"FIAMME E RAGIONE"
A SAN DOMENICO MAGGIORE
NARTEA RIEVOCA LA CONDANNA DI GIORDANO BRUNO
CON UNA VISITA TETRALIZZATA
In scena, Mario Di Fonzo, Pietro Juliano, Peppe Romano, Alessio Sica; a condurre gli ospiti negli ambienti di San Domenico Maggiore, la guida Matteo Borriello. Per partecipare all'evento, è necessaria la prenotazione ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Costo del biglietto 18 euro.
La visita teatralizzata ripercorre una vicenda che traghetta il Mondo Occidentale dalla Cristianità medioevale all'Illuminismo: il 12 gennaio 1599, Giordano Bruno viene invitato ad abiurare otto proposizioni eretiche delle sue dottrine, che comprendevano la negazione della creazione divina, dell'immortalità dell'anima, la concezione dell'infinità dell'universo e del movimento della Terra, dotata anche di anima, e di concepire gli astri come angeli. La sua disponibilità ad abiurare – a condizione che le proposizioni fossero riconosciute eretiche non da sempre, ma solo ex nunc – venne respinta dalla Congregazione dei cardinali inquisitori. In un nuovo interrogatorio, il 10 settembre, Bruno si dice ancora pronto all'abiura, ma il 16 cambia idea e infine, dopo che il Tribunale ha ricevuto una denuncia anonima che lo accusa di aver avuto fama di ateo in Inghilterra e di aver scritto lo Spaccio della bestia trionfante direttamente contro il papa, il 21 dicembre Bruno rifiuta ogni abiura. L'8 febbraio 1600, al cospetto dei cardinali inquisitori è costretto ad ascoltare in ginocchio la sentenza di condanna al rogo. Dopo aver rifiutato i conforti religiosi e il crocefisso, il 17 febbraio, con la lingua in giova – serrata da una morsa perché non possa parlare – viene condotto in piazza Campo de' Fiori, denudato, legato ad un palo e arso vivo.
Fiamme e Ragione accende le luci sulla vicenda intellettuale e umana di Giordano Bruno: la visita guidata teatralizzata interamente dedicata al filosofo di Nola, che negli ambienti del Complesso Monumentale di San Domenico incontrò per la prima volta la sua Magia Naturalis, ne ripercorre il lavoro intellettuale, facendo rivivere il dramma di un uomo assurto a simbolo del libero pensiero. La coerenza del pensatore si contrappose alla visione rigida della Chiesa ancora radicata nella religiosità medioevale, giocando un ruolo fondamentale nella storia del conflitto fra religione e filosofia, ricomposto solo da Papa Giovanni Paolo II nell'ambito del Concilio Vaticano Secondo.
La visita teatralizzata ripercorre una vicenda che traghetta il Mondo Occidentale dalla Cristianità medioevale all'Illuminismo: il 12 gennaio 1599, Giordano Bruno viene invitato ad abiurare otto proposizioni eretiche delle sue dottrine, che comprendevano la negazione della creazione divina, dell'immortalità dell'anima, la concezione dell'infinità dell'universo e del movimento della Terra, dotata anche di anima, e di concepire gli astri come angeli. La sua disponibilità ad abiurare – a condizione che le proposizioni fossero riconosciute eretiche non da sempre, ma solo ex nunc – venne respinta dalla Congregazione dei cardinali inquisitori. In un nuovo interrogatorio, il 10 settembre, Bruno si dice ancora pronto all'abiura, ma il 16 cambia idea e infine, dopo che il Tribunale ha ricevuto una denuncia anonima che lo accusa di aver avuto fama di ateo in Inghilterra e di aver scritto lo Spaccio della bestia trionfante direttamente contro il papa, il 21 dicembre Bruno rifiuta ogni abiura. L'8 febbraio 1600, al cospetto dei cardinali inquisitori è costretto ad ascoltare in ginocchio la sentenza di condanna al rogo. Dopo aver rifiutato i conforti religiosi e il crocefisso, il 17 febbraio, con la lingua in giova – serrata da una morsa perché non possa parlare – viene condotto in piazza Campo de' Fiori, denudato, legato ad un palo e arso vivo.
Fiamme e Ragione accende le luci sulla vicenda intellettuale e umana di Giordano Bruno: la visita guidata teatralizzata interamente dedicata al filosofo di Nola, che negli ambienti del Complesso Monumentale di San Domenico incontrò per la prima volta la sua Magia Naturalis, ne ripercorre il lavoro intellettuale, facendo rivivere il dramma di un uomo assurto a simbolo del libero pensiero. La coerenza del pensatore si contrappose alla visione rigida della Chiesa ancora radicata nella religiosità medioevale, giocando un ruolo fondamentale nella storia del conflitto fra religione e filosofia, ricomposto solo da Papa Giovanni Paolo II nell'ambito del Concilio Vaticano Secondo.
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