TEATRO SPAZIO TERTULLIANO DI MILANO
"UN CAPITANO"
TRATTO DALLA STORIA VERA DI AMR ABUOREZK
Non soltanto il racconto di uno dei
tanti viaggi della speranza dall' Africa alle coste del nostro Paese.
Come ogni autentico fatto teatrale, “Un capitano” nasce da un
incontro.
“Questa storia mi è stata raccontata
da Amr – scrive la giovane drammaturga Giulia Lombezzi - una sera,
al bancone di un bar, per puro caso e, subito, abbiamo deciso di
trasformarla in uno spettacolo”. L'esigenza parte dall'urgenza
della testimonianza – quella di Amr, pescatore egiziano poco più
che ventenne – e approda sulle feconde spiagge di quella
drammaturgia ancora capace di risuonare della grande letteratura di
formazione.
“Ho sentito, nella vicenda di Amr, gli echi dei racconti
di navigazione che ho sempre amato – ricorda la Lombezzi -, da
Conrad a Melville a Omero, dove gli uomini in mare affrontano e
vincono i propri lestrigoni e ciclopi, le parti più fonde di sé. Ho
voluto che altri potessero ascoltare questa storia, perché è la
storia di come si diventa adulti.”
Sinossi Nell'estate del 2006, durante
i mondiali di calcio, Amr A., pescatore di 21 anni, decide di tentare
la traversata dalla Libia all'Italia. Si rende subito conto che gli
scafisti non sono in grado di guidare la barca. Il peschereccio è
sovraffollato, gli incidenti tecnici si sommano, la tensione cresce.
Amr capisce che deve fare una scelta: lasciarsi andare come gli altri
nelle mani di tre incapaci, rischiando di rimanere perduti in mezzo
al Mediterraneo, o imporsi, prendere parola e mettersi lui stesso
alla guida della barca? Lui, che è sempre stato quello che gli
ordini li prendeva;
lui, che comandante non lo è stato
mai...
Così respira, e sceglie di prendersi
la responsabilità di 144 uomini, che da massa di sconosciuti
diventano la sua ciurma. Quello che ancora non sa è che questa
scelta se la porterà addosso ben oltre il mare, fino all'arrivo
sulla terraferma, dove un'improbabile coincidenza calcistica lo
porterà a dover scegliere ancora una volta tra l'attesa e l'azione.
NOTE di REGIA
“Gli aspetti dell’avventura vissuta
da Amr su cui ho voluto soffermarmi sono stati l'inaspettata
occasione per un ragazzo qualunque di diventare in pochi minuti un
“eroe inconsapevole” responsabile della vita di altre persone, il
sentore di incompletezza che l’ha portato ad abbandonare un futuro
certo di “triglie seppie gamberi e sgombri” come marinaio nel suo
paese natio e a mettersi in viaggio per ricercare la sensazione di
essere invece “tutto intero nello stesso posto” e la difficoltà
e allo stesso tempo necessità per ognuno di noi di rimanere in
contatto con il proprio mondo sommerso, di memorie, sogni e speranze.
Amr è egiziano e la sua avventura può
facilmente essere ascritta tra le tante storie di migrazione che
caratterizzano il nostro secolo. Il nostro desiderio è stato però
quello di raccontare in primo luogo l’avventura di un ragazzo, il
desiderio di riscatto e la sua crescita, resa particolarmente
difficile dalle condizioni di una barca pilotata da incompetenti, dai
compagni di viaggio numerosi e spaventati, dalla sete e dalla
controversa accoglienza sulle coste della Sicilia.
Ho scelto che la messa in scena di
questa storia si sviluppasse attraverso l’uso di pochi oggetti
scenici, di manifattura artigianale, un mare di cellofan e alcuni
busti e frammenti di manichini come sommersi e coperti da terra
proveniente del fondo del mare, tutto intorno ad una scala, che
durante la narrazione si trasformi talvolta in nave, in rotaie di un
treno, e in albero maestro su cui Amr possa arrampicarsi per vedere
al di là, nel tentativo di superare se stesso e le sue ambizioni.
'Un capitano' è una storia
d’avventura, di attesa, di azione, di calcio e di mare, di
incoscienza, tecnica, superstizione e scommessa. Una storia che è
stata seminascosta dentro di lui per dieci anni. È la storia del
fatto che a volte si può decidere di trovarsi sia al posto che al
momento giusto.
Ma soprattutto, è la storia di cosa
vuol dire prendersi una responsabilità.”
Drammaturgia di Giulia Lombezzi e Amr Abuorezk
Regia di Eleonora Gusmano
Interpretato da Matteo Palazzo
Musiche di Alessandro Romano/ Primo De Santis
Foto di scena di Giovanna Onofri
Lo spettacolo è Patrocinato da Amnesty International
Un ringraziamento particolare all'Associazione di Promozione Sociale TodoCambia
Eleonora Gusmano
ORARI Spettacoli:
giovedì e venerdì alle ore 21
sabato alle ore 20
domenica alla ore 16.30
INFO e PRENOTAZIONI:
mail: biglietteria@spaziotertulliano.it
telefono fisso: 0249472369
cell: 320.6874363
Costo BIGLIETTI:
Intero: 16€ (+1€*)
Over 60: 11€ (+1€*)
Under 26: 10€ (+1€*)
*Spazio Tertulliano è un'Associazione
Culturale
L'accesso agli spettacoli è consentito
solo ai soci, opportunamente dotati di tessera associativa del costo
simbolico di 1€* e sottoscrivibile anche dal sito
https://www.spaziotertulliano.it/
INFO: promozione@spaziotertulliano.it o
biglietteria@spaziotertulliano.it
PER INFO E BIGLIETTERIA
Spazio Tertulliano via Tertulliano 70,
Milano
tel. 02 49472369 - 320 6874363 -
biglietteria@spaziotertulliano.it
Biglietti: intero 16,00 €, under 26
10,00 €, over 60 11,00 €
Orari biglietteria: dal lunedì al
venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 19.00,
abato: 14.00 - 19.00, domenica 11.00 -
16.00. Ritiro dei biglietti: a partire da un’ora prima dell’inizio
dello spettacolo.
La tessera associativa del Teatro
Spazio Tertulliano del costo di € 1 ha durata annuale, è
obbligatoria al fine di accedere a qualsiasi attività promossa o
ospitata dal teatro.
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