UGO DIGHERO
"MISTERO BUFFO"
DI DARIO FO
REGIA DI UGO DIGHERO
PRODUZIONE TEATRO NAZIONALE DI GENOVA
Ugo Dighero rivisita nella sua chiave personale due grandi
monologhi di Dario Fo: “Il primo miracolo di Gesù bambino” e “La parpàja
topola”. Tra i più famosi del repertorio di Fo, questi due brani uniscono un
grande divertimento a un forte contenuto, il tutto condito con la leggerezza e
la poesia tipici dei racconti dell’autore italiano più rappresentato nel mondo.
Il ritmo incalzante e l’interpretazione simultanea di tutti i personaggi delle
due storie consentono a Dighero di mettere in campo le sue brillanti capacità
attoriali, dando vita a una galoppata teatrale che lascia senza fiato.
“La parpàja topola” è tratto da “Il fabulazzo osceno” del
1982. Narra di un giovane e sempliciotto capraio, Giavan Pietro, divenuto
improvvisamente ricco per le ricchezze lasciategli in eredità dal suo padrone.
Costui, unico contatto umano di Giavan Pietro, soffriva di una specie di
idiosincrasia per le donne ed era in sostanza un misogino paranoico. Il povero
pastore, terrorizzato dai racconti del padrone, appena vedeva apparire delle
ragazze si andava a nascondere, accucciandosi in mezzo alle pecore. Ovviamente
la notizia della sua ricchezza si diffonde velocemente e il poveretto si trova
circondato da aspiranti spose. Tra tutte ha la meglio Alessia, che con la sua
bellezza vince le paure di Giavan Pietro. La splendida ragazza non disdegna i
favori di Don Faina sotto lo sguardo compiacente della madre. Quest’ultima
obbliga il prete a trovare un marito alla ragazza prima che sia troppo tardi ed
ecco entrare in gioco il giovane, ricco pastore. La prima notte di nozze tutto
viene combinato perché il povero Giavan Pietro rimanga a bocca asciutta e
faccia posto al prelato, ma l’ingenuità del capraio tocca a tal punto il cuore
della ragazza che tutto si conclude in suo favore trasformando il tema “osceno”
della storia in una favola poetica di grande purezza e di altissima poesia.
“Per interpretare Mistero buffo bisogna fare ricorso a tutte
le tecniche, usare le maschere della commedia dell’arte. Si entra e si esce
velocemente da tutti i personaggi (a volte tre o quattro in scena); è un
arzigogolo virtuosistico in cui si deve essere veloci e preparati. Una volta
che si riesce a gestire tutto questo, è come sedersi al volante di una Ferrari
che bisogna saper guidare, ma va che è una meraviglia! È un cavallo che galoppa
in maniera forsennata. Quando si riesce a starvi sopra è un godimento per chi
interpreta e spero anche per chi ascolta”. (Ugo Dighero)
BRANCACCINO
Via Mecenate 2, Roma - www.teatrobrancaccio.it
Biglietto: 18,00 €
Prevendita su Ticketone.it e presso i punti vendita
tradizionali
BOTTEGHINO DEL TEATRO BRANCACCIO
Via Merulana, 244 | tel 06 80687231 |
botteghino@teatrobrancaccio.it
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