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mercoledì 23 ottobre 2024

PROGRAMMI DEI CORSI CULTURAMA
PER L'ANNO 2024/2025
ONLINE E IN PRESENZA A VOGHERA (PV)

NÉ CON TE, NÉ SENZA DI TE
TRA EMPATIA ED EXOTOPIA
ATTRAVERSO I FILM
DI GIOVANNI COVINI
UN CAMMINO IN 4 INCONTRI E 11 FILM
Una ricerca attraverso le storie per trovare quella terra sottile in
cui riuscire a distinguerci senza separarci e a rimanere insieme
senza con fonderci

PRESENTAZIONE

Da diversi anni si parla e si scrive insistentemente di empatia.

La nostra capacità - certificata anche dai neuroni specchio - di fare esperienza profonda di un’esperienza che non sia la nostra ma quella di un altro, è stata giustamente indicata come una via alla comprensione, alla diminuzione dei conflitti, alla costruzione di un mondo più vivibile e giusto.

Tuttavia, si è anche notato che insieme agli irrinunciabili vantaggi che porta, l’empatia lascia di per sé scoperte alcune zone di rischio della relazione. Zone che possono generare equivoci e portare a incomprensioni e conflitti. Il fatto che a me sembri di sentire quello che senti tu non dice né che la cosa sia vera, né che io ti conosca, né che noi due ci apparteniamo, né che tu non abbia zone di te che mi sfuggono completamente.

A soccorrerci nella gestione del mistero che l’altro rappresenta sempre, può intervenire l’exotopia. Cioè l’attitudine a considerare l’altro come portatore di una dimensione inedita, di uno sguardo completamente diverso con una sua dignità, un suo valore, una sua ricchezza. Sapermi straniero, sapermi cioè distinto da te, mi salva dalla confusione del pensare che siamo la stessa cosa e mi libera da pericolose illusioni di appartenenza e possesso reciproci.

Empatia ed exotopia sono quindi due sguardi complementari e necessari nella relazione umana e particolarmente importanti nelle relazioni d’aiuto, dove una sorta di dinamica di potere può più facilmente generarsi. In questi quattro incontri si propone un percorso attraverso i film, perché il cinema mette continuamente in gioco questo tipo di dinamiche attraverso gli strumenti dello scandaglio psicologico e della chiarezza narrativa. I personaggi sono esempi, le storie ipotesi. E questo da sempre li rende strumenti efficaci di comprensione umana.

STRUTTURA DEL CORSO

I 4 incontri sono così organizzati.

1. Che cosa muove l’empatia?

Il primo asse relazionale si sviluppa tra Eroe e Pubblico. Per questo il cinema ha studiato così bene che cosa ci interessi in una persona, che cosa muova la nostra ammirazione o la nostra compassione.

Qui gioca un ruolo importante la famosa prima impressione. Il primo impatto condiziona molto del resto della relazione. Per questo considereremo gli inizi di 4 film: Joker, Animal Kingdom, The Fabelmans, Corsage.

2. L’altro è un altro mondo.

Nella relazione umana, empatia ed exotopia possono farsi strada solo al netto del giudizio. Entrare in risonanza o riconoscere una dignità diversa dalla nostra sono situazioni che necessitano di ascolto e quindi di un silenzio interiore che il giudizio inevitabilmente interrompe, in quanto nostra parola sull’altro.

Affronteremo le sequenze di maggior conflitto, quando riconoscere dignità all’Avversario diventa una cosa estremamente dura. E vedremo che cosa succede quando questa dignità non viene riconosciuta da chi sta raccontando la storia. Vedremo sequenze di The Beasts, She said e Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
 
3. Dall’altra parte. Quando ti aspettavi empatia e invece…

Ci aspettiamo empatia nei momenti di difficoltà perché la nostra ragione ci sembra inequivocabile ed evidente. In alcuni casi addirittura provata. E poi ci rendiamo conto che quest’evidenza è evidente soltanto per noi. E che gli altri hanno altri sguardi, che ci lasciano soli e forse anche ci giudicano. Ci sembra che nessuno si riconosca nel nostro sentire. Si apre un ventaglio enorme di reazioni possibili. Se ritenevamo che essere amati fosse un diritto si scatena la rabbia, se pensavamo fosse un dono sprofondiamo nella tristezza. Perché sappiamo che nessuno è tenuto ad amarci, ma ci aspettiamo sempre di essere compresi da qualcuno. Considereremo tre film: La sala professori, Joker, Perfect Days.

4. L’exotopia come antidoto al possesso.

Comprendere la dignità e la complessità dell’altra persona ci aiuta a evitare l’equivoco del possesso. Percepire e comprendere che l’altro è un mondo, può risolvere molti dei nostri conflitti e delle nostre pretese. Significa imparare a lasciar partire l’altro, a permettergli di allontanarsi da noi verso la sua nuova relazione o verso la sua nuova vita. O verso il suo ultimo viaggio, se l’orizzonte è la morte. Significa benedire il suo passaggio dalla nostra vita e permettergli di andare senza nulla pretendere. Non da ultimo, l’exotopia può rivolgersi anche verso noi stessi, inquadrando il nostro mondo come da fuori, aiutandoci a vedere noi stessi con le nostre caratteristiche, le esigenze, le bellezze e i dolori.

Considereremo Lady Bird, Animal Kingdom e L’uomo senza passato.

TARGET

Questo cammino è pensato soprattutto per le persone che svolgono una professione d’aiuto. Non ci sono elementi di psicologia né in alcun modo afferenti al mondo clinico. Si parla di storie e lo si fa con la concretezza e la semplicità delle storie, confidando nel loro potere di rispecchiamento, di rielaborazione, di esperienza concreta.

Ma è un cammino buono anche per chi semplicemente ama il cinema e si emoziona guardandolo, per chi insegna e usa i film come strumento, per chi si appassiona alle relazioni umane e ha il piacere di osservarle da tanti punti di vista.

DURATA

Ogni incontro ha una durata tra i 90’ e i 120’

MODALITÀ

In presenza o online

LIMITE PARTECIPANTI

Nessuno
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FINTO, FOLLE MA
REALE


Ilaria Zanotti - recitazione

Questo corso di teatro si prefigge di dimostrare come la finzione teatrale sia un grande atto di

realtà.

Non di verità, attenzione.

Cosa sia la verità è una domanda per i filosofi o gli scienziati. O per gli spettatori. Una grande domanda con mille e più risposte possibili. Esiste però una realtà e mille e più realtà, quella del personaggio e quella dell’attore/attrice per cominciare.

Come si arriva a queste realtà, quale realtà sceglieremo sarà il nostro percorso.

Dalla voce, al corpo, allo spazio, alla relazione, attraverseremo vari metodi e giochi per poter sviluppare un piccolo istinto teatrale e saper infine compiere delle scelte artistiche sul testo che metteremo in scena.

Il corso si dividerà in piccoli moduli, il primo dei quali verterà nell’individuazione di un testo, di drammaturgia o di prosa, che vorremo affrontare insieme. Questa scelta si svilupperà intorno all’analisi dei temi e dei linguaggi delle differenti epoche, attraverso il gioco teatrale ed esercizi sulla vocalità e il ritmo.

I moduli seguenti, dedicati agli strumenti della recitazione e alla messa in scena, saranno determinati dallo specifico interesse degli studenti e dal loro percorso di crescita e di ricerca. 
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TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE E AVVICINAMENTO AL PERSONAGGIO

Luca Rodella - recitazione

4 weekend da 12 ore, 6 ore al giorno.

Finalità:

Esplorare le basi delle tecniche di improvvisazione allo scopo di migliorare la consapevolezza dei propri strumenti espressivi e delle regole fondamentali del palcoscenico.

Riconoscere e praticare gli elementi fondamentali per la costruzione del personaggio.

Riconoscere le dinamiche di una scena semplice e giocarci con le linee guida che la compongono sia attraverso improvvisazione sia con un primo studio del testo.

Programma:

Primo incontro (12 ore) si lavorerà alla creazione di una efficace dinamica di lavoro di gruppo mediante ‘giochi’ teatrali di facile ed immediata comprensione, che aiutino a sviluppare la capacità di ‘fisicizzare’ le emozioni e gli stati d’animo.

Si passerà poi alla pratica di schemi semplici di improvvisazione che servono a rendere evidenti i meccanismi espressivi di azione e reazione, e ad abituare l’attore a creare velocemente delle circostanze immaginarie teatralmente efficaci.

1-Lo spazio scenico- Esercizi di sensibilità allo spazio scenico, direzione dello sguardo, movimento e ritmo nello spazio della scena attraverso schemi e giochi di movimento, anche su musica.

2-L’azione drammatica- Esercizi di improvvisazione mirati a rinforzare la capacità di agire e reagire teatralmente per raggiungere un obiettivo dato, sia singolarmente che in coralità.

Secondo incontro (12 ore) si affronteranno anche situazioni improvvisative più complesse, in cui imparare a gestire delle piccole arcate di cambiamento del personaggio, oltre a tenere allenati gli elementi base del primo incontro attraverso i giochi di riscaldamento già incontrati.

Si analizzeranno infine in lettura delle scene scelte dal docente su cui lavorare negli incontri successivi.

1- Giochi di improvvisazione mirati ad agire attraverso le componenti fondamentali del personaggio (es. alleanze, gerarchie)

2- Improvvisazioni su temi specifici ricorrenti in molte scene (es. seduzione, separazione, ricongiungimento)

3- analisi di qualche scena da autore classico per ritrovare gli schemi base esercitati.

Terzo e quarto incontro (24 ore) si esploreranno le scene analizzate: in un primo momento in improvvisazione secondo gli elementi base studiati nei primi incontri, e successivamente ci si avvicinerà alla parola dell'autore richiedendo lo studio della memoria di una breve scena. Non mancheranno giochi di riscaldamento iniziali per tenere allenati spazio, ritmo e movimento come nei primi incontri.

1 – Studio di elementi costitutivi del personaggio: obiettivi, ostacoli, circostanze caratteriali e di situazione.

2 – Improvvisazione sui personaggi secondo l'arcata della scena scritta con l'utilizzo degli elementi incontrati nei primi esercizi.

3 – Avvicinamento all'uso della parola scritta dell'autore. I seminari non prevedono una restituzione pubblica poiché non mirati a formalizzare scene 'impacchettate' per degli spettatori, bensì mirati alla sperimentazione ludica del gruppo per provare fino alla fine a prendere confidenza con gli elementi proposti. Fondamentale sarà quindi la libertà di esplorazione giocosa e creativa, senza ansia da risultato finale.
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SCRIVERE UN FILM INSIEME

Giovanni Covini - scrittura

Presentazione

L’idea di questo laboratorio arriva da una serie di suggestioni, che riguardano la complessità crescente del mondo che abbiamo attorno e la progressiva perdita che mi sembra di cogliere nella capacità di analizzarlo e raccontarlo.

Costruire una storia significa mettere punti di vista a confronto nella faticosa, necessaria e bellissima fatica di costruire un mondo con una sua logica e una sua bellezza.

Gli obiettivi si questo cammino sono essenzialmente due:

1. Fare esperienza della relatività del nostro punto di vista

2. Fare esperienza della possibilità di connetterci in un filo di ricerca comune.

Il percorso è pensato su due anni, ma trova una sua prima compiutezza anche dopo il primo.

Affronteremo passo passo tutti i passaggi che una storia complessa richiede.

I fatti, i significati, le emozioni. Una cosa alla volta, con un tempo giusto per digerire le cose, senza nessuna preoccupazione di scrivere un capolavoro o di competere. Tutto quello che si fa, si fa insieme o si scambia di volta in volta, perché ogni materiale passa di mano.

Non c’è quindi l’idea di formare degli autori ma di formare un gruppo nel quale l’autore in ognuno di noi possa trovare il modo di crescere.

Sarà di gruppo anche la scelta del film. Il genere, il plot, i personaggi. Possiamo spendere miliardi di dollari, mettere astronavi e velieri medievali, oppure una ragazza e un ragazzo al tavolino di un bar.

Il lavoro si svolgerà online, un incontro di due ore alla settimana.

L’intento alla fine del primo anno sarà quello di avere un trattamento del film, cioè una sorta di racconto in prosa che prelude alla stesura delle scene vere e proprie. Il secondo anno riguarderà la stesura vera e propria della sceneggiatura. E sarà preceduto da un momento di formazione rispetto alla parte tecnica dello scrivere per il cinema.

A chi è indirizzato il corso? A chi avrebbe sempre voluto scrivere per il cinema o scrivere storie, a chi non sa da che parte cominciare. E anche a chi invece le storie le scrive da tanto tempo ma non riesce ancora a capire perché e dove non funzionino esattamente. Insomma, è indirizzato a chiunque abbia voglia di sedersi allo stesso tavolino del bar e dire: Non sai cosa mi è successo ieri. Questa te la devo raccontare….
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BIO DOCENTI

Giovanni Covini

Ha frequentato la scuola del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano seguendo i corsi di violino, pianoforte, teoria e solfeggio e canto.

Nel 1990 si diploma in regia presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano.

Consegue un Master di sceneggiatura con: Robert Mc Kee, Davide Pinardi, Jean Claude Carrière, Doriana Leondeff.

David di Donatello e Nastro d’Argento nel 2006 per il miglior cortometraggio, è, altresì, autore de Le Ferite dell’Eroe, pubblicato da Dino Audino nel 2012, di cortometraggi e documentari, vincitori in diversi Festival nazionali e internazionali (2007 – mediometraggio "A tutto quello che si muove"; 2007 – mediometraggio "Nella città che cambia") e di drammaturgie (2009 - I viaggi di Atalanta, del Teatro Gioco Vita di Piacenza. In scena al Piccolo Teatro di Milano, in Spagna e Francia in diverse stagioni).

Nel 2017/2018 – Gira Who’s Romeo, documentario di lungometraggio, selezionato allo Swindon Independent Film Festival (Vincitore Miglior Doc Straniero e Miglior Fotografia), al Port Orchard Film Festival (Finalista), al ENE – Newburgh Film Festival, al Giffoni Film Festival, al Social World Film Festival (Semifinalista).

Attualmente è Docente di Linguaggio Cinematografico, Direzione Attori, Sceneggiatura e Regia presso la Paolo Grassi e presso la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano.

Collabora con workshop di scrittura creativa, sceneggiatura, recitazione ed elementi di regia con diverse associazioni italiane.

Luca Rodella

Regista, attore e musicista Laurea in Filosofia, diploma di Master in Comunicazione e Linguaggi non verbali, presso l'Università Cà Foscari di Venezia; nel 2011 si diploma in regia presso la Civica Scuola Paolo Grassi di Milano.

È stato assistente alla regia di Massimo Navone, Maurizio Schmidt e di Roberto Rustioni.

Dal 2011 è docente presso la Civica Scuola Paolo Grassi.

Nel 2014 segue il coordinamento registico del progetto Identità Milano in collaborazione con Comune di Milano, Triennale di Milano e Fondazione Scuole Civiche, sotto la direzione artistica di Massimo Navone.

Dal 2015 cura regia e drammaturgia di varie piéce presso il Cimitero Monumentale di Milano per l’iniziativa Musei a cielo aperto.

Tra le sue regie: Buongiorno Vecchia Signora produzione Stivalaccio Teatro, Che mi capiate o no produzione Nuova babette Teatro, Giulia – la mia migliore amica in collaborazione con Teatro

Ilaria Zanotti

Attrice

Si diploma al corso attori alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi. In seguito, si forma in drammaturgia e recitazione Italia e a Londra con Mauro Avogadro, Lucia Calamaro, Silvio Peroni, Giles Foreman, Felix Alexa e Joan Iyiola.

Lavora come attrice per il Teatro Metastasio di Prato e per il Teatro di Roma ed è diretta da Saverio Costanzo nella serie“L’Amica Geniale”.

Si forma in teatro partecipato, portando avanti l’interesse per l’arte contemporanea e la pedagogia. Segue corsi nelle case di reclusione e svolge un progetto per i licei classici sugli strumenti attoriali e la lettura dei testi antichi.

Nel 2022 è socia fondatrice dell’associazione culturale B-PED con sede a Milano e collabora con la compagnia teatrale di Bergamo di AIP, Associazione Italiana Parkinsoniani. Nel 2024 fonda il collettivo BuriakLab in collaborazione con due artisti visivi dell’Accademia di Belle Arti di Brera e una danzatrice diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi.

Qualsiasi altra informazione può essere richiesta alla presente mail o contattando, preferibilmente nelle ore pomeridiane, Susanna Anselmi al 3936961173 o Rosi Cutaia al 3930684585.

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