabile artistico
Maurizio Vanadia
Responsabile scolastico
Giorgio Galanti
Corpo Docente Scuola di Ballo
Loreta Alexandrescu
Jean-Philippe Halnaut
Vera Karpenko
Leonid Nikonov
Tatiana Nikonova
Giulia Rossitto
Elisa Scala
Emanuela Tagliavia
Paola Vismara
Antonella Stroppa
Romeo Cuturi
Andrea Massimo Grassi
Francesca Pedroni
Ferdinando Sulla
Pianisti accompagnatori
Svetlana Chernova
Massimo Ciarella
Gianna Eremeeva
Eliana Grasso
Marco Paderni
Irene Pavinato
Artan Tushi

DIPARTIMENTO DANZA
Il Dipartimento Danza, diretto dal 2003 al 2017 da Frédéric Olivieri, oggi è affidato alla guida di Maurizio Vanadia come Responsabile artistico e Giorgio Galanti come Responsabile scolastico.
Cuore del Dipartimento è la Scuola di Ballo, fondata nel 1813 da Francesco Benedetto Ricci come “Imperial Regia Accademia di Ballo”. All’epoca della fondazione gli allievi erano 12, oggi sono 188.
Diretta nel corso della sua storia da celebri ballerine e prestigiosi maestri quali Carlo Blasis, Enrico Cecchetti, Ettorina Mazzucchelli, Esmée Bulnes, Elide Bonagiunta, John Field, Anna Maria Prina, solo per citarne alcuni, la Scuola di Ballo scaligera ha formato artisti come Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Gilda Gelati, Mara Galeazzi, Marta Romagna, Gabriele
Corrado, Alessio Carbone, Nicoletta Manni, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi.
Articolata in otto anni di corso (fra gli 11 e i 18 anni di età), consente di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno contemporanea, in linea con le esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai ballerini professionisti la padronanza di un repertorio sempre più ampio e diversificato. Durante gli studi, gli allievi partecipano a diversi titoli della stagione
scaligera e si esibiscono su importanti palcoscenici, in Italia e all’estero.
Alla formazione tersicorea si affianca quella scolastica ministeriale che dal 2017 si arricchisce di un liceo coreutico, che propone un percorso superiore sperimentale appositamente progettato per gli allievi della Scuola di Ballo.
Negli anni più recenti si sono intensificati incontri e masterclass con coreografi e danzatori di fama internazionale come Kathryn Bennetts, Davide Bombana, Luigi Bonino, John Clifford, Claudia De Smet, Paul Dennis, Vladimir Derevianko, Yvan Dubreuil, Shirley Esseboom, Maina Gielgud, Nanette Glushak, Cynthia Harvey, Akram Khan, Monique Loudières, Piotr Nardelli, Patricia Neary, Pompea Santoro, Suki Schorer, Victor
Ullate, Arlette van Boven, Francesco Ventriglia, Aaron Watkin, Jelko Yuresha.
Inoltre, la possibilità di interpretare le più note coreografie dei maestri del Novecento e di oggi, come George Balanchine (Serenade, Theme and Variations, Who cares?, Tarantella), Maurice Béjart (Gaîté parisienne suite, La luna), Anton Dolin (Variations for Four), Mats Ek (La Bella Addormentata), William Forsythe (The Vertiginous Thrill of Exactitude, In the Middle, Somewhat Elevated), Jiří Kylián (Symphony in D, Evening Songs, Un ballo),
José Limón (The Unsung), Roland Petit (Gymnopédie), Angelin Preljocaj (Larmes blanches, La Stravaganza), ha ulteriormente arricchito la già profonda e rigorosa preparazione.
Al percorso per ballerini professionisti si affiancano un corso quinquennale di propedeutica alla danza, riservato ai bambini dai 6 ai 10 anni con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della danza e della musica facendo loro vivere un'esperienza di carattere ludico-espressivo attraverso l’attività ritmica e motoria e un corso per pianisti accompagnatori alla danza, riservato ai maestri collaboratori che intendono specializzarsi nell’accompagnamento alla danza.
Dal 2019 il Dipartimento Danza si arricchisce di un Diploma accademico di primo livello in danza classica a indirizzo tecnico-didattico. Si tratta di un percorso di laurea triennale, con un piano di studi molto articolato, che permette non solo di approfondire la tecnica classico-accademica adottata nella Scuola di Ballo scaligera, ma anche di acquisire competenze nella pratica d’insegnamento della danza.

Nel periodo estivo la Scuola apre le porte per stage e workshop settimanali.

ALLIEVI SCUOLA DI BALLO 2018-2019
1° corso femminile
Maria Vittoria Bandini
Christiana Barla
Marianna Stella Bentivoglio
Benedetta Boccini
Chiara Bugatti
Gaia Capobianco
Marta Casarini
Lucrezia D'Ovidio
Meike Essiger
Alessia Fantin
Chiara Loi
Noemi Oldani
Sara Petrosino
Allegra Pezzi
Emma Vaninett

2° corso femminile
Elisa Alieri
Elisa Basello
Mariapia Cuman
Benedetta D'Aleo
Laura Farina
Giada Filippi
Daisy Libero
Greta Morgantini
Valentina Romano
Sofia Rotondo
Claudia Tonelli

3° corso femminile
Stefania Boanta
Arianna Cipolla
Noemi Cottafavi
Melissa Dobrozi
Chiara Ferraioli
Alida Fontana
Gaia Garrein
Stefania Gabriela Ghiurca
Eleonora Magni
Martina Mandatori
Marta Monesi
Maddalena Mosca
Elisabetta Nalin
Marina Biasi Sabatini Saponaro
Benedetta Sicilia
Ginevra Zito

1° corso maschile
Sebastiano Filippi
Amos Halilovic
Leonardo Marrone
Gabriele Masè

2° corso maschile
Andrei Davide Marius
Jacopo Biancucci
Elias Caboni
Riccardo Casagrande
Francesco Catalano
Enrico Farina
Cristian Joseph Mallo
Riccardo Maso
Francesco Mezzoli
Joseph Sebastiani
Pietro Zironi

3° corso maschile
Filippo Carlo Maria Albanese
Andrea Arbasino
Giovanni Caporusso
Antonio Casti
Riccardo Cialfi
Kevin Crapisi
Thomas Matthew Curto
Igor Genovesi
Vincenzo Pio Petronzi
Edoardo Maria Russo

4° corso femminile
Yara Araujo de Azevedo
Elisabeth Fabiola Arduini
Letizia Austoni
Morena Brunetti
Giulia Consumi
Natasha Frezza
Martina Gamba
Maya Gobbi
Alice Aurora Lietti
Rebecca Luca
Alice Marzi
Rosalie Parlos de Gourcuff
Ludovica Pinto
Camilla Rossi
Francesca Sari
Elisa Scarpa
Martina Vicari
Sofia Vigilante

5° corso femminile
Margherita Bellingeri
Emma Broglia
Denisa Bzhetaj
Penelope Capdevielle
Giulia Fanti
Luna Jusic
Asia Matteazzi
Virginia Meneguzzo
Caterina Perego
Matilde Pupita
Margherita Ricciarelli
Cecilia Talevi
Benedetta Toppino
Anna Zingoni

6° corso femminile
Chiara Bacci
Matilde Noemi Barbaglia
Giulia Del Grande
Chiara Esposito
Sara Esposito
Carolina Fregnan
Giada Gavioli
Anna Letizia Joly
Lilia Kaliko
Kira Mamerud Eliel
Alice Poli
Sabrina Solcia
Martina Valentini
Sara Zanzon

4° corso maschile
Leonardo Baghin
Davide Cairo
Andrea Denei
Alessandro Francesconi
Marco Pio Nestola
Ignazio Pace
Filippo Ferdinando Pagani
Lorenzo Pietro Pavesi
Filippo Penco
Paolo Radogna
Massimiliano Santagostino
Loris Stetco

5° corso maschile
Mirko Andreutti
Gabriel Salvatore Bua
Mario Elefante
Giorgio Guerrieri
Lorenzo Lelli
Federico Matteini
Lorenzo Poggianti
Vincenzo Romano
Andrea Tozza
Francesco Venturi

6° corso maschile
Alessio Cavalera
Federico Farina
Victor Finaurini
Michele Filippo Italiano
Alexandre Marrie
Denis Mehmeti
Davide Mercoledisanto
Vincenzo Mola
Claudio Manfredi Russo
Angelo Sibella
Tommaso Spadaccino
Leo Wanner

7° corso femminile
Elisa Mitroi Andrei
Fiamma Balzano
Marta Bentivoglio
Matilde Colombo
Lavinia Comelli
Chiara Ferrara
Vanessa Liberto
Martina Marini
Letizia Masini
Youma Miceli
Rebecca Nervi
Alessia Sasso
Priscilla Volpe

8° corso femminile
Federica Azzone
Sofia Baraldi
Martina Conti
Carlotta Di Monte
Ophelie Folco
Linda Giubelli
Giordana Granata
Sena Motoyoshi
Laura Orsi
Giorgia Pasini
Giulia Schenato

7° corso maschile
Daniele Bonelli
Tommaso Calcia
Tiziano Cerrato
Camillo Federico Lussana
Damiano Maffeis
Giorgio Perego
Fulvio Gabriele Zamagna
Matteo Zorzoli

8° corso maschile
Samuele Barzaghi
Giacomo De Luca
Federico Giorgio Paolo Ferrari
Michele Fornetti
Samuele Gamba
Riccardo Luli
Sebastiano Marino
Alessandro Paoloni
Marco Ticozzelli
Alberto Viggiano

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