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lunedì 17 marzo 2025

SPAZIO DIAMANTE DI ROMA
SPETTACOLI IN SCENA

20 - 23 marzo 2025

FRANCESCO PUPA
AL POSTO SBAGLIATO
Storie di bambini vittime di mafia
liberamente tratto dal libro omonimo di Bruno Palermo
direzione di produzione Lindo Nudo
aiuto regia Stefania Scola
responsabile tecnico Jacopo Andrea Caruso
organizzazione L’ALTRO TEATRO
adattamento drammaturgico e regia FRANCESCO PUPA
produzione Teatro Rossosimona

Venerdì 21 marzo, dopo lo spettacolo, si tiene un incontro con il pubblico
Modera il giornalista e critico teatrale Andrea Pocosgnich

Una sigaretta accesa, un uomo di spalle, una nube di fumo. Un libro che si apre, un racconto che inizia come una fiaba “C’erano una volta tre fratelli…”, la leggenda di tre cavalieri spagnoli, falsi miti e giuramenti d’onore che si rincorrono. Una mafia che ha sempre fatto proclami per il rispetto di donne e bambini, ma proclami e promesse mai mantenute. Le mafie hanno sempre ucciso i bambini.

Un racconto che va dagli inizi delle mafie ai giorni nostri, storie di bambini a cui sono stati interrotti i propri sogni, storie di bambini che hanno cambiato la storia dell’Italia. Intrecci con avvenimenti storici e canti popolari.

A raccontare sono il cliente di un negozio, il padre di una vittima, un prete, dei pentiti, un aedo, la lettera di un bambino, un magistrato.

Le storie man mano prendono vita da un personaggio all’altro. A fare da collante una famosa agenda rossa, con il supporto di musiche, suoni e una scenografia fatta da cubi in continua trasformazione: un bancone di un negozio, un pulpito, delle montagne, una croce, una porta di calcetto, un pozzo.

Un viaggio che ci racconta le storie dei bambini e delle bambine, ma anche la storia e l’evoluzione delle mafie, un viaggio forte, che si conclude al binario della legalità. Al posto sbagliato ci sono e ci saranno sempre assassini e mafiosi.

La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha avuto un inizio e avrà anche una fine.
Giovanni Falcone

Hai letto il libro di Bruno Palermo?

Questa frase, sentita dal Maestro Lindo Nudo ha dato vita allo spettacolo di cui è produttore e direttore artistico.

Il libro di Bruno Palermo nasce nella città di Crotone dalla storia di Dodò, Domenico Gabriele.

Vivere da vicino la tragedia dell’uccisione di un bambino, porta a leggere e ascoltare con amarezza ogni articolo e servizio televisivo in cui sia detta la frase “Al posto e al momento sbagliato”.

Per questo motivo, l’autore ha messo insieme storie note e non e ne ha fatto un libro.

La vividezza delle immagini suscitate dalla lettura di omicidi crudeli, non permette di leggere il libro tutto d’un fiato. Solo dopo essere arrivato alla fine, tra pause di riflessione e momenti di profondo sgomento, è scattato qualcosa. Dovevo farne uno spettacolo.

Così, dopo aver incontrato l’autore, è iniziato un percorso di incontri nelle scuole e nei campi di Libera. La mafia, però, richiede uno studio approfondito. Decine e decine di libri per estrapolare giuramenti, tradizioni e falsi miti, tutti presenti nello spettacolo. Le interviste a Falcone, Gratteri e tanti altri protagonisti indiscussi della lotta alle mafie hanno costellato le ricerche.

Ispirato dai libri letti, dai servizi visti, dalle informazioni recepite con qualunque mezzo, non restava che trovare un personaggio guida. Un uomo con una camicia azzurra e un pantalone elegante d’altri tempi, capelli tirati all’indietro con la brillantina. Una sigaretta accesa. È lui che si tormenta nell’indecisione: parlare o rimanere in silenzio? Poi la risposta: parlare.

Racconta le storie di vari personaggi, tutti uniti dalla famosa agenda rossa, perduta e mai ritrovata.

Dodici cubi e uno spazio in continua evoluzione, si fanno protagonisti di un simbolismo chiaro e non didascalico.

Storie crude, morti tragiche, la mafia non ha codici d’onore, non ci sono ostacoli. Se c’è da conquistare potere e denaro non ci sono bambine, bambini, donne e uomini.

Parlare di mafia è un dovere e questo spettacolo nasce dalla necessità di raccontare la storia delle vittime. Raccontare, anche nelle scuole, ciò che è accaduto e che accade permette ad ognuno di aprirsi ad una nuova consapevolezza: solo con l’arma della conoscenza si può combattere. Insegnare ai più giovani rispetto, senso civico e soprattutto umanità è necessario per crescere gli adulti del domani.
Francesco Pupa

22-23 MARZO

STEFANO SABELLI
FIGLI DI ABRAMO
Un patriarca, due figli, tre fedi e un attore
di Svein Tindberg
musiche dal vivo di Manuel Petti | Marco Molino | Irene Apollonio | Daniele Giardina |
Lorenzo Mastrogiuseppe
traduzione e regia GIANLUCA IUMIENTO
produzione Teatro del Loto\ TeatriMolisani | distribuzione Terry Chegia

Tratto da ABRAHAMS BARN di Svein Tindberg, che nella sola Norvegia ha superato i 150.000 spettatori diventando un vero e proprio Blockbuster del Teatro di narrazione, FIGLI DI ABRAMO è una sorta di Mistero Buffo incentrato su vita e dinastia di Abramo, Profeta comune a Ebraismo, Cristianesimo e Islam, e dunque riferimento di fede per miliardi di persone sulla Terra. Presentato, in esclusiva per l'Italia, dal Teatro del Loto, tradotto da Gianluca Iumiento, interpretato e adattato da Stefano Sabelli, FIGLI DI ABRAMO rievoca mito e leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità.

Il Diario di Viaggio di un attore che a Gerusalemme incontra una guida palestinese che ama i film di Trinità e che, da lì, si mette alla Ricerca dell’Abramo perduto, diventa così spunto per una narrazione colta, ma pure ricca d’ironia e divertimento, che indaga l’origine delle tre grandi fedi monoteiste, entrando nel merito della comune discendenza abramitica.

Attraverso la lettura comparata e sorprendente dei testi sacri -Torah, Vangelo e Corano - FIGLI DI ABRAMO affabula con una storia che racconta Abramo come Patriarca comune delle 12 tribù d’Israele - da cui nascono e si diffondono, prima il Giudaismo e poi il Cristianesimo - e delle 12 tribù arabiche - da cui nasce e si diffonde l’Islam. Narra, ovviamente, anche di conflitti perenni e mai sedati fra popoli gemelli, perpetrati in nome dello stesso Abramo e dei suoi figli.

Uno scontro di Tribù, che dall'antichità arriva ai giorni nostri, dove ognuno in fondo racconta la Storia di Abramo, Abraham o Ibrahim, che dir si voglia, pro Domo sua. Anzi… Pro Fede sua!

SPAZIO DIAMANTE
Via Prenestina 230B 00176, Roma – www.spaziodiamante.it

Sabato ore 21 e domenica ore 17

prezzo biglietto 14,00 € disponibili su www.ticketone.it o negli orari di apertura del BOTTEGHINO della SALA UMBERTO e del TEATRO BRANCACCIO

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