LINO GUANCIALE
"IL DIO DI ROSERIO"
DI GIOVANNI TESTORI
TEATRO GARAVANI DI VOGHERA (PV)
Il Teatro Valentino Garavani di Voghera è lieto di annunciare una serata di grande intensità narrativa e scenica: giovedì 19 dicembre, alle ore 20:30, Lino Guanciale darà voce a Il dio di Roserio, il primo romanzo di Giovanni Testori, pubblicato nel 1954. Una produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Biglietti in vendita su TicketOne e presso la biglietteria del Teatro: posto unico, 20 euro.
L’opera, ambientata nella provincia lombarda del secondo dopoguerra, racconta la sfida allucinata e senza respiro tra Dante Pessina, astro nascente del ciclismo, e il suo gregario, Sergio Consonni. Una competizione feroce che trascende lo sport, trasformandosi in un potente apologo sulla natura umana e sulle sue inarrestabili ambizioni. Testori ci consegna un affresco di un’epoca – gli anni del “boom economico” – in cui il successo sembra l’unica meta possibile e «le ruote delle bici girano indiavolate, non ci si può fermare».
Sul palcoscenico, Lino Guanciale si immerge nell’universo testoriano con straordinaria intensità, restituendo al pubblico tutta la forza di una narrazione che mescola l’epica agonistica di periferia con un linguaggio sorprendente, fatto di impasti lessicali unici e fughe sperimentali. Attraverso la sua interpretazione, Guanciale ci conduce dentro una storia «più grande del vero», avvolgendo lo spettatore in un viaggio emozionante tra poesia, sudore e ambizioni.
Una serata imperdibile, in cui il teatro diventa il luogo per rivivere l’umanità viscerale e appassionata di Testori.
TRAMA
"Il Dio di Roserio" è un romanzo breve di Giovanni Testori, pubblicato per la prima volta nel 1954 nella collana "I Gettoni" diretta da Elio Vittorini per Einaudi. Successivamente, nel 1958, è stato incluso nella raccolta "Il ponte della Ghisolfa", parte del ciclo "I segreti di Milano".
Ambientato nella periferia milanese del secondo dopoguerra, il romanzo narra la storia di Dante Pessina, giovane e promettente ciclista della squadra "Vigor". Durante una gara, Pessina teme che il suo gregario, Sergio Consonni, possa sottrargli la vittoria. In un momento di tensione, Pessina provoca la caduta di Consonni, causandogli gravi lesioni che lo lasciano in uno stato di menomazione psichica permanente. Nonostante il successo ottenuto, Pessina è tormentato dal senso di colpa per l'atto commesso.
Il romanzo esplora temi come l'ambizione, la rivalità e le conseguenze morali delle proprie azioni. La scrittura di Testori è caratterizzata da un linguaggio che mescola italiano colloquiale e dialetto milanese, offrendo una rappresentazione vivida della realtà sociale dell'epoca.
"Il Dio di Roserio" è considerato un'opera significativa nella letteratura italiana del Novecento, offrendo uno spaccato della vita nella periferia milanese e delle dinamiche umane legate al mondo dello sport dilettantistico.
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