STAGIONE TEATRALE 2019/2020
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO

Edipo re (dal 14 febbraio), spettacolo di Ferdinando Bruni e
Francesco Frongia, segna invece un ritorno al mito dopo vent’anni. Dopo aver
interpretato Oreste e aver portato in scena Fedra e Alcesti, dopo Eschilo ed
Euripide, i due registi ripartono da Sofocle. Tre attori per tutti i personaggi
come nella tragedia classica, un attore che fa il coro, Ferdinando Bruni, le
maschere e la musica per questo viaggio lungo un confine spaventoso, là dove la
scelta non è più possibile. Là dove i moderni concetti di ragione e di libero
arbitrio perdono senso.
Prosegue la riflessione sui conflitti del Novecento e del
mondo contemporaneo che corre come un filo rosso attraverso le nostre ultime
stagioni. Perché sul palcoscenico la storia può trasformarsi in un racconto
epico ed emozionante. In piedi nel caos, bellissimo testo di Véronique Olmi
diretto da Elio De Capitani (in scena dal 16 gennaio), una storia d’amore
intessuta di segreti e di resistenza individuale, che racconta una guerra
invisibile e nascosta, che riesce a diventare tuttavia onnipresente attraverso
lo sguardo di un reduce tornato dalla Cecenia, di sua moglie e del microcosmo
di coinquilini con cui sono costretti a convivere. In scena quattro attori
amati e applauditi all’Elfo: Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei e
Carolina Cametti.
Ancora drammaturgia francese con Diplomazia di Cyril Gely,
che vede ‘sfidarsi’ sul palco Elio De Capitani e Ferdinando Bruni, rispettivamente
nei panni del generale Dietrich von Choltitz, governatore della città durante
l’occupazione nazista e del console svedese Raoul Nordling. Libertà, destino e
responsabilità individuali in uno scontro senza esclusione di colpi (dal 13
marzo).
Un secondo titolo debutta al Napoli Teatro Festival per poi
approdare a Milano (dal 5 novembre): la nuova lettura scenica di Invisibile
Kollettivo, compagnia indipendente prodotta dall’Elfo che, dopo il successo
dell’Avversario, porta in scena Open. La mia storia, il romanzo di formazione
di Andre Agassi (dal 5 novembre). L’Elfo prosegue anche la sua collaborazione
con il drammaturgo Emanuele Aldrovandi, autore di Robert e Patti, un viaggio
nel mondo della musica alternativa scritto per Ida Marinelli e Angelo Di Genio,
diretti qui da Francesco Frongia in uno spettacolo molto ‘rock’. È invece lo
stesso Aldrovandi a dirigere il suo Farfalle, un duetto al femminile con Bruna
Rossi e Giorgia Senesi.
Tra le compagnie sostenute produttivamente dall’Elfo si
riconferma anche il duo Berardi e Casolari che, dopo Amleto Take Away, propone
Alla luce, una riflessione sulla diversità, sulla cecità e sul senso che ha
oggi il ‘vedere’. In ogni città dove lo spettacolo sarà in scena verrà
coinvolto un gruppo di persone non vedenti ed ipovedenti che insieme agli
attori della compagnia costituirà un coro cieco (in collaborazione con l’Unione
italiana dei ciechi e degli ipovedenti).
Le letture sceniche di racconti, romanzi, lettere e favole
sono un terreno sul quale gli attori dell’Elfo si stanno mettendo in gioco in
queste ultime stagioni: Ferdinando Bruni e Ida Marinelli tornano a indagare le
lettere di Anton Čechov e Olga Knipper (grande attrice e sua compagna degli
ultimi anni) nell’ironico e intimo Amami o sposerò un millepiedi (dal 10
dicembre); Corinna Agustoni ed Elena Callegari propongono invece Cabaret
Ceronetti. Ovvero caro Guido, ti stimo (dal 29 ottobre).
Luca Toracca completa invece il suo trittico di monologhi di
Alan Bennett portando in scena Un letto tra lenticchie (dal 3 marzo), dopo Una
patatina tra lo zucchero e Aspettando il telegramma (ripreso dal 25 febbraio).
È uno spettacolo itinerante Generico utilitè di Umberto Petranca (dal 19
ottobre): ogni teatro ha il suo fantasma e quello del Puccini ci porta alla scoperta
degli affascinanti trascorsi di questo luogo. La storia del Novecento torna
prepotentemente nello spettacolo di Maranzana e Somaglino, Cercivento, che
racconta la tragica notte di due alpini della Grande Guerra (17/29 marzo).
L’Elfo apre le porte ai giovani talenti e alle compagnie
indipendenti, offrendo formazione, lavoro e sostegno: sono protagonisti di
molti spettacoli, vengono prodotti i loro progetti e accolti in residenza. Nel
2019 la compagnia under 35 Eco di Fondo prenderà dimora presso gli spazi del
Teatro per dar vita al proprio repertorio. Si conferma in sala Bausch la
rassegna Nuove storie, curata da Francesco Frongia, dedicata nel 2020 al tema
Cronache italiane (31 marzo/11 giugno). Si inaugura un’inedita collaborazione
con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico per la coproduzione
dello spettacolo Quel che accadde a Jack, Jack, Jack e Jack di Francesco
Petruzzelli.
In questa stagione un’attenzione particolare anche al
pubblico dei giovani, anzi giovanissimi. Nel periodo della feste di Natale tre
spettacoli dedicati alle famiglie, a partire proprio dal bellissimo Pollicino
di Eco di fondo, per poi passare a Cinemalteatro, l’ormai famoso format ad alto
tasso di coinvolgimento del pubblico, qui in versione family e alla fiaba Cola
degli abissi proposta da Phoebe Zeitgeist.
Molto ricco anche il palinsesto delle ospitalità che
quest’anno prende il via già a settembre: Mio cuore, io sto soffrendo di
Antonio Marras apre infatti il 19, poi spazio alla danza con il festival
MilanOltre (dal 27 settembre al 13 ottobre), quindi un programma di 31 titoli
con il ritorno degli artisti più amati dal nostro pubblico. Accanto ai grandi
interpreti emergono nuove scoperte, tutti testimoni di un teatro orientato alla
drammaturgia contemporanea con uno suo sguardo attento sull’attualità e la
storia.
Ecco dunque che anche le ospitalità aprono scenari sulle
contraddizioni e i conflitti di oggi: a partire da Arizona di Juan C. Rubio
interpretato da Laura Marinoni e Fabrizio Falco (19 novembre/1 dicembre)
sull’immigrazione dal Messico agli Stati Uniti e dal testo dedicato a Paolo
Borsellino, scritto e interpretato da Ruggero Cappuccio, che è presente in
stagione anche con il più ‘lieve’ racconto di Spaccanapoli Times (15/20
ottobre); per proseguire con Acqua di colonia di Frosini e Timpano (27
novembre/1 dicembre), Guerra santa di Fabrizio Sinisi con Andrea di Casa e
Federica Rossellini (4/9 febbraio), Sospetti del Teatro Filodrammatici (11/16
febbraio), la versione in chiave napoletana di Fronte del porto portata in
scena da Alessandro Gassmann con protagonista Daniele Russo (12/17 maggio), 12
baci sulla bocca sull’Italia omofoba degli anni Settanta e ancora Einstein
& me sul ruolo delle donne nelle scienze. In chiusura di stagione una
conferenza tutta da ridere della Banda Osiris e di Telmo Pievani dedicata
all’ambiente Aquadueo (8/12 giugno).
Tornano con i loro grandi successi gli ousider Rezza e
Mastrella (Fratto_X 6/9 febbraio) e Alessandro Bergonzoni (Trascendi e sali
11/23 febbraio). Ricci/Forte, un’altra coppia fuori dagli schemi, propone il
nuovo Easy to remember (19/24 maggio). E tornano tanti attori e registi che
condividono con l’Elfo la voglia di dare un nuovo impulso all’intreccio
autore/regista/interprete e di sorprendere il pubblico tanto con testi
contemporanei quanto con l’attualità dei ‘classici’: il Teatro delle albe
arriva all’Elfo con il politticco in sette quadri fedeli d’Amore (10/15
dicembre), Valerio Binasco dirige Natalino Balasso in un Arlecchino che guarda
al cinema neorealista (28 gennaio/4 febbraio), mentre Carmelo Rifici riscrive
il mito con Ifigenia, liberata e Giorgio Gallione affida a Milvia Marigliano i
versi e le parole della Merini in Alda. Diario di una diversa (19/24 maggio). E
ancora Marco Vergani è protagonista della Trilogia dell’essenziale di Valentina
Diana (15/20 ottobre), Alessandro Averone porta in scena Pirandello e Beckett,
Teatrodilina propone il suo Quasi Natale, mentre i romagnoli Menoventi guardano
a Majakovski con L’incidente è chiuso; spazio ai gruppi lombardi con compagnia
Oyes, Binario 7 di Corrado Accordino, Fattoria Vittadini e la ripresa di un
successo di ATIR scritto da Edoardo Erba, Italia anni dieci (16/19 giugno).
Infine le riprese dei successi dell’Elfo a partire da Lo
strano caso del cane ucciso a mezzanotte, forte delle 20.000 presenze al
debutto e pronto per il tour, un record di presenze ‘tallonato’ a breve
distanza dagli spettacoli del progetto Wilde (L’importanza di chiamarsi Ernesto
e Atti osceni), che tonano a Milano, come anche La lingua langue, L’eclisse e,
a fine stagione, Harper Regan.
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