In scena, Lella Costa darà corpo e voce ad una lunga serie
di donne intraprendenti, controcorrente, spesso perseguitate, a volte
incomprese, che hanno lottato per raggiungere traguardi che sembravano
inarrivabili e impensabili. Donne valorose che, nonostante abbiano segnato la
storia e l’evoluzione dell’umanità, per uno strano sortilegio vengono ricordate
raramente, con difficoltà appaiono nei libri di storia e tanto meno sono
riconosciute come maestre e pioniere.
Sul palco, dunque, appariranno Mary Anderson che ha ideato
il tergicristallo, Lillian Gilbreth inventrice della pattumiera a pedale, Maria
Telkes alla quale si devono i pannelli solari. Accanto a loro Marie Curie,
Nobel per la fisica e Olympe De Gouges che scrisse la Dichiarazione dei diritti
della donna e della cittadina. E ancora, Tina Anselmi, primo ministro della
Repubblica italiana; Martha Graham che fece scendere dalle punte e Pina Bausch
che descrisse la vita danzando. E poi c’è Maria Callas con la sua voce
immortale come immortale è il canto poetico di Emily Dickinson, e c'è la
fotoreporter Ilaria Alpi. Le sorelle Bell: Vanessa e naturalmente Virginia, la
Woolf.
Entrano una dopo l'altra, chiamate con una citazione, un
accento, una smorfia, un lazzo, una canzone, una strofa, un ricordo, una
poesia, un gemito, una risata. O solo col nome, che a volte non serve
aggiungere altro. Entrano ciarlando e muovendo le vesti, mentre in scena si
avvicendano i cambi di stagione. Si aggirano come fossero, finalmente, felici
tutte, per dirla con Elsa Morante che è lì con loro. Entrano come danzando Anna
Politkovskaja, Hannah Arendt, Mae West, Anna Frank, Marlene Dietrich, Artemisia
Gentileschi e molte, molte altre, fino a farci girare la testa ed arrivare ad
essere più di cento.
Una al minuto. Tante, eppure non ancora tutte, le valorose
che Lella Costa, in uno spettacolo di grande virtuosismo, riesce ad evocare con
la voce e con i gesti, invitandole come un gran cerimoniere, ad entrare e
ballare con lei. Perché, come disse magistralmente e per sempre una di loro,
Emma Goldman, ‘se non posso ballare questa non è la mia rivoluzione’.
Le tre date al Duse, che si avviano al sold-out, sono un
recupero per le date sospese a causa della pandemia e precedentemente in
calendario 28 e 29 febbraio e il primo marzo 2020, già posticipato al 21, 22 e
23 maggio 2020. Tutti i biglietti già acquistati per date sospese e posticipate
restano, pertanto, validi per le nuove date.
Un progetto a cura di MISMAONDA prodotto da CENTRO TEATRALE BRESCIANO e TEATRO CARCANO | Partner THE CIRCLE ITALIA ONLUS
SE NON POSSO BALLARE... NON È LA MIA RIVOLUZIONE
Ispirato a IL CATALOGO DELLE DONNE VALOROSE di Serena Dandini
Progetto drammaturgico di Serena Sinigaglia
Scrittura scenica di Lella Costa e Gabriele Scotti
Scene di Maria Spazzi
Regia di Serena Sinigaglia
Ambientazione sonora di Sandra Zoccolan
Disegno luci di Roberta Faiolo
BIGLIETTI
Intero Ridotto Mini
Platea 29
euro 26,50 euro 23,50 euro
Prima galleria e palchi 25
euro 23 euro 20,50 euro
Prima galleria e palchi con visibilità ridotta 21 euro 19 euro 18 euro
Seconda galleria 21
euro 19 euro 18 euro
BIGLIETTERIA
Teatro Duse - Via Cartoleria, 42 Bologna - Tel. 051 231836 - biglietteria@teatroduse.itDal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.On line: teatroduse.it | Vivaticket
Nessun commento:
Posta un commento