MARIA ROSARIA RUSSO – FRANKIE
MASSIMILIANO VADO – JOHNNY
"PAURA D’AMARE"
REGIA GIULIO MANFREDONIA
TEATRO BRANCACCINO DI ROMA
dal giovedì al sabato ore 20.00; domenica ore 18.45
Maria Rosaria Russo e Massimliano Vado
danno voce e corpo alla “Paura d’amare” di Terrence McNally, lo
spettacolo prodotto da INTHELFILM, per la regia di Giulio Manfredonia
in scena al Teatro Brancaccino di Roma fino a domenica 3 novembre.
Frankie and Johnny in the Clair de Lune
è una pièce di Terrence McNally, sceneggiata dallo stesso McNally
per il film Frankie and Johnny, diretto da Garry Marshall nel 1991 e
interpretato da Al Pacino e Michelle Pfeiffer. La commedia fu
giudicata dal New York Post “straordinariamente divertente,
romantica, provocatoria” e il New Yorker definì McNally “uno dei
più originali e audaci drammaturghi, e anche uno dei più
divertenti”.
Il film di Marshall ebbe un enorme successo e Michelle
Pfeiffer ottenne una nomination ai Golden Globe come migliore
attrice.
La commedia è la storia di un cuoco
che, uscito da diciotto mesi di carcere per truffa, s'innamora di una
cameriera appena uscita da una relazione infelice e la corteggia
appassionatamente cercando di vincerne resistenze, paure, diffidenze.
Un dialogo brillante, serrato, ironico,
cui fa da controcanto il coro dei personaggi minori. Tutte persone
comuni, tutti accomunati dalla paura di scoprirsi e fare spazio
all’altro, accettando i suoi e i propri limiti. Quella paura che
conosciamo tutti, e che ci fa preferire la solitudine alla delusione.
NOTE DI REGIA
“Perché fai tutto questo?”
“Perché tutto quello che voglio è
in questa stanza”
Questo dialogo riassume bene il senso
della storia d’amore di Frankie e Johnny, i due protagonisti del
testo di Terrence McNally, “Frankie e Johnny al chiaro di
luna”, ma contiene anche, a ben vedere, l’idea che anima il
nostro spettacolo.
Il testo di McNally (1987) infatti si
svolge interamente nella stanza da letto di Frankie e racconta una
notte d’amore tra i due personaggi, affidando ai loro dialoghi la
descrizione delle loro vite.
Pochi anni dopo lo stesso McNally
scrisse l’adattamento cinematografico per il film diretto da Garry
Marshall nel 1991.
Nel film la vita di Frankie e di Johnny
si arricchisce di mille particolari e tutta la storia si può dire
faccia un vero e proprio salto di qualità: non solo la vicenda dei
due affronta anche il loro innamoramento, totalmente assente nella
pièce teatrale, ma i temi del racconto trovano la loro centralità e
la struttura narrativa prende rotondità, con l’introduzione, a mio
avviso determinante, del loro universo lavorativo, nel ristorante
newyorkese “Apollo”, vero e proprio contrappunto diurno,
frenetico e concretissimo, alle atmosfere rarefatte e sentimentali
delle notti del testo teatrale.
Ho scelto quindi di prendere i
protagonisti e portarli fuori dalla stanza, raccontando allo
spettatore sia le vicende che li porteranno a quella notte d’amore,
sia la paura che la segue, e poi il punto di rottura e la
riconciliazione finale.
Il tentativo è dunque quello di
scardinare le mura della stanza per riportare la storia nel reale.
Li scopriremo insieme al pubblico in un
altrove nuovo e allo stesso tempo consueto, contrapponendo la
rappresentazione delle azioni e dei gesti quotidiani dei personaggi
con i loro sentimenti più intimi, e modulando e mutando il
quotidiano in cui sono immersi.
Questo viaggio di andata e ritorno tra
teatro e cinema ha l’obiettivo alto di “tradire” la pièce
teatrale, cercando di disegnare una struttura narrativa nuova, a mio
giudizio più compiuta, conservandone però il senso più profondo.
Johnny corteggia Frankie con le sue
parole dirette, trasparenti, e fa breccia nel muro che lei ha
costruito nel tentativo di annullarsi pur di tenere lontano quella
paura che l’ha segnata.
L’irrompere dell’amore nelle loro
vite, quelle di due persone semplici e assai comuni, trasfigura il
loro ordinario e lo rende straordinario, stravolge il quotidiano
trasformandolo in qualcosa che ha a che fare col desiderio, ma anche
con la paura di tornare a vivere.
Quella paura di scoprirsi e fare spazio
all’altro, accettando i suoi e i propri limiti, che conosciamo
tutti, e che spesso ci fa preferire la solitudine alla delusione.
Giulio Manfredonia
VERSIONE ITALIANA ELEONORA DI FORTUNATO |SCENE ELISA BENTIVEGNA | COSTUMI ROSA ELEONORA PISCHEDDA | DISEGNO LUCI DIEGO PIRILLO | ASSISTENTE ALLA REGIA SALVO DI FALCO – ANDREA GORACI| AIUTO REGIA GOFFREDO MARIA BRUNO | PRODOTTO DA GIAMPIETRO PREZIOSA | LA STORIA SI SVOLGE AL RISTORANTE TERRA
BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Biglietto: 18,00 €
Prevendita su Ticketone.it e presso i
punti vendita tradizionali
BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO
Via Merulana, 244 | tel 06 80687231
| botteghino@teatrobrancaccio.it
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