"ACQUA DI COLONIA"
DI ELVIRA FROSINI E DANIELE TIMPANO
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
Il colonialismo italiano. Una
storia rimossa e negata che dura sessanta anni, che inizia già
nell'Ottocento, ma che nell'immaginario comune si riduce ai cinque
anni dell'Impero Fascista. Cose sporche sotto il tappetino,
tanto erano altri tempi, non eravamo noi, chi se ne importa.
È acqua passata, acqua di colonia,
cosa c'entra col presente? Eppure ci è rimasta addosso come
carta moschicida, in frasi fatte, luoghi comuni, nel nostro
stesso sguardo. Vista dall'Italia, l'Africa è tutta
uguale, astratta e misteriosa come la immaginavano
nell'Ottocento.
Somalia, Libia, Eritrea, Etiopia sono nomi,
non paesi reali, e comunque ‘noi’ con ‘loro’ non
c'entriamo niente, gli africani stessi sono tutti uguali. E
i profughi, i migranti che oggi ci troviamo intorno,
sull'autobus, per strada, anche loro sono astratti, immagini,
corpi, identità la cui esistenza è irreale: non riusciamo a
giustificarli nel nostro presente. Come un vecchio incubo
che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso come un
macigno.
Con il loro nuovo spettacolo Elvira
Frosini e Daniele Timpano tornano alla propria vocazione originaria,
quella di provocatori delle coscienze, di indagatori delle macchie
inconfessabili che si annidano nelle pieghe della nostra cultura
progressista e democratica. [...] Ci parlano dell’indifferenza e
del malinteso senso di superiorità con cui ancora guardiamo alle
popolazioni africane che ogni giorno arrivano da noi in cerca di
riscatto. Il vero sale dello spettacolo sta nella franchezza con cui
i due autori-attori non temono di scavare nelle piccole intolleranze
quotidiane di fronte a un venditore di fiori extra-comunitario,
riesumano i versi di un trucido motivetto (Odio il Kebab / e il
Ramadan) che girava nel 2014 su Internet, giocano sul tabù di
Faccetta nera, che tutti conoscono, ma che – sul loro invito –
nessuno osa cantare, per non assecondare il proto-fascista che si
cela potenzialmente in ciascuno di noi.
La Frosini e Timpano, intelligenti,
caustici, velenosi, sono bravissimi a destreggiarsi fra fumetti
d’epoca, canzoni, regi decreti, discorsi pubblici di allora e di
oggi. [...] Dopo la scomparsa di Paolo Poli, i due attori romani –
se l’accostamento non sembra irriguardoso – sembrano gli unici in
grado di attingere a un certo variopinto bric a brac che svaria dai
motivetti di Rodolfo De Angelis all’accorata melassa di Addio sogni
di gloria (struggente, però, nell’esecuzione finale di Giuseppe Di
Stefano).
Renato Palazzi, Delteatro.it
[...] Quanto scrivo oggi più che una
recensione è un atto di contrizione. Non sarebbe ovviamente così se
quanto ho visto, Acqua di colonia, non fosse un capolavoro del
teatro, al pari degli exploit di Ascanio Celestini, Marco Paolini,
Marco Baliani, Laura Curino. La peculiarità, che poteva essere solo
di origine romana (Daniele Timpano è un romano, Elvira Frosini è
nata a Tivoli), la peculiarità, dicevo, è nel disincanto. Lavorando
su una poderosa ricerca storica, ci raccontano le vicende del
colonialismo italiano in Africa, non solo quello del Corno d'Africa,
ma quello precedente e successivo. Soprattutto ne scorgono i residui,
i depositi culturali, i tic, i modi di dire, di pensare, di reagire,
di fronte alla Storia e al presente: come e cosa è stato ed è
l'Africa per noi? Ne scaturisce un racconto sconvolgente, manco a
dirlo vergognoso. Spesso in luoghi insospettabili. Dalle cifre in
uomini e armi impiegate per conquistare le ‘colonie’ (e
conseguente numero di vittime) al modo in cui Giuseppe Verdi scrisse
l'Aida su commissione, dell'Egitto ignorante, fino al più
insospettabile tra gli intellettuali, fino a Pasolini. Una storia
raccapricciante trasmessa con un sarcasmo sottile, senza eguali.
Franco Cordelli, Corriere della Sera
Acqua di colonia
uno spettacolo di Elvira Frosini e Daniele Timpano
aiuto regia e drammaturgia Francesca Blancato
scene e costumi Alessandra Muschella e Daniela De Blasio
disegno luci Omar Scala
produzione Gli Scarti, Kataklisma teatro
con il contributo produttivo di Romaeuropa Festival, Teatro della Tosse, Accademia degli Artefatti; con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio
si ringrazia Teatro di Roma, C.R.A.F.T. Centro Ricerca Arte Formazione Teatro
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires
33, Milano - Orari: mart/sab 19:30, dom 15:30 - Prezzi: intero €
33 / martedì posto unico € 22 / rid. giovani e anziani € 17,50 /
under18 € 13.50 - Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 –
biglietteria@elfo.org.
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