"AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA"
DI E CON GIANLUCA GUIDI
COMMEDIA MUSICALE DEI GRANDI
GARINEI E GIOVANNINI
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI DI MILANO
Oltre 160 mila spettatori ogni sera
hanno applaudito il simbolo della purezza, la “Colomba”, sintesi
di gioia e rinascita, con emozionanti standing ovation sulle note
finali dello spettacolo. Pubblico commosso e felice. E così ben 150
repliche in giro per l’Italia portano Alessandro Longobardi a
proseguire il tour di AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA per il terzo anno
consecutivo. La tournée viene inaugurata con una speciale
collaborazione con il Teatro Carlo Felice di Genova, in una nuova
messa in scena che vede per la prima volta coinvolta l’orchestra
sinfonica diretta Maestro Maurizio Abeni, che ne cura anche le
orchestrazioni, ed il coro diretto dal Maestro Francesco Aliberti.
Una tra le più amate commedie musicali italiane, di Pietro Garinei e
Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, protagonisti insuperati
di un’epoca leggendaria per il teatro italiano. Le musiche,
composte da Armando Trovajoli, hanno incantato intere generazioni.
Rappresentata per la prima volta nel
1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di
spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale
con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori, in
Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia,
Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia.
Gianluca Guidi cura la messa in scena
di questo spettacolo, avvalendosi di un eccellente cast creativo
composto dal mitico coreografo Gino Landi, assistito da Cristina
Arrò; dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di
Armando Trovajoli; dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha
adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e
ingegnosa scenografia, con il doppio girevole e la grande arca; dalla
costumista Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei
raffinati costumi, sempre di Coltellacci. Il disegno luci è di Umile
Vainieri; il disegno fonico è di Emanuele Carlucci; la realizzazione
dei contributi video è di Claudio Cianfoni. La scena è stata
realizzata dalla scenotecnica di Mario Amodio, che fu il costruttore
nella prima edizione e da Antonio Dari per la parte meccanica; i
costumi dalla Sartoria Brancaccio.
Nel cast artistico Gianluca Guidi,
erede legittimo del padre Johnny Dorelli protagonista della prima
edizione, come nel 2009 si conferma nel ruolo di Don Silvestro. Enzo
Garinei dopo ben 500 repliche come Sindaco Crispino, questa volta è
“La voce di Lassù”; Crispino è interpretato da Marco Simeoli,
che nella quinta edizione aveva già recitato a fianco di Gianluca
Guidi come Toto, il cui ruolo viene oggi affidato al giovane e
brillante Piero Di Blasio. Nel ruolo di Clementina, la figlia del
sindaco, si conferma una strepitosa e frizzante Camilla Nigro, mentre
Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da Francesca Nunzi. La
novità di questo terzo anno è la partecipazione straordinaria di
Lorenza Mario nel ruolo di Consolazione, una esplosiva donna di
facili costumi. Un ensemble composto da 17 artisti, cantanti,
ballerini completa il cast.
La commedia musicale è prodotta da
O.T.I Officine del Teatro Italiano in collaborazione con Viola
Produzioni. Dopo il successo ottenuto con Rapunzel il musical (2014),
Sister act il musical (2015), Peter Pan il musical (2016), L’ultima
strega (2016), E… se il tempo fosse un gambero? (2016), La Regina
di ghiaccio il musical (2017), Shakespeare in Love (2018), Alessandro
Longobardi prosegue nella direzione del “Centro di Produzione”
tra i più attivi in Italia.
LA TRAMA
La storia, liberamente ispirata a
“After me the deluge” di David Forrest, narra le avventure di Don
Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che un giorno riceve
una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire
una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio
universale. Don Silvestro, aiutato dai compaesani, riesce nella sua
impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di
ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di
facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese.
Finita l’arca, al momento
dell’imbarco, interviene un cardinale inviato da Roma che convince
la gente del paese a non seguire Don Silvestro che a suo dire
disonora l’abito che porta. Comincia il diluvio, sull'arca si
ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del
sindaco perdutamente innamorata di lui. L’acqua incomincia a
sommergere i paesani, Don Silvestro decide di abbandonare l’arca,
rifugio sicuro, per condividere con i suoi fedeli quel terribile
momento. Un gesto infinito d’amore. Allora Dio, vedendo fallire il
suo progetto, interrompe il diluvio, imposta l’arcobaleno. Si
chiude su una tavola in festa celebrando il ritorno alla serenità
benedetta da Dio.
NOTE DI REGIA
Aggiungi un Posto a Tavola!
Rimettere in scena Aggiungi un Posto a
Tavola!
Quando Alessandro Longobardi mi ha
chiesto di tentare questa impresa, devo dire, l’entusiasmo è
salito subito alle stelle; poi (un po’ come Don Silvestro che col
martello, guardando l’arca spalle al pubblico, dice “… va bene
farò da solo… da solo” per poi crollare su sé stesso) il senso
della realtà ha avuto la meglio. Il Teatro di Garinei &
Giovannini non è mai stato facile da riproporre, paradossalmente,
nemmeno per loro stessi. La genesi di numerosi spettacoli concepiti
dalla celeberrima coppia era sempre un perfetto mix di idee
autoriali, costruzione registica collaudata, team creativo
d’eccellenza, e, non ultimo, l’apporto interpretativo di veri
e propri mostri sacri del palcoscenico, testimoni ultimi di una
generazione attoriale e di una professione, ormai in via
d’estinzione.
Nel caso poi dello spettacolo in
“oggetto”, stiamo parlando di un successo planetario, allestito
in quasi ogni parte del mondo, fatto salvo solo il mercato
statunitense. Una Babele di linguaggi, attitudini attoriali, suoni,
costumi e luci… il tutto sotto le mura di un’arca pronta a
rifondare il mondo. Personalmente ricordo, ovviamente, le molteplici
versioni paterne (chissà cosa sarebbe stato Don Silvestro senza di
lui), tra cui quella di Londra in cui lui si dimenticò per sei mesi
di essere Johnny Dorelli, e divenne uno straordinario attore
anglosassone… non l’ho mai più visto così diverso da se stesso
e così straordinariamente bravo… ricordo ovviamente l’edizione
del 2009/10 da me interpretata… e poi ricordo la prima al Sistina
nel 1974 in cui si aprì il sipario la voce di Dio cominciò a
parlare e dal palcoscenico arrivò un’ondata di profumi e note… e
fu subito magia… che dura da ben 43 anni. Come fare per non
tradirla?
Intanto il dovere di un regista
dovrebbe essere quello di non tradire gli autori… soprattutto
(visto il vantaggio che comporta) in casi ove la materia è
consolidata e soprattutto di comprovato successo. Aggiungi un Posto a
Tavola è una favola che parla d’amore, di accoglienza, di vita
nuova da inventare e, possibilmente, migliorare, di esseri umani che
hanno la possibilità di creare un mondo nuovo… e perché no? Anche
di fede… minuscola per la scrittura ma assolutamente maiuscola se
intesa come fiducia in se stessi, nel prossimo e nel futuro.
Devo ringraziare Alessandro Longobardi
per molteplici ragioni.
La prima, sorprendente: ha saputo
creare una “famiglia” teatrale, diretta dal sempre presente e
disponibile Carlo Buttò, che non ha pari nel mondo teatrale italiano
se non nell’ambito di acclamati Teatri Pubblici. Il livello di
professionalità altissimo che ho trovato nel Teatro Brancaccio mi ha
profondamente stupito e lasciato incredulo.
La seconda: l’investimento profuso
per questo spettacolo è gigantesco. Immagino difficile da sostenere
non fosse altro che psicologicamente.
Eppure a questa edizione di Aggiungi
non manca nulla, anzi vi è più di quanto un comune mortale
teatrante come me potesse immaginare. E senza aver fatto richieste
particolari: ho trovato tutto sul piatto servito e apparecchiato come
in un grande ristorante prelibato.
La terza: l’assoluta libertà di
scelta di cast che mi ha lasciato, a volte chiedendo spiegazioni, a
volte chiedendomi se fossi sicuro delle scelte fatte, a volte
dicendomi che non era profondamente d’accordo con me… ma mai, e
ripeto, MAI, una pressione nei miei confronti o ingerenze di
qualsiasi natura.
Ad affiancarlo in questa grande
“famiglia” ritrovo con piacere Gino Landi. Ultimo artista e
creatore capace di creare coreografie che raccontino la storia con
gli autori. Un caro amico che mi ha conosciuto nel 1974. E che, a
tutti i costi, ho pregato di fare parte di questo nuovo viaggio
dell’arca insieme alla sua preziosissima e meravigliosa amica e
assistente Cristina Arrò, anch’ella solista di una passata
edizione dello spettacolo.
Mi manca l’espressione, durante le
prove, di Armando Trovajoli. Il mondo conosce le sue musiche, le sue
colonne sonore, i suoi persistenti manuali di armonia in ogni misura
musicale che ha scritto; io ho avuto la fortuna, in passato, di
poterne conoscere il senso dell’umorismo, l’eleganza persistente
e profonda in ogni singola nota che ha scritto. I suoi sguardi di
approvazione o di rimprovero. Ci ha lasciati però nelle mani di un
ottimo musicista: Maurizio Abeni. Suo ultimo assistente…
straordinario direttore musicale di questa edizione. Al suo fianco
Marco Bosco che, con passione e professionalità, dirige le parti
corali dello spettacolo.
Jaja Fiastri, amica da molti anni. Una
donna con un senso dell’umorismo senza pari applicato alla vita.
Sono felice di aver ricondiviso con lei questa avventura di sua
creazione.
Le scene di Giulio Coltellacci ricreate
e ricostruite su un progetto pieno di tranelli e difficoltà. In modo
mirabile da Lele Moreschi. I costumi di Francesca Grossi sono
filologicamente quelli delle edizioni precedenti, ma nuovi, freschi e
pieni di vita anche appesi alle stampelle. Il mio amico Umile
Vainieri, compagno di grandi battaglie teatrali, firma le luci e gli
sono grato per il rispetto che ogni volta dimostra nei miei
confronti. I nostri tecnici capitanati dal bravo Gerardo Nigro,
deliziosi e capaci…
Enzo Garinei (un grande amico), Marco
Simeoli, Piero di Blasio, Camilla Nigro e Francesca Nunzi sono gli
straordinari attori cantanti che danno vita ai personaggi. E
quest’anno nel ruolo di Consolazione la splendida Lorenza Mario!
Un grazie alla “mia” Manuela
Scravaglieri, nel corpo di ballo della precedente edizione da me
recitata, diventata poi preziosa, insostituibile, assistente alla
regia… unica a cui concedo la possibilità di riprendermi sul
lavoro… perché…io non lo so ma lei si, ha sempre ragione…
Il mio lavoro lo giudicherà chi vedrà
lo spettacolo. Ma sono fiero e orgoglioso di quello che sto facendo.
Ai posteri l’opinione su di esso.
Con Rispetto e Stima dedicata a Pietro
e Sandro con i quali non ho mai avuto il piacere di lavorare. Grazie
Gianluca Guidi
LA STORIA DI AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
RACCONTATA DA ALESSANDRO CARIA
Siamo nel cuore degli Anni Settanta e
si sente. In un clima di recessione economica prende il largo la
violenza criminale e politica, si diffonde quel crescendo di
incertezza strisciante; sono gli anni degli assassini politici in
strada, delle gambizzazioni e dei rapimenti firmati Brigate Rosse.
In questo contesto sociale, in questo
clima prende forma Aggiungi un posto a tavola, nato da una felice
intuizione di Jaja Fiastri (storica collaboratrice di G&G) che
sempre in cerca di uno spunto per un nuovo spettacolo, trovò un
libro in una bancarella ambulante della stazione Termini con una
copertina che la colpì: c’era un giovane prete con i capelli
biondi e lunghi, con una faccia simpatica. Si intitolava Dopo di me
il diluvio, scritto da David Forrest (pseudonimo scelto da due
scrittori inglesi: David Eliades e Forrest Webb). Era una storia di
fantapolitica… ma quello che le accese la lampadina era l’idea
che Dio telefonasse ad un prete per organizzare un secondo diluvio
universale!
La Fiastri ne parlò con entusiasmo a
Garinei e Giovannini e insieme coinvolsero, non senza qualche
difficoltà, il Maestro Trovajoli. Garinei e Giovannini erano ad un
bivio: forse questo spettacolo del loro trentennio potrà essere
l’ultimo. Cosa fare? Uno spettacolo spartano ispirato ai tempi
difficili, oppure ci si dimentica dei tempi che si stanno vivendo e
ci si mette dentro tutto come ai vecchi tempi? Hanno scelto la
seconda soluzione, non senza paura, grazie anche al decisivo
contributo di Mario Croce, noto industriale delle calzature, che da
allora ha coprodotto tutti gli spettacoli della ditta G&G. Croce,
staccando un sostanzioso assegno per coprire gran parte delle spese
di allestimento, fece persuasi G&G che solo con la possibilità
di andare a vedere un grosso spettacolo le famiglie sarebbero uscite
di casa la sera superando incertezze dell’austerity e la paura per
quel clima di tensione sociale. Allo spettacolo, però, mancava
ancora il titolo...
Come sempre c’erano alcuni titoli di
“lavoro”, questa volta in lizza c’erano Concerto per prete e
campane, Aggiungi un posto a tavola e La bis bisarca. Giovannini
parteggiava sfacciatamente per il primo e Garinei per il secondo. Per
risolvere in fretta la questione, G&G organizzarono un referendum
che vide la vittoria di Aggiungi un posto a tavola.
Domenica 8 dicembre del 1974, ore
21:15. Il Teatro Sistina di Roma è esaurito in ogni ordine di posti.
Dopo ben 76 giorni di prove il sipario si alza per la World Premiere
(è davvero il caso di dirlo!) di Aggiungi un Posto a Tavola.
L'impatto che Aggiungi un Posto a
Tavola ha su pubblico e critica è senza precedenti. Il pubblico si
innamora da subito dell'umanità del pretino di montagna (Johnny
Dorelli), delle prodezze comiche della mondana redenta (Bice Valori),
dello stile teso e di effetto sicuro del sindaco (Paolo Panelli),
della freschezza e incisività della teen-ager innamorata del parroco
(Daniela Goggi) e della goffaggine del contadinotto che ritrova la
virilità (Ugo Maria Morosi). Sulle pagine dei giornali, tutti i
critici accolgono la nuova commedia musicale di G&G con
recensioni che esaltano ogni aspetto della rappresentazione teatrale
con elogi ed apprezzamenti straordinari, dal copione ricco di
divertente fantasia narrativa, che esprime allo stesso tempo
semplicità e ironia alle musiche orecchiabili e piene di estro di
Armando Trovajoli (la canzone che dà il titolo allo spettacolo
diventerà un evergreen clamoroso), dalle ben calibrate coreografie
di Gino Landi alle maestose scene di Giulio Coltellacci fino alla
esperta e collaudata regia di Garinei e Giovannini.
Fin da subito il pubblico si mette
paziente in coda al botteghino per trovare i biglietti dello
spettacolo e a volte deve intervenire la forza pubblica per
disciplinare la fila.
L'allestimento costa la cifra record di
270 milioni di lire. La prima annata (1974-’75) si svolge
interamente a Roma, con il Sistina sempre esaurito fino al 2 giugno
1975, per un totale di 6 mesi con 188 repliche, l'incasso è di circa
un miliardo e 300 milioni, mentre gli spettatori superano le 250 mila
unità: Aggiungi un Posto a Tavola stabilisce il record di tenuta
assoluto per uno spettacolo italiano nello stesso Teatro.
ANNI SETTANTA
Nella stagione a seguire (1975-’76)
la compagnia di Aggiungi un Posto a Tavola compie una lunga tournée
(otto mesi con spettacoli quasi giornalieri) attraverso le maggiori
città italiane: Milano, Verona, Torino, Genova, Bologna, Firenze e
Napoli sono le sole città che possono ospitare un allestimento del
genere; ogni spostamento
costa 25 milioni di lire. Nei mesi
seguenti Aggiungi un Posto a Tavola arriva in Spagna, debutto a
Madrid con il titolo El Diluvio que Viene (la prima si ebbe l’11
marzo 1977 al Teatro Monumental), la commedia musicale è accolta in
modo a dir poco trionfale andranno avanti per oltre 3 anni (con due
spettacoli al giorno!) fino al luglio del 1980 totalizzando 2124
repliche.
Con il titolo di Himmel Arche und
Wolkenbruch debutta a Lubecca il 9 giugno 1977 e tiene il cartellone
per circa 6 mesi di repliche.
Aggiungi un Posto a Tavola torna così
in Italia a grande richiesta. Al Teatro Sistina di Roma, la seconda
edizione prende il via ancora una volta in clima natalizio il 6
dicembre 1977, con la novità di Jenny Tamburi al posto di Daniela
Goggi: inizialmente erano in programma repliche per due mesi, ma si
andò avanti con successo fino a cinque mesi, sempre a teatro
esaurito fino al 23 aprile 1978. Lo spettacolo a questa data ha avuto
in Italia 642 repliche ed è stato visto da circa un milione di
spettatori! Nel marzo del 1978, con il titolo El Diluvio que Viene lo
spettacolo ha attraversa l’Atlantico per approdare a Città del
Messico, dove rimane in cartellone per circa 1.800 repliche.
Il 9 novembre 1978, con il titolo
Beyond the Rainbow, arriva a Londra con il debutto nel prestigioso
West End all’Adelphi Theatre; questa edizione rimane in scena - pur
con un'accoglienza da parte della stampa non trionfale - per ben 238
repliche, circa 8 mesi. Johnny Dorelli è anche in questa edizione
Don Silvestro. Le liriche dello spettacolo furono tradotte da Leslie
Bricusse, vincitore di due Oscar e un Grammy Award. Lo spettacolo
prosegue a mietere successi con l’edizione argentina, sempre come
El Diluvio que Viene, che debutta il 19 aprile 1979 a Buenos Aires e
che proseguirà per oltre 3 anni (prima al Teatro Nacional poi al
Teatro Cómico). L’edizione in lingua spagnola è stata messa in
scena con grande successo anche in Perù, Cile e Venezuela.
ANNI OTTANTA
Nella seconda metà del 1980, El
Diluvio que Viene parte per una tournée nelle maggiori città
spagnole concludendo le repliche con un ritorno al Teatro Monumental
di Madrid tra maggio e luglio 1983. Il 5 giugno 1981 prende il via
anche l’edizione brasiliana a San Paolo (Teatro Cardoso), in lingua
portoghese, con il titolo Aí Vem o Dilúvio, le repliche andranno
avanti fino al 30 gennaio 1983, con una edizione a Rio de Janeiro
(Teatro Zacaro) nel 1982.
A settembre del 1981 il sipario si alza
a Lisbona in Portogallo per la prima di Aí Vem o Dilúvio.
La seconda edizione argentina debutta l'8 gennaio 1985 al Teatro Astral dove lo spettacolo tiene il cartellone fino al 27 ottobre dello stesso anno, proseguendo la stagione estiva presso il Teatro Opera di Mar del Plata; in seguito El Diluvio è andato in tournée toccando importanti città come Rosario, San Juan e Cordoba, per concludere le repliche il 4 ottobre 1987 al Teatro Colonial di la Plata. Lo spettacolo di G&G è ormai replicato e tradotto, spesso mantenendo l’allestimento originale, in più città del mondo, a volte contemporaneamente.
Nella seconda metà degli Anni Ottanta
arrivano anche le edizioni dell’Est Europa con la produzione
ungherese che debutta a Budapest nel dicembre 1987 con il titolo
Mennybol a Telefon e poi in Cecoslovacchia, per giungere a quella
russa, con arrangiamenti dalle sfumature rock, andata in scena a
Mosca, come Konetz Svieta, il 10 aprile 1989.
ANNI NOVANTA
Viste le continue richieste al
botteghino da parte del pubblico, Pietro Garinei decide di riprendere
Aggiungi un Posto a Tavola che torna al Teatro Sistina di Roma il 9
marzo 1990, ancora con Johnny Dorelli che - nonostante avesse
dichiarato di sentirsi un po' fuori parte a sedici anni dal debutto -
indossa di nuovo la tonaca e calza le scarpe da tennis per 73 serate
da 'tutto esaurito', seguite l'anno successivo dalle sole (per
l'indisponibilità di Dorelli a proseguire) 11 repliche milanesi,
letteralmente prese d'assalto al Teatro Carcano. Accanto a Dorelli ci
sono Tanja Piattella (Clementina), Alida Chelli (Consolazione),
Adriano Pappalardo (Toto), Carlo Croccolo (Crispino) e Christi
(Ortensia).
Nel settembre 1992 va in scena il terzo
revival in Argentina al Teatro Lola Membrives per una breve stagione
e l’anno successivo la seconda ripresa a Città del Messico (ancora
al Teatro San Rafael), seguito dalla seconda edizione in Spagna nel
1995 (Madrid, Teatro Calderon).
DUEMILA
Nel luglio del 2000 va in scena in
Brasile la seconda edizione Aí Vem o Dilúvio (San Paolo, Teatro
Ópera). Il 17 dicembre 2002 (Milano) il pubblico italiano assiste
alla quarta ripresa di Aggiungi un Posto a Tavola, l'ultima edizione
diretta da Pietro Garinei; questa volta ad indossare la tonaca di Don
Silvestro è Giulio Scarpati, ottimo attore di prosa e popolare volto
TV. Completano il Cast la giovanissima Martina Stella (Clementina),
Chiara Noschese (Consolazione), Max Giusti (Toto), Enzo Garinei
(Crispino) e Christi (Ortensia). Dopo aver collezionato 87.000
spettatori al Nazionale di Milano in due mesi di repliche e 18
esauriti consecutivi all'Augusteo di Napoli, lo spettacolo trionfa al
Sistina per altri due mesi; visto il successo, Scarpati e compagni
torneranno a Roma per un altro mese la stagione successiva, nel mezzo
di una lunga tournée che alla fine collezionerà quasi 250 repliche
in due anni.
Prima la Spagna (nel 2004) e poi il
Messico (nel 2007) mettono in scena la terza edizione de El Diluvio
que Viene nei loro Paesi, con 10 mesi di tenuta nelle rispettive
capitali.
L’intramontabile successo di Aggiungi
un Posto a Tavola si conferma in Italia con la sua quinta ripresa
(debutto al Sistina di Roma il 2 dicembre 2009). Il quotidiano Il
Messaggero celebra con un inserto speciale i 35 anni della commedia
musicale e il passaggio del testimone (o meglio, della tonaca) da
Johnny Dorelli a suo figlio Gianluca Guidi. Dorelli collabora come
consulente alla messa in scena insieme a Gino Landi (la regia è
sempre quella tradizionale di Garinei e Giovannini). Con Guidi vanno
in scena Valentina Cenni (Clementina), Marisa Laurito (Consolazione),
Marco Simeoli (Toto), ancora Enzo Garinei (Crispino) e Titta Graziano
(Ortensia). Lo spettacolo sbanca per l’ennesima volta il botteghino
(le prime 82 repliche furono viste da 112.600 spettatori)
confrontandosi con blockbuster come Cats, We Will Rock You e Beauty
and tht Beast della Disney. Questa edizione viene applaudita da più
di 300.000 spettatori in un totale di 239 repliche in tutta la
penisola. Nel gennaio del 2011 debutta a Mar Del Plata la quarta
edizione argentina de El Diluvio que Viene con la regia di Manuel
González Gil e le coreografie di Ruben Cuello. Visto il grande esito
lo spettacolo approda l'anno successivo a Buenos Aires prima al
Teatro El Nacional e successivamente al Teatro Lola Membrives.
Nella primavera del 2013 (debutto a
Lanciano) arriva la sesta edizione italiana di Aggiungi un Posto a
Tavola proposta dalla Compagnia dell’Alba, un’edizione fedele
all’originale degli anni Settanta nella regia e nelle coreografie
(riprodotte da Fabrizio Angelini) ma ridimensionata nella costruzione
scenica per permettere allo spettacolo di raggiungere anche quei
teatri di provincia che non potevano ospitare l'edizione "kolossal".
Il Cast comprende Gabriele De Guglielmo (Don Silvestro), Arianna e
Carolina Ciampoli si alternano come Clementina, e poi Jacqueline
Ferry (Consolazione), Gaetano Cespa (Toto), Tommaso Bernabeo
(Crispino), Brunella Platania (Ortensia). Visto il successo, la
compagnia abruzzese colleziona quasi 150 repliche andando in scena
anche nelle maggiori città della penisola e festeggia i 40 anni
dello spettacolo all'Auditorium Conciliazione di Roma.
Nel gennaio 2016 c’è stata
un’ennesima ripresa in Argentina al Teatro Ópera Allianz di Buenos
Aires.
GIANLUCA GUIDI - Don Silvestro
MARCO SIMEOLI - Sindaco Crispino PIERO DI BLASIO - Toto
CAMILLA NIGRO - Clementina FRANCESCA NUNZI – Ortensia
“La Voce di Lassú” è di ENZO GARINEI
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
COMMEDIA MUSICALE DI GARINEI E GIOVANNINI
SCRITTA CON JAJA FIASTRI
LIBERAMENTE ISPIRATA A “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
LIBERAMENTE ISPIRATA A “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
MUSICHE DI ARMANDO TROVAJOLI
CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI
LORENZA MARIO nel ruolo di Consolazione
COREOGRAFIE GINO LANDI
DIREZIONE MUSICALE MAURIZIO ABENI
REGIA ORIGINALE PIETRO GARINEI E SANDRO GIOVANNINI
RIPRESA TEATRALE GIANLUCA GUIDI
UNA PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI
PER OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO IN COLLABORAZIONE CON VIOLA PRODUZIONI
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
MILANO – TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI
Viale dell'Innovazione 20 - 20126
Milano
REPLICHE:
Venerdì 17 Gennaio 2020 – ore 20:30
Sabato 18 Gennaio 2020 – ore 15:30 e
20:30
Domenica 19 Gennaio 2020 – ore 15:30
Giovedì 23 Gennaio 2020 – ore 20:30
Venerdì 24 Gennaio 2020 – ore 20:30
Sabato 25 Gennaio 2020 – ore 15:30 e
20:30
Domenica 26 Gennaio 2020 – ore 15:30
PREZZI:
Giovedì 23/01 - Venerdì 17/01 e 24/01
SETTORE
INTERO
RIDOTTO GRUPPI
Platea Bassa VIP
€ 55,00
-
Platea Bassa GOLD
€ 49,00
€ 39,00
Platea BASSA
€ 39,00
€ 31,00
Platea ALTA
€ 33,00
€ 27,00
Platea Alta Vis. Ridotta
€ 27,00
€ 23,00
I Galleria
€ 22,00
€ 18,00
I Galleria Vis. Ridotta
€ 20,00
€ 15,00
Sabato 18/01 e 25/01 - Domenica 19/01 e
26/01
SETTORE
INTERO
RIDOTTO GRUPPI
Platea Bassa VIP
€ 65,00
-
Platea Bassa GOLD
€ 59,00
€ 49,00
Platea BASSA
€ 52,00
€ 43,00
Platea ALTA
€ 45,00
€ 38,00
Platea Alta Vis. Ridotta
€ 38,00
€ 35,00
I Galleria
€ 35,00
€ 28,00
I Galleria Vis. Ridotta
€ 29,00
€ 25,00
Biglietti su www.ticketone.it
Biglietteria del teatro:
dal lunedì al venerdì ore 14 – 18
Telefono: + (39) 02.64.11.42.212
In occasione di concerti e spettacoli
la biglietteria è aperta a partire da un'ora prima dell'orario
d'inizio recita in cartellone.
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