STAGIONE D’OPERA ULTIMO APPUNTAMENTO
"GUGLIELMO TELL"
DI GIOACHINO ROSSINI
TEATRO FRASCHINI DI PAVIA
Si chiude la Stagione d’Opera con Guglielmo Tell, il
testamento lirico di Rossini, messo in scena per la prima volta da OperaLombardia. Rossini scelse come soggetto il Wilhelm Tell di Friedrich
Schiller, opera epica che narra la liberazione del popolo svizzero dalla
dominazione austriaca, guidata da Tell. Composta in pochi mesi, il Tell è caratterizzato
dall’elemento idilliaco-pastorale che si intreccia all’azione
storico-drammatica. Opera in quattro atti che debutta in lingua francese a
Parigi nel 1829 poi a Lucca, nella versione italiana, nel 1831.
Il cast è formato dai vincitori del Concorso AsLiCo per
giovani cantanti lirici, al fianco di cantanti professionisti quali Gezim
Myshketa, Giulio Pelligra e Matteo Falcier.
Coro OperaLombardia. Orchestra I Pomeriggi Musicali.
Nuovo allestimento Teatri OperaLombardia in coproduzione con
Fondazione Teatro Verdi di Pisa.
Il CAST
Guglielmo Tell Gezim
Myshketa (17/1), Michele Patti (19/1)
Arnoldo Giulio
Pelligra (17/1), Matteo Falcier (19/1)
Gualtiero Farst Davide
Giangregorio
Melchthal Pietro
Toscano
Jemmy Barbara
Massaro
Edwige Irene
Savignano
Un pescatore Nico
Franchini
Leutoldo Luca
Vianello
Gessler Rocco
Cavalluzzi
Matilde Marigona
Qerkezi (17/1), Clarissa Costanzo (19/1)
Rodolfo Giacomo
Leone
ESTRATTO DALLE NOTE DI REGIA di Arnaud Bernard
Si apre il sipario ed entra un bambino in una sala borghese
dell’Ottocento, con un tavolo riccamente addobbato per una cena imminente. È
solo, e sta leggendo un libro con molto interesse, rapito dalla favola
medievale che divora voracemente, come i morsi di una mela: Guglielmo Tell.
Questa immagine iniziale riassume l’idea drammaturgica, la
mia visione dell’ultima opera composta da Rossini per il più importante teatro
parigino, l’Opéra.
Analizzando la musica ed il libretto si percepisce la
grandezza del racconto epico e leggendario, che si vuole narrare accompagnato
da una leggerezza nella scrittura musicale, che fa riflettere sulla naïveté
globale che caratterizza l’intera opera.
Leggere l’opera valorizzandone il contesto politico, che è
un mero sfondo, non fa giustizia alle immagini sognate e agli altri contenuti
sentimentali impressi nella musica e nel libretto. Da qui l’idea di leggere lo
spettacolo come se fosse un atto di fantasia compiuto da un bambino (Jemmy)
che, solo nelle stanze della sua, ricrea attraverso la propria immaginazione
l’aspetto monumentale dell’opera attraverso il filtro dell’ingenuità e della
purezza fanciullesca, un connubio che omaggia sia la musica che il libretto,
dimodoché lo spettatore possa riconoscersi in questa ‘magia’ senza vivere
passivamente un leggendario racconto politico delle quali si sono perse le
tracce nel corso dei secoli.
NOTE MUSICALI di Jacopo Brusa
«Tutto cangia…» è l’incipit del grandioso e celeberrimo
Finale del Guglielmo Tell e, in un certo senso, potrebbe essere il sottotitolo
che descrive il particolare momento storico (musicale, personale e sociale) nel
quale nasce il Guillaume Tell di Gioachino Rossini, la sua ultima opera lirica.
Il primo elemento di cambiamento che possiamo annotare è
riferito al tempo che impiegò Rossini a scrivere e a mettere in scena il
lavoro: più di nove mesi. Una gestazione molto lunga e laboriosa per il
compositore che scrisse il Barbiere di Siviglia in tredici giorni (giorno più,
giorno meno)!
Come sappiamo, le prove iniziarono il primo novembre del
1828 e la nuova opera andò in scena il 3 agosto dell’anno successivo all’Opéra
di Parigi, dopo continue correzioni e aggiustamenti. Non poteva essere
diversamente. Rossini stava scrivendo un’opera mai scritta, stava creando dal
nulla un nuovo genere musicale: il grand opéra.
Nella Francia anacronistica di Carlo X, il “compositore di
corte” Rossini, il divo incontrastato del genere, stava rivoluzionando la forma
dell’opera, dando al coro una rilevanza che non aveva mai avuto finora,
inserendo i balletti e sviluppando talmente alcune forme da superare quasi il
concetto di “numero chiuso”.
A riprova di tale modernità, ci possiamo rifare alla
testimonianza di un compositore che difficilmente assoceremmo a Rossini:
Richard Wagner. In un bellissimo incontro che ebbero a Parigi nel marzo del
1860, citò proprio come esempio di indipendenza melodica la scena di Guglielmo
Resta immobile, in cui “la profonda libertà nella linea del cantato accentua
ogni singola parola e, sostenuta dal suono sospirante dei violoncelli,
raggiunge il vertice dell’espressione lirica”. Da notare come si riferisca ai
“violoncelli” che dialogano con Guglielmo Tell nella sua aria e non al
“violoncello solo”, come normalmente siamo abituati a sentire. Tra l’altro,
proprio il “solo” del violoncello viene associato ad un altro compositore che
molto attinse dalla nuova musica del Tell: Giuseppe Verdi.
Ascoltando l’ultima opera rossiniana, si riconoscono,
infatti, alcune strutture e parti musicali che Verdi utilizzerà nelle sue
Opere, tra cui Rigoletto che proprio da un violoncello solo viene accompagnato
nella celebre Aria Cortigiani, vil razza dannata.
È doveroso, tuttavia, sottolineare quanto differente fosse
il modo di affrontare l’aspetto compositivo e quale fosse il “motore”
ideologico dei due musicisti.
Rossini è figlio dell’Illuminismo e, proprio grazie al Tell,
indica la strada del Romanticismo musicale nell’opera, anche se non riesce a
sentirsi pienamente parte di esso (e infatti non comporrà nessun’altra opera
lirica!); Verdi, invece, è Romantico in ogni suo aspetto e in “prima linea” con
gli ideali risorgimentali che così tanto influenzeranno le sue opere.
Tali differenze di pensiero, si rifletterono anche nel modo
di affrontare la pratica comune di tagliare e adattare i titoli operistici a
seconda delle esigenze dei singoli teatri: se, da una parte, Verdi si ribella
duramente e condanna qualsivoglia mutamento dalla scrittura originale
(supportato anche dal suo editore, Ricordi), Rossini difficilmente alza
“barricate”, anzi, contribuisce ad adattare il testo musicale alle nuove
esigenze.
È questo il caso della versione del Guillaume Tell del 1831
di Parigi che venne ridotta in tre atti per dare maggiore spazio ad un ballo
autonomo che desse risalto alle grandi danzatrici dell’Opéra: Marie Taglioni e
Fanny Essler. Rossini non solo acconsente alla riduzione ma riconosce
l’importanza di alcuni cambiamenti per “il bene dell’esecuzione” e, a tal
proposito, compone un nuovo Finale basato sul Galop dell’Ouverture.
Questo e altri esempi di adattamento continuo (anche del
testo e del titolo: Guglielmo Tell diventa Vallace nel 1836 a Milano e Rodolfo di
Sterlinga a Bologna nel 1840
a causa della censura austriaca) credo siano
testimonianza di un lavoro “monstre” che funge veramente da spartiacque tra due
“mondi”. Troppo ardito nella forma per classificarlo come classico e troppo
dilatato nei numeri per il pubblico romantico-rivoluzionario che stava nascendo
in tutta Europa e che richiedeva la centralità dell’eroe e del tormento
interiore e fisico che porta inevitabilmente alla morte. Nel Tell, invece,
vince l’ideale unione tra Uomo e Natura che sconfigge il Male incarnato nella
figura di Gessler che, a sua volta, soccombe rapidamente in una battuta («Io
moro!»), quasi come se fosse inevitabile nella perfetta estetica razionale
illuminista.
Da una parte, dunque, il fervore rivoluzionario della
libertà dei popoli, dall’altra le leggi della Natura che dal Caos ci riportano
ineluttabilmente all’Ordine, in una perfetta sintesi di ciò che rappresenta il
Guglielmo Tell per la Storia della Musica: un “ponte” ideale tra passato e
futuro, in cui «Tutto cangia…» ma che senza di esso, forse, l’opera lirica non
sarebbe come la conosciamo oggi.
Jacopo Brusa
BIGLIETTERIA
C.so Strada Nuova 136 - Pavia
Aperta dal lunedì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 17
alle 19
Aperta un’ora prima di ogni spettacolo
Tel. 0382-371214
PREZZI
Da 56 euro (platea e palchi centrali) a 14 euro (posti in
piedi non numerati).
Sono riconosciute riduzioni, oltre che di legge, anche per
le scuole e gli studenti
Giovani Under 30 riduzione del 50%
Tutti i prezzi sono pubblicati sul sito
www.teatrofraschini.org
ACQUISTO ON LINE
www.teatrofraschini.org
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