PRODUZIONE MTM MANIFATTURE MILANESI
"GETSÈMANI VOI CHI DITE CHE IO SIA?"
PRIMA NAZIONALE
LA CAVALLERIZZA DI MILANO
Il Getsèmani (parola Aramaica che
significa frantoio) è un piccolo oliveto poco fuori la città
vecchia di Gerusalemme sul Monte degli Ulivi, nel quale Gesù Cristo,
secondo i Vangeli, si ritirò dopo l’Ultima Cena prima di essere tradito
da Giuda e arrestato.
Il Getsèmani a cui mi voglio riferire
non è quello storico/geografico. Questo per evitare ogni velleità
di rappresentazione. Mi sembra più interessante estendere il
significato simbolico di un luogo così conosciuto. L’intenzione è
quella “praticarlo” su un piano che ha a che vedere con una
condizione umana, la condizione in cui vogliamo metterci.
Getsèmani fa parte di un mio progetto
molto più ampio dedicato alla figura di Gesù. E’un progetto a cui
penso dagli anni ’80, quando ero molto più piccolo di oggi.
In quegli anni consideravo di
utilizzare le parabole del Nuovo Testamento e attraverso di esse
cucire una drammaturgia in forma di testo che avesse come centro il
rito, la ritualità del racconto, la presenza di una testimonianza.
Di base era questa la mia prima intuizione e desiderio.
Nel corso degli anni ho tentato più
volte di tornare su un progetto dedicato alla figura di Gesù, ma non
ci sono mai riuscito. E non ero mosso da intenti evangelici o
divulgativi. L’idea è sempre stata quella della scrittura in forma
di testimonianza/corpo/azione/relazione umana.
A distanza di molti anni mi sono
finalmente deciso a intraprendere ‘un possibile cammino,
trasformando il progetto in forma di performance ambientale e visiva
- relegando a me stesso e ai performer/attori - l’azione e il
comportamento emotivo e relazionale, in una narrazione molto
de-strutturata, frammentata, rispetto alle idee e alle forme teatrali
più convenzionali, che avevo molti anni fa, evitando così ogni
forma di ‘rappresentazione’, e ogni fraintendimento evocativo.
Che cos’è Getsèmani, allora?
Prima di tutto per me è un pensiero,
un luogo mentale e emotivo, una traccia fatta di segni e scritture
(alcuni versetti scelti dai Vangeli del Nuovo Testamento e
confessioni di vita quotidiana). E’ anche una mappa/scrittura del
corpo, del tempo, delle emozioni, e delle condizioni relazionali.
Potrei dire che è ricerca di ‘senso’ del gesto artistico in
forma di confessione come ‘riconoscimento’ di sé e dell’altro.
Voglio ringraziare Susanna Baccari per
la sua preziosa aderenza a questo mio nuovo percorso, agli
attori/performer che lavorano con me e a MTM Manifatture Teatrali
Milanesi che si assume produttivamente il ‘rischio culturale’ di
questo mio progetto.
(Gabriele: qui inserire fig.1 Getsemani
al centro – è quella con un disegno di spazi)
Matteo 16, 2-3 “Quando si fa sera,
voi dite: «Bel tempo, perché il cielo rosseggia»; e al
mattino: «Oggi burrasca, perché il cielo è rosso cupo». Sapete
dunque interpretare l'aspetto del cielo e non siete capaci di
interpretare i segni dei tempi?”
P E R F O R M A N C E A C T S
d i A N T O N I O S Y X T Y
Che cosa sono.
Letteralmente “atti di performance”.
Atto in quanto azione, manifestazione dell’agire, del fatto
concreto. Atto come esistenza, come resoconto, movimento, gesto,
memoria. Anche divisione ‘in atti’, teatralmente parlando
riferito a tempo, argomento, svolgimento e luogo, e poi anche
narrazione. Performance è letteralmente il ‘dare forma’,
compiere, eseguire. In campo estetico (arte, teatro, danza, musica
etc) e poi sociale, privato e pubblico, negli ambiti dell’agire
umano. Nel caso di questo progetto le Performance Acts si trasformano
in percorsi che preferisco indicare come intervalli di tempo e di
spazio.
Tali intervalli vengono progettati come
momenti di esposizione di materiali, sequenze, scritture, con una
funzione di indagine che procede per atti e attraverso una narrazione
‘agita’, abbandonando così il compito di ‘rappresentazione’
comunemente affidato a forme di performance più consolidate
attraverso il canone del teatro e dello spettacolo dal vivo in
genere. Le PA si interrogano sulla funzione della performance
(estetica) rispetto al compito dell’artista nell’epoca
contemporanea - e per quanto mi/ci riguarda - relativa al mondo
occidentale. E quindi mi pongo la domanda: la funzione del performer
(che sia attore, regista, danzatore, scrittore, fotografo,
architetto, musicista etc) è ancora quella di ricostruire,
riciclare, riusare messe in scena canoniche o leggermente ‘modificate
per varianti' nella nostra (attuale) società dello spettacolo (per
dirla con Guy Debord)?
Ho iniziato questo percorso anni fa,
introducendo un procedimento e un’indagine attinente alla
performance già in Mi ami/Do you love me? (2009, l’anti-psichiatria
di Ronald D. Laing), in performance ambientali come Visioni di
Solaris (2007, dedicato a forme di de-narrazione per ambienti e
percorsi), o in esperimenti quali Democracy A.D. (2010, dedicato alla
politica attraverso i social), per continuare con Identikit di una
donna (2016, dedicato alla ‘visione cinematografica’ di
Michelangelo Antonioni), Blackout, (2017, la scrittura poetica
sperimentale di Nanni Balestrini), Architettura Addio (2018, sugli
scritti dell’architetto Alessandro Mendini), fino a Rooms for
Secrets (2019, ambient performance con la scrittura di ricerca di
Michele Zaffarano) e ora (2019) al progetto Getsèmani (poi Tempio e
Golgota, di Gesù/A Project).
Le PA si declinano anche nella nascita
a Milano del primo Laboratorio Permanente sulla Performance - Rooms
for Secrets, che si propone come zona di azione, pensiero e indagine
sul vasto mondo della performance. Il laboratorio è aperto a attori,
danzatori, registi, scrittori, artisti visivi, fotografi, musicisti e
a quanti si occupano di creatività in genere, che vogliano
“espandere" l’area della coscienza e della consapevolezza
del ruolo dell’artista nell’epoca contemporanea. E’ l’inizio
- o la prosecuzione di un lungo viaggio che avevo iniziato alla fine
degli anni’70 e inizio ’80 in questo campo - con la
consapevolezza che oggi il liveness del qui e ora si alterna a un qui
e ora digitale senza spazio e senza tempo. AS /
https://www.mtmteatro.it
AntoniO Syxty, attivo sulla scena
milanese dalla fine degli anni ’70. Fin dagli anni del liceo si
interessa di scritture visuali d’avanguardia e di arte concettuale.
Dal 1975 e fino al 1984 realizza numerose performance, installazioni,
happening a Milano e in tutta Italia in gallerie, teatri e spazi
culturali e urbani. Negli anni successivi è passato dalla
art-performance al teatro svolgendo la carriera di regista di teatro,
cinema, televisione e radio con esperienze di video, editing e
comunicazione. Attualmente è coordinatore artistico di MTM -
Manifatture Teatrali Milanesi. Ha realizzato interventi di
installazione, pittorici e di immagine per molti dei suoi spettacoli.
SusannA Baccari, a 4 anni inizia a
studiare ginnastica artistica, praticandola a livello agonistico. A
12 anni si trasferisce a Milano dove inizia a studiare danza. Studia
con Christine Perrot e Teri Weikel, proseguendo la sua formazione con
vari maestri nazionali e internazionali. Partecipa a seminari e
workshop tenuti fra gli altri da Louis Falco, Jorma Voutinen, Luisa
Casiraghi, Giorgio Rossi, Raffaella Giordano, Danio Manfredini, Jango
Edwards, Yves Lébreton, Jonny Melville. Negli anni ha collaborato
con Quelli di Grock in qualità di attrice, coreografa, regista, e
formatrice. Si dedica anche all’insegnamento per continuare a
confrontarsi con le giovani generazioni e proseguire il percorso di
ricerca e sperimentazione sulla fisicità dell’attore.
Part 1
Lazarus Pièce + Magdalena Pièce
progetto di performance site-specific di Antonio Syxty
comportamento e ambiente emotivo a cura di Susanna Baccari
installazione luminosa di Fulvio Melli
disegno dello spazio, installazione e opere di Antonio Syxty
costruzioni Ahmad Shalabi
foto di scena Alessandro Saletta
direttore di produzione Elisa Mondadori
con BrunA Serina De Almeida, SusannA Russo, MassimO Sansottera, GabrielE Scarpino, NicolE Zanin
durata: 50 minuti
INFORMAZIONI
La Cavallerizza
da martedì a domenica ore 19:30 – (posti limitati)
da martedì a domenica ore 19:30 – (posti limitati)
Biglietti: intero 15€ – ridotto
scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10€ – ridotto DVA 7,50€
spettacolo in abbonamento: Arcobaleno, Arcobaleno tandem, Arcobaleno over 65, Carta regalo x2, Carta regalo x4
Scarica l’App di MTM Teatro e
acquista con un clic
BIGLIETTERIA MTM
02. 86 45 45 45 -
biglietteria@mtmteatro.it
Prenotazioni e prevendita da lunedì a
sabato dalle 15:00 alle 20:00
Biglietti e abbonamenti sono
acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati
vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la
domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
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