OLIVIER FERNANDEZ
IL PITTORE CHANSONNIER DEBUTTA CON L'ALBUM
"L'ALIANTE"
Il pittore “chansonnier” Olivier Fernandez pubblica il suo primo album intitolato “L’Aliante”, prodotto e distribuito da Il popolo del Blues / Audioglobe, disponibile su tutti i digital store.
Il progetto musicale ruota attorno al concept della “vita interpretata come un viaggio” e nasce dall’incontro con Pericle Sponzilli (Reale Accademia di Musica, Fholks, P.I.S) - protagonista della scena musicale romana anni ’70 e amico di lunga data di Fernandez - e con il compositore, produttore e arrangiatore di spicco Fabio Liberatori (autore di tante colonne sonore per il Cinema; fondatore degli Stadio; arrangiatore e produttore per Lucio Dalla e Ivan Graziani, tra gli altri).
“L’Aliante” contiene nove tracce che evidenziano le passioni musicali (dal Prog al Country Rock) dell’artista presentate per la prima volta in forma cantautorale italiana, non in inglese (come, invece, consuetudine di Fernandez). “Affronto per la prima volta storie in cui sento di esprimermi liberamente e ritrovo una armonia in me stesso e con gli altri che mi fa sentire bene. Cantare in italiano mi da una sensazione che in inglese non ho mai avuto”.
La bellezza e il fascino del viaggio - dagli Usa all’Australia, passando per l’India - hanno ispirato i brani del disco, ricco di storie personali e al tempo stesso universali, che il cantautore presenta con queste parole: “In alcuni brani emerge il racconto di esperienze del passato, come nelle canzoni Srinagar e L’Aliante, che sono frammenti di memoria di viaggi in India negli anni della mia giovinezza. La dimensione del viaggio, le esperienze, gli incontri sono sempre fonti di ispirazione in tutta la mia attività creativa, sia nella musica che nelle altre forme artistiche figurative”.
Sull’identità del titolo: “Ho immaginato di volare con un aliante sulla mia vita e di vedere dall’alto vari momenti, emozioni, ricordi. Questo disco è un progetto musicale frutto di una storia personale non discografica; rappresenta una raccolta di diari di vita che ho accumulato nel tempo, la sintesi di anni di armonie, melodie e idee che mi portavo dentro e non volevo andassero perse. Le mie canzoni esprimono l’esigenza di raccontare scorci del mio passato e del presente, cantando per la prima volta in italiano.”
Pittore, ceramista e scultore, Olivier Fernandez ha una sensibilità artistica rara, che traspare dalla sua musica così ricca di passione e di dolcezza.
Un passato da cantante e da bassista di gruppi rock nella Roma anni ‘60, girando tra i locali della Capitale come il Piper, Titan, Vum Vum. Una vita dedicata all’arte della scultura, della pittura e della ceramica in tanti posti tra l'Italia e l'estero.
Dopo aver scelto il Chianti Senese come base definitiva, Fernandez decide ora di dedicarsi alla passione per la musica, alla vocazione da musicista, per ricordare i momenti più intensi della vita di un uomo, come gli amori brevi della gioventù e la vita in famiglia.
BIOGRAFIA
Scultore, pittore, ceramista, da sempre appassionato di musica. Olivier Fernandez è nato a Roma nel 1948 e ha vissuto i primi anni della sua vita in Francia ad Aix en Provence. A trasmettergli l’amore per la musica è stato il padre, pianista, cugino del compositore Darius Milhaud. Il ritorno di Olivier a Roma, solo con la mamma, è stato inframezzato da molti viaggi che lo hanno fortemente influenzato e formato anche musicalmente. Suo padre, nel frattempo, aveva deciso di lasciare l’Europa sconvolto dalla guerra e dalla persecuzione nazista e si era trasferito in Costa d’Avorio partendo da Marsiglia su una nave bananiera, raggiungendolo poi nel 1960. Nel 1964 si trasferiscono negli Stati Uniti; erano gli anni dell’esplosione della musica “nuova” dei The Beatles, Bob Dylan, Byrds, Beach Boys. Dal 1967 al 1972 suona con diversi gruppi rock romani come cantante, dotato di una perfetta pronuncia della lingua inglese appresa in America; partecipa ad una bizzarra tournée di beneficenza in India che gli permette di girare suonando e cantando anche in famosi teatri per due mesi. Roma è per Fernandez una terra di passaggio, solo per brevi soste: va in Israele sei mesi in Kibbutz a lavorare, poi vive a Bali e Giava per un anno. Parte per l’Australia, dove inizia a collaborare con alcuni gruppi musicali in veste di cantante. L’India ha sempre un forte richiamo nella sua vita, così Oliver decidere di trascorrere un anno intero a Pune, nell’Ashram di Bagwan Rajneesh (Osho). Dopo gli anni del socialismo e del country australiano, arriva l'immersione nella meditazione: suona la chitarra con gruppi NewAge e Rock presenti a Pune e incontra per la prima volta l’arte della ceramica, passione e futura professione.
La bellezza e il fascino del viaggio - dagli Usa all’Australia, passando per l’India - hanno ispirato i brani del disco, ricco di storie personali e al tempo stesso universali, che il cantautore presenta con queste parole: “In alcuni brani emerge il racconto di esperienze del passato, come nelle canzoni Srinagar e L’Aliante, che sono frammenti di memoria di viaggi in India negli anni della mia giovinezza. La dimensione del viaggio, le esperienze, gli incontri sono sempre fonti di ispirazione in tutta la mia attività creativa, sia nella musica che nelle altre forme artistiche figurative”.
Sull’identità del titolo: “Ho immaginato di volare con un aliante sulla mia vita e di vedere dall’alto vari momenti, emozioni, ricordi. Questo disco è un progetto musicale frutto di una storia personale non discografica; rappresenta una raccolta di diari di vita che ho accumulato nel tempo, la sintesi di anni di armonie, melodie e idee che mi portavo dentro e non volevo andassero perse. Le mie canzoni esprimono l’esigenza di raccontare scorci del mio passato e del presente, cantando per la prima volta in italiano.”
Pittore, ceramista e scultore, Olivier Fernandez ha una sensibilità artistica rara, che traspare dalla sua musica così ricca di passione e di dolcezza.
Un passato da cantante e da bassista di gruppi rock nella Roma anni ‘60, girando tra i locali della Capitale come il Piper, Titan, Vum Vum. Una vita dedicata all’arte della scultura, della pittura e della ceramica in tanti posti tra l'Italia e l'estero.
Dopo aver scelto il Chianti Senese come base definitiva, Fernandez decide ora di dedicarsi alla passione per la musica, alla vocazione da musicista, per ricordare i momenti più intensi della vita di un uomo, come gli amori brevi della gioventù e la vita in famiglia.
BIOGRAFIA
Scultore, pittore, ceramista, da sempre appassionato di musica. Olivier Fernandez è nato a Roma nel 1948 e ha vissuto i primi anni della sua vita in Francia ad Aix en Provence. A trasmettergli l’amore per la musica è stato il padre, pianista, cugino del compositore Darius Milhaud. Il ritorno di Olivier a Roma, solo con la mamma, è stato inframezzato da molti viaggi che lo hanno fortemente influenzato e formato anche musicalmente. Suo padre, nel frattempo, aveva deciso di lasciare l’Europa sconvolto dalla guerra e dalla persecuzione nazista e si era trasferito in Costa d’Avorio partendo da Marsiglia su una nave bananiera, raggiungendolo poi nel 1960. Nel 1964 si trasferiscono negli Stati Uniti; erano gli anni dell’esplosione della musica “nuova” dei The Beatles, Bob Dylan, Byrds, Beach Boys. Dal 1967 al 1972 suona con diversi gruppi rock romani come cantante, dotato di una perfetta pronuncia della lingua inglese appresa in America; partecipa ad una bizzarra tournée di beneficenza in India che gli permette di girare suonando e cantando anche in famosi teatri per due mesi. Roma è per Fernandez una terra di passaggio, solo per brevi soste: va in Israele sei mesi in Kibbutz a lavorare, poi vive a Bali e Giava per un anno. Parte per l’Australia, dove inizia a collaborare con alcuni gruppi musicali in veste di cantante. L’India ha sempre un forte richiamo nella sua vita, così Oliver decidere di trascorrere un anno intero a Pune, nell’Ashram di Bagwan Rajneesh (Osho). Dopo gli anni del socialismo e del country australiano, arriva l'immersione nella meditazione: suona la chitarra con gruppi NewAge e Rock presenti a Pune e incontra per la prima volta l’arte della ceramica, passione e futura professione.
Tornato a Milano, conosce sua moglie Margherita, ceramista, e con lei, dopo un anno di studio alla Goldsmith University a Londra, apre un laboratorio di ceramica e scultura. Attualmente vive nel Chianti senese con la sua famiglia. Oltre alla scultura e alla pittura continua a suonare, affiancando lo studio del jazz al rock.
TRACKLIST
Masterizzato presso: Forward Studio di Grottaferrata (RM)
Hanno suonato: Olivier Fernandez (voce); Pericle Sponzilli (chitarre e voce); Fabio Liberatori (pianoforte e sintetizzatori); Andy Bartolucci (batteria e percussioni); Fabio Fraschini (basso); Walter Martino (batteria special guest in “Era solo un contralto”); Erika Savastani (voce).
Il disco è disponibile nei digital store e anche su Audioglobe Online Shop.
Sogno di rivedere una persona molto importante con cui ho vissuto negli Stati Uniti durante la mia gioventù, che con tristezza non ho più rincontrato.
2. Nel mio giardino
Un luogo ideale, un omaggio agli amori brevi.
3. Stella del Mattino
Sempre la bellezza unica di un incontro intenso, ma breve.
4. Notti dense
L’amore per mia moglie Margherita e la paura di perderla.
5. Srinagar
Il quadro di una valle incantata in Kashmir (India) in cui ho vissuto dei momenti di pace d’armonia con altri viaggiatori della mia generazione e il gentile popolo Kashmiro e il contrasto con le terribili violenze che poi sono successe (la copertina del cd è ispirata a Srinagar).
6. Nel cielo vola e va
Raccontando al pianoforte al mio nipotino Eli una favola di un viaggio in cammello nel deserto, sfocio inaspettatamente in una allegoria della mia vita.
7. La nostra valle
Il canto di un usignolo nel silenzio del lockdown introduce una canzone di amore per Margherita e per la nostra vita in questa valle nel Chianti.
8. Theo, Eli e l’Aliante
Vorrei portare i miei nipotini così lontani in questo momento, su un aliante. È un’esperienza indimenticabile e sarebbero entusiasti. Lo racconto per esperienza diretta fatta in India in un bizzarro viaggio in cui ho suonato nei più importanti teatri indiani.
9. Era solo un contralto
L’incontro inaspettato con un vecchio amico sassofonista con cui ho suonato a lungo.
O L I V I E R F E R N A N D E Z
www.studiofernandez.com
1. IL SOGNO (4.00)
2. NEL MIO GIARDINO (2.42)
3. STELLA DEL MATTINO (3.12)
4. NOTTI DENSE (3.32)
5. SRINAGAR (4.36)
6. NEL CIELO VOLA E VA (4.00)
7. LA NOSTRA VALLE (4.20)
8. THEO, ELI E L’ALIANTE (4.27)
9. ERA SOLO UN CONTRALTO (5.08)
“L’Aliante” è stato registrato presso: Hawk Studio di Fabio Liberatori; studio di registrazione di Pericle Sponzilli
Mixato presso: Studio Brancaccio di Danilo PaoMasterizzato presso: Forward Studio di Grottaferrata (RM)
Hanno suonato: Olivier Fernandez (voce); Pericle Sponzilli (chitarre e voce); Fabio Liberatori (pianoforte e sintetizzatori); Andy Bartolucci (batteria e percussioni); Fabio Fraschini (basso); Walter Martino (batteria special guest in “Era solo un contralto”); Erika Savastani (voce).
Il disco è disponibile nei digital store e anche su Audioglobe Online Shop.
OLIVIER FERNANDEZ RACCONTA L’Aliante
TRACCIA DOPO TRACCIA
Sogno di rivedere una persona molto importante con cui ho vissuto negli Stati Uniti durante la mia gioventù, che con tristezza non ho più rincontrato.
2. Nel mio giardino
Un luogo ideale, un omaggio agli amori brevi.
3. Stella del Mattino
Sempre la bellezza unica di un incontro intenso, ma breve.
4. Notti dense
L’amore per mia moglie Margherita e la paura di perderla.
5. Srinagar
Il quadro di una valle incantata in Kashmir (India) in cui ho vissuto dei momenti di pace d’armonia con altri viaggiatori della mia generazione e il gentile popolo Kashmiro e il contrasto con le terribili violenze che poi sono successe (la copertina del cd è ispirata a Srinagar).
6. Nel cielo vola e va
Raccontando al pianoforte al mio nipotino Eli una favola di un viaggio in cammello nel deserto, sfocio inaspettatamente in una allegoria della mia vita.
7. La nostra valle
Il canto di un usignolo nel silenzio del lockdown introduce una canzone di amore per Margherita e per la nostra vita in questa valle nel Chianti.
8. Theo, Eli e l’Aliante
Vorrei portare i miei nipotini così lontani in questo momento, su un aliante. È un’esperienza indimenticabile e sarebbero entusiasti. Lo racconto per esperienza diretta fatta in India in un bizzarro viaggio in cui ho suonato nei più importanti teatri indiani.
9. Era solo un contralto
L’incontro inaspettato con un vecchio amico sassofonista con cui ho suonato a lungo.
O L I V I E R F E R N A N D E Z
www.studiofernandez.com
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