SCENARIO DANZA 2020/21
PANOPTICON/NANOFESTIVAL
12 DANZE SORVEGLIATE SPECIALI
Roberto Zappala' |
6/22 novembre 2020
«Alla luce del disastro umano, sociale
ed economico che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo, gli effetti
negativi sugli eventi artistici non si sono fatti attendere, presto
tutti ci siamo accorti che anche il mondo delle arti performative
avrebbe subito pesanti conseguenze.
Il compito dell’arte quando ci riesce
continua ad essere quello di individuare prima degli altri alcuni
passaggi dell’attualità, anticipandone i “rimedi”.
Una stagione “diversa per necessità
ma anche per resistenza sociale”. Roberto Zappalà, da molti
considerato “filosofo” della coreografia italiana, grazie
all’«ottimismo illuminato che lo contraddistingue» (Stefano
Tomassini) affonda a piene mani nel compito più profondo dell’arte
dall’antichità: essere “rimedio” per l’attualità.
La Stagione 2020/21 di Scenario
Pubblico, nell’idea del coreografo catanese, pensata e realizzata
insieme al visual designer Maurizio Leonardi, è una miscela di
esperienze agite, arte concettuale e fisica e necessità del
presente. Il meccanismo scenico Panopticon NanoFestival, 12 danze
sorvegliate speciali vuole ribaltare la percezione della “solitudine,
del controllo, della protezione dell’individuo”.
Panoptes, gigante della mitologia
greca, che possedeva un centinaio di occhi e ritenuto quindi un
guardiano perfetto, dà il nome al carcere ideale progettato nel 1791
dal filosofo e giurista Jeremy Bentham.
Non solo dunque un modo per ovviare
alle restrizioni imposte dalle norme di sicurezza Covid19. Panopticon
di Roberto Zappalà è già opera ancora prima che vi entri la danza
e rappresenta, in un certo senso, la sofferenza delle arti
performative, in quanto è esso stesso una forzatura scenica.
In un drammatico momento storico nel
quale gli individui si sono distanziati, separati e isolati
Panopticon assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perché
il pubblico entra ed è parte dell’opera d’arte. Una forma di
riavvicinamento “a piccoli passi”. La struttura è un poligono
con numero variabile di lati, realizzato con materiale in parte
trasparente. Gli spettacoli andranno in scena dal 6 al 22 novembre
per 3 fine settimana, sono previsti più turni a serata e un numero
limitato di spettatori con sanificazione della struttura
nell’intervallo tra i vari turni e rispetto delle distanze di
sicurezza. Un’introduzione al progetto sarà curata da diversi
intellettuali che si alterneranno nelle serate.
«Un format nuovo che da un lato
vuole tutelare Scenario Pubblico dando continuità all’attività
sul territorio che lo ha identificato come luogo della danza nei suoi
20 anni di attività e, dall’altro, permettere di presentare alla
città una proposta che coniuga l’esigenza della presenza con
l’urgenza della ricerca creativa e anche concettuale».
Il progetto – prosegue Zappalà nelle
note artistiche - parte dalla volontà di replicare ed emancipare il
concept che curiamo da 5 anni a ScenarioFarm – all’interno del
celebre Favara Cultural Park - a Favara, città nell’agrigentino,
che prende il nome appunto di NanoFestival. Lo riproponiamo in questo
caso sulla scena con alcuni accorgimenti non solo di carattere
relazionale - a Favara era realizzato con impostazione one by one,
artista/spettatore - ma anche storico-comportamentale. Vuole essere
una riflessione non obbligatoriamente pensata in funzione del
Covid-19 ma che ne prende spunto per una più profonda analisi sulla
condizione dell’individuo messo a dura prova e sempre morbosamente
controllato.
L’accostamento con il Panopticon di
Jeremy Bentham è molto semplice: il nostro progetto esalta la
dimensione della segregazione/prigione così come del
distanziamento/isolamento sociale oltre che del voyeurismo. Un
atteggiamento che oggi è fin troppo comune non solo come condotta
verso le pratiche sessuali, ma è anche troppo facilmente sdoganato
in semplici situazioni sociali dove la morbosità dello sguardo
nascosto è diventata una pratica fin troppo abituale.
Nel nostro proposito l’osservatore
non controlla chi lo circonda come nel caso del progetto originale di
Bentham, dove la progettazione delle carceri prevedeva che un unico
sorvegliante controllasse tutti i soggetti di un’istituzione
carceraria senza che gli stessi ne fossero consapevoli. Saranno gli
spettatori stessi che controlleranno il performer, isolati sia da lui
che l’uno dall’altro, alludendo in tal modo anche all’
“Anopticon” di Umberto Eco che in quanto opposto del Panopticon,
deresponsabilizza il sorvegliante ponendo la domanda: chi sorveglia i
sorveglianti?
Il nostro obiettivo punta a creare un
corto circuito tra sorveglianti e sorvegliati ma vuole anche rendere
l’architettura scenica autonoma e protagonista di tutte le 12 danze
che verranno presentate durante il festival».
Gli spettacoli già programmati per la
stagione 20/21 sono rimandati alla prossima 2021/22 e, protagonisti
di Panopticon NanoFestival, 12 danze sorvegliate speciali, saranno
alcuni dei danzatori delle compagnie già coinvolte ma con progetti
pensati appositamente per lo spazio di Panopticon. Assoli e duetti
con danzatori provenienti da: Balletto Civile, Spellbound Dance
Company, CCNR/Yuval Pick (fr), Petranura Danza, Abbondanza/Bertoni,
steptext dance project (de), Moritz Ostruschnjak/Daniela Bendini
(de/i), Samir Calixto (br/nl), T.H.E Dance Company (SGP). Compagnia
Zappalà Danza sarà presente con alcuni dei suoi danzatori.
La Stagione di Scenario Pubblico
prevede inoltre alcune residenze, tra le quali quella di Chiara Frigo
e di Samir Calixto, quest’ultimo per la realizzazione della sua
nuova creazione dal titolo SEEKER※SOLO in coproduzione con la
struttura olandese Korzo. Inoltre viene riprogrammato il festival FIC
saltato questa primavera a maggio 2021.
DOVE: SCENARIO PUBBLICO, via Teatro
Massimo 16, Catania
PREZZI: posto unico 13 euro | INFO:
tel. 095.2503147/095.315459 (lun-ven 10.00>13.00 | 16.00>19.00)
– info@scenariopubblico.com - www.scenariopubblico.com
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