MASSIMO DAPPORTO E ANTONELLO FASSARI
"IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA"
TEATRO DUSE DI BOLOGNA
Dal 9 all’11 dicembre 2022 | ore 21, dom. ore 16
Una commedia nera con un ingranaggio drammaturgico perfetto, fatto di trovate, energia e divertimento, tra clownerie e astrazioni beckettiane. Dal 9 all’11 dicembre (venerdì e sabato alle ore 21, domenica alle 16) approda al Teatro Duse di Bologna ‘Il delitto di via dell’Orsina’ uno degli atti unici più noti di Eugène-Marin Labiche, padre nobile del vaudeville, talento prolifico e sopraffino, capace di svelare con indiavolate geometrie di equivoci e farse, il ridicolo nascosto sotto i tappeti della buona borghesia.
Al centro della vicenda due uomini: un ricco nobile ed elegante interpretato da Massimo Dapporto e un proletario rozzo e volgare, ruolo affidato ad Antonello Fassari. I due si risvegliano nello stesso letto, hanno le mani sporche, le tasche piene di carbone e non ricordano nulla di quanto accaduto la notte precedente. Quando dal giornale apprendono della morte, in via dell’Orsina, di una giovane carbonaia si convincono di essere stati loro a commettere l’omicidio. Per i due protagonisti, disposti a tutto pur di sfuggire alla presunta colpa e mantenere le apparenze, non resta che far sparire ogni prova.
Alla regia Andrée Ruth Shammah che insieme a Giorgio Melazzi firma anche la traduzione. Shammah mantiene intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci ma vira al noir seminando inquietudini all’ombra di qualcosa di ignoto che incombe sulla scena. Così, la Francia perbenista e ottocentesca di Labiche diventa l’Italia del primo dopoguerra, prefascista e conformista. Alcune battute e personaggi sono rubati, infatti, da altri lavori del drammaturgo francese per dare più spessore alle sottotrame e rendere ancora più stratificata la vita dentro la storia. Per tutto il tempo teatrale, un sottile turbamento, fatto di piccole sospensioni, guida gli attori. Sul palco anche Susanna Marcomeni, Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella e Luca Cesa-Bianchi.
Il ritmo del vaudeville e la tradizione del teatro brillante italiano si incontrano in questo noir che fa ridere e pensare e che, con i suoi vorticosi intrecci, riesce a raccontarci in modo non scontato il disorientamento che stiamo attraversando. In questo lavoro, l’elegante regia di Shammah spinge sul gran gioco del teatro e sulle sue possibilità, inserendo anche dei couplets cantati. Sul palco, dunque, una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come vogliamo apparire e come siamo davvero, dentro alla solitudine che ci attanaglia.
Alla regia Andrée Ruth Shammah che insieme a Giorgio Melazzi firma anche la traduzione. Shammah mantiene intatta la struttura della pochade e del gioco indiavolato degli equivoci ma vira al noir seminando inquietudini all’ombra di qualcosa di ignoto che incombe sulla scena. Così, la Francia perbenista e ottocentesca di Labiche diventa l’Italia del primo dopoguerra, prefascista e conformista. Alcune battute e personaggi sono rubati, infatti, da altri lavori del drammaturgo francese per dare più spessore alle sottotrame e rendere ancora più stratificata la vita dentro la storia. Per tutto il tempo teatrale, un sottile turbamento, fatto di piccole sospensioni, guida gli attori. Sul palco anche Susanna Marcomeni, Marco Balbi, Andrea Soffiantini, Christian Pradella e Luca Cesa-Bianchi.
Il ritmo del vaudeville e la tradizione del teatro brillante italiano si incontrano in questo noir che fa ridere e pensare e che, con i suoi vorticosi intrecci, riesce a raccontarci in modo non scontato il disorientamento che stiamo attraversando. In questo lavoro, l’elegante regia di Shammah spinge sul gran gioco del teatro e sulle sue possibilità, inserendo anche dei couplets cantati. Sul palco, dunque, una vicenda fatta di tensioni che gioca con i tanti tic di oggi e mette in scena il contrasto tra come vogliamo apparire e come siamo davvero, dentro alla solitudine che ci attanaglia.
TEATRO FRANCO PARENTI, FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA
Massimo Dapporto, Antonello Fassari, Susanna Marcomeni
IL DELITTO DI VIA DELL’ORSINA
di EUGÈNE-MARIN LABICHE
traduzione ANDRÉE RUTH SHAMMAH, GIORGIO MELAZZI
adattamento e regia ANDRÉE RUTH SHAMMAH
con MARCO BALBI, ANDREA SOFFIANTINI, CHRISTIAN PRADELLA, LUCA CESA-BIANCHI
musiche ALESSANDRO NIDI
scene MARGHERITA PALLI
costumi NICOLETTA CECCOLINI
BIGLIETTI
Intero Ridotto Mini
Platea 29 euro 26 euro 23,50 euro
Prima galleria e palchi 25 euro 23 euro 23 euro
Prima galleria e palchi con visibilità ridotta 21 euro 19 euro 19 euro
e seconda galleria
BIGLIETTERIA
Teatro Duse - Via Cartoleria, 42 Bologna - Tel. 051 231836 - biglietteria@teatroduse.it
Dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
APERTURE STRAORDINARIE: lunedì 12 e 19 dicembre dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. CHIUSURE 23, 24 e 25 dicembre.
On line: teatroduse.it | Vivaticket
Nessun commento:
Posta un commento