ANTONIO CALENDA DIRIGE
"FALSTAFF E IL SUO SERVO"
TEATRO ARGENTINA DI ROMA
Calenda sarà inoltre tra i protagonisti della 56esima
Stagione di rappresentazioni del Teatro Greco di Siracusa, dove sarà regista di
“Le Nuvole” di Aristofane
Antonio Calenda, dal 7 al 12 gennaio al Teatro Argentina,
dirige “Falstaff e il suo servo”, di Nicola Fano e Antonio Calenda da William
Shakespeare; protagonisti Franco Branciaroli, Massimo De Francovich e con
Valentina Violo, Valentina D’Andrea, Alessio Esposito, Matteo Baronchelli.
Falstaff è l’alter ego di ogni grande protagonista del
teatro di Shakespeare: il suo ossessivo ottimismo (quasi un Candido ante
litteram) sconvolge il conflitto tra volontà e destino che permea tutto il
canone. «La volontà e il destino hanno vie differenti, e sempre i nostri
calcoli sono buttati all’aria: i pensieri son nostri, non già gli esiti loro»
fa dire Amleto a uno dei suoi attori e in questa dicotomia (se sia più saggio
assecondare il Caso oppure opporvisi con le armi della Ragione) si consumano
tutti i testi di Shakespeare. Noi abbiamo trasferito questo duello nel cuore
delle avventure di Falstaff (un uomo che confonde i piaceri con la natura, la
furbizia con il caso) e gli abbiamo messo di fronte un Servo che – come Iago –
crede di poter addomesticare la realtà; o, come Puck, pensa di poter «mettere
una cintura al mondo». E il conflitto fra questi due personaggi (che è poi
anche quello tra comicità e drammaticità) evoca anche tante altre coppie
celebri del teatro shakespeariano (Lear e il suo Matto, Iago e Roderigo,
Antonio e Shylock) e della letteratura teatrale in genere (da Don Giovanni e
Sganarello a Vladimiro e Estragone). Lo spettacolo, dunque, ripercorrendo gli
ultimi giorni di vita di Falstaff (subito prima della sua tragica morte
raccontata mirabilmente in Enrico V) evoca tutte le sue avventure: un teatro
nel teatro nel quale il Servo assume il ruolo di regista demiurgo (tale era lo
stesso Shakespeare, quando metteva in scena i suoi copioni con i Lord
Chamberlain’s Men) e Falstaff quello di eroe tragicomico, biglia impazzita nel
gioco della vita. Ne viene fuori un catalogo delle beffe (tutto il mondo è
beffa, dirà lucidamente il Falstaff di Verdi/Boito) subite dal personaggio fino
all’epilogo drammatico: la rottura con l’amico/allievo di sempre Enrico e
l’abbandono in solitudine, lontano da quella guerra di Agincourt dove tutti gli
altri – non lui – conquisteranno gloria eterna. Naturalmente, in questa
cavalcata nella propria vita, Falstaff avrà accanto i sodali che Shakespeare
gli aveva assegnato: le comari di Windsor, l’Ostessa, ma anche i compagni di
bevute Bardolph e Francis. Anzi, saranno proprio a issarlo su un grande cavallo
dal quale egli cadrà definitivamente nella polvere, assecondando il piano
terribile del Servo che, grazie a lui, cercherà di trasformarsi definitivamente
in un padrone. Insomma, sarà uno spettacolo comico e drammatico insieme: una
cavalcata nelle atmosfere shakespeariane, rielaborate per un pubblico di oggi,
in grado di cogliere l’eternità del duello tra Caso e Ragione.
Dopo Roma, lo spettacolo sarà in scena il 21 gennaio a
Lonigo e dal 22 al 26 gennaio al Politeama Rossetti a Trieste.
Antonio Calenda inoltre, nel 2020 sarà tra i protagonisti
della 56esima Stagione di rappresentazioni del Teatro Greco di Siracusa, dove
sarà regista di “Le Nuvole” di Aristofane che debutterà il 7 giugno. La
commedia, per tutto il mese di giugno e fino al 5 luglio si alternerà con le
due tragedie e chiuderà la stagione di rappresentazioni classiche il 5 luglio.
Le Nuvole di Aristofane sarà messa in scena al Teatro Greco
di Siracusa per la quarta volta dopo gli allestimenti del 1927, con la
direzione artistica di Ettore Romagnoli, nel 1988 con la regia di Giancarlo
Sammartano e nel 2011 con la regia di Alessandro Maggi. “Le Nuvole” fu
rappresentata per la prima volta ad Atene, alle Grandi Dionisie del 423 avanti
Cristo e racconta del contadino Strepsiade, perseguitato dai creditori, che
decide di mandare il figlio Fidippide alla scuola di Socrate dove potrà
apprendere come prevalere negli scontri dialettici. Davanti alle reticenze del
figlio sarà lo stesso Strepsiade a recarsi al Pensatoio del filosofo dove però
non capirà nulla di quello che gli viene insegnato. Il figlio Fidippide,
incuriosito dai racconti del padre deciderà di seguire gli insegnamenti di
Socrate, alla ricerca del modo migliore per prevalere nei duelli verbali, fino
ad assistere al dibattito tra il Discorso Migliore e il Discorso Peggiore, e
infine a picchiare il padre, dimostrandolo di avere il diritto di farlo e
spingendo lo stesso Strepsiade a incendiare il Pensatoio di Socrate.
Teatro Argentina
7 | 12 gennaio 2020
Falstaff e il suo servo
di Nicola Fano e Antonio Calenda
da William Shakespeare
regia Antonio Calenda
con Franco Branciaroli, Massimo De Francovich
Valentina Violo, Valentina D’Andrea, Alessio Esposito,
Matteo Baronchelli
Foto di Tommaso Le Pera
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro de Gli
Incamminati, Teatro Stabile d’Abruzzo
orari spettacolo
prima, venerdì ore 21.00
mercoledì, giovedì e sabato ore 19.00
domenica ore 17.00
durata un'ora e venti senza intervallo
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