"CENTRAL PARK WEST"
DI WOODY ALLEN
REGIA DI ANTONELLO AVALLONE
TEATRO SAN BABILA DI MILANO
15-16 novembre ore 20 – 17 novembre ore 16
Phillis è una psicanalista di successo e, presa dal suo lavoro, non si accorge che il suo aitante marito passa da un’amante all’altra. Questa volta però ha dei forti sospetti che ricadono su una sua amica, Carol, sposata con un uomo che alterna momenti di grande depressione ad altri di improvvisa eccitazione mentale.
È lui il “jolly” che scombina le carte, la mina vagante che con il suo comportamento conduce, rivolta e demolisce la storia, risultando una volta vittima, una volta carnefice. L’atmosfera che si crea è ricca di malintesi, di situazioni inverosimili. Quattro cinquantenni ricchi e affermati che cercano di trovare il segreto della felicità, si ritrovano invischiati in un turbinìo di tradimenti sentimentali.
Note di regia
Non è la mia prima volta con Woody. Cominciò tutto con i suoi monologhi degli anni ’60, quando era uno stand up comic. Ne scrissero bene tutti i giornali. Avevo inventato la versione italiana di Woody, mettendo insieme la sua gestualità, i suoi tic, le sue incertezze di personaggio, con una vocalità che ricordava tanto il nostro Oreste Lionello. Di lì, ho stretto un forte rapporto con lui che, dopo aver letto le numerose recensioni ottenute in Italia, fu così gentile da concedermi sempre i diritti delle sue opere.
E allora fu la volta di Ombre e nebbia, Provaci ancora Sam, i suoi atti unici da Saperla lunga, Effetti collaterali, Citarsi addosso, fino a quando ebbi l’esclusiva, per tre stagioni, di uno dei suoi film più belli, LA DEA DELL’AMORE.
Ora, per la terza stagione consecutiva, è la volta di CENTRAL PARK WEST, un testo quasi inedito, che non proviene da una sua sceneggiatura cinematografica.
Note di regia
Non è la mia prima volta con Woody. Cominciò tutto con i suoi monologhi degli anni ’60, quando era uno stand up comic. Ne scrissero bene tutti i giornali. Avevo inventato la versione italiana di Woody, mettendo insieme la sua gestualità, i suoi tic, le sue incertezze di personaggio, con una vocalità che ricordava tanto il nostro Oreste Lionello. Di lì, ho stretto un forte rapporto con lui che, dopo aver letto le numerose recensioni ottenute in Italia, fu così gentile da concedermi sempre i diritti delle sue opere.
E allora fu la volta di Ombre e nebbia, Provaci ancora Sam, i suoi atti unici da Saperla lunga, Effetti collaterali, Citarsi addosso, fino a quando ebbi l’esclusiva, per tre stagioni, di uno dei suoi film più belli, LA DEA DELL’AMORE.
Ora, per la terza stagione consecutiva, è la volta di CENTRAL PARK WEST, un testo quasi inedito, che non proviene da una sua sceneggiatura cinematografica.
Certo che è difficile portare in scena l’autore Newyorchese, ma, non so perché, mi è sempre riuscito con successo. Forse perché, fin da quando ho seguito i suoi primi film, ho scoperto di pensarla come lui sulla vita, sul sesso, sulla religione, sui rapporti umani, sulla casualità degli eventi della vita.
In CENTRAL PARK WEST siamo di fronte a due coppie di coniugi molto ricche che, per non affrontare i problemi esistenziali della loro vita e, non avendo alcun problema economico, si nascondono dietro a tradimenti, bugìe, fughe di sesso.
È un tema ricorrente che troviamo in molti suoi film come MARITI E MOGLI, HARRY A PEZZI, MISTERIOSO OMICIDIO A MANHATTAN, dove i protagonisti appartengono alla Upper Side Class.
È uno spettacolo molto newyorchese in cui lo spettatore italiano deve entrare per essere coinvolto.
Parliamo di gente colta, cinquantenni che hanno raggiunto una posizione sociale ed economica importante ma, nonostante ciò, non sono felici.
La cosa che richiede maggior attenzione nella regia di un testo di Allen è la gestione dei tempi comici, l’ambientazione, la consapevolezza di trovarsi in un posto particolare, il quartiere più elegante e più ricco di New York, di Manhattan, appunto di Central Park West.
Chi ama Allen troverà Allen e il suo mondo. Chi si approccia per la prima volta alle sue opere, si troverà in un mondo dove i dialoghi sono estremamente originali e spiazzanti, dove la battuta sottile è presente ovunque, dove la risata prorompente vi rimetterà in pace con il mondo.
Io sono un fanatico di Allen ed il mio impegno è stato quello di farvelo ritrovare in ogni momento dello spettacolo.
Antonello Avallone
Compagnia delle Arti
ANTONELLO AVALLONE – ELETTRA ZEPPI – FLAMINIA FEGAROTTI – CLAUDIO MORICI MARIA – ANGELICA DUCCILLI
BIGLIETTI
Intero 25
ANTONELLO AVALLONE – ELETTRA ZEPPI – FLAMINIA FEGAROTTI – CLAUDIO MORICI MARIA – ANGELICA DUCCILLI
BIGLIETTI
Intero 25
Under/over 20
15-16 novembre ore 20
17 novembre ore 16
ORARI BIGLIETTERIA
La biglietteria è aperta da martedì a venerdì dalle ore 14 alle ore 17
ed un’ora prima di ogni spettacolo
15-16 novembre ore 20
17 novembre ore 16
ORARI BIGLIETTERIA
La biglietteria è aperta da martedì a venerdì dalle ore 14 alle ore 17
ed un’ora prima di ogni spettacolo
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