"12 BACI SULLA BOCCA"
DI MARIO GELARDI
REGIA DI GIUSEPPE MIALE DI MAURO
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
Napoli, anni 70. La provincia soffocante e a volte
disorientante napoletana. Il conflitto politico e sociale che divide il paese
sembra lontano da queste terre. In questo ambito nasce 12 baci sulla bocca che
racconta l’incontro-scontro tra Emilio, lavapiatti dai modi e dal linguaggio
diretto e Massimo, fratello ‘ripulito’ del proprietario di un ristorante.
Massimo si sta per sposare con l’unica donna che ha avuto nella sua vita, è a
quel punto della vita in cui o ti lasci o ti sposi, Massimo si sposa.
Emilio è giovane ed è ricchione, perché era l’unico termine
usato a Napoli per identificare un omosessuale. Emilio riesce a scardinare
l’omosessualità assopita malamente da Massimo.
I loro incontri sono violenti al limite dello scontro
fisico. I due ragazzi si nascondono, ma quel rapporto così controverso,
rappresenta forse, l’unico momento di vero sentimento nella loro vita.
Abbiamo pensato di ambientare questa storia negli anni
settanta, per costruire un tessuto emotivo ancora più claustrofobico. 12 mesi
che iniziano con la strage di piazza della loggia e terminano con la tragica
morte di Pier Paolo Pasolini.
Dopo il lavoro fatto con Gomorra, abbiamo voluto mettere a
frutto la nostra esperienza in
una storia di pura finzione. Una vicenda che parte dalla
periferia della nostra terra, dove il tempo sembra essersi fermato, dove, al di
la di una finto progressismo, ci sono ancora leggi sociali antiche.
Un’atmosfera sudata, che ha l’eco della musica popolare degli anni settanta,
che vive di squarci di luce, sul nero dei giorni e di quelle vite.
Giuseppe Miale di Mauro
Dalla rassegna stampa
Amore negato e conquistato che s’intreccia alla cronaca di
anni difficili per 12 baci sulla bocca di Mario Gelardi. Messo in scena con
mano felice e ricchezza d'intuizioni, invenzioni, possibili ironie, da Giuseppe
Miale di Mauro, è un percorso difficile per la passione di uomini nell'Italia
omofoba degli anni '70. In
scena bravi ed intensi Francesco Di Leva, Stefano Meglio, Andrea Vellotti,
giocano intrecci d’affetto e di sensi che si risvegliano, tenerezze pudiche,
spudorate attrazioni.
Giuliio Baffi, la Repubblica
Immagini di un mondo che fu, e che ancora è. Scoppi di
elettricità, fuori e dentro la scena.
Applausi convinti per un'opera intellettualmente lucida e
drammaturgicamente lieve. Qualche lacrima. Vedere ammazzare un uomo perché ama
un altro uomo può fare molto male. Lo spettacolo è ‘felice’ nel ritmo, nella
scrittura e nella recitazione. Una di quelle rare opere che fatte per e non
contro il pubblico.
12 baci sulla bocca allinea un picchiatore fascista, un
fratello destinato a sposarsi per conformismo sociale, e un giovane lavapiatti
che si innamora del futuro sposo. Mentre la radio trasmette la notizia della
morte di Pier Paolo Pasolini e l'orazione funebre di Moravia, i tre attori
costruiscono sulla scena una danza geometrica di corpi e dialoghi, preparando
un finale scenicamente esemplare. C'è una grazia, un tocco speciale, in questa
piccola opera di teatro, che fonde le note del melodramma e della tragedia per
raccontare una storia che non può dirsi in nessun modo privata. Perché quello
che accade sul corpo martoriato delle minoranze è sempre affare nostro.
Katia Ippaso, Gli Altri
Uno spettacolo della Compagnia Nest
regia di Giuseppe Miale di Mauro
con Francesco Di Leva, Stefano Meglio e Andrea Vellotti
scene Roberta Mattera
costumi Giovanna Napolitano
luci Ettore Nigro
produzione Nest Napoli Est Teatro
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