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lunedì 11 novembre 2019


QUARTIERI DELL’ARTE 2019
SUPERCINEMA TUSCANIA
"FREETIME"
REGIA DI PIERPAOLO SEPE

Mar 12 novembre / mer 13 novembre 
“Freetime” scritta da G.M. Cervo e dai Fratelli Presnyakov (Oleg e Vladimir Presnyakov) , adotta la serie teatrale originale di Gian Maria Cervo “Il tempo libero” come found materials che prendono nuova forma in un’opera teatrale in cui le situazioni liquide dei lavoratori contemporanei e i viaggi attraverso il tempo e gli universi paralleli diventano metafore le une degli altri.

Al centro del testo sono le paure, la solitudine, la materia oscura dell’universo, il bisogno di qualcuno nella propria esistenza di un gruppo di persone le cui relazioni ed esperienze erratiche descrivono il mondo erratico di oggi che è sempre solo a un passo dalla caduta.

Iniziando con il crollo della Lehman Brothers, ambientata nelle oscure atmosfere dell’economia contemporanea, l’opera attraversa gli ultimi dieci delicati anni di storia europea e globale.

La storia è stata sviluppata attraverso un “treatment” (emendato e perfezionato nel corso degli incontri) che Cervo e i Fratelli Presnyakov hanno composto durante la prima settimana di lavoro collettivo. In quella stessa settimana gli autori si sono divisi i compiti di scrittura delle scene.

In una fase successiva Cervo ha dato feedback ed emendato le scene dei Presnyakov e i Presnyakov hanno fatto lo stesso con le scene di Cervo. Un duo di traduttori, Amedeo Pagliaroli e Polina Tsypilova, è stato a disposizione dei drammaturghi per le traduzioni rispettivamente dal russo all’italiano e dall’italiano al russo. Gli incontri diretti tra gli autori si sono invece tenuti in lingua inglese e in inglese è stato proposto il primo reading del testo all’Oslo International Acting Festival (nella traduzione dell’attore e drammaturgo inglese Giles Smith).


Racconta Gian Maria Cervo a proposito del processo creativo: “Alla fine del reading a Oslo ho fatto vedere a Oleg e Vova (Vladimir) l’immagine che mi aveva accompagnato durante la stesura delle mie sezioni del testo, l’affresco di Luca Signorelli La resurrezione della carne che si trova nel Duomo di Orvieto. All’inizio pensavo che fosse un’immagine molto personale ma poi quando ho visto la scena di Oleg e Vova in cui sono protagonisti TORSO e MANO (che ho solo molto minimamente e parzialmente modificato) ho capito che per qualche strana ragione l’idea della resurrezione della carne doveva essere stata pervasiva in tutti noi. Ma c’è anche un’altra opera pittorica che per me evoca la struttura narrativa dell’opera: La deposizione di Viterbo di Sebastiano del Piombo, realizzata su cartone di Michelangelo. Lì ai piedi della Madonna si vede un bellissimo Cristo morto la cui pelle non è pallida come quella che normalmente avrebbe un cadavere. La carnagione è piuttosto scura. Sebastiano vuole rappresentare una specie di pre-fase o primissima fase della resurrezione. Quella del Cristo morto di Sebastiano è un’immagine ambigua, non si capisce se di un cadavere o di un uomo che sta risorgendo. Credo che con l’alternanza di scene cinematografiche (con dei momenti cool fun) e monologhi di storiografia critica io, Oleg e Vova abbiamo inconsciamente creato l’immagine di un’umanità cadavere che potrebbe essere sul punto di risvegliarsi ma che non può essere ancora vista risvegliata.”

BIOGRAFIE

Pierpaolo Sepe inizia la sua attività di regista teatrale nel 1991, e da allora ha firmato oltre cinquanta regie. Nel 1997 inizia una collaborazione artistica con il centro di produzione teatrale Nuovo Teatro Nuovo di Napoli. Nel 2005 vince il Premio Flaiano come miglior regista teatrale; nel 2012 l’Associazione Nazionali dei Critici di Teatro gli assegna il Premio della Critica 2012 per la regia de “Le Cinque Rose di Jennifer”; vincitore, sempre nel 2012, del MArteAwards, premio italiano all’innovazione artistica, per la regia di “Anna Cappelli” con Maria Paiato. Nella stagione 2013/2014 i teatri italiani ospitano le sue ultime due regie: SIK SIK di Eduardo de Filippo, con Benedetto Casillo presentato al Festival Benevento Città Spettacolo e MEDEA di Seneca, con Maria Paiato, che apre in prima assoluta la stagione del Piccolo Teatro di Milano il 17 ottobre.2013 e in scena al Teatro Eliseo di Roma dal 1 aprile 2014.


Oleg e Vladimir Presnyakov sono scrittori, drammaturghi, sceneggiatori, registi, produttori teatrali e attori. Sono stati messi in scena da alcuni dei più prestigiosi teatri del mondo come il Teatro d’Arte di Mosca, il Royal Court Theatre di Londra e alcuni dei principali teatri nazionali d’Europa. Loro titoli quali “Recitando la vittima” e “Terrorismo” hanno suscitato l’interesse delle comunità teatrali di tutto il mondo. Sono attualmente gli sceneggiatori dei grandi cineasti russi Nikita Mikhalkov e Kirill Serebrennikov. Di madre iraniana e padre russo, i Prensnyakov hanno studiato alla M. Gorky Urals State University di Ekaterinburg, Sverdlovsk Oblast. Fino a poco tempo fa erano entrambi insegnanti in quella stessa università: Oleg in teoria e filologia letteraria, e Vladimir in teoria e psicologia letteraria. Insieme, i due fondarono il Teatro della gioventù dell'Università, a nome di “Christina Orbakaite", un'organizzazione impegnata nella produzione di opere teatrali sperimentali. Oleg e Vladimir scrivono anche in tandem; tutte le loro opere sono presentate e pubblicate con il nome comune scelto: The Presnyakov Brothers. Un’arguzia sardonica e dissacrante ravviva i loro spettacoli, che propongono un’interessante analisi della vita e della cultura russa post-sovietica.

www.quartieridellarte.it

Costo biglietti: Intero 7 € – Ridotto € 5 (under 26 / over 65 / studenti)
(posti limitati, si consiglia la prenotazione)
Info e prenotazioni: ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com
Tel. 347.8874694


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