GABRIELE LAVIA IN
"I RAGAZZI CHE SI AMANO"
E LA MOSTRA FOTOGRAFICA
"BREAKALEG"
SALA SHAKESPEARE TEATRO
ELFO PUCCINI DI MILANO
Due ragazzi si amano e si baciano al tramonto. La gente che
passa, vedendoli, li disapprova indignata, ma loro non notano nulla, non ci
sono per nessuno, vivono esclusivamente nel loro primo amore. Perché l’amore
tra due giovani deve essere disapprovato, come se fosse qualcosa di proibito?
Forse, perché i giovani hanno ancora il coraggio, che deriva dall’incoscienza o
dall’innocenza dei loro anni, di manifestarlo liberamente, di viverlo come
amore.
nel mare delle amarezze e ingiustizie dell’esistenza, un amore totalizzante che rigenera e crea un mondo in cui non c’è spazio per altri, in cui non esiste più niente se non i due giovani amanti. Ciascuno di noi può ritrovare echi e immagini della propria adolescenza.
L’amore e i giovani: niente e nessuno esiste più attorno a
loro, poiché essi non appartengono più a questo mondo, ma a un altro, che vive
nell’accecante calore del loro sentimento.
Questo amore rigenera l’esistenza,
rende unici e straordinari, crea un mondo e annulla gli altri, rende invisibili
e senza paura. È un amore che libera.
«I ragazzi che si amano sono in un altrove – spiega Lavia –
per quanto riguarda l’universo di Prévert si tratta di una realtà post
platonica, in cui gli uomini vivono in un luogo delle ombre tipico della
dimensione della caverna e al contrario i ragazzi che si amano stanno dove c’è
la luce sconosciuta fuori dalla caverna. Jacqués Prévert, al di là della
popolarità delle sue parole d’amore, è un poeta estremamente complesso, un
poeta strano, che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare
le parole di tutti i giorni per esprimere concetti così profondi».
Il recital prodotto dalla Fondazione Teatro della Toscana è
dunque un percorso coinvolgente, con una guida d’eccezione come Gabriele Lavia,
attraverso le ‘nebbie’, non solo del porto del celeberrimo film di Marcel Carné
(scritto dall’eclettico poeta), ma anche delle cave fumose in cui Juliette
Greco cantava Le foglie morte (anche questa del Nostro) e delle immancabili
sigarette Gauloises tanto amate da Prévert. Un percorso rigoroso tra citazioni
colte e popolari (da Magritte a Presley, da Picasso ai Beatles, da Heidegger a
Hopper) e versi immortali.
«Jacqués Prévert – aggiunge Gabriele Lavia – al di là della
popolarità delle sue parole d’amore, è un poeta estremamente complesso, un
poeta strano, che ha attraversato tanti momenti diversi e che ha voluto usare
le parole di tutti i giorni per esprimere concetti profondi. Prévert è come noi
e noi siamo ed eravamo come lui.
Chi sono I ragazzi che si amano? Siamo noi. E chi ha provato
‘questo amore / così violento / così fragile / così tenero / così disperato’?
Siamo sempre noi. E tutto questo è detto semplicemente, senza distanze, né
soggezione, né alcuna sacralità».
Sala Shakespeare, Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33,
Milano - Mart/Sab ore 20.30, domenica ore 16.00 – Info e prenotazione: tel.
02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org - Prezzi: Intero € 32.50, online € 16.50,
Martedì € 21,50 - www.elfo.org
BREAKALEG
Ritratti di scena
Fotografie di Laila Pozzo
Evento inserito nell'ambito di Photofestival 2019
Inaugurazione martedì 7 maggio ore 18:30
Dal 7 maggio i ritratti di Laila Pozzo tornano ad 'abitare'
l'intimo Spazio Atelier dell’Elfo Puccini. La fotografa milanese prosegue il
suo lavoro di ricerca fotografica e propone una nuova galleria di personaggi
per raccontare, con sguardo acuto e originale, quanto avviene sui palcoscenici
milanesi. Il progetto prende il nome dall'espressione inglese "Break a
leg! Rompiti una gamba!": una sorta di "In bocca al lupo" usato
dai teatranti dei paesi anglosassoni.
Laila Pozzo, formatasi alla scuola del fotografo canadese
Douglas Kirkland, sceglie di fotografare quell'istante in cui il sipario non si
è ancora alzato, ma gli interpreti sono già entrati nei costumi di scena e,
soprattutto, nella parte. Attraverso sguardi e gesti misurati, i "ritratti
di scena" di Laila Pozzo descrivono storie e relazioni tra i personaggi.
Gli attori, non risultano ingabbiati nello scatto, ma si sentono liberi di dare
nuova vita al personaggio che interpretano, giocando tra di loro e con
l'obiettivo.
Fotografare il teatro è difficile: ingabbiare in una piccola
superficie la grandezza della scena e dei gesti risulta quasi impossibile. Per
superare la mera documentazione è necessario osservare con profondità e scavare
nell'animo dei protagonisti.
• Orari: inaugurazione martedì 7 maggio ore 18:30. Nei
giorni successivi all'inaugurazione, gli orari della mostra saranno i seguenti:
mar-sab 18:30-20:30 / dom 15:00-16:00
• Info: www.breakaleg.it
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