"IL BARBIERE DI SIVIGLIA"
UN CLASSICO DELLA REGIA LIRICA
CON IL TOCCO INCONFONDIBILE
DI LELE LUZZATI
TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
Mercoledì 15 gennaio alle ore 20 torna al Teatro Carlo
Felice Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. Un tesoro del patrimonio
operistico nazionale, che tuttavia, alla prima assoluta al Teatro Argentina di
Roma, il 20 febbraio 1816, cadde clamorosamente. Subito dopo il debutto
disastroso, il compositore pesarese, allora appena ventiquattrenne, scrisse
alla madre: «Le meraviglie della mia opera sono state disprezzate. Pensavo che
il pubblico uscisse dal teatro felice e contento. Ma così non è stato». Già a
partire dalla seconda recita, però, il Barbiere iniziò a trionfare, diventando,
col tempo, il simbolo stesso del Rossini comico e, forse, dell’opera buffa
italiana in generale, arrivando a conquistare persino artisti e filosofi dai
gusti difficili come Beethoven, Stendhal e Hegel.
A dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Carlo Felice,
preparato da Francesco Aliberti, Alvise Casellati, che per il Barbiere ha una
particolare predilezione, testimoniata dai numerosi incontri avuti in questi
ultimi anni con la partitura rossiniana. Protagonista, un affiatato cast di
specialisti rossiniani: Alessando Luongo, Daniele Terenzi e Sundet Baigozhin
(Figaro), Annalisa Stroppa e Paola Gardina (Rosina), René Barbera e Francesco
Marsiglia (Il Conte di Almaviva), Paolo Bordogna e Misha Kiria (Don Bartolo),
Giorgio Giuseppini e Gabriele Sagona (Don Basilio), Simona Di Capua (Berta),
Roberto Maietta (Fiorello/Un Ufficiale).
Le luci sono di Luciano Novelli, il Maestro ai recitativi è
Sirio Restani. Un contributo fondamentale alla ripresa dell’allestimento
originale danno Marco Castagnoli (Assistente alla regia) e Paola Tosti
(Assistente ai costumi). Repliche fino al 21 gennaio.
INTORNO A IL BARBIERE DI SIVIGLIA
- Sabato 11 gennaio, Auditorium E. Montale, ore 16. Conferenza
illustrativa su Il barbiere di Siviglia di Rossini, dal titolo Le peripezie di
Figaro. Relatore: Danilo Prefumo. In collaborazione con l’Associazione Amici
del Teatro Carlo Felice e del Conservatorio N. Paganini. Ingresso libero.
- Lunedì 13 gennaio, Libreria Feltrinelli di Genova-Spazio
Eventi, ore 17:30. Un pomeriggio all’opera, incontro con i protagonisti de Il
barbiere di Siviglia. Intervengono: Alvise Casellati (Direttore d’orchestra),
Annalisa Stroppa (Rosina), Marco Castagnoli (Assistente alla regia).
Moderatore: Massimo Pastorelli. Ingresso libero.
IL BARBIERE DI SIVIGLIA
Opera buffa in due atti di Cesare Sterbini
Musica di Gioachino Rossini
Direttore d’Orchestra
Alvise Casellati
Regia
Filippo Crivelli
Scene
Emanuele Luzzati
Costumi
Santuzza Calì
Luci
Luciano Novelli
Assistente alla regia
Marco Castagnoli
Assistente ai costumi
Paola Tosti
Maestro ai recitativi
Sirio Restani
Le foto sono DI Marcello Orselli
Allestimento Teatro San Carlo di Napoli
Personaggi e interpreti
Figaro
Alessandro Luongo
Daniele Terenzi (16, 18)
Sundet Baigozhin (21)
Rosina
Annalisa Stroppa
Paola Gardina (16, 18, 21)
Il Conte di Almaviva
René Barbera
Francesco Marsiglia (16, 18, 21)
Don Bartolo
Paolo Bordogna
Misha Kiria (16, 18, 21)
Don Basilio
Giorgio Giuseppini
Gabriele Sagona (16, 18, 21)
Berta
Simona Di Capua
Fiorello/Un Ufficiale
Roberto Maietta
Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro del Coro Francesco Aliberti
Date e turni
Gennaio 2020: mercoledì 15, ore 20:00 (A); giovedì 16, ore
20:00 (L); venerdì 17, ore 20:00 (B); sabato 18, ore 15:00 (F); domenica 19,
ore 15:00 (C); martedì 21, ore 15:00 (G)
Note di regia
Dal Teatro San Carlo di Napoli al Teatro Carlo Felice di
Genova
Filippo Crivelli
Quindici anni sono passati, mese più mese meno, dalla prima
andata in scena di questo Barbiere che ripreso e richiesto più volte in Teatri
diversi era approdato nell’autunno 2013 in Oman dove, nella magnifica sede della
Royal Opera House di Muscat, secondo la stampa internazionale “aveva fatto
ridere persino gli Arabi”!
Buon segno dunque per noi che nel proporre e riproporre
questo nostro allestimento realizzavamo ancora una volta quanto avevamo in
mente al tempo del nostro primo incontro nel lontano 1998, fare cioè un omaggio
a Rossini e a Beaumarchais. Sottolineo “nostro” perché questo Barbiere
appartiene di diritto a tre autori, vale a dire Emanuele Luzzati, Santuzza Calì
e Filippo Crivelli, ma soprattutto a Lele che con la sua presenza sapiente e
illuminata ha sempre saputo esaltare la musica di Rossini con la grazia e la
leggerezza di Mozart. Da sette anni Lele ci ha lasciato ma tanti suoi
spettacoli sono ancora vivi e validissimi, e la migliore prova è questo
Barbiere che finalmente appare anche nella Sua Genova, nel Suo Teatro Carlo
Felice, dove insieme presentammo un felicissimo Elisir d’amore nelle stagioni
passate.
Barbiere è commedia: non dobbiamo dimenticare che Rossini e
prima di lui Paisiello mettevano in musica una commedia di Beaumarchais con il
suo perfetto meccanismo. La “folle journée” affrontata da Figaro e dal Conte
nelle Nozze mozartiane noi la ritroviamo con le sue 24 ore anche in Barbiere,
con Rosina che amando un povero studente di nome Lindoro ha la rivelazione che
quel Lindoro è addirittura il Conte d’Almaviva!
Da sempre ho disapprovato la cosiddetta “mano” pesante con
la quale si infierisce nel tempo per caricare, sottolineare, arricchire,
rendere grotteschi e farseschi (e MAI comici) i nostri personaggi, e la
tradizione ha fatto non pochi danni. Ed è con occhio umano che abbiamo voluto
privilegiare l’intrigo della vicenda, dando cioè un senso logico e temporale
agli attori-cantanti, giustificando le entrate e le uscite di ciascuno,
precisando lo scorrere delle ore e i problemi quotidiani che nella giornata
possono affiorare. Il nostro obiettivo è raccontare la storia che di per sé è
abbastanza complicata: chiarire quindi l’intrico dei sentimenti, gli sviluppi,
gli equivoci, e valorizzare in maniera elegante, “leggera” una musica che, entrata
ormai
nella memoria popolare, ha acquistato toni e consuetudini
troppo plateali. In questo
Barbiere si deve sorridere e anche ridere, ma la risata non
deve mai sovrapporsi alla
musica dove l’allegria, la malinconia e l’ironia sono
perennemente vitali.
A livello internazionale nel mondo lirico le esasperazioni
attuali di spettacolo hanno ormai preso il sopravvento, avallate dalla nuova
critica musicale che per proclamarsi
più sapiente applaude e difende “visioni” a volte gratuite e
discutibili. Ed è appunto in risposta a questo costume che noi presentiamo un
Rossini non grottesco, divertente ma non forsennatamente divertente, dove la
commedia non è farsa, dove i recitativi sono trattati e interpretati come
prosa, dove gli oggetti e i mobili creati da Luzzati possono provocare
situazioni paradossali ma mai inutili… Insomma con questo allestimento nato
quindici anni fa noi vogliamo tornare ad una fedeltà musicale rivisitata
nell’ottica di un OGGI più libero, ma miracolosamente sempre giovane.
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