"LOTTA DI CLASSE"
LIBERAMENTE ISPIRATO A
NEMICO DI CLASSE DI NIGEL WILLIAMS
TEATRO ARGOT DI ROMA
Il progetto che presentiamo è il
frutto di un laboratorio durato quattro mesi presso la scuola di
recitazione ACTION Pro con sede a Roma e nata dall’incontro
di MOB Studios e Wake Up Produzioni grazie anche
all’aiuto della Regione Lazio. ACTION Pro fornisce un ricco insieme
di laboratori di studio ed approfondimento aperti a
studenti interni ed esterni all'Accademia.
Direttore Accademico, Valerio
Morigi - Direttore Artistico, Angelo Longoni
Premessa
C’era una volta la lotta di classe.
Poi la società dei consumi ha
annullato il conflitto sociale malgrado l’aumento delle
disuguaglianze. Poi è arrivata la crisi. Giovani e adulti fatti
fuori da tutto, nessun futuro.
La politica non aiuta. La sinistra ha
perso contatto con i ceti sofferenti. La destra ha perso tutte le
partite sulla riduzione delle tasse. Tutti cercano un nemico a cui
dare la colpa e nuovi soggetti politici si sono fatti testimoni del
sentimento dominante: la paura.
E la paura non si può più combattere
con la lotta di classe.
Era il 1978 quando Nigel Williams
scriveva Nemico di Classe.
Nel mondo c’erano la Thatcher,
Pinochet, Reagan. La Francia faceva esperimenti nucleari, Israele
invadeva il Libano, le BR uccidevano Moro, la Spagna diceva addio
alla dittatura, c’era Andreotti ma anche Pertini, l’Unione
Sovietica era interessata all’Afghanistan e l’Europa era solo
un’indicazione geografica. Dopo circa quarant’anni, tutto quello
che c’era allora non c’è più ma c’è dell’altro. Oggi c’è
una rabbia diversa, dopo la morte di ogni ideale, è rimasta
l’ignoranza, la disoccupazione, la povertà, la paura degli
stranieri e di chi ruba i diritti.
Nemico di Classe non è più attuale ma
offre una lettura situazionale trasferibile ai nostri giorni. La
scuola è ancora il terreno di battaglia ma non tra fazioni sociali o
politiche, e nemmeno tra giovani e adulti, non ci sono generazioni
che la pensano diversamente.
I nemici siamo tutti, noi e i nostri
figli e le nostre figlie. Il vuoto degli adulti rende impotenti i
giovani. Nessuna guida, né politica, né umana, nessun insegnante.
La violenza verbale, che precede sempre quella fisica, oggi è priva
di un bersaglio, è rivolta contro tutti anche contro se stessi.
Se Nemico di Classe era, all’origine,
uno spettacolo eversivo perché nato negli anni dell’eversione e
della protesta, questo di oggi, ironicamente chiamato Lotta di
Classe, sottolinea l’assenza di un nemico contro cui protestare.
I giovani protagonisti sono, tutto
sommato ben allevati, annoiati, capricciosi e appagati. Eppure la
violenza che ribolle in loro è ancor più preoccupante. È una Lotta
di Classe disperata e meschina, del singolo contro il singolo che
ruba aria e spazio, il conflitto per il gusto del conflitto e per
dare la colpa sempre ad altri. La periferia di Nemico di Classe qui
diventa metaforicamente l’intero Paese e la scuola è il simbolo
della convivenza sociale a pezzi.
Lo spettacolo narra la storia di nove
tra ragazze e ragazzi che si trovano all'interno della propria classe
in attesa di un insegnante che non arriva, che non c’è e che,
forse, non è mai esistito. Sono stati lasciati soli con le proprie
pulsioni distruttive, la loro noia e i loro luoghi comuni. Tutto
quello che fanno e dicono è frutto del sentito dire dal mondo adulto
che li condiziona.
Visto che nessuno vuole occuparsi di
loro, decidono di attivare un’autogestione in cui ognuno terrà una
lezione per insegnare qualcosa agli altri. Dalle lezioni emerge il
vuoto, la rassegnazione, l’impotenza e qualche spiraglio di luce.
Una compagnia di giovani interpreti
provenienti da ogni parte d’Italia con i loro modi di essere i loro
dialetti e la loro energia in una messinscena cruda e spoglia,
l’attore e il testo sono tutto.
Al contrario di Nemico di Classe, qui
la presenza femminile diventa fondamentale, è portatrice di modi di
pensare non solo maschili e non solo fisici. La violenza è fatta
anche dall’ironia, dal sarcasmo, dall’esclusione sessuale e dalla
discriminazione.
L’interpretazione gioca con
l’ignoranza, l’impreparazione alla vita, l’abbandono, la
solitudine e l’aggressività.
Questi ragazzi non vogliono altro che
qualcuno li venga a salvare e a prendere per mano. Desiderano che un
adulto venga ad insegnare loro qualcosa ma non solo nozioni, qualcosa
di più profondo, un senso di umanità nuovo per riuscire ad
affrontare la vita.
Questi giovani, trattati solo come
consumatori di prodotti devono colmare un vuoto.
Al contrario di Nemico di Classe qui
nessun insegnante si presenterà mai, nemmeno per criticare, punire,
condannare o richiamare all’ordine. L’istituzione semplicemente
non c’è più, non esiste, per questa ragione la Lotta di Classe è
impossibile.
TEATRO ARGOT di Roma
Dal 25 al 30 giugno dal martedì al
sabato ore 20,30 domenica ore 17,30
biglietto 10 euro, più 2 euro di
tessera associativa.
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