MTM LA CAVALLERIZZA DI MILANO
"CONVERSAZIONE CON LA MORTE"
DI GIOVANNI TESTORI
Questi i pensieri che si affollano nella mente, interpretati da Gaetano Callegaro che sarà in scena fino al 24 giugno in Sala Cavallerizza, parole ormai famose, istruendo i giovani, i più anziani, declamando, spiegando, imprimendole nelle menti degli spettatori.
Un testo in cui compare la personificazione di un elemento astratto che, in effetti, ci accompagna lungo tutta la nostra vita, così come afferma l’autore di questo pregevole testo. Parliamo di Giovanni Testori, colui che firma la sua CONVERSAZIONE CON LA MORTE nel 1978, e che, evidentemente, connota i suoi ultimi anni di vita attraverso un testamento, caratterizzato da una “poetica descrizione” della sua stessa poetica.
Riflessioni di Gaetano Callegaro su “conversazione con la morte”.
“Le parole di Testori sono pura poesia, limpide e potenti; non ho cercato di interpretarle ma di viverle perché in loro ho ritrovato la mia stessa vita da attore, con le sue ombre e le sue luci, le sue gioie e i suoi dolori… una vita in cui, come dice Autore, “i luoghi del teatro vincono e schiacciano i luoghi della vita”
Gaetano Callegaro
Alcuni estratti di recensioni
…Callegaro è attento a non scivolare nel patetismo, fedele alla misura di Testori che cammina in punta di piedi, seminando con parsimonia parole tra pudori e silenzi. Ma non lesina emozioni, nel girotondo coi bambini, nell’abbraccio estremo alla madre, nel ricordo dell’amata…Il teatro sarebbe rimasto vivo ancora per anni nella vita di Testori, che si prolunga – palpitante e provocatoria – nel teatro di oggi. Anche grazie a interpretazioni come questa “Conversazione con la morte” di cui dobbiamo rendere grazie a Mino Manni e a Gaetano Callegaro.
Saul Stucchi - Alibionline
…Nella sala cavallerizza del Teatro Litta di Milano, tra i vecchi mattoni e un tavolo che corre lungo la platea, Gaetano Callegaro ci aspetta, elegante e ieratico osserva il suo pubblico mentre prende posto. L’antico sottoscala in cui Testori ambienta la “conversazione” viene rievocato dal suono sinistro di gocce d’acqua che cadono da tubature arrugginite. “Conversazione con la morte” è in effetti un sublime inno alla vita, un viaggio dantesco tra i doni e i ricordi perduti della vita di un vecchio attore. E, come in Dante, è protagonista la danza delle sillabe. Il testo di Giovanni Testori, sapientemente riadattato da Mino Manni – che cura anche la regia – le parole, il ritmo della scrittura – che Gaetano, sobrio e generoso rende carne – fungono da punto d’incontro tra forma intellegibile, e sotterranea “musica dell’anima”. Anima che lui invoca a gran voce; l’attore, ma che di fatto è l’uomo, osserva le sue illusioni e le sue maschere cadere, e intravede fra la polvere la luce.
Randaccio Ivo – Modulazionitemporali
…Conversazione con la morte è forse uno dei testi più elevati della produzione testoriana, un capolavoro dove non si consuma la tragedia di un’umanità che ha dimenticato la speranza, ma il cammino verso una fine inoppugnabile che racchiude in sé il significato della vita stessa. Un afflato poetico sulla disperazione che Callegaro sa bene vestire, sapendo coniugare le note oniriche alle asperità fisiche, un percorso affabulatorio che supera lo stesso diaframma temporale tra la nascita e la morte per coniugare il perdurabile senso dell’immanenza…
Claudio Elli – Puntoelineamagazine
Un testo in cui compare la personificazione di un elemento astratto che, in effetti, ci accompagna lungo tutta la nostra vita, così come afferma l’autore di questo pregevole testo. Parliamo di Giovanni Testori, colui che firma la sua CONVERSAZIONE CON LA MORTE nel 1978, e che, evidentemente, connota i suoi ultimi anni di vita attraverso un testamento, caratterizzato da una “poetica descrizione” della sua stessa poetica.
Riflessioni di Gaetano Callegaro su “conversazione con la morte”.
“Le parole di Testori sono pura poesia, limpide e potenti; non ho cercato di interpretarle ma di viverle perché in loro ho ritrovato la mia stessa vita da attore, con le sue ombre e le sue luci, le sue gioie e i suoi dolori… una vita in cui, come dice Autore, “i luoghi del teatro vincono e schiacciano i luoghi della vita”
Gaetano Callegaro
Alcuni estratti di recensioni
…Callegaro è attento a non scivolare nel patetismo, fedele alla misura di Testori che cammina in punta di piedi, seminando con parsimonia parole tra pudori e silenzi. Ma non lesina emozioni, nel girotondo coi bambini, nell’abbraccio estremo alla madre, nel ricordo dell’amata…Il teatro sarebbe rimasto vivo ancora per anni nella vita di Testori, che si prolunga – palpitante e provocatoria – nel teatro di oggi. Anche grazie a interpretazioni come questa “Conversazione con la morte” di cui dobbiamo rendere grazie a Mino Manni e a Gaetano Callegaro.
Saul Stucchi - Alibionline
…Nella sala cavallerizza del Teatro Litta di Milano, tra i vecchi mattoni e un tavolo che corre lungo la platea, Gaetano Callegaro ci aspetta, elegante e ieratico osserva il suo pubblico mentre prende posto. L’antico sottoscala in cui Testori ambienta la “conversazione” viene rievocato dal suono sinistro di gocce d’acqua che cadono da tubature arrugginite. “Conversazione con la morte” è in effetti un sublime inno alla vita, un viaggio dantesco tra i doni e i ricordi perduti della vita di un vecchio attore. E, come in Dante, è protagonista la danza delle sillabe. Il testo di Giovanni Testori, sapientemente riadattato da Mino Manni – che cura anche la regia – le parole, il ritmo della scrittura – che Gaetano, sobrio e generoso rende carne – fungono da punto d’incontro tra forma intellegibile, e sotterranea “musica dell’anima”. Anima che lui invoca a gran voce; l’attore, ma che di fatto è l’uomo, osserva le sue illusioni e le sue maschere cadere, e intravede fra la polvere la luce.
Randaccio Ivo – Modulazionitemporali
…Conversazione con la morte è forse uno dei testi più elevati della produzione testoriana, un capolavoro dove non si consuma la tragedia di un’umanità che ha dimenticato la speranza, ma il cammino verso una fine inoppugnabile che racchiude in sé il significato della vita stessa. Un afflato poetico sulla disperazione che Callegaro sa bene vestire, sapendo coniugare le note oniriche alle asperità fisiche, un percorso affabulatorio che supera lo stesso diaframma temporale tra la nascita e la morte per coniugare il perdurabile senso dell’immanenza…
Claudio Elli – Puntoelineamagazine
Note di regia
Ho divorato CONVERSAZIONE CON LA MORTE quasi fisicamente e le parole del testo hanno cominciato a vibrare dentro di me, a farmi compagnia, a risuonare in modo struggente con una vita prorompente e purificatrice sebbene quelle parole fossero "portatrici di morte".
Quando Gaetano Callegaro mi ha manifestato la possibilità e la generosità di mettersi in gioco con questo testo potente che non è solo un monologo ma un in-finito "testamento" di vita il cerchio per me si è chiuso. Ho pensato a lui come ad un "vecchio" grande attore che si immola di fronte al pubblico e che si mette a pronunciare parole magnifiche, parole di cui il teatro ha e deve tornare ad avere bisogno, versi violenti e crudeli ma che fanno respirare e che, attraverso la magia e il mistero del teatro, diventano carne pulsante e sangue vivo di attore in una specie di comunione rituale con un pubblico di persone vive.
In CONVERSAZIONE CON LA MORTE c'è la fatica di dire e quella di non dire, l'anelito a una parola impossibile che diventa possibile soltanto attraverso il teatro: in fondo, semplicemente, un uomo solo che parla a un pubblico che lo ascolta. Che parla le parole sublimi, alte, poetiche e mai definitive di Giovanni Testori. Mino Manni
GAETANO CALLEGARO
Dal 1976: è socio Fondatore della Coop.Teatro degli Eguali - Teatro Litta di Milano, dal 1998 è Responsabile Artistico e Presidente Dal 2009 al 2017 è stato Presidente della Fondazione Palazzo Litta per le Arti Onlus 1976/1986: Attore in; Nozze piccolo borghesi/ Il ciarlone/ Il teatrino delle meraviglie/Italia son/ Comici di piazza/Teatro di piazza / Comprese le mamme e le sorelle/ Cristoforo Colombo/ Schauspiele Director/ La barca di arlecchino/ Opera buffa 1984/1998: Autore, regista e attore di numerose Fantasie Sceniche (commistione prosa/danza/ musica) rivolte a bambini ed adulti; La bottega fantastica/ Coppelia/ Akronos/ Lo Schiaccianoci/ Il lago dei cigni/ La bottega fantastica/ Le Mille e una Notte/ Il Fantasma di Canterville 1998/2023 ad oggi: Attore per le maggior produzioni del Teatro Litta e per i registi Antonio Syxty, Francesco Silvestri, Andrea Taddei; Alberto Oliva; Giovanni Scacchetti: Lucifero/ Intrigo e amore/ Saro e la rosa/ Il Giardino dei Ciliegi/ Il Gioco dell’amore e del caso/La locandiera/ Rocco e i suoi fratelli/ Il bacio della donna ragno/ Amleto/Villa Rosmer/ Casa di Bambola/Rotweiss Kabarett/ L’aquila bambina-reloaded/ Mi ami? do you love me?/ Dormono Dormono sulla collina/ Il Venditore Di Sigari/ Zio Vania/ Napoli 18 carati/ Cruel+Tender(Tenero+Crudele)/Il Censore(edizioni 2012-2013)/Sogno ma forse no/ Il gabbiano/Confidenze troppo intime/La Bottega del caffè Dal 2007 è stato nel Comitato Scientifico di Fondazione Cariplo per il Progetto Etre volto allo sviluppo e all’incentivazione di residenze teatrali in Lombardia, Uno nessuno Centomila, Carlo Goldoni 2.0, regia di Lorenzo Loris/ Sinceramente bugiardi regia Pietro de Pascalis/ Gli Innamorati il Musicarello regia Pietro de Pascalis.
MINO MANNI
Diplomato alla bottega teatrale di Vittorio Gassman, ha lavorato con i più grandi registi del teatro italiano tra cui Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Cesare Lievi, Antonio Calenda e Jerôme Savary, direttore della Comédie Française di Parigi. Ha recitato con Glauco Mauri per cinque anni interpretando opere di Goldoni, Shakespeare e Dostoevskij facendo tournée in Italia e all’estero.
La Cavallerizza
da lunedì a sabato ore 19.30 – domenica riposo
intero 15,00€, ridotto DVA 7,50€, scuole MTM, Paolo Grassi, Piccolo Teatro 10,00€, tagliando Esselunga di colore VERDE, diritto di prevendita 1,80€
durata dello spettacolo: 70 minuti
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
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Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
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