STAGIONE TEATRALE 2020/2021
PICCOLO TEATRO DI MILANO

Il Teatro è il luogo, lo strumento per
affermare, riconquistare la vicinanza sospesa a causa della pandemia.
La programmazione da ottobre a dicembre, proseguimento di quella
iniziata a metà giugno fino a settembre, si iscrive al contesto di
pesanti, responsabili, restrizioni operative, ma allo stesso tempo è
una sorta di “resilienza”,
che il Piccolo vuole condividere con
Milano, con l’Europa, suoi naturali, insostituibili punti di
riferimento, “luoghi” della attività artistica e della continua
ricerca dell’idea di cittadinanza. La Stagione, nella sua parte
iniziale, fino a dicembre, e nella sua “previsione” per il 2021
si colloca nel pieno rispetto dalle normative restrittive, sanitarie,
attualmente in atto, a salvaguardia del pubblico, degli artisti, di
chi lavora in palcoscenico, ma – non paia un ossimoro – per
riaffermare il significato del “distanziamento sanitario” tra i
corpi e per negare che possa tradursi, come sta accadendo anche nel
lessico quotidiano e ufficiale, in un distanziamento sociale. Il
teatro, la cultura in generale, hanno l’irrinunciabile
responsabilità, pur tra le tante limitazioni oggettive, di
riaffermare la ancor più necessaria funzione di continuare a creare
relazioni sociali possibili e future. Se la Stagione estiva
all’aperto ha riaffermato la relazione con tutti i Municipi della
città Metropolitana, quella che ora presentiamo, articolata in due
fasi, si apre, continua nella stessa direzione di “resilienza”
del Teatro, di una risposta responsabile alla drammatica contingenza,
in profonda sintonia con lo sforzo potente di tutta la città, che
sulla cultura ha sempre puntato, investito come strumento di
ricostruzione del tessuto sociale. Nel dopoguerra, certo, ma anche in
altri, più recenti avvenimenti, dall’inizio della “strategia
della tensione” al periodo del terrorismo, che ne ha per anni
segnato la vita sociale ed individuale, la cultura ha combattuto la
tragicità ed ha riportato le persone nelle strade, nei luoghi della
città ferita.
Sergio Escobar
Settembre, come legame ideale con la
Stagione estiva, è dedicato a rassegne e collaborazioni storiche; da
ottobre prende il via la nuova programmazione. Quattro produzioni del
Piccolo Teatro si distribuiranno nei tre mesi invernali. Una prima
assoluta, Edificio 3, con la regia di Claudio Tolcachir (Teatro
Studio Melato, 1-23 dicembre). Già apprezzato dal pubblico milanese
per Il caso della famiglia Coleman ed Emilia, andati in scena al
Teatro Grassi, nel 2012 e nel 2015, l’autore e regista argentino
dirige per il Piccolo una compagnia italiana e declina, nella nostra
lingua, uno dei suoi intrecci più tipici, surreale e commovente.
Delle Storie di Stefano Massini, l'estate al Chiostro aveva già dato
un’anteprima. La sua rabdomantica narrazione si muove ora nel
cerchio del Teatro Studio (20-25 ottobre), su un tappeto musicale
intessuto dai complici Paolo Jannacci, al pianoforte, e Daniele
Moretto, alla tromba.
Fausto Russo Alesi ripropone, nel
centoventesimo anniversario di Eduardo, Natale in casa Cupiello
(Teatro Studio, 7-22 novembre): un capolavoro che l’attore e
regista, in un tempo ancora segnato dall’isolamento forzato,
sceglie di ripercorrere in solitudine, facendosi strumento di tutte
le voci e trasformando la commedia in un assolo. Torna anche La
tragedia del vendicatore (Teatro Strehler, 17-23 dicembre), prima
regia in lingua italiana di Declan Donnellan e sua prima
collaborazione con il Piccolo. Salutato fin dal debutto da un
successo straordinario, lo spettacolo ha trovato recentemente, alla
vigilia della chiusura imposta dall’emergenza sanitaria, la
“consacrazione” internazionale sul prestigioso palcoscenico del
Barbican di Londra ed è pronto, a fine anno, a riprendere il suo
viaggio, di nuovo anche in Europa. Lo spettacolo sarà ripreso e
registicamente reimpostato per renderlo compatibile con le norma
sanitarie vigenti.
Tra le ospitalità italiane, artisti
cari al Piccolo, molti dei quali già protagonisti della Stagione
estiva, come Paolo Rossi, Michele Serra, Lella Costa, Massimo
Popolizio, Davide Enia, le marionette dei Colla. Ma anche, tra gli
altri, Franco Branciaroli, Fabrizio Gifuni, Lino Musella, Andrea
Renzi. Nei mesi di ottobre e dicembre, il Piccolo apre le porte a due
teatri milanesi, il Teatro i e il Teatro della Cooperativa.
Le presenze internazionali, oltre alla
tradizionale anteprima autunnale del Milano Flamenco Festival,
contemplano due spettacoli caratterizzati da una prepotente fisicità
e commistione di linguaggi: l’ultima creazione di Ersan Mondtag,
per la prima volta al Piccolo, De Living, realizzato per il teatro
belga NTGent, diretto da Milo Rau, che sarà nuovamente presente
nella seconda parte della Stagione del Piccolo. E Là della compagnia
Baro d’evel, duo franco catalano, tra le espressioni più
interessanti del circo contemporaneo, anch’essi per la prima volta
al Piccolo.
Infine, tra le collaborazioni preziose
che si rinnovano ogni anno: Tramedautore che festeggia i suoi
vent’anni con un’edizione dedicata ai ‘cittadini senza stato’,
il Festival MIX e la sua ricerca instancabile intorno all’identità
in movimento e trasformazione, e NEXT, il progetto di Regione
Lombardia, in collaborazione con Fondazione Cariplo che, anche
quest’anno, porta al Piccolo due spettacoli e due giovani
compagnie: Non un’opera buona, del collettivo servomutoTeatro e
Sogno americano Chapter1#ray, del gruppo milanese Teatro del
Simposio.
Le produzioni
Teatro Studio Melato, dal 20 al 25
ottobre 2020
Storie
di e con Stefano Massini
di e con Stefano Massini
pianoforte Paolo Jannacci, tromba
Daniele Moretto
produzione Piccolo Teatro di Milano –
Teatro d’Europa
in collaborazione con Bubba Music
Oggi, più che mai, abbiamo compreso il
valore immenso della possibilità di ritrovarsi, insieme, nello
stesso luogo, ad ascoltare e condividere un racconto che provi a
restituire una chiave di lettura di un presente indecifrabile. È un
“privilegio” che è stato per molte settimane sospeso, sostituito
dalla mediazione, insufficiente, degli schermi. Dopo gli appuntamenti
estivi al Chiostro Nina Vinchi, Stefano Massini torna a incontrare il
pubblico del Piccolo con le sue storie, tratte dal patrimonio della
letteratura europea, individuate tra le pieghe della storia,
rintracciate nella quotidianità: sono storie che aspettano solo di
essere scoperte e che Massini, con l’accompagnamento di Paolo
Jannacci al pianoforte e Daniele Moretto alla tromba, porta
all’attenzione degli spettatori.
«Che cosa c’è prima di un testo? –
dice Massini –. Semplicemente: la scintilla di una storia,
l’innamoramento per la sua forza, per gli echi che contiene, e
dunque la volontà di raccontarla. Solo che le storie si nascondono
ovunque. Soprattutto oggi, nella proliferazione dei mezzi di
comunicazione, in cui la bulimia del narrare a tutti i costi si
traduce in valanghe di sequenze inutili. Scopri allora che all’alba
del Terzo Millennio uno scrittore è innanzitutto questo: un
rabdomante, un cercatore d’oro del Klondike alla ricerca di vene
sepolte, nascoste, sedimentate. Proviamo a farci strada nell’officina
del racconto, laddove prende forma il viaggio antico dell’evocare,
quel sistema di metafore e rimandi che Borges definiva incanto,
magia, anatomia incredibile del reale. È l’anticamera di future
storie, il prologo del non ancora detto, il Libro della Genesi in cui
la creazione è ancora tutta da organizzare. In Principio fu il
Verbo. Ovvero: niente esisteva, ma tutto cominciò a vivere
nell’attimo stesso in cui qualcuno scelse la sua storia. E noi ci
stiamo tutti dentro. È solo un gioco di specchi, in fondo».
Durata: 80 minuti senza intervallo
Teatro Studio Melato, dal 7 al 22
novembre 2020
Natale in casa Cupiello
di Eduardo De Filippo, adattato,
diretto e interpretato da Fausto Russo Alesi
scene Marco Rossi, luci Claudio De
Pace, musiche Giovanni Vitaletti
Produzione Piccolo Teatro di Milano –
Teatro d’Europa
«In una famiglia, in una casa o in una
società sono più i dialoghi o monologhi? Quali sono i presepi che
ognuno di noi allestisce nella propria vita? Sono queste le domande
portanti del mio lavoro sul testo di Eduardo», spiega Fausto Russo
Alesi. Dopo i successi al Piccolo e in tournée attraverso l’Italia
intera, nell’anno del centoventesimo anniversario della nascita di
Eduardo, Natale in casa Cupiello torna al Teatro Studio Melato, a
sottolineare il valore di un teatro popolare e classico al tempo
stesso.
Uno spettacolo in cui il corpo, la voce
di Fausto Russo Alesi, non “si piegano” a vincoli sanitari ma a
una poetica della “solitudine”, che ha segnato molti lavori di
Eduardo. In questo originalissimo adattamento, la commedia si
trasforma in un assolo, in cui l’interprete e regista restituisce,
con uno straordinario lavoro attoriale, le voci di tutti i personaggi
del testo. Dal “patriarca” Lucariello, perso nella maniacale
ossessione per la composizione del Presepe, alla moglie Concetta, ai
figli Tommasino e Ninuccia, quest’ultima in procinto di lasciare il
marito e di fuggire con l’amante, è una polifonia di solitudini,
di temperamenti, di emozioni e soprattutto di metafore ad essere
evocata dalla recitazione e dalla regia dell’unico
interprete. Durata: 2 ore senza intervallo
PRODUZIONI
Teatro Studio Melato, dall’1 al 23
dicembre 2020 Nuova produzione - Prima nazionale
Edificio 3
Storia di un intento assurdo
scritto e diretto da Claudio Tolcachir,
traduzione Rosaria Ruffini, cast in via di definizione
coproduzione Piccolo Teatro di Milano –
Teatro d’Europa, Secondo Atto, Timbre4
in collaborazione con Aldo Miguel
Grompone
Conosciuto al pubblico per Il caso
della famiglia Coleman e per Emilia (al Teatro Grassi, nel 2012 e nel
2015) Claudio Tolcachir, autore, regista e attore, classe 1975,
dirige al Piccolo una produzione in lingua italiana. Protagonista
della fertilissima nouvelle vague argentina, Tolcachir racconta la
realtà di una nazione eternamente sulle montagne russe.
Rappresentato per la prima volta a Buenos Aires nel 2008, Edificio 3
è ambientato in un vecchio ufficio di una grande azienda pubblica.
Tutto sembra abbandonato: l’ascensore è rotto, la macchinetta del
caffè anche, il lavoro langue, l’ufficio del personale è stato
trasferito altrove e non registra le presenze degli impiegati…
Moni, Sandra ed Héctor sono colleghi e condividono quello spazio nel
quale trascorrono buona parte delle proprie vita: Moni è la
pettegola della situazione, conosce i segreti di tutti, si insinua
non richiesta nelle vite altrui; Sandra, donna single non più
giovane, sta cercando di restare incinta; Héctor, uomo maturo, ha
perso da poco la madre, con la quale abitava e che lo ha sempre
tarpato. In una sovrapposizione di tempo e di luogo, l’ufficio è
ora la casa dei fidanzati Manuel e Sofía – lui, inquieto cerca
sfogo al di fuori della coppia, lei vorrebbe avere dei figli – ora
il bar dove gli impiegati trascorrono le pause, ora lo studio medico
dove si reca Sandra… Amori, tradimenti, equivoci, desideri,
ambizioni, frustrazioni, sogni: Tolcachir racconta la complessità
delle relazioni interpersonali, l’infinita distanza che ci separa
tutti dal nostro prossimo.
Teatro Strehler, dal 17 al 23 dicembre
2020
La tragedia del vendicatore
di Thomas Middleton, adattamento di
Declan Donnellan e Nick Ormerod
regia Declan Donnellan, versione
italiana Stefano Massini
scene e costumi Nick Ormerod, luci Judith Greenwood, Claudio De Pace
musiche originali Gianluca Misiti, collaboratore movimenti di scena Alessio Romano
con (in ordine alfabetico) Marco Brinzi, Fausto Cabra, Flavio Capuzzo Dolcetta, Martin Chishimba, Christian Di Filippo, Raffaele Esposito, Ruggero Franceschini, Errico Liguori, Lucia Limonta, Marta Malvestiti,David Meden, Massimiliano Speziani, Marouane Zotti e altri attori in via di definizione
scene e costumi Nick Ormerod, luci Judith Greenwood, Claudio De Pace
musiche originali Gianluca Misiti, collaboratore movimenti di scena Alessio Romano
con (in ordine alfabetico) Marco Brinzi, Fausto Cabra, Flavio Capuzzo Dolcetta, Martin Chishimba, Christian Di Filippo, Raffaele Esposito, Ruggero Franceschini, Errico Liguori, Lucia Limonta, Marta Malvestiti,David Meden, Massimiliano Speziani, Marouane Zotti e altri attori in via di definizione
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro
d’Europa / Emilia Romagna Teatro Fondazione
La tragedia del vendicatore secondo
Donnellan – prima regia in lingua italiana del maestro
angloirlandese e sua prima collaborazione con il Piccolo – dal
debutto è stata salutata da un successo straordinario, rinnovatosi
in occasione della ripresa al Teatro Strehler nel gennaio 2020. Nel
marzo dello stesso anno, lo spettacolo ha trovato la “consacrazione”
internazionale sul prestigioso palcoscenico del Barbican di Londra,
raggiungendo il traguardo delle 78 recite complessive. A fine anno
riprende il suo viaggio, di nuovo anche in Europa. In scena attori di
diverse generazioni, nella massima parte formatisi alla Scuola del
Piccolo. In una non meglio precisata corte italiana, Vindice desidera
vendicare la morte della promessa sposa Gloriana, stuprata e
avvelenata dal Duca poco prima delle nozze. Per riuscire nel suo
piano, dovrà travestirsi ed assumere i tratti dell’adulatore,
entrando così nelle grazie dei potenti. Da quel privilegiato punto
di osservazione, avrà modo di osservare come il tarlo della
corruzione non solo sia inscindibile dal potere, ma abbia purtroppo
iniziato anche a intaccare i membri della sua stessa famiglia… È
questo lo spunto che consente a Thomas Middleton, nei primi anni del
Seicento, di costruire un dramma teatrale che è soprattutto una
riflessione sugli intrighi, la corruzione, l’ipocrisia e la
violenza connaturate nella vita politica del suo tempo. Maestro del
teatro shakespeariano e delle sue riletture in chiave contemporanea,
Donnellan punta i riflettori sull’ironia “nera”, sul paradosso,
sulla febbrile malinconia che avvolge i personaggi, valorizzando,
anche grazie a una divertente chiave “pulp” e a una colonna
sonora travolgente, le straordinarie consonanze del testo originale
con il nostro presente. Lo spettacolo, nella ripresa, avrà una
rivisitazione artistica, registica, che interpreterà i nuovi,
attuali, vincoli sanitari.
Durata: 1 ora e 50’ senza intervallo
Il Piccolo apre le porte
del “Grassi” e dello “Studio”
a due Teatri di Milano
Teatro Studio Melato, dal 9 al 18
ottobre
Tu es libre
di Francesca Garolla, regia Renzo
Martinelli
con Viola Graziosi, Paolo Lorimer,
Maria Caggianelli Villani, Alberto Malanchino, Francesca Garolla
luci di Mattia De Pace, suono di
Giuseppe Ielasi
disegno sonoro di Fabio Cinicola,
progettazione scenica Renzo Martinelli
produzione Teatro i
con il sostegno di Fabulamundi
Playwriting Europe – Beyond Borders?
Testo segnalato dalla Comédie
Française e finalista al Premio Riccione per il Teatro
Création réalisée dans le cadre des
Résidences de la Chartreuse de Villeneuve lez Avignon, Programme
Odyssée –ACCR, avec le soutien du Ministère de la culture et de
la communication
e con il sostegno del progetto DE.MO. -
Movin’Up seconda sessione 2015 e del PREMIO SPECIALE
DE.MO./MOVIN'UP per il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
e del Turismo - GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani
Artisti Italiani
Il testo è edito da Cue Press (2017)
Haner se n’è andata e nessuno ha
capito perché. Ha lasciato la sua patria, la Francia, ed è partita
per la Siria dove ha raggiunto Daesh (in Italia Isis) e aderito a un
sistema sociale, culturale, etico del tutto differente da quello
occidentale. Haner non ha origini mediorientali, non è un’immigrata,
non è un’emarginata, non è stata manipolata e non è pazza, ma ha
deciso di unirsi a un gruppo di combattenti diventando una foreign
fighter. Il testo di Francesca Garolla (in scena nel ruolo di se
stessa, ovvero l’autrice) messo in scena da Renzo Martinelli è una
riflessione, che non conduce a conclusioni definitive, sulla libertà
di scelta. Una libertà che si mostra in tutta la sua violenza. Una
libertà feroce, che non si fa controllare, definire o interpretare,
che va oltre il valore della morte e della vita, oltre la
comprensione e al di là di qualsiasi previsione.
Durata: 80 minuti senza intervallo
Teatro Grassi, dal 9 al 20 dicembre
Coppia aperta, quasi spalancata
di Dario Fo e Franca Rame,
regia Renato Sarti
scene e costumi Carlo Sala, musiche Carlo Boccadoro, disegno luci Luca Grimaldi
scene e costumi Carlo Sala, musiche Carlo Boccadoro, disegno luci Luca Grimaldi
con Alessandra Faiella e Valerio
Bongiorno
produzione Teatro della
Cooperativa
Era il 1982 quando Dario Fo e Franca
Rame scrivevano e interpretavano Coppia aperta, quasi spalancata.
L’Italia, dopo la contestazione, i referendum per la legalizzazione
dell’aborto e del divorzio, l’abrogazione del reato di adulterio
e delle disposizioni legate al “delitto d’onore”, provava ad
avventurarsi su un terreno diverso, fino a contemplare la possibilità
della “coppia aperta”. Peccato che, come dice la commedia, “Prima
regola perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una
parte sola: quella del maschio! Perché se la coppia aperta è aperta
da tutte e due le parti ci sono le correnti d’aria!”. Anche se
più moderna, l’Italia resta sempre quello che è: un paese in cui
le conquiste civili vanno sempre difese, a fronte dell’arretratezza
emotiva, culturale e affettiva di uomini che riempiono le pagine
della cronaca con episodi di violenza. Nei ruoli dei due
protagonisti, Alessandra Faiella, una delle regine del “ridere
facendo pensare” e un attore di lunga esperienza nel teatro comico,
Valerio Bongiorno, diretti da Renato Sarti.
Durata: 65 minuti senza intervallo
Le ospitalità italiane
Teatro Grassi, dal 6 al 17 ottobre
Con il vostro irridente silenzio
Studio sulle lettere dalla prigionia e
sul memoriale di Aldo Moro
ideazione, drammaturgia e interpretazione di Fabrizio Gifuni
ideazione, drammaturgia e interpretazione di Fabrizio Gifuni
Si ringraziano Nicola Lagioia e il
Salone Internazionale del Libro di Torino,
Christian Raimo per la collaborazione,
Francesco Maria Biscione e Miguel Gotor per la consulenza storica
Diretto, per il Piccolo, da Ronconi e
Tiezzi in due tra le produzioni di maggior successo degli ultimi anni
– Lehman Trilogy e Freud o l’interpretazione dei sogni –
Fabrizio Gifuni torna, firmando e interpretando Con il vostro
irridente silenzio, riflessione feroce su un passato ostinatamente
presente in ogni nervo del nostro tempo. Nella sua lacerante
antibiografia della nazione, già nutrita dalle parole di Gadda e
Pasolini, Gifuni si confronta ora con lo scritto più scabro e nudo
della storia d’Italia. Aldo Moro durante la prigionia parla,
ricorda, scrive, risponde, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica
le parole su carta. Scrive incessantemente lettere e insieme compone
un lungo testo politico, storico, personale: il
cosiddetto memoriale. A distanza di oltre 40 anni pochi
hanno davvero letto queste carte, molti hanno scelto di dimenticarle.
Le lettere e il memoriale sono due presenze fantasmatiche, il corpo
di Moro è lo spettro che ancora oggi occupa il palcoscenico della
nostra storia di ombre. Durata: 1 ora e 40’ senza intervallo
Teatro Strehler, dal 13 al 25 ottobre
Pane o libertà. Su la testa
di e con Paolo Rossi, musiche dal vivo
Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefano Bembi
coproduzione Teatro Stabile di Bolzano,
Teatro Stabile del Veneto
Anticipato dalle recite estive al
Chiostro e nei Municipi milanesi, Paolo Rossi torna allo Strehler con
Pane o libertà. Su la testa. «Il titolo l’ho ripreso da un libro
– spiega –. Lo trovo molto emblematico: si impone la scelta tra
mangiare, vivere o avere la libertà». Mentre il sottotitolo, Su la
testa, è stato coniato dall’attore nel 1992 per la trasmissione
che lo consacrò come “il più rock tra i comici italiani”. Con i
musicisti Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari e Stefano Bembi che
formano la band Anciens Prodiges, Paolo Rossi conduce il pubblico in
un percorso che, partendo dalla figura archetipica di Arlecchino
(«che possedeva il biglietto di andata e ritorno per l’Aldilà»)
giunge a quella che può essere considerata una sua evoluzione,
ovvero l’intrattenitore popolare capace di spaziare dalle stalle al
cabaret. «Rievocherò i miei sogni, storie che aiutano a resistere,
a scegliere tra il pane e la libertà, o a non scegliere proprio.
Storie di artisti che ho realmente incontrato: Jannacci, Gaber, De
André, Fo, persino il fantasma della Callas, i comici del Derby e
altri sconosciuti. Tanto per alzare le difese immunitarie del
pubblico». Durata: 80 minuti
Teatro Grassi, dal 21 ottobre all’1
novembre
The Red Lion
di Patrick Marber, traduzione Marco
Casazza, adattamento Andrej Longo
regia e colonna sonora Marcello
Cotugno, scene Luigi Ferrigno, costumi Anna Verde, luci Pasquale Mari
con Nello Mascia, Andrea Renzi, Lorenzo
Scalzo
coproduzione La Pirandelliana / Teatri
Uniti
Da Patrick Marber, autore di Closer –
testo cult nei teatri di Londra e New York e indimenticabile film con
divi hollywoodiani – una drammaturgia sul mondo del calcio e sulla
sua perdita di valori; dirige Marcello Cotugno, che, con lo scrittore
napoletano Andrej Longo, ha trasposto l’originale dalla provincia
inglese a quella campana, affidando il racconto a un cast
d’eccezione, con Nello Mascia, Andrea Renzi e il giovane Lorenzo
Scalzo. «Nel calcio – spiega il regista – la corsa ai guadagni
iperbolici ha contribuito a far mettere da parte a dirigenti,
calciatori e agenti il senso profondo e a volte quasi eroico dello
sport». In scena tre personaggi: una giovane promessa, l’allenatore
e l’anziano factotum della società. «The Red Lion – continua
Cotugno – è un testo attuale, graffiante ma allo stesso tempo
poetico, che tende a generare un forte senso di prossimità e di
identificazione anche nello spettatore italiano.
Durata: 1 ora e 45’ senza intervallo
OSPITALITÀ ITALIANE
Teatro Studio Melato, dal 27 ottobre
all’1 novembre
L’amaca di domani
Considerazioni in pubblico alla
presenza di una mucca
di e con Michele Serra, regia di Andrea
Renzi
scene e costumi Barbara Bessi, disegno
luci Cesare Accetta, immagini video Alessandro Papa
produzione SPA Live, in collaborazione
con Teatri Uniti
Scrivere ogni giorno, per ventisette
anni, la propria opinione sul giornale, è una forma di potere o una
condanna? Un esercizio di stile o uno sfoggio maniacale, degno di un
caso umano? Bisogna invidiare le bestie, che per esistere non sono
condannate a parlare? Le parole, con le loro seduzioni e le loro
trappole, sono le protagoniste di questo racconto teatrale comico e
sentimentale, impudico e coinvolgente.
Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Michele Serra racconta di sé e del mestiere fragile e faticoso dello scrittore cercando di dipanare la matassa delle proprie debolezze e delle proprie manie. Ma forse il vero bandolo, come per ogni cosa, è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere. Durata: 75 minuti senza intervallo
Le persone e le cose trattate nel corso degli anni – la politica, la società, le star vere e quelle fasulle, la gente comune, il costume, la cultura – riemergono dal grande sacco delle parole scritte con intatta vitalità e qualche sorpresa. Michele Serra racconta di sé e del mestiere fragile e faticoso dello scrittore cercando di dipanare la matassa delle proprie debolezze e delle proprie manie. Ma forse il vero bandolo, come per ogni cosa, è nell’infanzia. Il finale, per fortuna, è ancora da scrivere. Durata: 75 minuti senza intervallo
Teatro Strehler, dal 28 ottobre all’8
novembre Prima nazionale
La notte dell’Innominato
da Alessandro Manzoni, regia e
adattamento di Daniele Salvo
con Franco Branciaroli e con Valentina Violo e cast in definizione
con Franco Branciaroli e con Valentina Violo e cast in definizione
produzione Centro Teatrale Bresciano e
Teatro de Gli Incamminati
Franco Branciaroli dà corpo e voce a
una delle figure più significative dei Promessi Sposi, l’Innominato,
interpretando le pagine del dramma manzoniano dedicate all’arrivo
di Lucia al suo castello e alla notte tormentata in cui la giovane,
preda della disperazione, pronuncia il voto di verginità alla
Madonna, mentre l’uomo vive l’angoscia e i rimorsi, assillato da
scrupoli mai provati. Una notte in cui si può cogliere il percorso
che compie la coscienza dell’uomo, prima verso il basso, in
un’atmosfera di incubo e di prostrazione, e poi di risalita verso
la liberazione dal tormento: «La vertiginosa e tormentata parabola
notturna dell’Innominato – scrive Daniele Salvo nelle note di
regia – ha le caratteristiche dell’allucinazione gotica, della
fiaba nera: e dunque la realtà scenica dello spettacolo sarà
regolata dalle leggi del sogno. Poiché nella notte tutto può
accadere: si imboccano vie sconosciute e tortuose, ed è facilissimo
ritrovarsi in situazioni illogiche ed impossibili. È questa una
notte contaminata, inquinata irrimediabilmente dalla peste nera.
Ma una via per una nuova luce è ancora possibile».
Teatro Grassi, dal 3 all’8 novembre
Tavola tavola, chiodo chiodo…
tratto da appunti, corrispondenze e
carteggi di Eduardo De Filippo
uno spettacolo di e con Lino Musella
musiche dal vivo Marco Vidino, scene
Paola Castrignanò, ricerca storica Maria Procino
produzione ELLEDIEFFE, in
collaborazione con Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
una coproduzione Elledieffe, Teatro
Stabile di Napoli – Teatro Nazionale
Durante la pandemia, molte sono le
riflessioni emerse sulle sorti del mondo dello spettacolo. «In
questo tempo mi è capitato – scrive Musella – di rifugiarmi
nelle parole dei grandi per cercare conforto, ispirazione o risposte
al presente; è nato così in me il desiderio di riscoprire l’Eduardo
capocomico e mano mano, lavorando sulle lettere, i discorsi al
Senato, gli appunti, i carteggi relativi alle sue imprese estenuanti;
ne è venuto fuori un ritratto di artista non solo legato alla
bellezza delle sue opere, ma piuttosto alle sue battaglie
donchisciottesche per il teatro, condotte instancabilmente tra poche
vittorie e molti fallimenti. Eduardo – continua – è
costantemente impegnato a smuovere la politica e le Istituzioni e ne
esce spesso perdente, in parte proprio come noi oggi, ma continua a
far sentire, la sua flebile roboante voce».
OSPITALITÀ ITALIANE
Teatro Grassi, dal 10 al 19 novembre
La vedova Socrate
di Franca Valeri, liberamente ispirato
a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt
per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
per gentile concessione di Diogenes Verlag AG
regia di Stefania Bonfadelli, con Lella
Costa
produzione Centro Teatrale Bresciano,
progetto a cura di Mismaonda
Dopo le recite al Chiostro, in
occasione dei 100 anni di Franca Valeri, torna al Piccolo lo
spettacolo che vede il passaggio di testimone tra due signore della
scena e della comicità: Lella Costa raccoglie l’invito di Franca
Valeri a interpretare uno dei suoi più celebri testi, La vedova
Socrate.
Liberamente ispirato a La morte di
Socrate di Dürrenmatt, il monologo è ambientato nella bottega di
antiquariato di Santippe, la moglie del filosofo, descritta dagli
storici come una donna insopportabile. Santippe può finalmente
esprimersi su ciò che è stato il suo matrimonio e su quello che le
hanno fatto passare gli amici di Socrate: dei buoni a nulla, tra i
quali primeggia Platone, l’allievo prediletto, che ha sfruttato
tutte le idee del consorte, trascrivendole. In un racconto ironico e
acuminato, Santippe si dimostra maestra di pensiero e oratoria, tanto
da decidere di scrivere lei stessa un dialogo: protagoniste saranno
le donne.
Teatro Strehler, dal 24 novembre al 3
dicembre
Furore
dal romanzo di John Steinbeck
ideazione e voce Massimo Popolizio
adattamento Emanuele Trevi
con musiche eseguite dal vivo da
Giovanni Lo Cascio
produzione Compagnia Umberto Orsini,
Teatro di Roma-Teatro Nazionale
Massimo Popolizio presta corpo e voce
al capolavoro di Steinbeck, adattato per la scena da Emanuele Trevi.
«Più che a una “riduzione” – spiega Trevi – riteniamo che
un progetto drammaturgico su Furore debba tendere a esaltare le
infinite risorse poetiche del metodo narrativo di Steinbeck,
rendendole ancora più evidenti ed efficaci. Raccontando le sventure
della famiglia Joad e i motivi di una delle più devastanti
migrazioni di contadini della storia moderna, Popolizio dà vita a un
one-man show epico e lirico, realista e visionario». Attraverso la
figura del narratore lo spettacolo segue un doppio binario:
all’introspezione del cuore umano e della disperazione che
attanaglia i protagonisti, fonde una riflessione sulle cause del loro
destino, sulle dinamiche dell’ingiustizia sociale, sulle relazioni
che legano le singole storie al paesaggio, agli sconvolgimenti
tecnologici, alle incertezze del clima.
Teatro Grassi, dal 25 novembre al 6
dicembre
maggio ‘43
di e con Davide Enia
musiche in scena Giulio Barocchieri
produzione Fondazione Sipario Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri
musiche in scena Giulio Barocchieri
produzione Fondazione Sipario Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri
Davide Enia torna al Piccolo con il suo
spettacolo dedicato al maggio del ’43 a Palermo. Le forze alleate
stanno preparando lo sbarco in Sicilia – avverrà nel mese di
luglio – sottoponendo Palermo a un incessante assedio. Il 9 maggio,
211 bombardieri sganciano 315 tonnellate di ordigni sulla città.
Davide Enia, accompagnato dalle musiche
di Giulio Barocchieri, racconta di quei giorni.
Erano tempi atroci, in cui la morte
cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che
stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e
bugiardi, cinici e bari. Assomigliano ad oggi.
«Cos’è la notte quando tanto arriva
sempre l’urlo della sirena d’allarme per i bombardamenti
notturni? Cos’è vedere il massacro di Palermo il 9 maggio ’43 e
camminarci dentro e non ci sono più le case e nemmeno le strade e
non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque
quello che vedi nemmanco si riconosce?». Durata:
1 ora e 40’ senza intervallo
OSPITALITÀ ITALIANE
Teatro Grassi, dal 29 dicembre 2020 al
10 gennaio 2021
Pinocchio
Pinocchio
fiaba tratta dal romanzo “Le
avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi
riduzione per marionette su appunti di
Eugenio Monti Colla
musica originale Danilo Lorenzini,
sculture, scene e luci Franco Citterio
costumi Cecilia di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla Sartoria della Compagnia
costumi Cecilia di Marco e Maria Grazia Citterio realizzati dalla Sartoria della Compagnia
direzione tecnica di Tiziano
Marcolegio, regia Franco Citterio e Giovanni
Schiavolin
produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO Comune di Milano – Teatro Convenzionato
NEXT Laboratorio delle idee – Regione Lombardia
produzione ASSOCIAZIONE GRUPPORIANI – MILANO Comune di Milano – Teatro Convenzionato
NEXT Laboratorio delle idee – Regione Lombardia
Per il tradizionale appuntamento
natalizio, la Compagnia Carlo Colla & Figli propone un nuovo
spettacolo: Pinocchio tratto da Le avventure di
Pinocchio di Carlo Collodi, uno dei capolavori della letteratura
per i ragazzi, romanzo di formazione ma anche racconto fantastico.
La versione “per marionette”, nata da un’idea di Eugenio Monti Colla, si avvarrà di un copione realizzato ex novo e prevede la composizione di musiche originali oltre alla realizzazione di marionette, scene, costumi e attrezzeria nei laboratori artigianali interni della Compagnia.
La versione “per marionette”, nata da un’idea di Eugenio Monti Colla, si avvarrà di un copione realizzato ex novo e prevede la composizione di musiche originali oltre alla realizzazione di marionette, scene, costumi e attrezzeria nei laboratori artigianali interni della Compagnia.
«Le marionette della Carlo Colla &
Figli – si legge nelle note di regia – già presenti nello
sceneggiato televisivo diretto da Luigi Comencini, si apprestano a
rappresentare Le avventure di Pinocchio con il dovuto
rispetto al romanzo ma anche con quel senso critico, la capacità di
creare illusioni e un mondo pieno di fascino che sorprenderanno
ancora una volta gli spettatori di ogni età».
Le presenze internazionali
Teatro Strehler, dall’11 al 14
novembre
De Living
regia Ersan Mondtag
compositore e sound designer Gerrit Netzlaff, voce radio Simon Turner, drammaturgia Eva-Maria Bertschy
coach per la recitazione Oscar Van Rompay, coach per il movimento Stella Höttler
compositore e sound designer Gerrit Netzlaff, voce radio Simon Turner, drammaturgia Eva-Maria Bertschy
coach per la recitazione Oscar Van Rompay, coach per il movimento Stella Höttler
consulenza scientifica Benigna Gerisch,
scena e costumi Ersan Mondtag, disegno luci Dennis Diels
con Doris Bokongo Nkumu e Nathalie Bokongo Nkumu
produzione NT Gent, in coproduzione con La Villette (Paris), Theaterfestival Boulevard (‘s Hertogenbosch), Kunstenfestivaldesarts (Brussels), HAU Hebbel am Ufer (Berlin), in collaborazione con Romaeuropa
Questa produzione è stata realizzata con il supporto di The Belgian Tax Shelter
con Doris Bokongo Nkumu e Nathalie Bokongo Nkumu
produzione NT Gent, in coproduzione con La Villette (Paris), Theaterfestival Boulevard (‘s Hertogenbosch), Kunstenfestivaldesarts (Brussels), HAU Hebbel am Ufer (Berlin), in collaborazione con Romaeuropa
Questa produzione è stata realizzata con il supporto di The Belgian Tax Shelter
Con la sua ultima creazione, De Living,
Ersan Mondtag è per la prima volta ospite del Piccolo Teatro. Lo
spettacolo è stato realizzato per il teatro belga NTGent, diretto da
Milo Rau, che sarà nuovamente presente nella seconda parte della
Stagione del Piccolo. Premiato nel 2016 dalla critica tedesca come
migliore regista emergente, migliore scenografo e costumista, Mondtag
si è affermato come artista a tutto tondo tra i più interessanti
della sua generazione: nato a Berlino nel 1987, ha una poetica che
attraversa il teatro e la musica, la performance e l’installazione.
De Living si apre con il ritorno di una
donna a casa, dove inizia il suo lento cammino verso il suicidio.
Assistiamo ai suoi ultimi gesti, al tentativo di mantenere una
parvenza di normalità. Per un momento la decisione sembra presa, poi
l’esitazione, il desiderio di vivere, il panico. Ma cosa spinge la
donna a suicidarsi? Si può solo speculare sul suo passato. Tra sogno
e incubo, la potenza del teatro di Mondtag rende superflua ogni
parola e distilla dal destino di un individuo l’esperienza tragica
dell’umanità intera.
Durata 70 minuti senza intervallo
Teatro Strehler, dal 17 al 20 novembre
Là
di e con Camille Decourtye, Blaï Mateu
Trias, Rita Mateu Decourtye
collaborazione alla regia Maria Muñoz
– Pep Ramis / Mal Pelo
collaborazione alla drammaturgia
Barbara Métais-Chastanier
scene Lluc Castells, assistito da Mercè
Lucchetti, collaborazione musicale e suono Fanny Thollot
luci Adèle Grépinet, costumi Céline
Sathal
produzione Baro d’evel
Fondata all’inizio degli anni 2000
dal duo franco catalano composto da Camille Decourtye e Blaï Mateu
Trias, la compagnia Baro d’evel, per la prima volta al Piccolo, ama
«mettersi artisticamente in pericolo – dichiarano i suoi fondatori
– in cerca di una forma di arte totale… intrecciamo gesto,
acrobazia, voce, musica… pensando alla rappresentazione teatrale
come a una cerimonia, la riproposta di un incantesimo, nel quale
convogliare tutte le discipline». Da questo intersecarsi di forme
espressive nasce Là, spettacolo poetico e delicato, in cui i due
artisti, con la loro bambina, danno vita a una performance che
incanta e sorprende, tra gag, pantomima, canto e danza.
«Cosa resta quando si è tolto tutto?
Il bianco, senza dubbio – spiega la drammaturga Barbara
Métais-Chastanier –. Due corpi, due generi, due colori, due
dimensioni, due regni, una stessa solitudine, lo stesso desiderio
tenace di essere trasformati dall’altro, di essere toccati
dall’altro. Una donna, un uomo, una bambina si avventurano in un
balletto divertente, tenero e poetico, dove ogni corpo lascia una
traccia, dove si scrive ogni storia». Durata: 70 minuti senza
intervallo
INTERNAZIONALI
Teatro Strehler, 22 novembre
Prima nazionale
Rayuela
Compagnia Marco Flores
coreografia e ballo Marco Flores, musica originale, chitarra Alfredo Lagos, canto David Lagos
regia e drammaturgia Francisco López, consulenza coreografica, coreografa ospite Olga Pericet
Milano Flamenco Festival 2020 - 13° Edizione / Autunno
direzione artistica Maria Rosaria Mottola per Punto Flamenco
Compagnia Marco Flores
coreografia e ballo Marco Flores, musica originale, chitarra Alfredo Lagos, canto David Lagos
regia e drammaturgia Francisco López, consulenza coreografica, coreografa ospite Olga Pericet
Milano Flamenco Festival 2020 - 13° Edizione / Autunno
direzione artistica Maria Rosaria Mottola per Punto Flamenco
Per celebrare i vent'anni di carriera,
Marco Flores porta al Piccolo, in prima nazionale, Rayuela, nuova
produzione con la regia e drammaturgia di Francisco López.
Accompagnato alla chitarra da Alfredo Lagos e da David
Lagos, uno dei più quotati cantaores del momento, Flores
ripercorre la propria vita e la propria carriera attraverso una
coreografia che mutua il titolo – Rayuela – da un gioco per
bambini (in Italia è conosciuto come “campana” o “mondo”) e
dall’omonimo romanzo dello scrittore argentino Julio Cortázar. E
come nel libro, in cui i capitoli possono essere letti in modo
lineare o in sequenza casuale, la coreografia di Flores è un viaggio
di andata e ritorno nel tempo, partendo dall’impulso primigenio
della vita, passando per le tappe che hanno segnato la sua arte e il
suo stile, fino al momento del bilancio, alla necessità di ritornare
alle origini, questa volta in veste di viaggiatore attento e sincero,
consapevole delle peripezie del cammino percorso.
Le collaborazioni
Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi,
Teatro Studio Melato – dall’11 al 20 settembre
Tramedautore – Festival
internazionale delle drammaturgie
XX Edizione – Cittadini senza Stato
XX Edizione – Cittadini senza Stato
a cura di Outis in collaborazione con
mare culturale urbano | Ludwig – Officina di Linguaggi
Contemporanei
Giunto alla XX edizione, Tramedautore
propone per il 2020 un attraversamento delle drammaturgie italiane
degli ultimi decenni. Focalizzato sull’Italia, il Festival, che ha
come direzione di lavoro cittadini senza stato, prevede anche una
sezione internazionale, Testimonianze, con brevi testi inediti di
autori tra cui Albert Ostermaier e Rafael Spregelburd. Il festival si
apre con un testo di Antonio Tarantino, autore di riferimento della
drammaturgia italiana, scomparso da poco. Estremamente variegato, per
argomenti, età e background culturale, il panorama dei drammaturghi
e autori coinvolti, tra cui Gian Maria Cervo e i russi Fratelli
Presnyakov, Michela Lucenti e Balletto Civile, Riccardo Favaro, Lucia
Mallardi, Davide Pascarella, Sonia Antinori, Silvia Rigon, Luana
Rondinelli. La giornata conclusiva è interamente dedicata al
podcast, format sempre più presente nelle nostre frequentazioni
culturali, per testimoniare la grande affinità tra il podcast e il
mondo della drammaturgia e del teatro.
Teatro Strehler, 17 e 18 settembre
Festival MIX Milano
Il Festival MIX Milano di Cinema
Gaylesbico e Queer Culture torna con una nuova formula “ibrida”.
Per garantire la continuità di una delle più importanti e attese
rassegne di cinema tematico a livello internazionale, nel pieno
rispetto delle norme per la sicurezza, le proiezioni saranno al
Teatro Strehler, per la prima volta nel cortile di Palazzo Reale, in
collaborazione con Arianteo, e in streaming su MYmovies. Oltre al
ricco programma che in quattro giorni offrirà il meglio della
produzione cinematografica gay lesbica e queer, italiana e
internazionale, all’insegna del nuovo claim “Love Together”, il
festival sarà arricchito da appuntamenti di letteratura, teatro e
musica, sia in streaming che in presenza, per allargare i confini del
Festival coinvolgendo la città di Milano e creando occasioni di
incontro, scambio, confronto e intrattenimento intorno alle tematiche
LGBTQ+. www.festivalmixmilano.com
Teatro Grassi, 21 e 22 novembre
NEXT
NEXT è il progetto di Regione
Lombardia, realizzato in collaborazione con Fondazione Cariplo, che
ha come obiettivo la distribuzione di nuove produzioni di spettacoli
dal vivo, nonché la promozione e il rafforzamento della rete di
contatti tra operatori a livello nazionale e internazionale.
Anche per l’edizione 2020, NEXT sarà
ospite del Piccolo Teatro con due spettacoli. Il primo, Sogno
americano Chapter1#ray, del gruppo milanese Teatro del Simposio,
nasce per raccontare, attraverso gli scritti di Raymond Carver, un
periodo storico che si riflette ancora oggi sulla società
occidentale.
Il secondo, Non un’opera buona, del
collettivo servomutoTeatro, è una drammaturgia originale che,
partendo da fonti dell’epoca, prova a gettare luce sulla figura di
Lutero di Osborne.
Informazioni
Orari degli spettacoli (salvo diversa
indicazione):
martedì, giovedì e sabato ore 19.30;
mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16
Dove e quando acquistare
Da lunedì 14 settembre 2020 è
possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli in programma da
settembre a dicembre e utilizzare i voucher come metodo di pagamento.
Per gli stessi spettacoli, non sono
previste formule di abbonamento.
È possibile acquistare biglietti
interi e in promozione.
I biglietti per gli spettacoli in scena
possono essere acquistati fino a un’ora prima dell’inizio della
recita in programma.
I biglietti acquistati vengono inviati
via e-mail contestualmente all’acquisto e sono disponibili sul
profilo personale dell’utente.
È possibile acquistare i biglietti
pagando con carta di credito oppure utilizzando il proprio tagliando
di abbonamento.
Biglietteria telefonica 02 42411889
Dal 7 al 16 agosto chiuso.
Dal 17 al 30 agosto: da lunedì a
sabato dalle 12 alle 20
Dal 1 al 6 agosto e dal 31 agosto 2020:
da lunedì a sabato 9.45-18.45; domenica 10-17.
In caso di spettacolo durante i giorni
festivi il servizio è attivo dalle 10 alle 17.
È possibile acquistare biglietti
interi o ridotti (under-26 e over-65).
I biglietti acquistati vengono inviati
via e-mail.
L’ingresso in sala con biglietti
ridotti è soggetto alle verifiche del personale del teatro.
Si accettano pagamenti con carta di
credito (eccetto American Express).
Biglietteria Teatro Strehler
La biglietteria del Teatro Strehler (L.
go Greppi, 1 – M2 Lanza) è aperta da lunedì 14 settembre 2020 e
osserva i seguenti orari: da lunedì sabato 9.45-18.45; domenica
13-18.30; festività chiuso.
È possibile acquistare biglietti
interi o ridotti (under-26 e over-65).
L’ingresso in sala con biglietti
ridotti è soggetto alle verifiche del personale del teatro.
Da un’ora prima dell’inizio della
rappresentazione, la biglietteria è attiva esclusivamente per la
recita in programma.
Biglietterie Teatro Grassi e Teatro
Studio Melato
Le biglietterie del Teatro Grassi e del
Teatro Studio Melato sono aperte solo nei giorni di spettacolo a
partire da un’ora prima dell’inizio
della recita in programma.
Gruppi e pubblico organizzato
Per informazioni sui biglietti e
sull’utilizzo dei voucher per il pubblico organizzato, rivolgersi
all’Ufficio promozione pubblico e proposte culturali
tel. 02 72 333 216 mail
promozione.pubblico@piccoloteatromilano.it
Per ragioni artistiche non è
consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato.
È possibile accedere ai propri posti
durante l’intervallo, ove previsto.
I biglietti acquistati non possono
essere annullati e sostituiti, né utilizzati in date e orari diversi
da quelli indicati.
Misure di sicurezza per accedere agli
spettacoli
Per evitare code e assembramenti si
invita il pubblico a presentarsi presso il luogo dello spettacolo con
largo anticipo.
È possibile accedere in sala
mostrando il biglietto direttamente dal proprio smartphone.
Gli spettatori con temperatura uguale o
superiore a 37,5° non potranno accedere allo spettacolo e avranno
diritto al rimborso del biglietto.
Il personale all'ingresso è provvisto
di appositi termoscanner per la misurazione della temperatura.
Tutti gli spettatori devono indossare
la mascherina (per i bambini valgono le norme generali) e sanificare
le mani utilizzando gli appositi dispenser. Gli spettatori sprovvisti
di mascherina potranno richiederne una all’ingresso.
I posti in sala garantiscono il
distanziamento interpersonale nel rispetto delle normative vigenti.
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