MTM MANIFATTURE TEATRALI MILANESI
"CYRANO SULLA LUNA"
OTTAVA EDIZIONE ESTATE SFORZESCA
UN PALCOSCENICO PER MILANO
Venerdì 26 giugno ore 21.30 nel
Cortile delle Armi all’interno del Castello Sforzesco di Milano,
andrà in scena lo spettacolo “Cyrano sulla Luna”.
L'appuntamento fa parte del calendario
dell'Estate Sforzesca. Il testo di Luca Chieregato, in scena Pietro
De Pascalis, una produzione MTM Manifatture Teatrali Milanesi.
L'occasione è speciale, per non dire
unica: ogni tanto abbiamo bisogno di gesti e di momenti che possono
rivelarsi simbolici.
Questo evento ci sembra un ottimo segno di
ritorno alla vita, all'incontro, un dolce modo per guardarci negli
occhi e per riconoscerci, vicini, feriti ma ancora intatti,
ritrovandoci tutti insieme attorno al fuoco del teatro.
Luca Chieregato e Pietro De Pascalis
Orlando sulla Luna aveva perduto il
senno: ora, invece, sembra che a non averlo sia proprio il nostro
satellite.
Questa volta però sta ad un altro
eterno sognatore e amante deluso, Cyrano, spiegare alla sua Luna
bambina il colore dei fiori, il profumo dell’erba, la sensazione
del vento sulla pelle e il sapore dei sentimenti. Ma come spiegare ad
un cieco, un alieno o a un neonato il significato del vivere su
questa Terra?
Certe domande ci costringono a
raccontare la verità prima di tutto a noi stessi. Il dialogo tra
Cyrano e la sua pallida amica si tramuta allora in un monologo
interiore: Cyrano parla alla propria coscienza, ricercando quella
verità che talvolta le parole stesse celano.
Luca Chieregato e Pietro De Pascalis
delicatamente trasportano la scena sulla Luna affidando al poeta
spadaccino l’arduo compito di rispondere alle domande più
difficili: quelle della nostra coscienza.
“Eccomi. Amare davvero è dire:
eccomi. Lo senti? Che è un cadere.”
Abbiamo preso Cyrano, quello del naso,
quello dell'apostrofo rosa tra le parole ti e amo, quello di Rossana,
il poeta spadaccino, e l'abbiamo mandato sulla Luna. Lui ha sempre
sognato di andarci, lassù. Ora che è morto da poco, le sue parole
ancora sfiorano l'eco dell'aria... e finalmente è arrivato lì. Lei,
la Luna, non lo riconosce e fa domande bambine: che cos'è il teatro?
E la verità? Cos'è il vento? Hai amato davvero?
A riascoltarla così, questa storia,
non sembra nemmeno la stessa. A riannodare il filo tessuto dalle
parole, una per una... Le parole, appunto. Quante parole, in amore.
Cyrano ripercorre tutta la sua storia, naviga lieve nella memoria e
ricorda, dimentica, rivive.
Si trova costretto a dire tutta la
verità, alla Luna, se no lei non risponde. E la verità, cosa dice?
Che noi tutti abbiamo paura. Abbiamo così paura dell'amore che ce ne
teniamo lontani: lo diciamo, lo scriviamo e lo cantiamo per tenerci
al riparo, lasciando che le parole dicano per noi. Ma noi, dove
siamo?
In scena c'è solo lui, Cyrano; gli
altri sono fantasmi, ombre, guizzi di luce. A fargli compagnia c'è
una luce di Luna, una Terra azzurra immersa nel buio da spiare da
lontano, e le sue parole: amate, gridate, tenute tra le labbra. Prima
di diventare stelle lucenti bisogna tornare indietro, rivivere ancora
l'ultima scena, dire la verità. Bisogna cantare le lacrime perché
piova su Parigi, per diventare stelle.
Note di regia
Nell'immaginare Cyrano che vola sulla
Luna pochi minuti dopo aver respirato l'ultima battuta, “il mio
pennacchio”, ci siamo ispirati al testo originale. Una scia
trasparente e luminosa che lo porta fino a su; “mi è rimasto
qualche pelo di pianeta”, dice a De Guiche quando si tuffa
dall'albero e dice che è appena precipitato dalla Luna. E per
trattenere il rivale, e per consentire che l'amico/rivale Cristiano
sposi la sua amata Rossana, Cyrano inventa all'improvviso, come amava
fare, sette modi per salire fin lassù. E ancora: il “vero”
Cyrano de Bergerac era scrittore, già. Non era forse un poeta
spadaccino, ma scrisse un unico lungo racconto in cui immaginava,
appunto, di salire sulla Luna. Insomma, dovevamo mandarlo lì. Ma
piuttosto che scrivere una nuova storia sull'eroe romantico che
finisce all'altro mondo, abbiamo preferito dire ancora, per
l'ennesima volta, la sua storia. Perché tutti sanno chi è lui,
sanno del naso, sanno di Rossana, sanno che tirava di spada e poco
più. Abbiamo deciso che valeva la pena, ancora, parlare di lui e del
suo amore tormentato, del suo amore nascosto. Perché questa è una
storia di luce e di ombra: io non sono che un'ombra, e voi un
chiarore, dice a Rossana dal balcone. Il coraggioso Cyrano è un eroe
che si nasconde, e che davanti alla verità il suo cuore, come il
nostro, trema. Certo, combatte contro cento uomini e manifesta il suo
sdegno contro i calcoli, le mosse compiacenti e tutto il resto, no,
grazie! Ma quando si tratta di amare davvero anche lui indugia,
balbetta, inciampa e cade.
Mandarlo sulla Luna significa per noi
toglierlo dai rumori del mondo, guardare Parigi e la sua storia da
lontano, da un punto così distante da permettere di vedere la verità
brillare come una stella lontana. Una panchina nel deserto, questa è
la Luna per noi. Briciole di stelle precipitate vagano al suolo e
nell'aria, e lui come un fantasma danza tra le sue stesse luci e
ombre. Sono una galassia piena di buchi neri, dice alla Luna. C'è un
testo importante, scritto in versi, cento anni fa. Un testo che
sembra più vecchio di quello che è. Un oceano di parole musicali
che ha retto, come pochi, la sfida della scena teatrale laddove altri
testi fatti di poesia hanno fallito, e Ibsen lo sapeva bene. Negli
stessi anni nasce il teatro contemporaneo, Čechov e Strindberg per
intenderci. Cyrano è una storia già vecchia, appena nata. Eppure.
Eppure piace a tutti, resiste, non ferisce nessuno e questo non è un
buon segno, dice Luigi Lunari, non ha cambiato il mondo. Eppure.
Eppure ancora oggi è tra le opere più rappresentate nel pianeta. Ma
perché? Cosa cela?
Per noi, racchiude un mistero. Un'ombra
che si aggira intorno al rifiuto del naso, un rifiuto che sa di
antico, “ebbi ostile mia madre a cui non piacqui mai”, dice
quando sta per morire. Ecco, il rifiuto. Non è di Rossana, che
stiamo parlando. È qualcosa di più profondo, e forse lo sentiamo. E
poi, quella foga. Quella furia. Quella smania di combattere, di
mettere a tacere il frastuono interiore che tanto ci riguarda. E
infine, quella paura di amare. Cristiano è un uomo onesto, non è
sciocco, dice ancora Lunari, e quando Rossana gli chiede cosa prova,
lui risponde “soltanto” che la ama. Ricamate, insiste lei. Ma
cosa deve dire, questo povero Cristiano? L'unica cosa che conta: ti
amo. La verità è dire ti amo, la verità è dire non ti amo più,
confessa Cyrano alla sua amata Luna.
Per noi la Luna è un deserto, una
piuma, un palloncino. Una bambina che fa domande invisibili e
difficilissime: che cos'è la verità? E il vento? E un bacio? Hai
amato davvero? Cyrano siede sulla panchina dell'infinito, in attesa
di diventare stella. Manca poco, ormai. Basta dire tutta la verità,
e poi succederà. Lo sapremo là, nell'azzurro, come una stella
polare da seguire da lontano, come una dolce costellazione da
ammirare, da imitare, da raccontare ancora, e ancora, e ancora.
Luca Chieregato e Pietro De Pascalis
Pietro De Pascalis - attore e formatore
storico della Compagnia teatrale Quelli di Grock. Allievo di Claudio
Orlandini. Da anni porta avanti un processo di ricerca che affonda le
radici nel processo organico dell’attore, un lavoro tuttavia che
spazia dalla maschera, nelle sue più svariate declinazioni
caratteristiche, al realismo scenico. Negli anni seminari di
approfondimento con varie personalità del panorama teatrale italiano
da Claudio Marconi a Danio Manfredini, da Emma Dante a Luca
Micheletti. Ha collaborato per molti anni con Andrea Narsi della
Compagnia Teatro de Gli Incamminati di Franco Branciaroli. È socio
fondatore e produttore della compagnia Facchetti De Pascalis ed è
socio fondatore di Manifatture Teatrali Milanesi.
Luca Chieregato - scrittore, autore di
teatro, attore e regista. Ha lavorato per molti anni presso il
Comteatro e collabora con altre realtà teatrali. Si forma
artisticamente studiando con Claudio Orlandini e seguendo vari
seminari. Si occupa di scrittura teatrale e narrativa, conducendo
laboratori e seminari nelle scuole e nelle biblioteche; scrive storie
e favole per bambini e cura il progetto Scatofavole in collaborazione
con Alessia Bussini. Nel 2012 ha fondato il gruppo teatrale Comenoi,
una piccola realtà con cui realizza spettacoli leggeri e poetici,
che si prestano a essere rappresentati anche in spazi non teatrali.
INFORMAZIONI
Cyrano sulla Luna
venerdì ore 21.30 - Biglietto Intero
10€
Prenotazioni e prevendita solo sul sito
www.mtmteatro.it – www.vivaticket.com
Per informazioni
biglietteria@mtmteatro.it - tel. + 39
366.3576119
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