AL TEATRO DUSE DI BOLOGNA
IL SIPARIO D’AUTORE DI NICOLA DE MARIA
L’intera raccolta, nata nel 2005, è composta da otto sipari creati da altrettanti grandi autori dell’arte contemporanea italiana. Si tratta, nello specifico, di ‘Applausi’ di Aldo Mondino (2005), ‘Sipario rossooro’ di Carla Accardi (2007), ‘Permutabile negativopositivo’ di Getulio Alviani (2010), ‘Attori’ di Mimmo Paladino (2012), ‘Musica colorata dai sogni’ di Nicola De Maria (2015), ‘Pittura R. – 101 Elementi.I’ di Pino Pinelli (2016), ‘Bestiario del firmamento’ di Luigi Mainolfi (2018) e ‘Energy’ di Fabrizio Plessi (2019).
Il sipario di De Maria, che sarà visibile agli spettatori dal 28 ottobre 2022 al 28 giugno 2023, è il quarto ad approdare al Teatro Duse. Il palcoscenico di via Cartoleria ha, infatti, già esposto il sipario di Carla Accardi nella Stagione 2017/2018, quello di Aldo Mondino nella Stagione 2018/2019 e l’opera di Luigi Mainolfi nella Stagione 2019/2020.
Dopo la pausa dovuta alla pandemia, grazie alla ripresa della collaborazione tra Bologna e Firenze, il pubblico del Duse potrà ammirare, ad ogni Stagione, un pezzo di una collezione unica che reinterpreta in chiave contemporanea l’antica tradizione del velario, il secondo sipario dipinto o ricamato, utilizzato tra Settecento e Ottocento, per esaltare l’aspetto decorativo della sala.
Realizzato in collaborazione con lo scenografo del Teatro Regio di Parma Franco Venturi, su di una superficie di sei metri e mezzo per dodici, ‘Musica colorata dai sogni’ è una sorta di immensa finestra illuminata dai colori primari, tipici di De Maria. Il giallo del sole, il blu del mare, il rosso del fuoco campeggiano in un equilibrio lirico e armonico, tra geometrie fluttuanti e ampi orizzonti. “La pittura ha una tessitura nascosta d’armonia che attinge allo stesso universo della musica” ha spiegato l’artista in occasione della prima esposizione dell’opera nel marzo 2015 al Tuscany Hall. De Maria, maestro dell’astrattismo, è uno dei cinque esponenti della Transvanguardia italiana teorizzata da Achille Bonito Oliva tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, di cui facevano parte anche Francesco Clemente, Sandro Chia, Enzo Cucchi e Mimmo Paladino.
L’opera di De Maria è stata presentata in conferenza stampa a Bologna dal direttore organizzativo del Teatro Duse Gabriele Scrima, dal responsabile del Teatro Tuscany Hall Claudio Bertini, dal critico d’arte Sergio Tossi e dal gallerista Santo Ficara.
‘SIPARIO D’AUTORE’ AL TEATRO DUSE | STAGIONE 2022/2023
‘Musica colorata dai sogni’ – sipario di Nicola De Maria (2015)
Dalla collezione del Teatro Tuscany Hall di Firenze
In mostra dal 28 ottobre 2022 al 28 giugno 2023 al Teatro Duse (via Cartoleria 42, Bologna).
Info: teatroduse.it
NOTA BIOGRAFICA
Nicola De Maria - Nato a Foglianise (Benevento) il 6 dicembre 1954, vive e lavora a Torino.
Studente di medicina a Torino, si è dapprima interessato alla fotografia sperimentale, dedicandosi poi al disegno e alla pittura. Associato, nei primi anni Ottanta, al gruppo della transavanguardia (Biennale di Venezia, 1980; Documenta di Kassel, 1982; ecc.), ha elaborato un linguaggio pittorico che combina suggestive immagini metaforiche o astratte con scritte tracciate con leggera grafia (La montagna mi ha nascosto la luna, cosa devo fare? 1982, Amsterdam, Stedelijk Museum).
Al di là dei soggetti trattati (in genere paesaggi e teste) e dell'impianto naturalistico o geometrico, De Maria ha continuato ad affidare all'impasto cromatico il compito di suscitare emozioni poetiche e musicali.
Le sue opere sono state presentate in importanti rassegne (Aspetti dell'arte italiana 1960-1985, 1986, Francoforte sul Meno, Kunstverein; Biennale di Venezia, 1990, 1993; ecc.) e anche in numerose mostre personali (1992, Parigi e New York, Galleria Lelong; 1998, Linz, Neue Galerie; 2004, Roma, MACRO; 2011, Prato, Centro Luigi Pecci; 2013, Torino, Galleria civica d’arte moderna e contemporanea). (Fonte: Treccani.it)
Studente di medicina a Torino, si è dapprima interessato alla fotografia sperimentale, dedicandosi poi al disegno e alla pittura. Associato, nei primi anni Ottanta, al gruppo della transavanguardia (Biennale di Venezia, 1980; Documenta di Kassel, 1982; ecc.), ha elaborato un linguaggio pittorico che combina suggestive immagini metaforiche o astratte con scritte tracciate con leggera grafia (La montagna mi ha nascosto la luna, cosa devo fare? 1982, Amsterdam, Stedelijk Museum).
Al di là dei soggetti trattati (in genere paesaggi e teste) e dell'impianto naturalistico o geometrico, De Maria ha continuato ad affidare all'impasto cromatico il compito di suscitare emozioni poetiche e musicali.
Le sue opere sono state presentate in importanti rassegne (Aspetti dell'arte italiana 1960-1985, 1986, Francoforte sul Meno, Kunstverein; Biennale di Venezia, 1990, 1993; ecc.) e anche in numerose mostre personali (1992, Parigi e New York, Galleria Lelong; 1998, Linz, Neue Galerie; 2004, Roma, MACRO; 2011, Prato, Centro Luigi Pecci; 2013, Torino, Galleria civica d’arte moderna e contemporanea). (Fonte: Treccani.it)
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