"GUERRA SANTA"
DI FABRIZIO SINISI
REGIA DI GABRIELE RUSSO
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
La sera di un venerdì prima di Pasqua,
nel duomo di una grande
città europea, un sacerdote cattolico
riceve la visita di una giovane donna.
I due si conoscono
bene: la ragazza ha frequentato da bambina la sua parrocchia.
Sette anni prima è scappata insieme al
suo migliore amico per
arruolarsi in una formazione terroristica. In una successione di
sei monologhi incrociati emerge anche la ragione ultima di
questa visita: organizzare il più clamoroso e simbolico attentato
terroristico della storia europea. «Nel vocabolario islamico –
sottolinea il regista – il termine jihad, che traduciamo
come ‘guerra santa’, indica solo in una seconda accezione
uno scontro bellico.
Il suo primo significato è teologico e
indica il combattimento tra bene e male, la lotta che ogni
individuo deve condurre per affermare la verità di se
stesso. Volevo scrivere un testo che funzionasse come un
processo reciproco, trasformando il palco in ciò che dovrebbe
sempre essere secondo me il teatro: il luogo di un parlare
assoluto, un rito, un sacrificio, un evento di trasformazione
del senso. Volevo che in Guerra santa accadesse quello che
non accade mai nella vita: due esseri umani che si parlano
senza scampo, come se fosse l’ultima volta».
«Guerra santa, l’ultimo testo di
Fabrizio Sinisi, vincitore del premio Testori 2018, […] è una
battaglia dialettica sul tema del contrasto tra generazioni. Leila è
una ragazza cresciuta in orfanotrofio insieme all’amico Daniele,
che, dopo essersi convertita all’Islam, aver progettato alcuni
attentati in Italia ed essere successivamente scappata in Siria con
lui per unirsi ai foreign fighters dell’Isis, sette anni dopo ha
deciso di tornare e affrontare il prete che li ha allevati, da lei
ritenuto responsabile delle loro estreme scelte di vita. […] Il
linguaggio adottato da Sinisi è un linguaggio alto, fortemente
simbolico, nel quale si mescolano filosofia e citazioni della Bibbia.
C’è più parola che ascolto in questa sfida dialettica tra i due
mondi, che il regista Gabriele Russo ambienta in un immaginario
spazio di archeologia industriale, dominato da due pilastri di
cemento e da calcinacci, a simboleggiare un presente ormai in
disfacimento, nel quale non sembra esserci più possibilità di
comunicazione e di un vero confronto. Di grande efficacia le prove
dei due attori: Federica Rosellini è una Leila determinata nel suo
atto d’accusa e per nulla disposta ad ascoltare le ragioni del suo
interlocutore, interpretato da un Andrea Di Casa intenso ed
accorato».
Davide Cornacchione, Teatro.it
Con Andrea Di Casa e Federica Rosellini
scene Lucia Imperato, costumi Chiara Aversano
luci Cesare Agoni, effetti sonori Alessio Foglia
produzione Centro Teatrale Bresciano con il contributo di Fondazione Cariplo Progetto Dramatos
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires
33, Milano - Orari: mart/sab 19:30, dom 15:30 Prezzi: intero € 33 /
martedì posto unico € 22 / rid. giovani e anziani € 17,50 /
under18 € 13.50 - Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 –
biglietteria@elfo.org
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