“SUPERFLUO”
È IL NUOVO ALBUM DI INEDITI DI
IRENE GHIOTTO
IN USCITA VENERDÌ 25 OTTOBRE 2019
“SUPERFLUO” è il titolo del nuovo
disco di inediti di IRENE GHIOTTO, in uscita il 25 ottobre per
Granita Records / distr. Artist First.
Secondo album dell’artista vicentina,
vincitrice di AreaSanremo nel Dicembre 2012 e in gara alla 63ª
edizione del Festival di Sanremo nel 2013 nella categoria ‘Nuove
proposte’ con il brano “Baciami?” e vincitrice del Premio
Bianca D’Aponte nel 2015. “SuperFluo”, interamente scritto da
Irene (testi e musiche), è stato prodotto con la collaborazione di
Carlo Carcano.
Registrato a ‘Sotto il mare recording
studio’ da Max Trisotto, il disco, pubblicato da Granita Records,
contiene dieci tracce ridotte, esplosive, asimmetriche, barocche,
trasversali.
Dense. È un inno alla sublimazione del paganesimo digitale dentro alle trame del sacro fuoco analogico. È un grido che scava le profondità dell’essere musicista donna, oggi.
Dense. È un inno alla sublimazione del paganesimo digitale dentro alle trame del sacro fuoco analogico. È un grido che scava le profondità dell’essere musicista donna, oggi.
L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo e video “Assurdità”, seguito dal secondo estratto “Preghiera per tutti”.
Link al videoclip di “Assurdità”
su YouTube”: https://www.youtube.com/watch?v=KRTnFzn_rL0
Link al videoclip di “Preghiera per
tutti” su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=C4x5FBO2XE4
GUIDA ALL’ASCOLTO DEL DISCO
“SUPERFLUO”
SuperFluo è un disco marmoreo:
sedimentato, cristallizzato. Autoritario come un blocco di materia
grezza, trasparente e morbido come una statua lavorata. Pieno di
venature, capillari e percorsi. Concepito per manifestare
un’attitudine, essendone manifesto, e per trasfigurare una festa di
colori e grazia, nell’amplesso collettivo di un’umanità che
suda. Di un’umidità che suona.
SuperFluo è una reazione chimica alle
pose di plastica dei dischi che vivono del solo ossigeno della
produzione in plastilina. Sorretto da una vocazione punk in
fotosintesi clorofilliana, che lo percuote e lo sigilla, SuperFluo
attua una trasfigurazione barocca dell’immaginario della
cantautrice, attraverso un carnevale di gingilli, suoni percussivi,
colori inattesi, sgambetti ritmici. È una festa prog, che
nasconde ma al contempo svela il femminile, col suo universo di
contraddizioni, intenzioni, proiezioni. Un disco avulso dalle mode,
ma che galleggia sereno nelle onde della modernità, ruspante,
deciso, trasfigurato.
SuperFluo è superfluo, ovvero
necessario come il respiro, indispensabile come la letteratura,
essenziale più dell’amore. SuperFluo è eccezionalmente
fluorescente: ha uno sguardo che si fa guardare e si sottolinea da
solo, evidenziando le proprie imprecisioni e asimmetrie.
SUPERFLUO - TRACK LIST
01_IL GIRO DI ME STESSA
02_ASSURDITÀ
03_CENTO
04_PREGHIERA PER TUTTI
05_GLI INGEGNERI DELLE ANIME UMANE
06_SOTTO A CHI MI TOCCA
07_AMARSI E FARE FIASCO
08_È UNA CANZONE TRISTE
09_PICCOLA APOCALISSE
10_LE COSE
GUIDA ALL’ASCOLTO DI “SUPERFLUO”
TRACCIA PER TRACCIA
01_IL GIRO DI ME STESSA
Quando compi un giro intero, anche
restando fermo sul posto, non torni mai dov’eri prima. La partenza
coincide con l’arrivo e l’arrivo è sempre partenza. La rotazione
perturba la vista e l’immagine si camuffa. Gli oggetti perdono i
contorni e sembrano trascinarsi gli uni dentro altri altri, come una
scia di colori mischiati dentro. L’astratto soverchia la geometria
e solo chiudendo gli occhi ci si riposiziona nell’equilibrio del
buio. Fissare il buio e godersi la rotazione. Distorcere e manipolare
la propria stabilità, sciogliendo la rigidità, fissando con
morbidezza il controllo, misurando le proporzioni. Moderando
asimmetrie e simmetrie, per distruggere e ricominciare.
'Il giro di me stessa’ manifesta come
si sta dentro se stessi. Si comincia e si finisce dentro se stessi ma
mai gli stessi.
Il brano d’apertura di Superfluo è
granitico, esplosivo, denso. Gridato nelle enormità di un luogo
cavo, desolato. Asciutto nella rappresentazione della figura
femminile, umido nella trasfigurazione della rotazione. Ingranaggi
ben oliati di un manifesto d’autrice. Donna che scrive, donna che
pensa, donna che matura, donna che compie.
02_ASSURDITÀ
L’assurdo è contraddittorio,
sconveniente. Incomprensibile e irragionevole. È però fonte di
stupore e mezzo di espressione dell’illogico. L’istinto rimpalla
alla maleducazione musicale un carnevale di astuzie e colori accessi.
Una vocazione a un digitale datato, che tenta di emulare il suono
acustico e nel non riuscirsi genera uno stile personale, di
giocattolo parlante. La potenza di una fanfara di ottoni e
percussioni, nella processione verso la definizione di un super
fluido viscoso e gommoso. Un ritmo che non si può non ballare, senza
un sentimento di oscena e liberatoria compulsione. Dedicato ai
permalosi, alla loro amorevole e futile suscettibilità.
03_CENTO
Verso l’alto: nell’aperto cielo.
Verso il basso: nel conchiuso rifugio. Cento è casa. È il ritratto
di un uomo dolce, che si stacca dal ramo e plana a terra, lieve. È
l’abbraccio di chi gli vuole bene, sono le parole di chi scrive, è
la voce di chi canta. Una sinfonia distopica che apre finestre di
serenità su burroni di rischio, in completo slancio di fiducia. La
dolcezza è sentimento popolare e, però, non semplice. Complicato.
Amare gli essere umani è complicato. Facilissimo innamorarsene,
tortuosa la strada del tempo che scava, che cambia, che genera nodi.
Siamo un bersaglio del tempo e la freccia dell’amore è importante
scagliarla nell’infinita spuma delle onde, verso la migrazione
dell’anima in volo.
04_PREGHIERA PER TUTTI
Una litania che invoca il Padre Nostro,
che siamo noi. Diversi da tutti, uguali a tutti. Vediamo gli altri,
come abbiamo paura di essere visti e ci vedono, come non vorrebbero
essere visti. Gli altri, noi. Specchio della massa di umanità che si
affanna, nella ricerca di un contatto senza mani, di un dialogo senza
voce, un amplesso senza scambio di liquidi. Vita da poser, vita in
vetrina. L’allucinazione di una condivisione senza contenuto. Padre
Nostro, condannaci e redimici. Dacci la forza di essere gli altri.
Dacci il coraggio di essere diversi e sentirci uguali.
Un brano battente, in movimento,
sorprendentemente abile a condurre. Locomotiva senza merce di
scambio. Palleggio senza passaggio. Canestro senza cestino. Burattino
senza fili.
05_GLI INGEGNERI DELLE ANIME UMANE
Lettera aperta a un tu che sono io.
L’io che siamo tutti. Un incitamento ad ascoltare dentro e a
prendere coscienza di essere, a volte attori di un movimento, altre
spettatori di cambiamento. Un lasciarsi andare a gesti lenti,
finalmente rilassati, che anticipano lo slancio, la rincorsa. Gli
ingegneri delle anime umane è la definizione che veniva data, degli
artisti, dal regime sovietico. Ed è di una bruttezza imbarazzante ma
anche estremamente significativa. Tutto ciò che è nazista,
schiaccia; tutto ciò che è populista, appiattisce. E l’artista,
nel combinare assieme elementi in antitesi e nell’estremo saluto a
una vita equilibrata, compie un gesto ingegneristico, ovvero
costruisce, si industria, in un meccanismo di forze interagenti,
multiple, sovrapposte, finendo però sempre per colpire se stesso,
attraverso l’anima collettiva.
06_SOTTO A CHI MI TOCCA
Come la canzone d’autore vede le
donne è diverso da come si rappresentano le donne nella canzone
d’autrice. Di inni al femminismo ne è pieno il mondo, eppure
sembra non bastare. Fino a che la categoria del femminile non
smetterà di essere una categoria, sarà necessario convivere con la
categoria. Utilizzarla per parlare con la voce viscerale e uterina
del femminile, nella sua gioia sessuale, col suo temperamento
costruttivo, forte della propria coscienza critica.
È una donna che parla a un uomo. Senza
retorica, con tutta la forza di un grido.
È un brano suonato duro. Picchiato
forte. Premuto stretto.
07_AMARSI E FARE FIASCO
La dolce ubriacatura di un fallimento.
Un loop di fumi alcolici. L’ondeggiare incerto di un addio. La
malinconia di un abbandono. L’intimità di un assolo di bellezza
affranta. Cantato con trascuratezza ma senza sciatteria. Doppio,
singolo, doppio, singolo: ogni colpo scandisce l’andamento di chi è
sorretto dalle ali della liberazione, gonfiate dalla sopravvivenza,
mosse dal desiderio. Volare altrove, assieme. Cantando.
08_È UNA CANZONE TRISTE
Rimangono tre strumenti ad accompagnare
l’andatura. Una fotografia di musicisti che suonano assieme,
coordinati, riempendo, ma senza ansia, ognuno il proprio spazio. In
un tempo dove tutto percorre un ciclo breve, la canzone si degrada
senza troppi dispiaceri ed è pronta a farsi riascoltare. Le piace
essere corta. Le piace quando il tempo vola.
Per imparare a nuotare o ci si fida del
proprio peso galleggiante, mettendo in conto di poter annegare, o si
annega davvero.
09_PICCOLA APOCALISSE
Innanzitutto, È (esiste, persiste,
non molla) la confusione dell’insonnia: quando i pensieri si
rincorrono e non c’è modo di calmare il flusso di coscienza. Tutto
sembra sfuggire, per voler ritornare nel giusto cassetto della
memoria, ma qualche idea si sottrae ai percorsi già percorsi e
decide di inventarsi un nuovo balletto. La mente si trova bloccata in
un vicolo cieco: per dormire ci vuole un cullarsi dolce, ma se al suo
posto si innesca un turbinio di galassie, allora calmarsi è
impossibile e non si può che soccombe a uno stato d’animo
inferocito, rabbioso. Lentamente, il ticchettio del tempo funge da
massaggio rilassante e i muscoli si distendono: la musica diminuisce
il suo battito e gli strumenti si fanno rotondi, senza spigoli. Si
ripensa alla propria vita, ringraziandola. Addormentandosi piano.
10_LE COSE
Scendere calmi verso le profondità.
Ridurre i rumori, trovare un nucleo di senso. Semplificare i
concetti, arrivare al punto da cui si era partiti. Il giro di se
stessi, compiuto. Tornare al punto di partenza, ma diversi. La
verità è che le cose rappresentano, migliorandola, la qualità
imperfetta del reale. Le cose, col proprio peso, colorano, vivificano
ciò che la trasfigurazione rende trasparente, cieco. Il flusso della
vita che cambia. Riposa. Resta. Abbandona.
Un saluto accalorato di un’orchestra
emotiva, nel barocco accomiatarsi di un concerto che ci si conquista,
ascoltando(si), tutta l’attenzione e l’emozione dell’essere
vivi. Ora.
SUPERFLUO - CREDITI
Registrato da Max Trisotto presso
‘Sotto il mare’ di Luca Tacconi
Masterizzato da Andrea de Bernardi
presso Eleven Mastering
Prodotto e arrangiato da Irene Ghiotto
e Carlo Carcano
Orchestrazione e direzione Carlo
Carcano
Brani scritti da Irene Ghiotto (testo e
musica)
Irene Ghiotto: voce, pianoforte,
tastiere, organi, suonini e colori, percussioni
Daniele Asnicar: chitarra elettrica e
classica
Davide Angelini: batteria
Trombone: Filippo Vignato
Corno: Mirko Cisilino
Trombone basso: Fabio de Cataldo e
Matteo Morrassut
Copertina, concept e realizzazione:
Irene Ghiotto e Riccardo Fochesato
Foto shooting: Riccardo Fochesato
IRENE GHIOTTO – BIOGRAFIA
Irene Ghiotto è una musicista,
cantautrice e produttrice, nata e cresciuta nella provincia di
Vicenza. Nell’adolescenza si affaccia istintivamente alla scrittura
di canzoni, da chitarrista e bassista autodidatta. A diciassette anni
inizia a studiare canto e pianoforte. L’attività live inizia con
le prime esperienze formative in gruppi cover giovanili. Nel 2007 si
instaura una proficua collaborazione con i Pensierozero, che incidono
un primo demo di brani inediti al ‘Basement Studio’ di Vicenza,
con l’aiuto del pianista compositore Diego Michelon (insegnante del
CPM di Milano, musicista turnista). I Pensierozero vincono il Premio
Lunezia Sezione band (seconda segnalazione) nel 2008 e si
classificano finalisti a Sanremolab e Sanremoweb nel 2009. Nel 2010
partecipano alle finali del Premio Fabrizio de Andrè e vincono il
Premio Armonie Culturali del concorso veneziano per band emergenti
‘Jesolo Music Festival’.
Nel 2010 prende vita il progetto
‘solista’, avviato grazie all’incontro e alla collaborazione
con Carlo Carcano, compositore e arrangiatore (Bluvertigo, Morgan,
Piccola Bottega Baltazar, Umberto Maria Giardini, The Zen Circus).
Irene partecipa alle selezioni di Sanremosocial 2011 con il brano
‘Gli amanti’.
Nel dicembre 2012 è una dei due
vincitori di AreaSanremo. Nel febbraio 2013 partecipa alla 63esima
edizione del Festival di Sanremo, categoria ‘Nuove Proposte’. Il
brano ‘Baciami?’ si posiziona al secondo posto della classifica
‘Miglior arrangiamento’. Il 14 febbraio 2013 esce il suo primo Ep
omonimo.
Nell’autunno del 2013 incide un
riarrangiamento del brano ‘Tensione evolutiva’ di Jovanotti. Il
videocilp, che vede la partecipazione dell’illustratrice performer
Francesca Dafne Vignaga, viene inserito nel contenitore web Jova.tv.
Nell’ottobre 2015 Irene vince
l’undicesima edizione del Premio Bianca D’Aponte, aggiudicandosi
anche la targa ‘Miglior Composizione’ e il premio ‘Musica e
Dintorni’ del Blog di Antonio Salerno e Mara Maionchi.
Nel dicembre 2015 prende forma il
progetto di musica electro pop, nato dall’incontro e la
co-scrittura con il cantautore Fabio Cinti. Esce in digitale ‘The
thin Lie’, un album interamente scritto in lingua inglese,
distribuito dall’etichetta Bassa fedeltà.
Nel gennaio 2016 esce il suo primo
disco ‘Pop simpatico con venature tragiche’ (pubblicato
dall’etichetta discografia indipendente MarvisLabel) di cui la
cantautrice cura la stesura di testi e musiche, la produzione
artistica e l’intera esecuzione in studio. Il disco si aggiudica la
candidatura alla Targa Tenco come Miglior Opera Prima. Il live tour,
durato quasi due anni, ha toccato gran parte d’Italia e ha avuto il
suo momento di massimo riconoscimento con l’opening act
dell’artista statunitense Suzanne Vega.
Nel 2017 e 2018, Irene viene contattata
e ingaggiata dall’agenzia pubblicitaria che cura la campagna
televisiva dello spot Bauli per reinterpretare il brano ‘A Natale
puoi’. Il cortometraggio esce firmato dal registra Paolo Genovese.
Accanto all’attività di cantautrice,
Irene insegna canto pop, scrittura creativa, songwriting e musica
d’insieme nella scuola di musica di cui è titolare, le Officine
Limoni.
Il 25 ottobre 2019 esce ‘SuperFluo’,
il nuovo album, scritto interamente da Irene (testi e musiche) e
prodotto con la collaborazione di Carlo Carcano.
L’album è stato anticipato
dall’uscita del singolo e video “Assurdità”, seguito dal
secondo estratto “Preghiera per tutti”.
Link al videoclip di “Assurdità”
su YouTube”: https://www.youtube.com/watch?v=KRTnFzn_rL0
Link al videoclip di “Preghiera per
tutti” su YouTube: :
https://www.youtube.com/watch?v=C4x5FBO2XE4
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