TEATRO BINARIO 7 DI MONZA
APPUNTAMENTI DEL WEEKEND
Per L'altro Binario venerdì 3 novembre "Piero l'italianò": due musicisti e un attore in una scena di suoni e fumo, vino e vetri interi e rotti per ricordare Piero Ciampi. Di e con Simone Severgnini, produzione Il Giardino delle Ore.
Sabato 4 e domenica 5 novembre per Teatro+Tempo Presente "La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza", un ragazzo che ha sogni troppo grandi per non cercare di inseguirli. Con Damiano Spitalieri, Alberto Gandolfo e Federico Bizzarri. Regia di Ludovica D'Auria e Alberto Fumagalli per la produzione Les Moustaches, Società per Attori, Accademia Perduta/Romagna Teatri.
"PIERO L'ITALIANO'"
Sul ruolo dell’artista e sul suo tormento: omaggio a Piero Ciampi
Simone Severgnini per “L’altro Binario”
Lo spettacolo è una spietata riflessione sul ruolo dell’artista e sul suo tormento. Perché è difficile spiegare cosa significhi veramente essere un’artista. Cosa comporti avere sempre un moto interiore, sentirsi inadeguati rispetto al mondo in cui si vive, cercare negli abissi della profondità umana un pizzico di bellezza a cui potersi aggrappare e tentare di mostrarla al mondo.
Piero Ciampi racconta quanto sia complicata la condizione dell’artista e quanto sia lontana dall’idea di uomo di successo che viene fatta passare dalla narrazione contemporanea. Uno spettacolo multidisciplinare in cui musica dal vivo e teatro si fondono per dar vita a un affresco surreale che conduce lo spettatore dentro al cuore di una delle figure più folli e controverse del panorama del cantautorato italiano: Piero Ciampi. Piero l’Italiano, Piero l’artista. Poeta in musica di una Livorno e di un’Italia dove qualcuno ancora riconosceva il ruolo dell’artista, e dove era possibile farsi ascoltare anche per un genio così diverso come Piero. Piero che beveva, Piero che amava, Piero che soffriva, Piero che insultava, Piero che cantava e continua a cantare. Tanto sincero da fare paura, tanto vero da non poter essere accettato. Solo. Ma sempre abbastanza ironico da ridere dell’inaccettabile. Della vita no, perché quella non fa ridere: “La morte mi fa ridere, la vita no!”.
Due musicisti e un attore in una scena di suoni, fumo, scarpe e vetri, interi e rotti. “E li vedi lì con un bicchiere in mano e sai che avranno da fare ancora con il vento. Lui sa che avrà a che fare ancora con il vento”.
di e con Simone Severgnini
musicisti Tommaso Severgnini, Dimitri Pugliese
movimenti coreografici Maria Cristina Stucchi
produzione Il Giardino delle Ore
durata 60 minuti
data spettacolo
venerdì 3 novembre alle 20.30
sala Picasso
biglietti disponibili online
intero 15 euro | ridotto 12 euro |under 18 6 euro
biglietti disponibili con prenotazione
allievi Binario 7 10 euro
Per info e prenotazioni:
Teatro Binario 7
via Filippo Turati 8, Monza
039 2027002 | biglietteria@binario7.org
Simone Severgnini per “L’altro Binario”
Lo spettacolo è una spietata riflessione sul ruolo dell’artista e sul suo tormento. Perché è difficile spiegare cosa significhi veramente essere un’artista. Cosa comporti avere sempre un moto interiore, sentirsi inadeguati rispetto al mondo in cui si vive, cercare negli abissi della profondità umana un pizzico di bellezza a cui potersi aggrappare e tentare di mostrarla al mondo.
Piero Ciampi racconta quanto sia complicata la condizione dell’artista e quanto sia lontana dall’idea di uomo di successo che viene fatta passare dalla narrazione contemporanea. Uno spettacolo multidisciplinare in cui musica dal vivo e teatro si fondono per dar vita a un affresco surreale che conduce lo spettatore dentro al cuore di una delle figure più folli e controverse del panorama del cantautorato italiano: Piero Ciampi. Piero l’Italiano, Piero l’artista. Poeta in musica di una Livorno e di un’Italia dove qualcuno ancora riconosceva il ruolo dell’artista, e dove era possibile farsi ascoltare anche per un genio così diverso come Piero. Piero che beveva, Piero che amava, Piero che soffriva, Piero che insultava, Piero che cantava e continua a cantare. Tanto sincero da fare paura, tanto vero da non poter essere accettato. Solo. Ma sempre abbastanza ironico da ridere dell’inaccettabile. Della vita no, perché quella non fa ridere: “La morte mi fa ridere, la vita no!”.
Due musicisti e un attore in una scena di suoni, fumo, scarpe e vetri, interi e rotti. “E li vedi lì con un bicchiere in mano e sai che avranno da fare ancora con il vento. Lui sa che avrà a che fare ancora con il vento”.
di e con Simone Severgnini
musicisti Tommaso Severgnini, Dimitri Pugliese
movimenti coreografici Maria Cristina Stucchi
produzione Il Giardino delle Ore
durata 60 minuti
data spettacolo
venerdì 3 novembre alle 20.30
sala Picasso
biglietti disponibili online
intero 15 euro | ridotto 12 euro |under 18 6 euro
biglietti disponibili con prenotazione
allievi Binario 7 10 euro
Per info e prenotazioni:
Teatro Binario 7
via Filippo Turati 8, Monza
039 2027002 | biglietteria@binario7.org
Tra disagio, giovinezza, identità e voglia di libertà:
per Teatro+Tempo Presente la storia di un sogno forse troppo grande
Ciccio Speranza è un ragazzo grasso, ma leggero - con un’anima talmente delicata che potrebbe sembrare quella di una graziosa principessa nordeuropea. Ciccio Speranza vive in una vecchia catapecchia di provincia dove si sente soffocare, come una fragile libellula rosa in una teca di plexiglass opaco. Ciccio Speranza ha un sogno troppo grande per poter rimanere in un cassetto di legno marcio: vuole danzare.
In una sperduta provincia di un’Italia sperduta, la sperduta famiglia Speranza vive da generazioni le stesse lunghissime giornate. Sebastiano è il padre di Ciccio, violento e grave come un tamburo di pelle di capra in un concerto di ottavini. Dennis è il fratello di Ciccio, con un’apertura mentale di uno che va a Bangkok e spacca tutto perché non sanno fare pasta, patate e cozze.
Solo, nella sua fragilità, Ciccio vuole scappare da quel posto che mai ha sentito casa. Attraverso il suo gutturale linguaggio, il suo corpo grassissimo e il suo sogno impacciato, in tutù rosa Ciccio non smetterà mai di danzare, raccontandoci la sua vita così come la desidera.
Ciccio appartiene a un mondo lontano, non ha possibilità alcuna di esaudire il suo sogno. Il suo destino è segnato, il suo carattere è condizionato, la sua vita è soffocata. Ma perché rattrappire i propri istinti? Solo perchè la cicogna ci ha fatto cadere lontano dalla terra promessa? Perché sentirsi schiacciati da una famiglia che non vuole conoscere il mondo che sta oltre il proprio campo di fagioli?
Note sul progetto
Ciccio è pieno di sogni, a volte decisamente fuori dalla sua portata, ma ha il diritto di provarci e di vivere la vita che vuole. Attraverso un linguaggio inventato, poetico e ironico nel suo impasto di dialetti (la lingua per noi è un fatto prettamente sonoro non concettuale) evochiamo una famiglia di provincia schiacciata dalla sua marginalità sociale, da un immobilismo drammatico e contemporaneo. La storia di Ciccio è colma di disagio, giovinezza, identità e voglia di libertà. Il teatro ci permetterà di superare i pesantissimi limiti che ingabbiano l’esistenza di Ciccio Speranza inserendo il sogno, il fantastico, l’inarrivabile. Attraverso un tutù rosa, Ciccio volerà come una farfallaccia, passando da una dimensione pesante e terrena a una leggera e sognante. Saremo così pronti a catapultarci, in carpiati salti emotivi, dentro una commedia nera tra barbabietole e muggiti stonati. Una storia sporca di fango, un sogno malconcio e bistrattato che non si arrende.
di Alberto Fumagalli
con Damiano Spitalieri, Alberto Gandolfo e Federico Bizzarri
costumi Giulio Morini
aiuto regia Tommaso Ferrero
regia Ludovica D’Auria e Alberto Fumagalli
produzione Società per Attori, Accademia Perduta/Romagna Teatri, Les Moustaches
durata 60 minuti
date spettacoli
sabato 4 novembre alle 21
domenica 5 novembre alle 16
sala Chaplin
Biglietti disponibili online
intero 20 euro | ridotto 15 euro |under 18 6 euro
Biglietti disponibili con prenotazione
CartaEffe 17 euro | allievi Binario 7 10 euro
Per info e prenotazioni:
Teatro Binario 7
via Filippo Turati 8, Monza
039 2027002 | biglietteria@binario7.org
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