UTR: CHE FINE HA FATTO
L’AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA?
Mentre l’Italia tutta attraversa un
momento veramente drammatico per effetto del virus e delle enorme
crisi economica che ne deriva nessun segnale ci arriva dai
responsabili dell’amministrazione del Comune di Roma.
L’unica notizia che ci giunge
riguarda l’appello che il nostro vicesindaco e Assessore alla
"Crescita Culturale" Luca Bergamo ha rivolto al Governo
insieme ad altri suoi omologhi. Senza voler esprimersi
sull’opportunità che un rappresentante della formazione in forza
al governo scelga di rivolgere una petizione ai propri componenti di
partito,
è evidente che alla petizione non è seguito nessun cenno,
di alcun genere, sull’atteggiamento e le azioni che gli
amministratori del Comune di Roma intendono assumere per far fronte
all’emergenza e per la ripartenza. Come se non bastasse nessuna
risposta, neppure di cortesia, è stata rivolta alle diverse
sollecitazioni che abbiamo inviato a Sindaca Virginia Raggi e
ViceSindaco Luca Bergamo. Eppure crediamo che sia necessaria
un’azione tesa ad affrontare l’emergenza seguita da una
altrettanto necessaria organizzazione per la ripresa.
Siamo in attesa di segnali di
intervento e siamo disponibili a un confronto che riteniamo
necessario per affrontare un’emergenza che diventa sempre più
impellente, ma anche per evitare misure che, sebbene potrebbero aver
efficacia in altri settori, si possano trasformare in ostacolo e
compromettano il percorso di ripartenza per lo spettacolo dal vivo.
In questo periodo, nella sola città di
ROMA, l’esercizio teatrale registra e prevede circa 1.150.000
spettatori e 24.000.000 di euro perduti per i soli mesi di marzo,
aprile e maggio con una ricaduta disastrosa sul nostro settore e
tutti i suoi addetti, diretti e indotti, che pure svolgono un compito
fondamentale per la vita sociale e il progresso di tutto il Paese.
E’ fondamentale:
- Superare l’emergenza;
- Che lo spettacolo dal vivo torni a
svolgere la funzione di presidio socio–culturale, unico nella forza
e nel valore che i teatri hanno per le comunità dove operano, e
anche tornare a svolgere la funzione di luoghi di svago ed
intrattenimento;
Salvaguardare i numerosissimi posti di
lavoro
Quindi chiediamo l’indicazione delle
misure da mettere in atto e un immediato confronto costruttivo.
Individuiamo come misure necessarie da approntare da parte del Comune
di Roma:
1) Istituzione di un Fondo speciale per
lo Spettacolo a tutela di tutto il comparto e i suoi lavoratori
2) 100% di contributo ai vincitori di
bandi culturali fino alla primavera 2021 (votato all'unanimità in
consiglio comunale)
3) Sospensione delle
IMU-TARI-TASI-TOSAP-ICP e CIMP
4) Costituzione di un fondo per
rimborsare quota affitti dei teatri privati
5) Costituzione di un fondo per
rimborsare quota affitti da contratti con privati di spazi adibiti ad
attività culturali (scuole di danza, musica e altri) chiusi
6) Convenzione con Banche per credito
agevolato e con garanzia pubblica ai vincitori di bandi culturali
7) Abbattimento della burocrazia per
l’accesso al credito e l’accesso/rendicontazione dei bandi
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