"SPAZI DI TEATRO"
NEI MUNICIPI DI MILANO
PROSEGUE LA STAGIONE ESTIVA
PICCOLO TEATRO DI MILANO
Con Maggio ’43 di Davide Enia, la
Stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano si diffonde da via
Rovello ai nove Municipi della città di Milano, grazie alla
collaborazione con il Comune di Milano e con Fondazione Cariplo. Dopo
le recite al Chiostro Nina Vinchi (30 giugno - 2 luglio), con la
prima rappresentazione del martedì, come ormai consuetudine per
quasi tutti gli spettacoli, trasmessa in diretta video sul grande
schermo di mare culturale urbano, Davide Enia porta le sue storie di
guerra a Urbana New Living (3 luglio), alla Bocciofila Circolo
Cerizza (4 luglio) e infine a BASE Milano (5 luglio).
Così sarà per tutto il mese di luglio
e parte di agosto, coinvolgendo realtà significative e da anni
attive per impegno sociale e vivacità culturale della città di
Milano: il Chiostro della Certosa di Milano e il Giardino delle
Culture, dove Paolo Rossi porta il suo nuovo spettacolo Pane o
libertà. Su la testa (10 e 11 luglio, dopo le recite al Chiostro dal
7 al 9 luglio); Casa Jannacci e Biblioteca Cassina Anna, dove Massimo
Popolizio, con Pilato, interpreta il secondo capitolo di Il Maestro e
Margherita di Bulgakov (17 e 18 luglio, dopo le recite al Chiostro
dal 14 al 16 luglio); Casa Chiaravalle, dove Michele Serra apre al
pubblico la sua bottega di scrittura con L’amaca di domani
unplugged (24 luglio, dopo le recite al Chiostro dal 21 al 23
luglio); per finire con Marco Paolini, in scena dal vivo a mare
culturale urbano (28 agosto, dopo le recite al Chiostro dal 25 al 27
agosto).
La programmazione del Chiostro vedrà
poi in scena, tra luglio e settembre, la Compagnia marionettistica
Carlo Colla & Figli, dal 26 al 28 luglio, La vedova Socrate con
Lella Costa, dal 31 luglio (giorno in cui Franca Valeri compirà 100
anni) al 2 agosto, Alichin di Malebolge con Enrico Bonavera, dal 4 al
6 agosto, tre concerti di Enrico Intra dal 18 al 20 agosto,
Frankenstein del Teatro dell’Elfo, dal 2 al 4 settembre, per
finire, come tradizione, a settembre, con Tramedautore.
Spazi di Teatro rientra nel palinsesto
Aria di Cultura del Comune di Milano.
Tutti gli spettacoli avranno inizio
alle ore 21.30.
In caso di maltempo:
gli spettacoli al Chiostro si
sposteranno all’interno della sala del Teatro Grassi; gli
spettacoli negli altri luoghi della città verranno annullati ad
eccezione della recita in programma a BASE Milano, che si svolgerà
all'interno.
Prezzi: spettacoli al Chiostro, posto
unico € 5; spettacoli nei Municipi, ingresso gratuito.
Spazi di Teatro: i Municipi
Bocciofila Circolo Cerizza
Via Privata Antonio Meucci 2, Municipio
2
Urbana New Living
Via Rizzoli 47, Municipio 3
Giardino delle Culture
Via Morosini 8, Municipio 4
Casa dell’accoglienza “Enzo
Jannacci”
Viale Ortles 69, Municipio 5
Casa Chiaravalle
Via Sant’Arialdo 69, Municipio 5
BASE Milano
Via Bergognone 34, Municipio 6
mare culturale urbano
Via Giuseppe Gabetti 15, Municipio 7
Chiostro Certosa di Milano
Via Garegnano 28, Municipio 8
Biblioteca Cassina Anna
Via Sant’Arnaldo 17, Municipio 9
IL PROGRAMMA
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 30 giugno (in
diretta video a mare culturale urbano), 1 e 2 luglio
Municipio 3 / Urbana New Living – 3
luglio
Municipio 2 / Bocciofila Circolo
Cerizza – 4 luglio
Municipio 6 / BASE Milano – 5 luglio
maggio ‘43
di e con Davide Enia, musiche in scena
Giulio Barocchieri
produzione Fondazione Sipario Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri
produzione Fondazione Sipario Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri
L’importanza strategica del porto di
Palermo durante la Seconda Guerra mondiale fu tragicamente chiara ai
suoi abitanti nella primavera del 1943, quando la città subì un
numero crescente di bombardamenti da parte degli Alleati, che stavano
preparando lo sbarco sulle coste siciliane, il 9 luglio di
quell’anno. Esattamente due mesi prima, Palermo aveva subito il
primo bombardamento a tappeto avvenuto in Italia: in meno di venti
minuti, gli aerei anglo-americani avevano scaricato sulla città 1570
bombe «‘a città di Palermo sventrata e lassàta ‘ntìerra in un
bagno di sangue e macerie… non ci sono più le case e nemmeno le
strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma
comunque quello che vedi nemmanco si riconosce». Il lavoro di Davide
Enia trae linfa da una serie di interviste a persone che vissero quei
giorni e ne uscirono miracolosamente illese. Partendo dai loro
racconti e dai frammenti di memoria, la narrazione drammaturgica
scompone, intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi
incastonarle in un’unica storia, quella di Gioacchino, dodicenne
testimone di quell’orrore. Le parole di Enia, accompagnate dalla
musica di Giulio Barocchieri, raccontano di «tempi cupi, in cui era
necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere – scrive Davide
Enia –. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa
dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi
schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e
bari. Assomigliano ad oggi».
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 7 luglio (in
diretta video a mare culturale urbano), 8 e 9 luglio
Municipio 8 / Chiostro Certosa di
Milano – 10 luglio
Municipio 4 / Giardino delle Culture –
11 luglio
Pane o libertà. Su la testa
di e con Paolo Rossi, musiche dal vivo
Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
produzione Teatro Stabile di Bolzano
In questo periodo «più di domande che
di risposte», Paolo Rossi torna al Piccolo con Pane o libertà. Su
la testa, un nuovo spettacolo che, unendo stand-up comedy, commedia
dell’arte e commedia greca, diventa il prototipo di un modo diverso
di fare teatro: un progetto, pensato con il Teatro Stabile di
Bolzano, che vuole essere un’azione teatrale ad alta valenza
sociale.
«Il titolo Pane o libertà l’ho
ripreso da un libro – spiega Paolo Rossi –. Lo trovo molto
emblematico: si impone la scelta tra mangiare, vivere o avere la
libertà». Mentre il sottotitolo, Su la testa, è stato coniato
dall’attore nel 1992 per la trasmissione che lo consacrò come “il
più rock tra i comici italiani”.
Con i musicisti Emanuele Dell’Aquila,
Alex Orciari e Stefano Bembi che formano la band Anciens Prodiges,
Paolo Rossi conduce il pubblico in un percorso che, partendo dalla
figura archetipica di Arlecchino (“che possedeva il biglietto di
andata e ritorno per l’aldilà) giunge a quella che può essere
considerata una sua evoluzione, ovvero l’intrattenitore popolare,
capace di spaziare dalle stalle al cabaret.
«Giocando con l’illusione di
mettermi sul palco – o su ciò che useremo come tale per bisogno o
necessità – sia come attore, sia come personaggio e come persona,
rievocherò i miei sogni lucidi, fatti di storie che aiutano a
resistere, a scegliere tra il pane e la libertà, o a non scegliere
proprio – prosegue Rossi –. Sono storie di artisti che per
fortuna ho realmente incontrato nella mia vita. I maestri Jannacci,
Gaber, De André, Fo e persino il fantasma della Callas; i comici del
Derby e altri sconosciuti. Parlerò di queste personalità
fantasmagoriche e poetiche, non controllabili da nessun piccolo o
grande fratello, che con le loro narrazioni portano conforto, idee
per lottare e speranza. Vorrei fare qualcosa che dia al mio essere
chiamato comico una via di fuga verso un teatro sociale, nella poesia
del buffo e della magia. Roba minima. Tanto per alzare le difese
immunitarie del pubblico presente… o meno».
PRODUZIONE
Chiostro Nina Vinchi, 14 luglio (in
diretta video a mare culturale urbano), 15 e 16 luglio
Municipio 5 / Casa Jannacci – 17
luglio
Municipio 9 / Biblioteca Cassina Anna –
18 luglio
Pilato
da Il Maestro e Margherita di Michail
Bulgakov, con Massimo Popolizio
musiche Stefano Saletti (Stefano
Saletti, oud, bouzouki, bodhran, voce | Barbara Eramo, voce)
produzione Piccolo Teatro di Milano –
Teatro d’Europa
Massimo Popolizio interpreta il secondo
capitolo del capolavoro di Bulgakov, le venticinque pagine dedicate
al procuratore della provincia romana di Giudea, Ponzio Pilato, e al
suo incontro, a Gerusalemme, con uno strano individuo, Jeshua
Hanozri, del quale la folla, fomentata dal sommo sacerdote Caifa,
chiede a gran voce la condanna a morte. La potenza della scrittura è
tale da suggerire immediatamente al lettore l’idea che la vicenda
di quella morte, dalla quale ha avuto origine una delle tre religioni
più praticate nel mondo, non possa essersi svolta che nella maniera
in cui viene raccontata da Bulgakov. «La storia universalmente
conosciuta di Gesù Cristo, dal suo arresto fino alla crocifissione
sul Golgota, è qui vissuta dal punto di vista del procuratore Pilato
– spiega Popolizio –. Viviamo le sue emicranie, i suoi attacchi
di panico di fronte alla folla, i suoi sudori freddi per l’incontro
con Caifa. La paura, lo sbigottimento di trovarsi di fronte a
qualcosa di profondamente destabilizzante, nell’incontro con il
prigioniero Jeshua, della città di Gamala, diventano il nostro punto
di vista: come se Pilato fosse sempre seguito da una telecamera». Le
parole dell’attore si intrecciano al tessuto sonoro creato da
Stefano Saletti e Barbara Eramo, composizioni che sono in parte
originali e in parte attingono alla tradizione mediterranea ed
ebraico sefardita. Le musiche sottolineano i passaggi più intensi
del testo e supportano la narrazione di Popolizio, portando lo
spettatore a viaggiare nel tempo e nello spazio, attraverso la parola
e le suggestioni di timbri e sonorità antiche ed evocative.
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 21 luglio (in
diretta video a mare culturale urbano), 22 e 23 luglio
Municipio 5 / Casa Chiaravalle – 24
luglio
L’amaca di domani unplugged
Considerazioni in pubblico alla
presenza di una mucca
di e con Michele Serra
regia di Andrea Renzi
scene e costumi Barbara Bessi
produzione SPA Live in collaborazione
con Teatri Uniti
Serra apre le porte della sua bottega
di scrittura con un racconto teatrale ironico e sentimentale in
un’edizione speciale per l’estate.
Scrivere ogni giorno, per ventisette
anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una
condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un
caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono
condannate a parlare? Le parole, con le loro seduzioni e le loro
trappole, sono le protagoniste di questo racconto teatrale impudico e
coinvolgente.
Le persone e le cose trattate nel corso
degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle
fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal
grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche
sorpresa. Michele Serra racconta di sé e del mestiere fragile e
faticoso dello scrittore cercando di dipanare la matassa delle
proprie debolezze e delle proprie manie. Ma forse il vero bandolo,
come per ogni cosa, è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è
ancora da scrivere.
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 26, 27 e 28
luglio
Marionette che passione!
Marionette che passione!
personaggi, autori e voci interpretate
dagli attori di legno
da un’idea di Eugenio Monti Colla
marionette interpreti degli spettacoli
del repertorio della Compagnia
direzione tecnica Tiziano Marcolegio
regia di Franco Citterio e Giovanni
Schiavolin
produzione Associazione Grupporiani –
Comune di Milano – Teatro Convenzionato
Marionette che passione! è lo
spettacolo che la Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
allestisce al Chiostro Nina Vinchi fondendo in un’unica, speciale
messa in scena situazioni e momenti tratti dalle rappresentazioni
che, in più di vent’anni di collaborazione con il Piccolo Teatro,
hanno debuttato sulle tavole dei palcoscenici milanesi, per poi
viaggiare e portare la cultura e la tradizione italiana nelle più
importanti città d’Europa e del mondo. Sarà l’occasione per
rivedere i personaggi tratti dagli spettacoli più amati e
applauditi, Excelsior, Il trovatore, La famiglia dell’antiquario,
Macbeth, La tempesta, Sogno di una notte di mezza estate, L’isola
del tesoro e altri, oltre a qualche anticipazione e ad alcune
sorprese.
Ma la particolarità di questo
spettacolo sarà l’impianto scenico, inconsueto e minimale, adatto
all’allestimento nel Chiostro, con la figura del marionettista che
muove a vista i personaggi a fili corti. Così le marionette, dopo un
insolito periodo di forzata inattività, contribuiscono a ridare moto
e vita al mondo del teatro, in attesa di tornare, per la prossima
stagione, nel loro habitat naturale proponendo titoli, trame e
spettacoli come hanno sempre fatto da duecento anni a questa parte.
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi, 31 luglio (in
diretta video a mare culturale urbano), 1 e 2 agosto
La vedova Socrate
di Franca Valeri, liberamente ispirato
a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt
regia di Stefania Bonfadelli, con Lella
Costa
produzione Centro Teatrale Bresciano,
progetto a cura di Mismaonda
Il 31 luglio 2020, Franca Valeri
compirà cento anni. In questa estate così particolare, le rendiamo
omaggio e le facciamo gli auguri, grazie alla preziosa occasione che
ci offre Lella Costa, interpretando uno dei suoi più celebri testi,
La vedova Socrate. Liberamente ispirato a La morte di Socrate di
Dürrenmatt, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato
di Santippe, la moglie del filosofo, descritta come una delle donne
più insopportabili dell’antichità. Un memorabile passaggio di
testimone tra due signore della scena e della comicità.
«Mi incuriosiva l’idea di sfatare
questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica –
racconta l’autrice –. Io ne faccio una moglie come tante, con una
vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna forte e intelligente
che del marito vede anche i tanti difetti».
Santippe può finalmente esprimersi su
ciò che è stato il suo matrimonio e su quello che le hanno fatto
passare gli amici di Socrate, da Aristofane ad Alcibiade: dei buoni a
nulla, tra i quali primeggia Platone. L’allievo prediletto che si è
appropriato di tutte le idee di Socrate trascrivendole, seppur
fedelmente, nei suoi Dialoghi. Santippe non riesce a darsi pace e
così lo riduce a uno sfruttatore di parole altrui e si mette in
testa di chiedergli pure i diritti d’autore… Ne nasce un racconto
ironico e acuminato, tanto che Santippe deciderà di scrivere lei
stessa un dialogo: ne saranno protagoniste le donne. Non occorre
indagare la vera natura del proprio uomo: bisogna accettarlo così
com’è, da vivo e da morto; d’altronde, «la morte di un marito è
un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe».
PRODUZIONE
Chiostro Nina Vinchi, 4 agosto (in
diretta video a mare culturale urbano), 5 e 6 agosto
Alichin di Malebolge
di e con Enrico Bonavera
regia Christian Zecca
produzione Piccolo Teatro di Milano –
Teatro d’Europa
Forse non tutti sanno che Arlecchino ha
incontrato anche… Dante e Virgilio, ai tempi della loro
“escursione” nei tre mondi dell’aldilà! In effetti non era
proprio lui, il batocio di Carlo Goldoni, bensì un suo emulo, con
tutt’altro bagaglio culturale… Alichino è infatti un diavolo dei
Malebranche che, inseguendo il sommo poeta toscano e la sua guida
latina – a suo dire colpevoli di aver fatto cadere lui e il suo
compagno Calcabrina nella pece bollente – si è ritrovato fuori
dall’Inferno e si è smarrito nel mondo dei vivi. Non è stata cosa
da poco, perché il poveretto ha vagato senza sosta per otto secoli
ed è sopravvissuto “infiltrandosi” tra compagnie di comici
erranti, dove, di volta in volta, si è reincarnato negli interpreti
della maschera di Arlecchino. Finalmente, grazie a una seduta
spiritica, è tornato a Malebolge. È noto, tuttavia, che i ritorni
riservano ai “reduci” sempre molte sorprese… Dove sono finiti i
dannati? Dove quella bella puzza infernale così rassicurante? Dove
fiamme e pece?
In un’ora e mezza scoppiettante, in
un dialetto “falso lombardo-veneto”, Bonavera indossa le vesti di
un diavolo furioso, ingenuo, stralunato, e pasticcione, divertendosi
a giocare con la fantasia nel mondo della Commedia dantesca, in un
viaggio esistenziale pieno di avventure paradossali, ricco di
comicità e di tanta poesia.
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 18 agosto (in
diretta video a mare culturale urbano), 19 e 20 agosto
Il suono
Enrico Intra - piano solo
Alex Stangoni - live electronics (20 agosto)
Alex Stangoni - live electronics (20 agosto)
«Una delle doti naturali degli esseri
viventi è la possibilità di udire. Di udire suoni e rumori, come
piacere per ascoltare poesie, voci e MUSICA. Ma l’eccezionalità di
questo miracolo è per tutti essere una guida del suono invisibile
verso un infinito impalpabile». Con queste parole Enrico Intra
presenta il suo ultimo progetto dedicato al Piccolo Teatro, in
programma al Chiostro Nina Vinchi. È questa, sempre nelle parole del
Maestro, la meta da raggiungere con lo stesso Intra nel ruolo di
“traghettatore”: «vi terrò per mano verso mete ignote da
immaginare, in cui aria, acqua e suono saranno il mulino della
fantasia».
Durante il periodo di “chiusura
forzata” definito da Enrico Intra «di clausura decisamente
creativa», il Maestro ha composto 58 minuti di musiche che, durante
queste tre serate speciali, saranno eseguite al pianoforte nella
classica forma di suite. Per la conclusione del ciclo, il
compositore ha previsto la presenza di una “fabbrica dei suoni”,
ovvero uno strumento elettroacustico, il live electronics, alimentato
e suonato da un giovane musicista, Alex Stangoni. Spetterà a lui il
compito di assecondare ed amplificare la naturale tensione alla
sperimentazione del maestro, proponendo un concerto unico che nasce
da una complicità e da una storica collaborazione tra i due
musicisti. Protagonisti, tra l’altro, di una versione discografica
intitolata Sound Planets, registrata presso il Teatro Strehler in
occasione del MitJazz Festival.
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 25, 26 e 27
agosto
Municipio 7 / mare culturale urbano –
28 agosto
Teatro fra parentesi.
Le mie storie per questo tempo
di e con Marco Paolini
produzione Michela Signori, Jolefilm
Marco Paolini sceglie lo stile degli
Album per la sua presenza al Piccolo, in occasione dell’estate al
Chiostro Nina Vinchi e in altri luoghi milanesi.
Album è parola che riporta alle
origini del suo lavoro, scelta con la consapevolezza che questa non è
una ripresa, ma un nuovo inizio e che ogni serata, ogni spettacolo,
ogni luogo che lo ospiterà saranno densi di storie difficili da
dimenticare, ma al mestiere del teatro si chiede anche questo. E
molto ancora.
«Un Album di storie brevi – spiega
Paolini – tenute insieme da un filo di pensieri, storie che vengono
dal mio repertorio, ma anche dall’ultimo spettacolo che non è mai
andato in scena per via del coprifuoco dovuto al Covid 19. Storie a
sorpresa come nell’uovo di Pasqua, perché la Pasqua quest’anno è
saltata e così la si recupera un po’».
OSPITALITÀ
Chiostro Nina Vinchi – 2 settembre
(in diretta video a mare culturale urbano), 3 e 4 settembre
Elio De Capitani narra
Frankenstein, il racconto del mostro
da Frankenstein, ovvero il Prometeo
moderno di Mary Shelley
disegni di Ferdinando Bruni, voce del
dottor Frankenstein Ferdinando Bruni
luci Nando Frigerio, suono Gionata
Bettini, assistente alla regia Alessandro Frigerio
produzione Teatro dell’Elfo
«È la forza dell’intuizione
geniale», dice Nadia Fusini nel saggio introduttivo all’edizione
Einaudi, a fare di Frankenstein un capolavoro di ogni tempo. A
partire dalla prima pubblicazione del romanzo (1818), la storia del
mostro creato in laboratorio ha alimentato un mito che ha
attraversato i secoli e alimentato il nostro immaginario collettivo.
«Era da tempo che pensavo a Frankenstein – spiega Elio De Capitani
– e nel 2017, a distanza di due secoli esatti da quando fu ideato,
mi sono deciso. Perché oggi Frankenstein ci parla più che mai.
Oggi, mentre siamo immersi in tensioni emotive davvero laceranti nei
riguardi dell’altro, la cui diversità ce lo può far apparire
esattamente come un mostro, la creatura di Mary Shelley è in grado
di svelare le emozioni più profonde che agitano la nostra epoca, di
catturare le contraddizioni di una società in un momento critico
della sua esistenza. Com’è proprio dei grandi miti. Il tema di
Frankenstein è la bruttezza, la mostruosità fisica, in una creatura
potenzialmente dotata di dolcezza infinita, ma portata a un’ira
feroce e inarrestabile dalla disperazione: un tema estremo ma
illuminante. Il bisogno di far parte della comunità umana non ci
tocca se la vista non è appagata? La mia narrazione si concentra
sulla parte centrale del romanzo con la restituzione del punto di
vista della “creatura”: è qui che Mary Shelley dà direttamente
la parola al mostro, costruito nel laboratorio del dottor
Frankenstein assemblando pezzi di cadaveri. Uno dei momenti più
toccanti del racconto». «Se questo romanzo permane nei secoli –
conclude Nadia Fusini – è perché in esso trionfa il mito, nel
senso proprio di racconto. Ovvero, la forza della storia è
nell’idea. È così che chi scrive cattura – magari
inconsapevolmente, ma tanto maggiore nel caso è la forza
dell’intuizione geniale – le tensioni emotive profonde della sua
epoca, le contraddizioni di una società in un momento critico della
sua esistenza».
COLLABORAZIONI
Chiostro Nina Vinchi e Teatro Grassi –
dal 13 al 20 settembre
Tramedautore – Festival
internazionale delle drammaturgie
XX Edizione – Cittadini senza Stato
XX Edizione – Cittadini senza Stato
a cura di Outis in collaborazione con
mare culturale urbano | Ludwig – Officina di Linguaggi
Contemporanei
Giunto alla ventesima edizione,
Tramedautore propone un attraversamento delle drammaturgie italiane
degli ultimi decenni. Focalizzato sull’Italia, il Festival prevede
anche una sezione internazionale, Testimonianze, con brevi testi
inediti di autori tra cui Albert Ostermaier e Rafael Spregelburd.
«Crediamo ancora – spiegano gli
organizzatori – che il teatro possa essere luogo di
metabolizzazione del contemporaneo, strumento di conoscenza, leva di
crescita di una comunità che vorremmo sempre più eterogenea e
inclusiva; crediamo ancora che il teatro possa avere una funzione
politica nella sua costruzione di consapevolezza collettiva. Da
queste riflessioni nasce il desiderio e il dovere di indagare una
condizione che sentiamo molto viva e drammaticamente attuale: i
cittadini senza stato. Cittadini senza stato sono tutti i popoli che
si sono ritrovati violentemente senza una casa e si sono distribuiti
forzatamente in giro per il mondo. Cittadini senza stato sono i
ragazzi e le ragazze che scelgono di cercare fortuna altrove perché
nel loro paese non hanno la speranza di crescere e di poter mettere a
valore le loro competenze. Cittadini senza stato sono i popoli che
subiscono e fuggono da guerre fratricide. Cittadini senza stato sono
tutte le persone abbandonate a loro stesse nelle nostre periferie».
La rassegna si apre con un testo di Antonio Tarantino, autore di
riferimento della drammaturgia italiana, scomparso da poche
settimane. Estremamente variegato, per argomenti, età e background
culturale, il panorama dei drammaturghi e autori coinvolti, tra cui
Gian Maria Cervo e i russi Fratelli Presnyakov, Michela Lucenti e
Balletto Civile, Lucia Mallardi, Davide Pascarella, Sonia Antinori,
Silvia Rigon, Luana Rondinelli.
BIGLIETTI STAGIONE ESTIVA E MISURE DI
SICUREZZA PER ACCEDERE AGLI SPETTACOLI
I biglietti per gli spettacoli del
Chiostro sono acquistabili con carta di credito online sul
sito del Piccolo Teatro – www.piccoloteatro.org – o attraverso
il servizio di biglietteria telefonica al tel.
02.42.411.889 attivo dal lunedì al sabato ore 9.45-18.45, domenica
ore 10-17. In caso di acquisto telefonico sarà necessario indicare
un indirizzo e-mail valido al quale verrà inviato il
biglietto elettronico.
Gli abbonati e gli spettatori già in
possesso di voucher potranno utilizzarlo acquistando i propri
posti su vivaticket.it.
I biglietti gratuiti per assistere agli
spettacoli negli altri luoghi della città sono prenotabili
attraverso la biglietteria telefonica: 02.42.411.889. Info su
www.piccoloteatro.org
Sarà possibile accedere a tutti gli spettacoli mostrando all'ingresso il biglietto cartaceo o in formato elettronico direttamente dal proprio smartphone. In caso di dimenticanza, non sarà possibile stampare il biglietto prima dell’ingresso. Le biglietterie rimarranno chiuse per incentivare l’acquisto online o telefonico.
In caso di maltempo:
gli spettacoli al Chiostro si
sposteranno all’interno della sala del Teatro Grassi; gli
spettacoli negli altri luoghi della città verranno annullati ad
eccezione della recita in programma a BASE Milano, che si svolgerà
all'interno.
Per evitare code e assembramenti,
il pubblico è invitato a presentarsi presso il luogo dello
spettacolo al massimo 30 minuti prima dell’inizio della
rappresentazione.
Gli spettatori con temperatura uguale o
superiore a 37,5° non potranno accedere allo spettacolo e avranno
diritto al rimborso del biglietto. Il personale all'ingresso è
provvisto di appositi termoscanner per la misurazione della
temperatura.
Per accedere agli spettacoli e
durante gli spostamenti al Chiostro, in sala o nei luoghi dei
Municipi è obbligatorio indossare la mascherina o altro
dispositivo di protezione individuale (mascherine di comunità) e
sanificare le mani utilizzando gli appositi dispenser.
Gli spettatori sprovvisti di mascherina
potranno richiederne una all'ingresso.
I posti assegnati garantiscono il
distanziamento fisico come previsto dalle disposizioni sanitarie.
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