"LUNA IN ARIETE"
IL NUOVO DISCO DI INEDITI DI
ILARIA PILAR PATASSINI
L'album, registrato in presa diretta in tre session live
durante la gravidanza della cantante, vede la produzione artistica firmata
dalla stessa autrice e da Federico Ferrandina, chitarrista e arrangiatore.
“Luna in Ariete” è il quarto album di inediti di Ilaria
Pilar Patassini. A distanza di quattro anni dalla pubblicazione dell'ultimo
disco, la cantante mette un punto e a capo e torna mettendo in luce la sua
natura autoriale, con brani che vedono al centro una vocalità più asciutta, la
parola e un suono narrante, crepuscolare e nudo.
La genitorialità è da sempre motivo di ispirazione per ogni
artista che si trovi a passarci attraverso.
Nel caso di Ilaria Pilar Patassini
la maternità è arrivata quando già la registrazione dell'album era stata
pianificata, la cantautrice ha deciso quindi di mettere la gravidanza
all'interno del disco quale fil rouge di un percorso visivo che rende parte del
progetto dell'album un vero e proprio concept.
La liricità è intima e tagliente, danzante e assertiva. Gli
arrangiamenti vengono caratterizzati dalla presenza di tre fiati (corno,
flicorno e trombone) e da echi di musica antica che si sposano alla canzone. I
testi raccontano la dualità, la sospensione e le doppie identità come
condizioni naturali di chi crea (“A metà”), l’acqua cheta dell’attesa (“Dorme
la luce di ottobre”), la vocazione del ritorno e la maturità come acquisizione
di giovinezza (“Eccomi” e “Luna in Ariete”), l’amore (“Nessun tempo si perde”),
la maternità (“Il suono che fa l'Universo”), l'Italia e l'attualità (“La parte
giusta del mondo” e “Alla Riscossa”).
L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo “A metà”
e dal secondo estratto “Il suono che fa l’Universo” il cui videoclip è stato
girato in parte nella splendida Grotta del Nettuno di Alghero.
Link al videoclip del brano “A metà”:
https://www.youtube.com/watch?v=fB9lY24RA7Q
Link al videoclip del brano “Il suono che fa l’Universo”:
https://www.youtube.com/watch?v=vRt-TB3c4yM
Tracklist “Luna in Ariete”
1. Dorme la luce di ottobre (3.17)
3. Eccomi (5.14)
4. Pagine già viste (4.07)
5. Nessun tempo si perde (5.03)
6. Alla Riscossa (3.47)
7. Il suono che fa l'universo (5.12)
8. La parte giusta del mondo (4.01)
9. Luna in Ariete (4.51)
Etichetta Esordisco
Edizioni | Esordisco
Distribuzione | Audioglobe
Distribuzione Digitale | Believe
Ufficio stampa e Promozione| Big Time –
pressoff@bigtimeweb.it
Assistenza Legale | Dike Legal
CREDITI ALBUM “LUNA IN ARIETE”
Testi | Ilaria Patassini
Musica | Ilaria Patassini e Federico Ferrandina (eccetto per
"Il Suono che fa l'universo" musica di Ilaria Patassini)
Arrangiamenti | Federico Ferrandina (1,2,3) ; Ilaria
Patassini e Vincenzo de Filippo (4,5,6,7,8,9)
Produzione artistica | Ilaria Patassini e Federico
Ferrandina
Produzione esecutiva | Acquaria Produzioni
Registrazioni in presa diretta | Tommaso Cancellieri per
Abbey Rocchi Studio (Roma)
Assistente alla registrazione | Daniele Zazza
Editing | Pasquale Citera, Home Studio (Roma)
Missaggio | Gianluca Siscaro, Music Village Institute (Roma)
Mastering | Federico Pelle, Basement Studio (Vicenza)
Fotografie | Paolo Soriani "Soriansky"
Grafica e artwork | Sebastian Comelli
Ideazione della cover | Silvia Giambrone
Intervento grafico sulla cover | Laura Capriglia
HANNO SUONATO NEL DISCO:
Ilaria Pilar Patassini - voce (e cori su 8)
Federico Ferrandina - chitarra classica (1,3), chitarra
elettrica (2) cori (1)
Antonio Ragosta - chitarra acustica (4), chitarra classica
(5,7,9) e elettrica (6, 8)
Vincenzo de Filippo - trombone (1,2,3,4,5,6,8,9)
Angelo Olivieri - tromba (1,2,3,5,6
Lorenzo del Sorbo - corno (4, 5, 6, 8, 9)
Fabrizia Pandimiglio - violoncello (4,5)
Angelo Maria Santisi - violoncello (7,8,9) e cori (8)
Andrea Colella - contrabbasso (2,3,5,6,7,8,9) e basso
elettrico (1,4)
Alessandro Marzi - batteria (1,2,3,4,5,6,8,9), chitarra
classica (7) e cori (8)
Clio d’Alessandris - cori (2,3,4,5,8)
Sara Franceschini - cori (8)
Teresa Matrone - cori (8)
Ecografo - (ultra)suono (7)
GUIDA ALL’ASCOLTO DELL’ALBUM “LUNA IN ARIETE” BRANO PER
BRANO
01_DORME LA LUCE DI OTTOBRE
La natura in inverno e all'inizio del letargo, dove gli
spazi del silenzio covano le braci della riflessione, del pensiero e quindi
della cambiamento. I versi sono stati scritti in dicembre, in Borgogna, in un
bosco sommerso dalla neve e con gli specchi d'acqua totalmente congelati. Il
mettersi in ascolto della natura dà la possibilità, insieme alla solitudine, di
abitare i luoghi del bianco cogliendone le sfumature senza paura di “horror
vacui”, senza altre connessioni a distogliere i sensi, permette di sentire,
capire, cogliere i segni del legato tra noi e l’esterno. Alla fine della
canzone arriva infatti il contatto e il contrasto con l'attualità - italiana e
degli uomini "Sotto il ghiaccio fermo / stava così il tuo cuore / stava
così una rivoluzione / stava così il mio Paese al sole" .
02_A METÀ
È una delle canzoni-manifesto dell'album. I temi sono quelli
della dualità, degli opposti e di una pacificazione di identità per chi - come
l'autrice - soffre la poliedricità e una natura doppia che rende faticosa la
messa a fuoco del proprio intero. "A Metà" è quindi una canzone di
ricongiunzione, di giocosa pacificazione, dove il testo trova ispirazione sia
da concetti contrapposti di uso quotidiano ("la luna, la terra / la pace
la guerra") sia da accoppiamenti che recano la presenza di un conflitto
(il pesce e la brocca, il fachiro nel letto, la sirena che si morde la coda).
Come una nuova Partenope - metà rapace e metà pesce - Ilaria Pilar Patassini
passa dall'artiglio alle scaglie, dalle ali alla spuma, in una danza leggera
caratterizzata dai fiati e dalla ritmica che dialogano nel contrappunto e in un
arrangiamento in bilico tra folk e musica antica.
02_ECCOMI
Un trasloco di domenica pomeriggio, la fine della guerra con
se stessi, un nuovo inizio (da "luminoso punto a capo" a
"ricominciare è un vizio che / non mi riesco a levare" ) e la
maturità che insegna a lasciare andare ("la muta che lasci alla terra /
rinascerà come nuova armatura" ). La canzone è stata ispirata anche dal
primo verso de "Il Pianto della Scavatrice" di Pier Paolo Pasolini
che dice "Solo l'amare, solo il conoscere conta, non l'avere amato, non
l'aver conosciuto. Dà angoscia il vivere di un consumato amore. L'anima non
cresce più". L'autrice cita l'inizio del verso cambiando l'ordine delle
parole - senza che il significato cambi - e chiudendo la canzone così,
facendone una sezione a parte. Come per altri brani dell'album anche "Eccomi"
risulta impostata su uno schema-canzone tradizionale che si libera e va spesso
dove gli pare, come "un sasso che corre sul mare /un sasso bianco e caldo
di sole/ sono io a lanciarlo / lui andrà dove vuole".
04_PAGINE GIÀ VISTE
L'intimità di un punto di vista notturno, invernale e
insonne, dopo il brindisi di capodanno, con pensieri in libertà che fanno
un'eccezione e invece di fornire spunti di preoccupazione fanno sorridere nel
buio. Nella canzone coesistono le conseguenze dei rimandi e del nostro tempo
veloce ("La fine dell'anno / si morde la coda / e chiede più tempo / al
suo darsi da fare"), l'ironia sulla serena perdita delle aspettative
("ha bussato alla porta il proposito buono / il cambio di guardia e di
chiave") l'osservazione dell'amante che dorme, del piacere che si aspetta
( "e aspetto sia l'alba / per amarti di più" ) e la certezza
incrollabile che sempre e solo la Bellezza possa salvarci perché "dove sta
la Bellezza non è mai troppo freddo").
05_NESSUN TEMPO SI PERDE
È l'unica canzone d'amore dichiarata dell'album. L'andamento
di milonga si ricongiunge idealmente allo stile dei primi due album della
cantautrice. Anche in questa canzone - nel suo ritornello - c'è la presenza di
aria, di acqua e del numero 3, con i due amanti che si ritrovano a
"tremila leghe in fondo al mare / a deglutire senza respirare" e poi
subito dopo a "tremila piedi in alta quota / a navigare dove non si
nuota". Nei versi iniziali si trova una doppia citazione, pensata con sottile
irriverenza e sentimento. Infatti nei versi "Alla fine ti ho trovato /
alla metà del viaggio / che poi forse chi lo sa / qual'è la sua metà" si
trova sia l'incipit della Divina Commedia ("Nel bel mezzo del cammin di
nostra vita...") sia la frase finale con cui si chiude Blade Runner
("Non sapevo per quanto tempo saremmo stati insieme. Ma chi è che lo
sa?"). Nel finale arriva un recitativo che spiazza l'ascoltatore
("sfamami adesso / o baciami / che è lo stesso) ma il cui senso risulta
chiaro una volta che i fiati riprendono il riff sull'ultima frase che da il
titolo alla canzone. La canzone, trattata quindi quasi come una suite, termina
con un breve contrappunto a due voci e un contrabbasso, quasi che Bach abbia
bussato alla porta alla fine della festa, portando il suo amaro fatto in casa
come ammazzacaffè.
06_ALLA RISCOSSA
È il brano più visionario del progetto. Il testo procede per
immagini. Troviamo qui l'aspetto più battagliero e epico della scrittura di
Ilaria Pilar Patassini che però non scorda mai né ironia né cantabilità. I
versi sono abitati da fili d'erba su anulari, riserve indiane, ferite commosse,
gocce che nuotano in verticale, sconfitti cavalli di Troia, briganti, tutti
elementi che marciano in quella nota direzione ostinata e contraria, che
invitano alla battaglia e alla riscossa della verità. Il "cuore in
assalto" è quello del motto della cavalleria che invita a gettare il
proprio oltre l'ostacolo per andarselo a riprendere, il sangue resta invece
"pronto e in attesa / di farsi nuovo affluente". Anche in questo
testo si trova un rimando indirettamente pasoliniano, l'ultimo ritornello
"Alla riscossa / mio paese inventato / da una storia sbagliata /
raccontata al contrario" contiene il titolo della canzone che De André e
Bubola scrissero per la morte di Pasolini, "Una storia sbagliata",
per l'appunto. Una marcetta militare nel finale suggella la fine dello scontro,
uno tra tanti, non certo l'ultimo della guerra.
07_IL SUONO CHE FA L’UNIVERSO
“Il Suono che fa
l'Universo” parte dall'ascolto del suono dell'ecografo, durante una delle prime
visite di controllo della gravidanza dell’autrice, un suono ancestrale, molto
simile a quello che proviene dagli abissi marini come dalle galassie. Nel testo
della canzone si trovano la descrizione del rallentare in ottobre, quando
invece le attività lavorative riprendono veloci; le realtà filtrate dai nuovi
ormoni di materni ("il seno pieno, teso, caldo, sull'attenti, a benedire i
passanti"); il piccolo palombaro/astronauta tenuto saldo da una cima che
altro non è se non il cordone ombelicale, un pesciolino che nuota ma che ancora
non si può chiamare "vita" sia per statistica che per scaramanzia; la
consapevolezza e la paura del cambiamento ("lillipuziana esplosione
nucleare, cesello di rivoluzione"). La chitarra elettrica suona sulla scia
di un'evocazione, quasi a descrivere il riverbero nello spazio della grotta, ad
aiutare il fiato ormai corto del settimo mese.
08_LA PARTE GIUSTA DEL MONDO
È il brano con la line up più ricca, il più politico e
provocatorio dell'album. L'uso del coro - selvatico all'inizio e poi accademico
nel ponte - riempie la narrazione
cantata-parlata delle strofe. La critica caustica all'Occidente, la lista degli
scontati privilegi quotidiani dei suoi abitanti ("io sono una persona
fortunata / ho la carta MilleMiglia / e la copertura sanitaria", "Io sono una persona fortunata / e so
bene che il lunedì / i teatri e i parrucchieri sono chiusi" ), la visione
ristretta al presente ("adesso è ora / è tutto quello che conta"),
l'abuso delle riserve naturali ("siamo la parte franata della collina / a
anche stavolta / daremo colpa alla pioggia"), l'avvento del populismo che
si esprime contro la cultura e il sapere di base ("qui nella parte giusta
lo sbagliamo il congiuntivo / perché a usarlo bene fa un pò troppo
intellettuale"). Nel finale la canzone sale di tono e gli strumenti
sembrano inseguirsi e incalzarsi l'un l'altro accelerando la visione della
disfatta mentre, sopra, la voce del coro canta, distesa, vacanziera,
"giustamente" irresponsabile.
09_LUNA IN ARIETE
L'astrologia dice che chi ha la Luna in Ariete sia energico,
impaziente, testardo, passionale, battagliero, coraggioso, impulsivo,
insofferente alla routine e all'autorità, dominante, soggetto a colpi di testa.
Il testo narra di queste caratteristiche ma amorevolmente, accompagnato da una
nenia costante, ipnotica e, per l'appunto, testarda. L'autrice si definisce una
"sirena maldestra", una "carnivora rosa" e poi "calma
apparente / Biancaneve che mente / che
ha solo finto di mangiare la mela / per poi sputarla / di nascosto e tutta
intera". L'artista racconta che anni fa, dopo un concerto siciliano a
Ispica, una persona del pubblico - poi presente alla cena del dopo concerto e
appassionata di astrologia, le diceva con accento siciliano marcato "Te,
con tutti quei capelli, con tutta questa passione, non è possibile che tu abbia
un Leone da qualche parte" . Si mise a ricavare il "tema
natale", alla ricerca del Fuoco. Le inviò un sms alle quattro del mattino.
Non c'era nessun felino nel cielo ma "Ehi gioia, eccolo qui, la Luna è in
Ariete, eccolo il fuoco". La title track dell'intero progetto arriva come
ultima traccia, a chiudere il cerchio dell'astro notturno e a definirne i
confini.
NOTE DELL'AUTRICE
3 session di registrazione a distanza di un mese l'una
dall'altra; 3 momenti centrali della gravidanza (quinto, sesto e settimo mese);
3 canzoni per ogni session (registrate in ordine di tracklist); 9 le tracce,
come i mesi di attesa; 3 rose rosse in più per ogni brano fino ad arrivare però
non a 27, ma a 28, come il ciclo lunare e quello mestruale; 3 anni di lavoro e
infine sempre 3, come le braccia dell'elica. Nella scuola Pitagorica il 3 viene
considerato numero perfetto perché sintesi del pari (2) e del dispari (1) e in
quasi tutte le religioni si trova la presenza di una triade. Il 3 è il numero
che fa riferimento al potere ma anche alla conoscenza. Tre sono anche i
parametri di altezza, larghezza e profondità che definiscono lo spazio. Il
giorno di uscita del disco è il 27.09.2019, che è arrivato per caso, ma
comunque sommandone i singoli numeri dà 3 come risultato finale. Le
registrazioni sono state fatte rigorosamente in presa diretta, tutti in una
stanza, niente preproduzione, niente "clic" nella cuffia della
ritmica, niente protezione ma rumori, carne, respiri, materia, la musica com'è.
Considero questo lavoro una vera e propria performance.
Grazie a tutti quelli che, con molta pazienza, hanno assecondato le mie strambe
visioni.
Ilaria Pilar Patassini
ILARIA PILAR PATASSINI – BIOGRAFIA
Ilaria Pilar Patassini nasce a Roma da padre etrusco e madre
nativa della foresta costaricense. Ha all’attivo tre album a suo nome “L’Amore
è dove vivo” (Esordisco/Audioglobe 2015), “Sartoria Italiana Fuori Catalogo”
(Esordisco/Egea 2011), “Femminile Singolare” (VCM/01, 2007) e svariati
featuring discografici. Hanno scritto per lei e con lei Bungaro, Pacifico,
Mauro Ermanno Giovanardi, Sandro Luporini, Franco Piana, Joe Barbieri, Tony
Canto, lo scrittore Fabio Stassi
Di formazione randagia e accademica (diplomata in
Conservatorio in Canto e Repertori Vocali da Camera) il suo percorso si
intreccia da sempre con il jazz, la canzone d’autore e la parola. Ha
collaborato tra gli altri con lo scrittore Fabio Stassi, Neri Marcoré,
Gianluigi Trovesi, Jean-Louis Matinier, Dino e Franco Piana Jazz Orchestra, Tim
Ries (Rolling Stones).
Dal 2014 collabora con il compositore e chitarrista Michael
Occhipinti e al progetto italo-canadese Sicilian Jazz Project partecipando al
disco "Muorica" che la vede ospite insieme al clarinettista Don
Byron. Con l'ensemble ha svolto varie tournée fino ad arrivare a vedere il suo
nome in cartellone alla Koerner Hall di Toronto.
Negli ultimi quattro anni ha svolto tournée in Italia e
Canada calcando palchi importanti e prestigiosi club fra gli altri Auditorium
Parco della Musica di Roma, Blue Note di Milano, Piccolo Regio e Salone del
Libro di Torino, Festival La Grande Invasione e Teatro Cimarosa di Ivrea,
Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, Bravo Cafè di Bologna, Festival Leo
Ferrè, Festival di Santa Fiora in Musica, ChamberFest (Ottawa), International
Jazz Festival (Toronto), International Jazz Fest e The Cultch (Vancouver),
Saskajazz e The Bassement (Saskatoon), Phi-Centre (Montreal) etc.
Dal 2005 al 2010 è stata vincitrice e finalista di molti
concorsi nazionali e internazionali legati alla canzone d’autore e
all’Intepretazione. In qualità di cantante-attrice è stata diretta da Giancarlo
Nanni in “Le Trachinie”; Marco Mattolini in “Le sette chiavi delle Mille e una
notte” e “Migrantes”; Luciano Melchionna in “Dignità Autonome di
Prostituzione”; Laura de Strobel in “Canti di Terra, canti di Luna” e “Ero coi
sensi ad ascoltare”; Giulio Costa per “Sartoria Italiana tour”; Aurelio Gatti
in “Odisseo, delle donne e della tempesta”; Vinicio Marchioni per il videoclip
“Cherchez la Femme”.
Dal 2015 è docente d’Interpretazione presso Officina
Pasolini a Roma. Ha collaborato in qualità di autrice, speaker radiofonica e
cantante con la Radio Svizzera Italiana (RSI) scrivendo e conducendo le
trasmissioni “Anime Salve”, “Se io fossi un Angelo”, “Canzoni e Contorni” e “
Nel 2015 è stata l’ospite musicale fissa della trasmissione “Beati Voi”
condotta da Alessandro Sortino su TV2000.
Nel 2018 diventa mamma di Tancredi e si prende un anno di
pausa.
Ama il mese di settembre, le radici degli ulivi centenari, i
fuochi d'artificio, le parole che la rincorrono, la prua delle barche a vela,
il profumo dell’origano e i cieli del Mediterraneo. Nella prossima vita sarà un
pirata ma assomiglierà moltissimo a Sophia Loren. Affiliata carbonara delle
isole e del mare, vive tra Roma, Alghero e i gate degli aeroporti.
Il nuovo disco esce il 27 settembre 2019. Sono stati
estratti due brani e altrettanti video, “A metà” e “Il suono che fa
l’universo”.
Link al videoclip del brano “A metà”:
https://www.youtube.com/watch?v=fB9lY24RA7Q
Link al videoclip del brano “Il suono che fa l’Universo”:
ANNUNCIATE LE PRIME DATE DEGLI SHOWCASE DI PRESENTAZIONE
(calendario in aggiornamento)
03 ottobre – Viterbo - Sala Rossellini, Biblioteca
Consorziale ore 17.30
04 ottobre – Roma - La Feltrinelli, Via Appia ore 18.00
11 ottobre – Nuoro - Caffè Tettamanzi ore 21.00
12 ottobre – Macomer (NU) - Libreria Emmepi ore 19.00
18 ottobre – Cagliari - Libreria Ubik ore 19.00
19 ottobre – Alghero - Libreria Cyrano ore 20.30
22 ottobre – Sassari - Libreria Koinè ore 18.00
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