Post Più Recenti

.

venerdì 12 novembre 2021

"LA CHIAVE DELL'ASCENSORE"
DAL TESTO DI AGOTA KRISTOF
LA STORIA DI UNA DONNA CHE NON CEDE AL SUO OPPRESSORE
TEATRO BINARIO 7 DI MONZA

Una stanza che gli spettatori sbirciano da una finestra. Avvolta dalle volute della nebbia e dal vento che le muove i capelli, la donna racconta quella storia a sé stessa. Se la racconta per l'ennesima volta. E, allora, allo spettatore non resta che lasciarsi lentamente invischiare dalle maglie di questa vicenda che, da favola, pian piano diventa baratro: ennesima nera testimonianza dei tanti soprusi di cui le cronache sono piene.

L’urlo che irrompe a sipario ancora chiuso mette subito in guardia: sotto la superficie della scena che si apre - una donna che attende l’arrivo del marito nella loro casa - c’è qualcosa di invisibile e minaccioso.

Anche dal tono pacato della protagonista emerge a tratti la sua vera condizione, quella che l’ha resa folle: è segregata in casa dal consorte, il solo ad avere la chiave dell’unico ascensore che conduce fuori dall’abitazione, isolata e immersa in un bosco lontano dalla città.

L’amore è anche volontà di possedere l’altro. Quando l’istinto prende il sopravvento gli esiti non posso che essere nefasti, perché un essere umano non si riduce mai a impersonare un solo ruolo: sarà sempre anche altro rispetto alla parte che riveste all’interno di un determinato rapporto sociale - e, quindi, non potrà mai essere totalmente dominato dall’altro. Si tratta di una lotta che l’oppressore non può vincere, sembra dirci Kristof, per lo meno sul piano dell’assoggettamento mentale: il desiderio di libertà è insopprimibile. La donna, piegata, resa folle, scissa, conserva comunque la volontà di essere un individuo. Potranno toglierle la vita, ma non si farà strappare la voce per gridare al mondo la sua condizione.

NOTE DI REGIA

Frasi brevi, una sintassi cruda, dialoghi ridotti all’essenziale, assenza di aggettivi: il fascino di questo testo scritto in francese nel 1977 sta proprio nell’economia di mezzi e nella loro intensità. Nel teatro, luogo dell’incontro per eccellenza, l’autrice trova il mezzo ideale per esprimere il suo messaggio: la speranza è nella parola, nella comunicazione con gli altri.

TEATRO BINARIO 7

LA CHIAVE DELL’ASCENSORE
di Agota Kristof
traduzione Elisabetta Rasy
con Anna Paola Vellaccio
allestimento e regia Fabrizio Arcuri
assistente in scena Edoardo De Piccoli
assistente alla regia Francesca Zerilli
coproduzione Florian Metateatro, Accademia degli Artefatti
si ringrazia Teatro di Roma

Date spettacoli

domenica 14 novembre alle 20.30

Biglietti

intero 15 € | ridotto 12 € | allievi Binario 7 10 € | under 18 6 €

Si consiglia l’acquisto online su www.binario7.org

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Binario 7
via Filippo Turati 8, Monza
039 2027002 | biglietteria@binario7.org



Nessun commento:

Posta un commento