MTM LA CAVALLERIZZA
"P COME PENELOPE"
DI E CON PAOLA FRESA
Penelope invece la guerra ce l’ha in casa: sola al comando di Itaca, assediata da pretendenti che rappresentano una minaccia per suo figlio, attende e sopporta, si oppone al potere maschile con i mezzi che il suo tempo le offre, contrapponendo all’arroganza dei Proci la sua caparbietà femminile.
Nonostante questo, ben poco si conosce della vita di Penelope, la sua storia personale è narrata da un punto di vista maschile, per lo più in relazione al suo ruolo di moglie e madre.
La domanda dalla quale siamo partiti è dunque chi è Penelope oggi. Una donna che aspetta per anni un uomo che non sa dire se sia vivo o morto, di cui riceve nel tempo informazioni frammentarie, più vicine al “si dice” che alla realtà dei fatti. Una madre che cresce da sola un figlio che, a sua volta, non ha mai conosciuto il padre e che, nutrito dal suo ricordo, si appresta a diventare un uomo.
Il processo drammaturgico parte quindi dall’etimologia del nome “Penelope”, anatraccola, con esplicito riferimento a quell’episodio dell’infanzia del personaggio secondo cui la futura moglie di Ulisse fu vittima di un tentativo di affogamento da parte del padre.
Nell’interpretazione che della vicenda nota si vuole dare, questo accadimento fa della nostra Penelope un personaggio traumatizzato.
Con questa drammaturgia, s’intende indagare:
- Il tema del femminile in relazione al modello proposto dal mito nel suo rapporto con la contemporaneità
- Il rapporto fra educazione e identità personale
- Il binomio attesa/abbandono
- Il tema del trauma
- Il tema della maternità
- Il rapporto con il maschile, nell’asse costituito da padre-marito-figlio.
In uno spazio chiuso, asettico, come un laboratorio di analisi, mettiamo sotto il microscopio l’iconica storia di Penelope, cerchiamo di restituire alla figura universale del mito il suo sguardo negato, quello della donna che l’ha subito-vissuto, riconoscendole così una funzione attiva nella narrazione della sua vita.
La nostra P, bloccata in questo spazio, itera il suo fare e disfare la scena - come la Penelope omerica faceva e disfaceva la tela – raccontandosi, ricostruendo il suo passato e immaginando il suo futuro. P ripercorre la sua esistenza segnata dal rapporto con il padre, trascorsa aspettando un uomo che non è mai tornato, interrotta per un figlio che, una volta cresciuto, ha scelto di non aspettare e di partire. In una sorta di confronto tra le triadi dei ruoli maschili e femminili: padre, marito, figlio e madre, moglie, figlia.
La chiave ironica con cui affrontiamo queste tematiche universali, riporta immediatamente l’indagine intorno al mito al nostro vivere contemporaneo, restituendoci un’educazione sentimentale al femminile che vuole mettere al centro la ricerca della felicità.
In collaborazione con Christian Di Domenico
supervisione registica Emiliano Bronzino
scene e costumi Federica Paroliniluci Paolo Casatiregista assistente Ornella Matranga
produzione Accademia Perduta-Romagna Teatri / Fondazione TRG di Torinoin collaborazione con Officina Corvetto Festival / TRAC (Teatri di Residenza Artistica Contemporanea) / KanterStrasse / Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia GiuliaPremio Enriquez 2024 a Paola Fresa come miglior attrice e autrice nella categoria teatro classico e contemporaneo
La Cavallerizza
I posti non sono numerati, non è consentito l’accesso in sala a spettacolo iniziato
da giovedì a domenica ore 19.30
intero 18,00€, scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 9,00 – tagliando Esselunga di colore VERDE
durata dello spettacolo: 55 minuti
Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45
Scarica l’App di MTM Teatro e acquista con un clic
Biglietti e abbonamenti sono acquistabili sul sito www.mtmteatro.it e sul sito e punti vendita
vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
supervisione registica Emiliano Bronzino
scene e costumi Federica Paroliniluci Paolo Casatiregista assistente Ornella Matranga
produzione Accademia Perduta-Romagna Teatri / Fondazione TRG di Torinoin collaborazione con Officina Corvetto Festival / TRAC (Teatri di Residenza Artistica Contemporanea) / KanterStrasse / Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin a cura del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia GiuliaPremio Enriquez 2024 a Paola Fresa come miglior attrice e autrice nella categoria teatro classico e contemporaneo
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