"TRASCENDI E SALI"
DI E CON ALESSANDRO BERGONZONI
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
Torna all’Elfo Puccini l’ultimo
successo di Alessandro Bergonzoni, Trascendi e sali. Un consiglio, ma
anche un comando. O forse una constatazione dovuta a un’esperienza
vissuta o solo un pensiero da sviluppare o da racchiudere all'interno
di un concetto più complesso. Perché, in fin dei conti, Bergonzoni
in tutto il suo percorso artistico, che in questi anni l'ha portato
oltre che nei teatri, nei cinema e in radio, nelle pinacoteche, nelle
carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole e nelle
università, sulle pagine dei giornali, nelle gallerie d'arte e nelle
piazze grandi e piccole, è diventato un ‘sistema artistico’
complesso che produce e realizza le sue idee in svariate discipline,
per metabolizzare tutto e ripartire da un'altra parte.
Trascendi e sali come vettore artistico
di tolleranza e pace, colmo di visioni che, magari, riusciranno a
scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere. Piuttosto
che in avanti potrebbe essere, artisticamente, un salto di lato a
dimostrazione che a volte per una progressione non è sempre
necessario seguire una linea retta. Dove la carta diventa forbice per
trasformarsi in sasso, dove il comico si interroga per confessare e
chiedere e tornare a indicare quello che evidentemente lui vede prima
degli altri. Forse dall'alto delle sue scenografie o nella regia
condivisa con Riccardo Rodolfi. Forse. Sicuramente. Sicuramente
forse.
«Sembrava impossibile e invece
Bergonzoni ancora una volta sorprende. Anzi trascende. Mentre noi
trasaliamo, lui va oltre. Oltre il dispositivo comico e il teatro
stesso, consegnandoci un oggetto mutante non identificato. Non si
tratta solo di come lavora e si fa lavorare dalla lingua, per altro
in modo sempre più formidabile. Questo è il mezzo, non il fine.
Come le risate che scatena non sono l’obiettivo ma semmai lo
strumento per mettere in allerta lo spettatore. Che viene
scaraventato in un’altra dimensione, costretto quasi a livello
neurofisiologico a pensare in modo diverso. Con un altro ritmo,
un’altra velocità, un altro acume. Milioni di sinapsi in
iperattività. Quando scende dalla sua ‘pensostruttura’ e si
presenta sulla scena dialogando con le quinte che diventano ‘quinte
essenze’ da interrogare, il movimento da verticale si fa
orizzontale, tutto si muove. Lui per primo, presenza aumentata ad
alta intensità performativa con qualcosa di fanciullesco che più
tocca il metafisico più diventa fisico. Succede dunque che sul
piatto del palcoscenico metta questioni come il femminicidio, il
razzismo, Giulio Regeni e Stefano Cucchi, le cure di contenzione e le
corsie degli ospedali, i migranti seppelliti nella ‘bara-onda’
scatenata ad arte, le religioni che dovrebbero scambiarsi le fedi, le
responsabilità individuali e quelle collettive. Il prodigio è che
tutto questo piomba sul pubblico come una saetta che con precisione
micidiale colpisce e immediatamente sparisce. Il resto è nelle mani
dello spettatore, perché non è più questione di lavorare ma di
‘capolavorare’. La prima rivoluzione è quella contro i nostri
piccoli ego rattrappiti. Sarà per questo che, a spettacolo finito,
si ha voglia di tutto fuorché di andare a dormire».
Giovedì 13 FEBBRAIO 2020, ORE 18:00
Il Teatro Elfo Puccini ospita
DIRITTO E TEATRO con Gherardo Colombo e
Alessandro Bergonzoni
conduce Oliviero Ponte di Pino
Un incontro organizzato nell’ambito
della Buone Pratiche del Teatro 2020, a cura dell’Associazione
Ateatro, con il contributo di Fondazione Cariplo.
Ingresso libero con prenotazione
obbligatoria
Ogni aula di tribunale è anche una
scena teatrale, ogni spettacolo è anche un tribunale, dove il
pubblico giudica gli attori e gli attori il pubblico, dove si
rivivono delitti e castighi, dove il Cristo può dialogare con il
Grande Inquisitore per illuminarci sul senso più profondo della
giustizia. Sia il giudice sia il teatrante vanno, ciascuno a suo
modo, alla ricerca della verità, anche se a volte incontrano
l'assurdo… Forse non tutti sanno che Gherardo Colombo, uno dei
magistrati italiani più stimati, ha raccontato e discusso in teatro
l'episodio chiave del capolavoro di Dostoevskij, mentre Alessandro
Bergonzoni, una delle personalità più esplosive delle nostre scene,
è laureato in giurisprudenza.
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires
33, Milano - Orari: mart/sab 20:30, dom 16:00 - Prezzi: intero € 33
/ martedì posto unico € 22 / rid. giovani e anziani € 17,50 /
under18 € 13.50 - Info e prenotazione: tel. 02.0066.0606 –
biglietteria@elfo.org.
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