TEATRO CARBONETTI DI BRONI (PV)
"VINCENT VAN GOGH
L'ODORE ASSORDANTE DEL BIANCO"
CON ALESSANDRO PREZIOSI
Mercoledì 13
novembre, ore 21, in scena “Vincent Van Gogh. L’odore assordante
del bianco” con Alessandro Preziosi, drammaturgia di Stefano
Massini, per la regia di Alessandro Maggi.
È il 1889 e l’unico desiderio di
Vincent è uscire dalle austere mura del manicomio di Saint Paul. La
sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello
Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per
andarlo a trovare … Come può vivere un grande pittore in un luogo
dove non c’è altro colore che il bianco?
Attraverso
l’imprevedibile metafora del temporaneo isolamento di Vincent Van
Gogh in manicomio, interpretato da Alessandro Preziosi, lo spettacolo
di Khora.teatro in coproduzione con il Teatro Stabile d’Abruzzo e
per la regia di Alessandro Maggi, è una sorta di thriller
psicologico attorno al tema della creatività artistica che lascia lo
spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.
Il testo vincitore del Premio Tondelli
a Riccione Teatro 2005 per la “…scrittura limpida, tesa, di rara
immediatezza drammatica, capace di restituire il tormento dei
personaggi con feroce immediatezza espressiva” (dalla motivazione
della Giuria n.d.r.) firmato da Stefano Massini con la sua
drammaturgia asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli
opportunità di riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo
dell’artista nella società contemporanea.
NOTE DI REGIA
Sospensione, labilità, confine. Sono
questi i luoghi, accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria,
indotti dallo scavo. Soggetti interni di difficile identificazione,
collocati nel complesso meccanismo dell’organicità della mente
umana. Offerti e denudati dalla puntuale dinamicità e dalla
concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti di
ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e
tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre
evidentemente la possibilità di questa indagine. Il serrato e
tuttavia andante dialogo tra Van Gogh - internato nel manicomio di
Saint Paul de Manson - e suo fratello Theo, propone non soltanto un
oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell’artista, ma
piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Lo spettacolo è aperto
contrappunto all’incalzante partita dialogica. Sottinteso. Latente.
Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa
dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere
già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci
appare.
Nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel
dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo
ragionato tentativo di sfuggire all’immutabilità del tempo,
all’assenza di colore alla quale è costretto, a
quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente,
all’interno come all’esterno del granitico “castello bianco”
e soprattutto al costante dubbio sull’esatta collocazione e
consistenza della realtà. La tangente che segue la messinscena
resta dunque sospesa tra il senso del reale e il suo esatto opposto.
In una spaccatura in cui domina la sola logica della sinestesia,
nella quale ogni senso è plausibilmente contenitore di sensi altri,
modulandone infinite variabili, Van Gogh è significante e
significato di sé stesso. Lo scarto emotivo che subisce e da cui è
irrimediabilmente dipendente, rappresenta causa ed effetto della sua
stessa creazione artistica, non più dissociata dalla singolarità
della sua esistenza e lo obbliga a percorrere un sentiero isolato in
cui il solo punto fermo resta la plausibilità di un’infinita serie
di universi possibili nei quali ogni tangibilità può rappresentare
il contrario di ciò che è. Alessandro Maggi
Per informazioni
www.teatrocarbonetti.it Biglietteria presso il Teatro Carbonetti, via
Leonardo Da Vinci 27, Broni. Mercoledì e venerdì dalle 17 alle 19;
sabato dalle 10 alle 12. (tel. 0385/54691-366/8190785), acquisto-on
line dal sito del Teatro Carbonetti.
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