TEATRO LE MASCHERE PRESENTA
"IL MAJORANA SHOW"
DI CLAUDIO PALLOTTINI
TEATRO CIAK DI ROMA
Da venerdì 6 a domenica
8 marzo arriva al Teatro Ciak di Roma “Il Majorana Show”, uno spettacolo
scritto da Claudio Pallottini liberamente ispirato alla vicenda del grande
fisico catanese Ettore Majorana.
Sul palco Andrea Bianchi, Edoardo Baietti, Sebastiano Colla,
Roberto Della Casa, Luigi De Martino, Andrea Giuliano, Stefano Messina, Claudio
Pallottini, Cristina Pellegrino, Cristina Pensiero, Carlotta Proietti, Marco
Simeoli. La Regia è di Marco Simeoli, la supervisione artistica di Gigi
Proietti. Le musiche sono di Stefano Fresi.
Sul palco trasformato in uno studio televisivo è in onda un
famoso talk show. Sotto le direttive e le domande incalzanti di un conduttore
ai suoi ospiti, otto personaggi, ovvero Enrico Fermi, Edoardo Amaldi, Augusto
Bocchini capo della Polizia, uno storico, uno psicologo e altri, coadiuvati da
contributi video, telefonate e domande in studio e da casa, ricostruiscono la
vicenda e la personalità di Ettore Majorana.
E’ordinario all’Università di Napoli e i maggiori scienziati
dell’epoca ne ammirano le straordinarie qualità speculative. Di indole
solitaria, scontroso, riservato, il giovane Majorana ha, a detta di tutti, le
doti per arrivare a scoprire i segreti nascosti del nucleo degli atomi
radioattivi. E forse, addirittura a scoprire come innescare quel processo
inarrestabile e devastante che è la bomba atomica.
Ma alla vigilia di questa scoperta, o forse, immediatamente
dopo - nessuno lo potrà mai dire con esattezza - Ettore Majorana, decide di
farla finita, di scomparire dal mondo, di abbandonare la scienza. Meglio
ancora, di abbandonare la strada che la scienza ha intrapreso e che lui stesso
nel suo ultimo scritto definirà: “una brutta strada, senza ritorno”.
Imbarcandosi sul postale o fingendo di imbarcarsi, Ettore
Majorana si dilegua dalla storia, facendo perdere le sue tracce e lasciando
dietro di sé uno dei misteri più appassionanti e avvincenti del novecento.
Una scomparsa o suicidio che fa sorgere allora, come ancora
oggi, domande e interrogativi pressanti.
Qual è il ruolo della scienza? Quale quello degli
scienziati, dei tecnici e degli intellettuali. Fino a dove è lecito inoltrarsi
nello studio e la sperimentazione. La scienza deve porsi dei limiti oltre il
quale non è più lecito andare?
Domande che lo spettacolo pone in risalto riuscendo ad
essere, al di là di un fatto teatrale, un momento di riflessione profonda e
matura.
IL MAJORANA SHOW
Lo spettacolo nasce da tre stimoli concomitanti: la lettura
de “La scomparsa di Majorana” di Leonardo Sciascia e delle tante biografie del
fisico catanese, il dibattito scienza-etica e l’osservazione del linguaggio
televisivo.
Partendo da questi tre stimoli il primo passo è stato
costruire un contenitore televisivo, (Chi l’ha visto, Porta a porta La storia
siamo noi, L’Italia in diretta, ecc.) che si qualificasse per alcune
caratteristiche inclinazioni: l’inclinazione a mischiare il reale col virtuale,
l’informazione col pettegolezzo, la cultura con la sottocultura, l’inchiesta
con lo scoop – vero o presunto – la storia con la cronaca, la testimonianza col
piano bar. Il passo successivo è stato inserire in questo frullatore
informativo un argomento serio, problematico e inquietante, come appunto, la
scomparsa di Majorana, ed assistere alla progressiva trasformazione di genere
del tema inserito.
Il frullatore inghiotte il caso – con tutte le sue
implicazioni storiche, scientifiche, etiche, filosofiche, umane – lo impasta
con l’inevitabile esigenza divulgativa (leggi: renderlo appetibile alla
casalinga di Voghera), con l’irrinunciabile ricorso alla compagnia di giro
degli esperti (leggi: storico, opinionista, psicologo, testimone diretto...),
con la costante preoccupazione di alleggerire per non perdere ascolto presso le
fasce deboli (leggi: introduzione del comico di Zelig o della cantante di bella
presenza o del protagonista del Reality di prima serata), con l’imprescindibile
necessità di provocare reazioni emotive per non far scendere la curva
dell’attenzione (leggi: fomentare liti in diretta, introdurre filmati
scioccanti, trasformare gli ospiti in macchiette), poi il frullatore
metabolizza il tutto e, infine, lo espelle: modificato in programma televisivo.
Che però, poiché avviene davanti e con gli spettatori, diventa Teatro agito per
e con lo spettatore che può continuamente intervenire e dire la sua, anzi è
chiamato quasi fosse a Forum a esprimere la propria opinione.
Lungi dall’essere noioso o didattico, il Majorana show è uno
spettacolo per tutti: divertente nelle battute, travolgente nel ritmo, leggero
nei toni, che farà scoprire al pubblico un nuovo genere di Teatro: un ibrido
con continue interferenze tra commedia, cabaret, teatro di narrazione e di
documento. Un genere dal sapore curioso, non riassumibile in una definizione
precisa, anzi, soggetto a continui sconfinamenti e ribaltamenti di tono,
governati da attori con un sicuro centro di gravità. Il tutto, però, a servizio
del tema sempre attuale e per il quale il testo è costruito, ovvero l’eterna
domanda su quale debba essere e se ci debba essere un limite alla Scienza e
allo studio dello scienziato.
Claudio Pallottini autore de Il Majorana Show
Di Claudio Pallottini
Liberamente ispirato alla vicenda del grande fisico catanese Ettore Majorana.
Regia: Marco Simeoli
Musiche: Stefano Fresi
Coreografie: Stefano Bontempi, Cristina Pensiero
Video: Rossella Romano
Supervisione artistica: Gigi Proietti
Con in ordine alfabetico:
Andrea Bianchi, Edoardo Baietti, Sebastiano Colla, Roberto Della Casa, Luigi De Martino, Andrea Giuliano, Stefano Messina, Claudio Pallottini, Cristina Pellegrino, Cristina Pensiero, Carlotta Proietti, Marco Simeoli
TEATRO CIAK
Via Cassia, 692 - 00189 Roma
www.teatrociakroma.it
info@teatrociakroma.it
Per info e prenotazioni 06.33249268
Orario spettacoli
Serali ore 21.00
Pomeridiane ore 17.30
Prezzo biglietti:
Intero € 25,00
Ridotto € 22,00 (under 20, over 65, gruppi 10+ e disabili)
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