"BEATA GIOVENTÙ’"
DI VALERIA CAVALLI
CON ANDREA ROBBIANO E CLAUDIA VERONESI
TEATRO LEONARDO DI MILANO
Un padre e una figlia in un alternarsi frenetico di incontri
e scontri, specchio di un amore che va oltre il disordine di una mente
giovanile e di una stanza in cui le bottiglie di plastica fanno “design”.
Scuola, fidanzato, amicizie, ma anche la separazione dei
genitori lontana e comunque pungente.
Due mondi in apparente competizione si trovano nel racconto
della “beata gioventù” del padre.
Il padre prova a ricordare se stesso adolescente e quegli
anni sgangherati, arruffati, infuocati, che quando si riaffacciano alla
memoria, ci fanno ripensare ai sogni che abbiamo lasciato per strada, ai
desideri bruciati nella quotidianità e alla voglia di lottare contro tutto e
tutti. Voglia che si è trasformata in arrendevolezza perché “tanto, è così
difficile cambiare le cose…”.
Ricordando quel viaggio che ognuno di noi ha fatto per
arrivare a diventare adulto, due generazioni possono finalmente riabbracciarsi
e ritrovarsi imparando a parlare senza filtri, senza prevenzioni. Uno
spettacolo che tocca l’urgente tema della comunicazione fra genitori e figli,
che può diventare un incontro anche quando è uno scontro, che apre una
riflessione sull’importanza del tempo, che è necessario dedicare e dedicarci
per arricchire i rapporti umani.
Due “mestieri”, quello del genitore e quello del figlio, che
nessuno ci insegna, ma che si impara sul campo sul quale, fra un’inevitabile
battaglia e l’altra, ci sono infinite possibilità di confronto. In scena
l’eclettico Andrea Robbiano (già protagonista di Fuori Misura e L’Arte della
Menzogna) nei panni di un giovane padre alle prese con un’irruente, selvaggia e
sensibilissima figlia interpretata dalla giovane e talentuosa Claudia Veronesi.
Note di regia
“Beata gioventù” è un titolo che viene da lontano. Da quel
tempo in cui gli adulti osservando i ragazzi sospiravano mentre pronunciavano
queste due parole, sottointendendo che quello spicchio di vita fosse davvero il
più bello, il più spensierato e il più felice. L’adolescenza è invece un
periodo tutt’altro che beato nel quale si abbandona l’infanzia per approdare,
dopo un lungo e faticoso viaggio, nel mondo “dei grandi”. E’ un viaggio che
tutti abbiamo compiuto e del quale qualcuno di noi ricorda la solitudine
provata e l’ assenza di una complicità da parte dei genitori, in particolare
del padre troppo spesso impegnato, troppo spesso tiepidamente interessato. In
questi ultimi anni però tante cose sono cambiate e le figure genitoriali non
sono più le stesse e se da una parte hanno acquisito una maggiore
consapevolezza, dall’altra dimostrano più insicurezza nella gestione della
separazione dal “cucciolo” che si appresta a iniziare la sua vita adulta.
“Beata Gioventù” racconta una storia come tante fra un papà e una figlia. Un
padre incerto e un po’ sperduto che non sa come agire nei confronti di una
figlia che sta crescendo e che come tutti gli adolescenti ha fame di verità. E
la difficoltà di dialogo fra loro nasce proprio dal continuo desiderio da parte
dell’adulto di voler proteggere e limitare un conflitto che invece è necessario
e richiesto dalla figlia che addirittura lo accusa di non averle permesso di
soffrire e di “aver messo dei cerotti prima ancora che ci fossero le ferite”.
Come molti di noi anche Giovanni, il padre in “Beata Gioventù”, fatica a
trovare le parole giuste per contenere le impetuosità di una figlia dal
carattere spinoso che spesso arriva a provocare in maniera estrema tanto è
forte il suo desiderio di sentire parole vere dal padre. E a volte quelle
parole si incagliano, imprigionate dalla paura di mostrarsi contraddittori o
insicuri. Si preferisce il silenzio invece di esplicitare i propri dubbi, i
propri “non so”. Nicole quindi fatica a tagliare il cordone ombelicale perché
non le viene permesso il processo di demolizione della figura genitoriale che
invece è troppo preoccupata ad essere accondiscendente e inutilmente
comprensiva. Il papà ripete schemi educativi noti, più o meno consapevolmente,
accusa la stanchezza del quotidiano educativo e…ci prova ma alla fine non sa
mettersi davvero in relazione ovvero superare i condizionamenti sociali e
rendersi disponibile ad una forma di dialogo affettivo basato su di un
atteggiamento critico e orientativo, un atteggiamento di ascolto sia passivo che
attivo, di condivisione dei problemi, collaborazione, contatto e vicinanza. In
altre parole un accoglimento emotivo, anche dell’aspetto femminile della
propria vita. Provo molta tenerezza sia per il genitore che per la figlia
perché riconosco in entrambi le fotografie delle tante persone incontrate e da
me intervistate durante il percorso fatto per scrivere lo spettacolo che
sicuramente non raccoglie tutto l’universo di sfumature e dettagli che colorano
la relazione genitori e figli, per quello ci sono pagine e pagine redatte da
chi è molto più esperto di me.
Ho la presunzione però di dire che i papà ( e gli adulti)
che lo vedranno si faranno qualche domanda in più, sottoporranno a verifica il
loro vissuto genitoriale e si sentiranno meno soli; i figli che lo vedranno
scopriranno che anche gli adulti si fanno tante domande e per forza di cose passeranno al vaglio i
loro genitori sperando che che questo
esame liberi nuove energie, nuove
richieste di progresso nel loro rapporto con i genitori.
Valeria Cavalli
Durata dello spettacolo: 90 minuti
INFORMAZIONI
MTM Teatro Leonardo
Via Andrea Maria Ampère, 1
sabato ore 20:30 – domenica ore 16:30
Biglietti: Intero 25€, Convenzioni 20€, Ridotto Arcobaleno
(per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) 20€, Under30/Over65 15€, Scuole
di teatro e Università 15€, Ridotto DVA 12,50€, Scuole MTM, Paolo Grassi,
Piccolo Teatro 10€
Spettacolo in abbonamento: Arcobaleno, Arcobaleno tandem,
Arcobaleno over 65, Carta regalo x2, Carta regalo x4
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BIGLIETTERIA MTM
02. 86 45 45 45 - biglietteria@mtmteatro.it
Prenotazioni e prevendita da lunedì a sabato dalle 15:00
alle 20:00
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito
www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei
giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora
prima dell’inizio dello spettacolo.
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