LAVERDI AL PICCOLO DI MILANO
FEBBRAIO MARZO APRILE
DUE CONCERTI E UNO SPETTACOLO
Pietro Borgonovo |
Si rinnova nel 2020 la collaborazione
tra l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e il Piccolo
Teatro, con un progetto sulla contemporaneità e l’avanguardia in
musica, laVerdi allo Studio, viaggio in due tappe, lunedì 17
febbraio e 23 marzo, alla scoperta del presente e del passato più
prossimo della musica. Ad aprile, poi, dell’Orchestra e del Coro de
laVerdi si avvarrà, durante le rappresentazioni milanesi, lo
spettacolo Eternapoli, con Toni Servillo, prodotto dal Piccolo e da
Teatri Uniti. Il legame tra il Piccolo e laVerdi ha attraversato gli
ultimi vent’anni di teatro, dal Così fan tutte diretto da
Strehler, nel 1998, all’Opera da tre soldi, con la regia di Damiano
Michieletto, nel 2016, fino a Concerto per Amleto con Fabrizio
Gifuni, nel 2018.
Il primo concerto, lunedì 17 febbraio,
è dedicato al XX secolo, attraverso le figure di Arnold Schönberg,
padre della dodecafonia, e di Bruno Maderna, punto di riferimento
dell’avanguardia novecentesca e instancabile indagatore di nuove
tecniche compositive, due autori che hanno profondamente segnato il
linguaggio musicale del Novecento.
L’Orchestra Sinfonica di Milano
Giuseppe Verdi, con la direzione di Pietro Borgonovo e Pina
Napolitano al pianoforte, eseguirà il Concerto per pianoforte op.42
di Schönberg e Giardino Religioso di Maderna.
Il secondo concerto, lunedì 23 marzo,
affronta il XXI secolo, l’avanguardia più vivida, gli anni Zero.
Verranno eseguiti il Concerto per violino di Gabriele Manca e il
brano Where the whole Universe dwells di Giovanni Bonato, insieme al
violino di Fulvio Luciani e con Francesco Bossaglia alla testa
dell’Orchestra Verdi.
Eternapoli
Uno strano personaggio, il Calebbano,
adopera la propria ricchezza di dubbia provenienza per trasformare
Napoli e la sua storia in un parco a tema. Da un romanzo di Giuseppe
Montesano, un melologo di Fabio Vacchi racconta la mercificazione di
una città e della sua storia. Lo spettacolo, coprodotto dal Piccolo
Teatro e Teatri Uniti, si avvarrà per le rappresentazioni milanesi
della collaborazione dell’Orchestra e del Coro de laVerdi di
Milano, con le voci recitanti di Toni Servillo e Imma Villa.
XX Secolo
Pina Napolitano e Pietro Borgonovo:
una lente d’ingrandimento su
Schönberg e Maderna
Lunedì 17 febbraio 2020, ore 20.30
Piccolo Teatro Studio Melato, via
Rivoli, 6
Arnold Schönberg Concerto per
pianoforte e orchestra op. 42
Bruno Maderna Giardino religioso
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi
Pianoforte Pina Napolitano
Direttore Pietro Borgonovo
Un progetto nato in collaborazione col
Piccolo Teatro Studio Melato, quello che vede l’Orchestra Sinfonica
di Milano Giuseppe Verdi impegnata in due concerti dedicati al
repertorio più giovane. Il primo dei due appuntamenti, lunedì 17
febbraio 2020 alle ore 20.30, vedrà l’Orchestra Verdi ospite del
Teatro di via Rivoli, impegnata nell’esecuzione di due autori del
Novecento: Arnold Schönberg e Bruno Maderna.
Il Concerto per pianoforte e orchestra
op.42 di Arnold Schönberg sarà eseguito dalla talentuosa Pina
Napolitano. Composto nel 1942, è un capolavoro della letteratura
pianistica ancora troppo poco eseguito. Scritto con la tecnica
dodecafonica, guarda al passato e ne trae a volte spunto: è il caso
del valzer viennese nel primo movimento, o una specie di gavotta nel
quarto movimento. Il concerto presenta uno scarno ma significativo
programma, articolato in quattro parti: la vita era così semplice —
improvvisamente eruppe l’odio — venne a crearsi una grave
situazione — ma la vita continua. L’irrobustirsi del sentimento
antisemita in Europa aveva costretto Schönberg a lasciare Vienna per
gli Stati Uniti nel 1933, ed è facile vedere nel programma del
concerto riferimenti alla vita del compositore. È forse questo il
motivo della nostalgia e del carattere drammatico che attraversano
tutto il pezzo. Un brano orchestrato magistralmente, in cui la
poliedricità timbrica dell’orchestra romantica viene usata in una
fittissima rete contrappuntistica in cui non c’è accompagnamento,
ma ogni sezione rielabora continuamente il materiale tematico. Un
vero gioiello del repertorio, in cui Pina Napolitano verrà
coadiuvata da Pietro Borgonovo alla testa dell’Orchestra Sinfonica
di Milano Giuseppe Verdi, che saranno i protagonisti di un brano
composto trent’anni dopo rispetto al Concerto di Schönberg:
Giardino Religioso di Bruno Maderna (1972), commissionato al
compositore dalla Fromm Music Foundation. E’ interessante il fatto
che il brano all’inizio dovesse chiamarsi Il Giardino di Fromm,
alludendo al meraviglioso parco della casa di Paul Fromm, che però
giudicò questo titolo eccessivamente auto-referenziale. Allora
Maderna decise di giocare sul significato della parola “fromm”,
che in tedesco significa “pio, devoto, religioso”. Da qui la
decisione di chiamare il brano Giardino religioso. Quella del
giardino ha anche un significato metaforico: nel corso
dell’esecuzione, il direttore d’orchestra deve passeggiare tra
gli strumentisti, e gli intepreti possono a loro volta scegliere
percorsi diversi in questa sorta di “giardino musicale” in cui si
trovano. Il brano fu presentato in anteprima al Festival di musica
contemporanea di Tanglewood, l’8 agosto del 1972,
nell’interpretazione dell’Ensemble del Berkshire Music Center
diretto dallo stesso Maderna.
Il Ventesimo Secolo, forse il momento
più nebuloso e frammentato rispetto ai linguaggi musicali, visto
all’indietro in particolare, ha un fascino irresistibile, specie
quando a eseguire questo repertorio sono esecutori particolarmente
consapevoli, intelligenti e dotati come Pina Napolitano e Pietro
Borgonovo.
Pina Napolitano |
Biglietti: Info e prenotazioni
consultare il sito www.piccoloteatro.org, oppure presso la
Biglietteria del Teatro Strehler; orari d’apertura:
lun./sab.9.45-18.45, dom. 13-18.30. Biglietteria telefonica:
0242411889. Lun./sab. 9.45-18-45, dom.10-17.
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32
euro
Biografie
Pina Napolitano Pianoforte
Con il suo primo disco, dedicato alle
opere pianistiche di Arnold Schönberg, la pianista italiana Pina
Napolitano ha fatto immediatamente furore all’inizio del 2012:
scelto da Norman Lebrecht come il “CD della settimana” e come uno
dei migliori dischi del 2012 su Sinfinimusic.com, è stato definito
“straordinario” da Guy Rickards (International Piano Magazine),
che sottolinea nel suo modo di suonare “una forza di tensione sua
particolare”, e ha ricevuto cinque stelle da Calum MacDonald nel
BBC Music Magazine, per la “rara penetrazione, comprensione, grazia
ed eleganza”.
Dopo essersi diplomata in pianoforte
sotto la guida di Giusi Ambrifi, Pina Napolitano ha studiato con
Bruno Mezzena presso l’Accademia Musicale Pescarese, conseguendo i
diplomi di perfezionamento triennali in Pianoforte e in Musica del
Novecento per Pianoforte. Ha seguito masterclass di perfezionamento
in pianoforte e in musica del Novecento con Bruno Mezzena in
Svizzera, Inghilterra e Italia, e masterclass di analisi musicale di
musica del Novecento e del XXI secolo per pianoforte con Giacomo
Manzoni e Hugh Collins Rice (Oxford University). Pina Napolitano ha
riscosso successo con performance di Liszt, Ravel e Bartók, tuttavia
da qualche tempo al centro della sua attenzione si trova la Seconda
Scuola di Vienna. A differenza di molti interpreti, Pina Napolitano
considera questa musica un’avventura non tanto intellettuale,
quanto emozionale ed espressiva, caratterizzata da “una
congiunzione perfetta tra dissezione microcellulare e una sensibilità
espressiva quasi straziante” (Ritmo), “un romanticismo inebriante
a un tempo irresistibile e inquietante” (Arts Desk). Pina
Napolitano si esibisce regolarmente in concerti in Europa, Stati
Uniti e in Russia. La sua musica è stata trasmessa da Radio France
Classique e in diretta su Rai Radio3 e BBC Radio3. Il suo secondo
disco con Odradek Records, pubblicato nel 2016, è dedicato al
concerto per pianoforte di Schoenberg op. 42 affiancato al terzo
concerto di Bartok, con l’orchestra sinfonica di Liepaja, Lettonia,
diretta da Atvers Lakstigala: “Pina Napolitano allows the listener
to be able to feel utterly at home in the work with what seems like
little effort” (Gramophone), “a performance as musical as it is
crystalline” (Thierry Vagne), “proof that dodecaphonic music can
be both melodic and moving” (Graham Rickson), “a little as if we
were dealing with scores of the nineteenth century reshaped into
modern works” (Crescendo), “an account no less impressive than
Uchida’s or Brendel’s…” (Guy Rickards, Musical Opinion). Il
2018 ha visto l’uscita di un nuovo disco da solista, che esplora le
connessioni tra la musica di Brahms e quella di Berg e Webern:
“Napolitano’s touch, which is at once forceful and seductive,
helps bind everything together on this very enjoyable disc,”
(Michael Church, BBC Music Magazine), “a masterful disc… where
the fullness of timbres is matched only by the mastery of musical
conception” (Thierry Vagne). "Superbly produced, recorded and
with carefully considered repertoire, this is a disc of intense,
infinitely rewarding music… This is great Brahms, up there with
Gilels” (International Piano). "These seven beautifully played
works seek to illustrate the titular essay by Schönberg … The
segue from his Op 27 Variations back into the tonal paradise of late
Brahms is poignant" (Sunday Times). Il suo entusiasmo per il
concerto di Schönberg l’ha portata a commissionarne una riduzione
per un ensemble di 14 elementi al compositore Hugh Collins Rice. La
riduzione è stata eseguita per la prima volta preso Ehrbarsaal di
Vienna nel febbraio 2016, con la New Vienna International Symphony
Orchestra, diretta da Georgi Nikolov, a Pescara nell’autunno 2016
con l’ensemble Colobrì, nel febbraio 2017 in Inghilterra, a Oxford
(Sheldonian Theatre), Londra (Cadogan Hall) e Cambridge (West Road
Theatre). Il prossimo album da solista, che sarà pubblicato
quest’anno, affiancherà Night Fantasies e Two Thoughts about the
Piano di Elliott Carter alle sonate opp 110 e 111 di Beethoven. La
prossima stagione la vedrà anche eseguire il secondo concerto di
Brahms per pianoforte e orchestra in Spagna e in Lituania, e
inciderlo insieme al concerto op 24 di Webern con la Lithuanian
Philharmonic Orchestra diretta da Modestas Pitrenas. Agli studi
musicali Pina Napolitano ha affiancato quelli : dopo essersi
laureata con il massimo dei voti e la lode in Filologia Classica e
poi in Lingue e Culture dell’Europa Orientale presso l’Università
Orientale di Napoli, nel 2010 ha concluso il Dottorato di Ricerca in
Letteratura Russa presso la Seconda Università di Roma. Ha
pubblicato un articolo sul ciclo di Šostakovič “Sei poesie di
Marina Cvetaeva” op. 143, in cui esplora le connessioni tra testo
poetico e musicale, e ha tradotto per la casa editrice Voland i
Taccuini di Marina Cvetaeva. La traduzione ha vinto il “Premio
Italia-Russia. Attraverso i secoli” nel 2014 come “migliore prima
traduzione” dal russo in italiano. Ha pubblicato nel 2017 un libro
dedicato alla poesia tarda di Osip Mandel’štam (Firenze University
Press).
Pina Napolitano insegna attualmente
pianoforte principale presso il Conservatorio Torrefranca di Vibo
Valentia, dopo aver insegnato presso l’ISSM Braga di Teramo e il
Conservatorio Santa Cecilia di Roma. È frequentemente invitata a
tenere masterclass e a far parte di giurie di concorsi internazionali
in Europa e in Russia.
Pietro Borgonovo Direttore
Nato a Milano, Pietro Borgonovo si
distingue nella direzione di produzioni sinfoniche e operistiche. Da
segnalare la presenza al Salzburger Festpiele alla guida del
Klangforum Wien e dell’Arnold Schoenberg Chor, al Maggio Musicale
Fiorentino, alla Biennale di Venezia, al Ravenna Festival. Dirige al
Teatro di San Carlo di Napoli, alla Semperoper di Dresda, all’Arena
di Verona, al Teatro dell’Opera di Roma, al Teatro La Fenice di
Venezia, al Teatro Carlo Felice di Genova, al Teatro Lirico di
Cagliari, al Teatro Verdi di Trieste e le principali orchestre in
Italia, Europa e Stati Uniti.
La Fondazione Teatro La Fenice di
Venezia gli affida la direzione della prima mondiale dell’opera
Medea di Adriano Guarnieri. Allo spettacolo è assegnato il Premio
Abbiati 2003 e la motivazione mette in risalto la “raffinata
esecuzione musicale e scenica che ha restituito l’audace
ricercatezza della concezione compositiva e multimediale”. Di Bruno
Maderna ha interpretato più volte i Concerti per oboe come solista e
ha diretto le principali composizioni; recentemente l’opera
Satyricon alla Semperoper di Dresda, Aura e Quadrivium con la
Tatarstan Symphony Orchestra a Kazan in occasione del IX Sofia
Gubaidulina International Festival “Concordia”.
Giovanissimo si impone quale solista di
oboe sulla scena mondiale. Allievo di Heinz Holliger alla
Musikhochschule di Freiburg, si esibisce nelle principali sale e nei
maggiori festival internazionali: Teatro alla Scala, Salzburger
Festpiele, Biennale di Venezia, Musikverein di Vienna, Festival
d’Automne di Parigi, Carnegie Hall di New York, Sala Grande del
Conservatorio Tchaikovsky di Mosca, Filarmonica di San Pietroburgo.
Pietro Borgonovo è Direttore Artistico della Giovine Orchestra
Genovese, storica società di concerti a Genova e dal 2003 Direttore
Artistico del Concorso Internazionale di Musica G. B. Viotti di
Vercelli.
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