MARCO POLO UN'OPERA EPICA
PER CELEBRARE LA NUOVA VIA DELLA SETA
IN PRIMA ESECUZIONE EUROPEA
TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Il Teatro Carlo Felice riapre le porte, dopo la pausa
estiva, con una novità assoluta di grande rilievo artistico e culturale: Marco
Polo, opera in tre atti, un prologo e un epilogo, di Enjott Schneider, con
integrazioni compositive di Shaosheng Li, su libretto di Wei Jin. L’opera è
stata commissionata dal Governo della Repubblica Popolare Cinese per celebrare
la “Nuova via della seta”, annunciata nel 2013 dal Presidente Xi Jinping, ed è
frutto di una imponente cooperazione produttiva tra China Arts & Entertainment
Group Ltd., Guangzhou Publicity Office, Guangzhou Municipal Culture, Radio,
Television and Tourism Bureau, CPAA Theatres e Silk Road International League
of Theatres, China Arts & Entertainment Group, We Opera Studio Holding
Ltd., per la Guangzhou Opera House, dove ha debuttato con grande successo il 4
maggio 2018 dopo due mesi di prove.
La prima rappresentazione europea di Marco Polo al Teatro
Carlo Felice è anche l’occasione per festeggiare due importanti ricorrenze: il 50°
anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina e il 70°7
anniversario della proclamazione della Repubblica Popolare Cinese.
L’opera verrà cantata in cinese, con sovratitoli in
italiano: una sfida avvincente per il tenore Giuseppe Talamo, protagonista nel
ruolo del titolo, e per il Coro del Teatro Carlo Felice, il cui lavoro di
preparazione, sotto la guida del Maestro del Coro Francesco Aliberti, è
iniziato molti mesi fa. Sul podio, uno dei più importanti direttori d’orchestra
cinesi, il maestro Muhai Tang, che ha iniziato la sua carriera internazionale
nel 1983, quando Herbert von Karajan lo invitò a dirigere la Filarmonica di
Berlino.
La vicenda dell’opera è ispirata al celeberrimo Milione, in
cui lo stesso Marco raccontò, nel 1298, le sue incredibili avventure in
Oriente. Il librettista Wei Jin ha aggiunto un elemento di fiction immaginando
una complicata storia d’amore tra Marco e l’affascinante Chuan Yun,
interpretata da Xiaotong Cao, sullo sfondo delle lotte tra la dinastia Song e
il regno di Mongolia. C’è anche Genova, in questa vicenda, come storicamente è
giusto: l’opera, infatti, inizia e finisce nelle carceri di Palazzo S. Giorgio,
dove Marco, prigioniero in seguito alla rivalità tra la Repubblica di Genova e
quella di Venezia, dettò Il Milione allo scrittore Rustichello da Pisa, suo
compagno di prigionia.
Il compositore tedesco Enjott Schneider, famoso per le sue
colonne sonore (ne ha composto più di mille), ha musicato la storia di Marco
Polo servendosi di un’infinità di tecniche compositive, padroneggiate con
maestria: dalla musica per il cinema più “epica” alla scala pentatonica
orientale, dalle atmosfere sonore alla Turandot a effetti sperimentali di forte
suggestione evocativa. Il risultato è una musica coinvolgente, originale, ma
accessibile a tutti, che il direttore Tang definisce quella di “un moderno
Wagner”.
Un ringraziamento speciale va al Liceo Internazionale
Deledda, al Liceo Statale Piero Gobetti e a Changcheng Associazione Culturale
per l’aiuto fornito.
“Marco Polo” - Iniziative collaterali
Sabato 21 settembre – Auditorium E. Montale, ore 16.
Conferenza illustrativa: “Marco Polo” di Enjott Schneider:
il ritorno del “grand-opéra”.
Relatore: Massimo Pastorelli.
In collaborazione con l’Associazione “Amici del Teatro Carlo
Felice e del Conservatorio N. Paganini”.
Ingresso libero.
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