MORTO IL RE DEL MUSICAL
MANUEL FRATTINI
Sembrava volarsene in giro senza la sua ombra. Che di
crescere non ne aveva nessuna intenzione. Con quello sguardo birichino di chi
una soluzione la trova sempre: contro il tempo e contro le correnti
gravitazionali. Eppure affidare un lavoro a Manuel Frattini significava anche
metterlo in cassaforte, la professionalità al servizio della passione. Nel
2006, alla presentazione del musical con i brani di Edoardo Bennato, osservava
la platea come i bimbi il giorno di Natale. E poi via, di corsa in scena a
spiccare il volo, che le lancette corrono, i pirati tramano nel buio e se
precipiti fra le onde i coccodrilli ti mangiamo in un boccone. Tic tac, tic
tac.
«Eravamo felici sabato – ha raccontato Mauro Simone, già
regista di Robin Hood, amico di Frattini –, Manuel aveva il cuore grande, c’era
sempre in queste occasioni. Ha fatto una coreografia, stava bene, era sereno in
mezzo al gruppo, trenta artisti insieme sul palco, un team creativo di 104
persone, ci conoscevamo tutti. Poi l’abbiamo visto crollare, l’ambulanza è
arrivata subito ma non è stato possibile rianimarlo, non c’è stato tempo di
fare nulla. È incredibile a pensarci ora, come se la serata fosse stata un
ultimo saluto in mezzo agli amici. E pensare che lo prendevamo in giro, che a
cinquant’anni non aveva mai nemmeno la febbre. Però se ne è andato con un sorriso.
Lui generoso, sul palco e nella vita, sempre a disposizione di tutti. Con il
suo carisma ti aiutava in tutto, ti sentivi sempre sostenuto».
Milanese, cinquantaquattro anni di cui la metà da re
incontrastato del musical, Manuel inizia come primo ballerino e coreografo in
tv, fra Mediaset e Rai. Poi arriva la chiamata: La Compagnia della Rancia di
Saverio Marconi lo vuole in A Chorus Line e lì comincia una nuova vita. Negli
anni successivi ‘Sette spose per sette fratelli’, ‘La piccola bottega degli orrori’,
il ruolo da protagonista nel kolossal Pinocchio, il Peter Pan campione
d’incassi (per due stagioni Biglietto d’Oro Agis). E poi ancora le tournée
internazionali, Cercasi Cenerentola con le musiche di Stefano D’Orazio, ‘Crazy
for you’, Robin Hood, Priscilla. «Vorrei però fare un musical su Charlie
Chaplin – ci aveva raccontato pochi mesi fa –, a poter sognare mi farei questo
regalo. Credo infatti che abbia avuto una vita incredibile, eppure con delle
sfumature malinconiche, un’immagine che sento appartenermi molto. E forse a
pensarci è un qualcosa di cui sono andato in cerca un po’ in tutti i personaggi
che mi hanno accompagnato in questi 27 anni di teatro». E c’è da scommetterci
che sarebbe stato un grande Charlot. La poesia ad emergere fra le pieghe di una
risata, di un gesto di una coreografia. Ancora una volta circondato dal
pubblico e dagli amici. Fino al sipario.
(Il Giorno)
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