TEATRO OUT OFF DI MILANO
"SLEEPLESS. TRE NOTTI INSONNI"
DI CARYL CHURCHILL
Tre coppie a letto. Tre brevi atti di conversazione che, con
l’irresistibile, estro tragicomico di Caryl Churchill si sviluppano abilmente
intorno alla paura di affrontare la vita.
Tre esempi di relazioni sentimentali che testimoniano una
fase di cambiamento non solo nell’ambito della vita privata ma che finiscono
poi per ripercuotersi di riflesso sulle nostre attitudini sociali. La grande
scrittrice con sorprendente abilità introspettiva, affidandosi a una buona dose
di humor nero, riesce a ritrarre le caratteristiche che condizionano l’essere
umano contemporaneo nell’ambito della coppia, che si riflettono di conseguenza
sulle condizioni di vita e sulle prospettive di cambiamento sociale.
Caryl
Churchill ci presenta, con toni grotteschi e molto divertenti, tre coppie che
sono lo specchio di una evidente difficoltà di orientamento dell’uomo e della
donna del nostro tempo.
NOTE SULLA CHURCHILL E SUL TESTO
Notti insonni, passate a leggere i testi della Churchill
cercando un centro, un nucleo attorno a cui far ruotare la sua opera che
camaleonticamente si trasforma ad ogni appuntamento teatrale...
Avere infine la sensazione di afferrare qualcosa di
fondamentale che non è così esplicito ed evidente alla lettura ma che ogni
volta pone questa straordinaria drammaturga in contatto costante con la vita
che la circonda.
Dalle sue dichiarazioni emerge in modo evidente che
all'immaginazione non dobbiamo porre dei limiti, "possiamo andare cauti
nelle affermazioni filosofiche e scientifiche ma non dobbiamo sentire,
visualizzare e immaginare con cautela."
E questi sono gli obbiettivi verso cui lei indirizza la sua
singolare produzione teatrale ogni volta che si cimenta con lo scrivere un
testo.
Ogni volta mette in atto la sfida di pensare e creare un
linguaggio nuovo, per un teatro capace di attraversare la realtà, spingendosi
avanti, ancora più avanti, nei territori della trasgressione, un teatro che sia
insieme politico e poetico.
Qual'è invece, in
particolare, il nucleo entro cui ruota il senso più profondo di
"Sleepless. Tre notti insonni"?
Il testo è dell' '82 ed è considerato una delle opere minori
della Churchill, ma è così tremendamente al passo con i tempi che oggi stiamo
vivendo nel nostro paese da risultare spietatamente ancorato alla realtà che ci
circonda. La realtà londinese sociale ed economica di quegli anni, quella
thatcheriana del liberismo sfrenato di allora si identificava in una politica
di globalizzazione e privatizzazione dalla quale le classi meno abbienti
finivano per patirne conseguenze economiche e sociali molto difficili da
sostenere. In pochi si arricchivano, esclusivamente i grandi capitalisti, a
discapito dei tanti proletari di allora, che di fatto sono i poveri di
oggi. Quel sistema economico si è
sviluppato ed è progredito sino a creare i prodromi della realtà economica e
sociale nella quale ci troviamo. Infatti
è pressoché immediato riconoscere dentro quei letti matrimoniali in cui la
Churchill circoscrive le 3 scene che compongono il trittico di "Sleeples.
Tre notti insonni", uno spaccato della nostra vita contemporanea. Si ha la
sensazione che in quelle liti, che caratterizzano la vita dei protagonisti e
che avvengono dal punto di vista linguistico con un cambio di registro ad ogni
episodio, vi sia qualcosa di incombente, una condizione esterna a quelle stanze
che alimenta ed è all' origine del disagio di quelle tre coppie.
La mancanza del lavoro e la carenza di prospettive,
accentuano e amplificano il problema delle relazioni sentimentali. La mancanza
di autonomia economica nutre e promuove la dipendenza affettiva.
Sostanzialmente le condizioni esterne di politica economica e sociale finiscono
per riversarsi sulle relazioni sentimentali e le corrodono sino e romperle
irrimediabilmente, minando le sicurezze, accentuandone le fragilità. La donna è
al centro della prevaricazione patriarcale. Certo sono passati 40 anni e da
allora, se n'è fatta di strada, ma l'affrancamento femminile della donna non è
mai abbastanza sottolineato e trattato. Nelle opere drammaturgiche della
Churchill invece, che possiamo considerare tra i più grandi drammaturghi di
lingua inglese viventi, questa è sempre stata una condizione fondamentale. E la
sua produzione drammaturgica in circa cinquanta anni di attività è una delle
rarissime espressioni che hanno rappresentato un baluardo costante per le
rivendicazioni femminili e, più in generale,
la salvaguardia di coloro che vengono oppressi dalle ingiustizie sociali.
ALCUNE NOTE DI MESSINSCENA
C'è una didascalia iniziale brevissima della Churchill che
accomuna i tre episodi dopo averli differenziati dal punto di vista dello
spazio.
Tutte e tre le scene si svolgono intorno a un letto
matrimoniale è come se assistessimo dal buco della serratura, spiando
all'interno di una stanza, avendo come punto di riferimento il letto matrimoniale
che ritorna in tutte e tre le vicende.
Proprio il letto che dovrebbe rappresentare per la coppia il
rifugio ultimo, il luogo di estrema intimità, di compartecipazione, di massima corrispondenza
affettiva e spirituale, diventa il luogo più insidioso entro cui i corpi e le
menti dei protagonisti finiscono per sfidarsi senza esclusione di colpi,
ferendosi senza via di scampo: quasi una prigione, ovvero l' opposto del luogo
sicuro e protetto.
Lo spazio sembra mutare di volta in volta, sino a
restringersi, e a diventare, nell'ultima scena, totalmente privo di profondità
prospettica, quasi schiacciato a ridosso degli spettatori.
Tre situazioni distinte anche nel linguaggio: la prima,
violenta istintiva carica di frasi volgari dove i personaggi non dandosi tregua,
sovrappongono le reciproche battute che arrivano ad essere comiche ed
esilaranti e cadono come fendenti una
sull'altra, generate dalle viscere più profonde dei propri brutali istinti. La
seconda scena, in totale contrasto con la precedente, sospesa invece su
atmosfere dilatate, anche buffe, in cui i due protagonisti sembrano fantasmi
generati dal sogno di due sonnambuli. E infine
la terza che inizialmente ci appare una sarcastica dichiarazione di
intenti fatta da due protagonisti che affermano di essere cambiati ma
riprecipitano nel gorgo della loro incomunicabilità, scivolando di nuovo nei
loro errori di sempre, gli stessi da cui pensavano di essersi liberati.
Tre atmosfere diverse, tre notti illuminate prima in modo
crudo, spietato e poi onirico, fantastico, per arrivare, nonostante sia notte
buia e fonda, all'estrema verità di luci violente e abbaglianti che inondano lo
spazio con la luce accecante di una
giornata in pieno sole.
Questo testo, a differenza di altri molto più sperimentali
della Churchill, procede su registri più naturalistici ma apre al contempo
degli squarci a visioni simboliche.
Non è nostra intenzione mettere in scena uno spaccato
londinese degli anni '80 ma visto che il testo lo permette, proviamo a
trasportarlo, senza forzature, nella nostra dimensione italiana, e avvicinarlo
alla nostra realtà quotidiana in cui nonostante la buona dose di humor nero
subentra, continua e minacciosa, attraverso le
citazioni di Apocalypse Now di Ford Coppola fatte dal cinefilo
protagonista dell' ultimo episodio, la dimensione di un viaggio che, come in
Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, ricorda un viaggio verso l'ignoto, verso il
profondo buco nero dell'orrore. Ma mentre in Apocalypse Now il Vietnam si sostituisce al cuore dell'Africa, la
Churchill sembra mutuare il contesto del misterioso viaggio dei suoi personaggi
verso il cuore di tenebra delle relazioni umane con le camere da letto di una
grande metropoli, dove quei letti si ripropongono all'infinito; come
imbarcazioni, o meglio zattere galleggianti
nel mare magnum della vita caotica di tutti i giorni.
Lorenzo Loris
Caryl Churchill (Londra, 3 settembre 1938) è una drammaturga
britannica, nota per il suo stile teatrale lontano dalle convenzioni
realistiche e per tematiche come il femminismo e le politiche sessuali, l'abuso
di potere, il colonialismo e la guerra . Viene riconosciuta tra le maggiori
drammaturghe di lingua inglese ed è a oggi una delle più celebri tra le
scrittrici contemporanee. I suoi lavori giovanili furono influenzati dalle
tecniche moderniste del teatro epico brechtiano, da lei usate per esplorare le
problematiche di genere e temi inerenti alla sessualità. A partire da A
mouthful of Birds (1986), la Churchill cominciò a sperimentare con forme di
teatro danza, incorporando nella sua drammaturgia altre tecniche da lei
sviluppate dalle performance iniziate da Artaud con il suo “Teatro della
crudeltà.” Per questo i suoi lavori non sono caratterizzati da una drammaturgia
con una fabula chiara, ma piuttosto privilegiano una narrazione frammentata e
surrealistica che li contraddistingue come postmoderni.
Lorenzo Loris, regista stabile del Teatro Out Off dove
condivide la direzione artistica, nella sua lunga attività ha realizzato un
originale percorso attraverso la drammaturgia contemporanea e del Novecento.
Nel 2011 ha
vinto il Premio ANCT - Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, in
particolare per il suo accurato e fine complesso di messinscene
pinteriane. Negli ultimi anni ha
esplorato i grandi autori del Novecento, soprattutto italiani ( Testori, Gadda,
Pasolini, Moravia, Calvino, Buzzati, Parise), indagando il rapporto tra
letteratura e teatro. L’ esplorazione di
Lorenzo Loris si è poi allargata anche ad autori del Novecento europeo che con
la loro opera letteraria hanno influito fortemente sul teatro quali Dostoevskij
e Schnitzler.
Elena Callegari, attrice, in teatro ha lavorato tra gli
altri con Massimo Castri, Giampiero Solari, Marco Baliani, Marina Bianchi, Elio
De Capitani e Ferdinando Bruni, Renato Gabrielli, Valerio Binasco, Giancarlo
Sepe, Fabrizio Arcuri, Andrea Collavino, Paola Rota. Con il Teatro Out Off e in
particolare con Lorenzo Loris collabora da lungo tempo interpretando numerosi
spettacoli tra i quali ricordiamo: Autunno e Inverno di Lars Noren (1997), Ritter
Dene Voss di Thomas Bernhard
(1998), Le serve di Jean Genet (2003); Note di cucina di Rodrigo Garcia (2004);
Una specie di Storia d’amore di Arthur Miller (2006); La Gilda del Mac Mahon di
Giovanni Testori (2010); L’Adalgisa di Carlo Emilio Gadda (2011); Giorni felici
di Samuel Beckett (2013). Nel cinema ha
lavorato in Puerto Escondido di Gabriele Salvatores (1992), Sogno il mondo il venerdì di Pasquale
Marrazzo (2009), Vi perdono di Valeria Golino (2012).
Mario Sala, attore, in teatro ha lavorato tra gli altri con
Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Dario D'Ambrosi, Toni Bertorelli, Massimo
Navone, Andrè Ruth Shammah. È stato interprete di numerosi testi di Edoardo
Erba. Dall'assidua collaborazione con
Lorenzo Loris e col Teatro Out Off sono nati gli spettacoli Tempo d'arrivo di
Lorenzo Loris (1986), I costruttori d'imperi di Boris Vian (1992), Il ceffo
sulle scale di Joe Orton (1994), La dolce ala della giovinezza di Tennessee
Williams (1998), Naufragi di Don Chisciotte di Massimo Bavastro (2002) (Premio
della Critica), Note di cucina di Rodrigo Garcia (2003), Bingo di Edward
Bond (2004) (Premio UBU 2005 come
migliore novità straniera), Una specie
di storia d'amore di Arthur Miller (2006), Terra di nessuno di Harold Pinter
(2007), Spettri di Henrik Ibsen (2008), Aspettando Godot di Samuel Beckett
(2009), Il Guardiano di Harold Pinter (2010), L’Adalgisa di Carlo Emilio Gadda
(2011), Franco Quinto di Friedrich Dürrenmatt (2012), Vera Vuz di Edoardo Erba
(2013); Prodigiosi deliri (2013), dagli studi di Sigmund Freud. È anche autore
di libri per l’infanzia per l’editore Mondadori
OLTRE IL TEATRO
Incontri per approfondire
14 gennaio 2020, Teatro Out Off, ore 18:00
Tavola rotonda su Caryl Churchill con Paolo Bono, Cristina
Cavecchi, Marco Ghelardi, Serena Guarracino, Maggie Rose, Sara Soncini
15 gennaio, Libreria Odradeck, via Principe Eugenio 28
Caryl Churchill: letture e interventi di Lorenzo Loris
Prenotel 0234532140
lunedì ore 10 > 18 e martedì > venerdì ore 10 > 20; sabato ore 16
>20
Ritiro biglietti Uffici via Principe Eugenio 22. Lunedì >
venerdì ore 11 > 13;
Botteghino del teatro, via Mac Mahon 16 da martedì a venerdì
1 ora prima dello spettacolo, sabato h 16 >21, domenica h 15 >17
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Intero 18 Euro - costo prevendita e prenotazione 1,50/1,00
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60 € 6 ingressi a scelta; 30 € 3 ingressi a scelta
FreeYoung & FreeSenior 40 € 6 spettacoli; 20
€ 3 spettacoli
Passepartout Promozione riservata ai residenti del Municipio
8; acquistando la tessera a 10 €, ingresso a 6 € per tutti gli spettacoli in programma.
Riduzione 12 Euro under 25 ; 9 Euro over 65 Convenzione con
il Comune di Milano
Orari spettacoli martedì, mercoledì e venerdì ore 20.45;
giovedì e sabato ore 19.30; domenica ore 16.00
Parcheggio convenzionato, Garage Govone, via Mac Mahon 9 –
2€ all’ora Tel. 0233609770
Trasporti pubblici
Metro 5 fermata Cenisio, tram 12-14 bus 78 Accesso disabili con aiuto
Teatro Out Off 20155 Milano via Mac Mahon 16, Uffici via Principe Eugenio 22 telefono
02.34532140
info@teatrooutoff.it; www.teatrooutoff.it , Bistrot del
teatro tel. 0239436960
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