PICCOLO TEATRO STREHLER DI MILANO
"ORESTEA ANAGOOR, LIBERAMENTE CLASSICI"
Anagoor torna al Piccolo. Lo fa,
portando sulla grande scena del Teatro Strehler, dal 13 al 16
novembre, Orestea, lo spettacolo-evento ha aperto la 46° edizione
del Festival internazionale del Teatro alla Biennale di Venezia,
consacrando la compagnia, Leone d’Argento 2018. Nel percorso di
riscoperta e adattamento in chiave contemporanea dei classici,
l’Orestea rappresenta il sistema di pensiero che si colloca alle
origini stesse dell’arte teatrale e ne costituisce il fondamento
metafisico.
Quale ripercussione può avere nelle
nostre vite un’opera antica come l’arte teatrale stessa? È un
doppio interrogativo quello che Anagoor rivolge al teatro e più in
generale all’arte. La risposta sta tutta nella messa in risalto
degli elementi extra storici della tragedia: gli esseri umani più
che gli eroi, e i loro sentimenti, la perdita di punti di riferimento
metafisici che li tutelino di fronte al male. Così questa versione
della tragedia è «un’opera sull’Orestea di Eschilo, prima che
una riduzione o un trattamento della stessa»: una vicenda umana che
attraversa l’antica Grecia per approdare alla contemporaneità. Il
risultato è solenne: tre ore e mezzo, divise in due tempi, di
parole, musica, danza, espressioni della performance come festa
sacra.
A fronte di un Agamennone restituito
nella sua quasi totale integralità, Coefore assume in Schiavi un
andamento fortemente alterato, mentre Conversio è una dimensione
finale e di commiato, che di Eumenidi accoglie le fondamenta, non la
struttura né la parola. Ciò che sta realmente a cuore a questa
Orestea, liberamente e al contempo strettamente legata a Eschilo è
la giustizia, il trattamento formalmente adeguato dei conflitti, la
salvezza dell’Occidente attraverso una lingua giusta. Nessun
dibattimento processuale: la fiducia riposta nella parola e il
tribunale della memoria sono il processo che può aiutare ad uscire
dal cerchio della violenza. All’inizio, carte geografiche in fiamme
d’Europa e della Grecia accompagnano il messaggio della distruzione
di Troia: le carte ora bruciano al contrario, dalla cenere si forma
un’immagine completa e ordinata. Questo miracolo della creazione
sorta dal confronto con la distruzione lo compie anche Anagoor con il
suo poema teatrale.
Piccolo Teatro Strehler (Largo Greppi,1
– M2 Lanza), dal 13 al 16 novembre 2019
Orestea
Agamennone, Schiavi, Conversio
sull’Orestea di Eschilo
drammaturgia e traduzione dal greco
Simone Derai, Patrizia Vercesi
orizzonte di pensiero e parola S.
Quinzio, E. Severino, S. Givone, W.G. Sebald,
G. Leopardi, A.Ernaux, H. Broch, P.
Virgilio Marone, H. Arendt, G. Mazzoni
con Marco Ciccullo, Sebastiano
Filocamo, Leda Kreider, Marco Menegoni, Gayané Movsisyan, Giorgia
Ohanesian Nardin, Eliza G. Oanca, Benedetto Patruno, Piero Ramella,
Massimo Simonetto, Valerio Sirnå,
Monica Tonietto, Annapaola Trevenzuoli
danza Giorgia Ohanesian Nardin
musica e sound design Mauro Martinuz
scene e costumi Simone Derai
video Simone Derai, Giulio Favotto
light design Fabio Sajiz
regia Simone Derai
produzione Anagoor 2018
con il sostegno di Fondation
d’entreprise Hermès nell’ambito del programma New Settings
coproduzione Centrale Fies, Teatro
Metastasio di Prato, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro
Stabile del Veneto
con la partecipazione alla coproduzione
di Theater an der Ruhr supportato dal Ministero della Cultura e dello
Sport della Renania Settentrionale – Vestfalia
con il sostegno di Compagnia di San
Paolo
sponsor tecnici Lanificio Paoletti,
Printmateria, 3DZ
Spettacolo in italiano con sovratitoli
in inglese
Orari: mercoledì, giovedì, venerdì,
sabato, ore 19.30.
Durata: 4 ore incluso un intervallo
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26
euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889
- www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai
protagonisti su www.piccoloteatro.tv
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