IL TEATRO CERCA CASA RIPARTE
CON ANTONELLA MOREA ROBERTO GIORDANO
FEDERICA AIELLO
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Antonella Morea |
Venerdì 3 luglio ore 20.30, il Teatro
cerca Casa si trasferisce ancora in terrazza (in zona via Foria) con
“Sinnò me moro. Canzoniere della Mala”, progetto nato con
l’intento di ripercorrere il filone musicale, teatrale e letterario
che racconta le delittuose trame di malavita, interpretato da
Antonella Morea, accompagnata al pianoforte da Vittorio Cataldi; lo
spettacolo si avvale delle ricerche bibliografiche di Delia Morea.
Sabato 4 luglio a Pianura (ore 20.00) sarà la volta de “L’arte
del sorriso: la macchietta”, lavoro teatrale dedicato al genere
umoristico, tra canzone e teatro, che tanta fortuna ha avuto tra la
fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, in scena Federica
Aiello e Roberto Giordano.
“Sinnò me moro. Canzoniere della
Mala” ripercorre un genere che ha origini nei canti tramandati dal
popolo e che ha avuto ampia diffusione in Italia, soprattutto a
Napoli con Raffaele Viviani, che cantava e raccontava del
sottoproletariato urbano napoletano attraverso i suoi tipi, tra cui
il guappo, la prostituta, i carcerati, un filone che arriva fino alla
Sceneggiata delle compagnie teatrali napoletane come la Cafiero-Fumo,
in cui c’è sempre il personaggio del “buono” e “’o
malamente” e, nel finale, il bene prevale sul male. In tempi più
recenti, lo stesso repertorio è stato ripercorso da Roberto De
Simone con il suo “Canto dei Filangieri”. All’inizio degli anni
’60 anche Giorgio Strehler, a Milano, ripesca le canzoni della
“Mala” del nord e nobilita il genere accogliendolo al Piccolo
Teatro di Milano e inventando Ornella Vanoni come nuova musa del
filone. Milano è anche il regno di un nuovo, ironico e realista
cabaret e di personaggi come Jannacci e Gaber, che scrivono anche
canzoni con un occhio rivolto al genere, così come fa a Genova il
poeta cantautore Fabrizio De Andrè. Stessa cosa accade a Roma, dove
c’è Gabriella Ferri a reinterpretare lo stile popolare, mentre in
Sicilia è Rosa Balistreri a cantare la voce del popolo e,
naturalmente, dei reietti. Alle parole in musica musica si aggiungono
quelle dei libri: in testi teatrali e romanzi indimenticabili come
“Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” di Carlo Emilio
Gadda, il noir assurge ai fasti letter
ari.
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Roberto Giordano |
“L’arte del sorriso: la
macchietta”, un lavoro teatrale che attraverso la recitazione di
Federica Aiello e Roberto Giordano — coppia in scena e nella vita
reale —, tra battibecchi, litigi, gag e numeri comici, racconta
storie umoristiche napoletane, personaggi strambi, caricature, che
tanto hanno divertito, e intrattenuto, i nostri cari. L’umorismo,
disse Gregory Bateson, è una forma sottile di intelligenza, capace
di «rilevare e rappresentare l’aspetto comico della visione del
mondo condivisa dalle persone». Napoli è stata, ed è, la radice
dell’umorismo, della comicità, che nel tempo, da Petito a
Scarpetta, da Maldacea a Totò, da Viviani a Taranto, da Eduardo a
Santanelli, ha arricchito la nostra cultura, ha influenzato il nostro
modo di vivere, sempre così unico, stravagante, originale.
Per partecipare agli eventi della
rassegna è necessaria la prenotazione chiamando al 3343347090 081
5782460, oppure attraverso il sito www.ilteatrocercacasa.it. A chi
prenota verrà svelato l’indirizzo dell’appartamento che ospita
lo spettacolo.
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