SI AGGIUNGONO
I HATE MY VILLAGE
ALLE DUE DATE ITALIANE DEI JET
La band formata da quattro protagonisti assoluti della musica indipendente italiana: Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Marco Fasolo (Jennifer Gentle) e Alberto Ferrari (Verdena), ha rilasciato il nuovo disco “Nevermind The Tempo” il 17 maggio. Un album che è un elogio dell'approssimazione come risposta all'assillante ricerca di perfezione del nostro tempo. È la fusione brillante, selvatica e sfacciata di quattro artisti diversissimi ma capaci di completarsi alla perfezione, in modo naturale e istintivo, plasmando un mosaico sonoro disallineato ma meticolosamente assemblato, formato da tasselli imprecisi di intuizioni sorprendenti, combinazioni irriverenti e contaminazioni che corrodono ogni regola o equilibrio precostituito.
Dalla jam vorticosa e spregiudicata registrata su nastro dal vivo e avvolta in una nebbia psichedelica di Artiminime a quella pseudoafrobeat ipnotica, tribale e futuristica dalla quale sgorga Water Tanks, popolata da visioni d’oltremare e strani segnali remoti. E poi il vagabondare senza direzione, ma su una strada ben precisa, di Italiapaura, una giostra di sibili, ritmi e spirali di pad scivolosi e rullanti, corde di nylon e acustiche e linee africane e suoni dritti in faccia; il procedere sbilenco di Eno Degrado, attraversata dall’atmosfera sferzante e umida del giorno grigio in cui è nata. L’energia afrodisiaca di Mauritania Twist, una cavalcata a dorso di cammello con i Flaming Lips nelle cuffie, precipita nel ritmo inquieto e obliquo di Erbaccia, dove la voce piena di sentimento si culla su una jam lenta e lunare, in cerca di emozioni profonde. Jim invece è una canzone soul che si scioglie in un arcobaleno, che si ramifica in un fitto bosco. Apparentemente spensierata, è piena di dubbi e malcontento, spaesata, dolorosa. L’unica traccia strumentale del disco, Dun Dun, è in bilico tra stasi e costante movimento da un piano immaginario all’altro: una composizione lunga e ipnotica, mai del tutto regolare, dove appaiono elementi magici, animali giganti ed eremiti cosmici. Come Una Poliziotta nasce invece in un garage di Castel Gandolfo, occasione creativa in una giornata improbabile e fredda. Infine, Broken Mic, una meditazione senza pretese dove la chitarra suona come un pianoforte, la batteria canta e la voce stride come una radiolina.
I Hate My Village
Gli I Hate My Village nascono nel 2018 dall’incontro tra Fabio Rondanini alla batteria (Calibro 35, Afterhours) e Adriano Viterbini alla chitarra (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri). Accomunati dall’amore per la musica africana (entrambi erano in tour con Bombino e Rokia Traoré) e curiosi di evolverne le sonorità, i due cominciano a provare insieme e ad appuntare le idee per poi registrare con il produttore Marco Fasolo (Jennifer Gentle). In un secondo momento i due coinvolgono Alberto Ferrari (Verdena) alla voce. Nasce così un suono nuovo, unico nel panorama italiano, che prende forma nell’omonimo album d’esordio I Hate My Village (2019, La Tempesta International). Il disco è accolto con entusiasmo dalla stampa e dal pubblico: a dimostrarlo, le numerose ristampe dell’album e il grande successo del lungo tour che li ha portati a calcare palcoscenici di tutta la penisola. Sempre nel 2019 esce I Hate My Bonus Track, Ep con tre canzoni nuove e una versione live del singolo Tony Hawk of Ghana. Nel 2021 la band torna con un nuovo Ep, Gibbone, e un remix di Tony Hawk of Ghana insieme a Cal e Ice. Il 21 marzo 2024 la band pubblica un nuovo singolo, Water Tanks, a cui fa seguito Artiminime. I brani anticipano Nevermind The Tempo, il nuovo album in uscita il 17 maggio per Locomotiv Records.
VIRGIN RADIO è media partner delle due date italiane
Ultimi biglietti disponibili su www.ticketmaster.it, www.ticketone.it e www.vivaticket.com.
GIOVEDÍ 26 SETTEMBRE 2024
ALCATRAZ - MILANO
VENERDÍ 27 SETTEMBRE 2024
ORION - ROMA
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